12 idee su dove andare a Natale nel 2023

Redazione Lonely Planet
16 minuti di lettura

Le vacanze di Natale sono in arrivo, con tutto il loro bagaglio di luci colorate, aspettative per la neve, pranzi, cenoni e, soprattutto, con un po’ di tempo a disposizione per il prossimo viaggio. Sappiamo che per molti di voi il regalo perfetto non sta sotto l’albero, ma lungo una strada non ancora percorsa, oltre un panorama nuovo da esplorare. Abbiamo quindi deciso di raccogliere qui qualche consiglio su dove andare a Natale, che si tratti di un breve weekend in Italia, un city break o un lungo viaggio rigenerante. 

La cattedrale di Bom Jesus do Monte Cathedral a Braga ©Madrugada Verde
La cattedrale di Bom Jesus do Monte Cathedral a Braga ©Madrugada Verde
Pubblicità

Dove andare nelle vacanze di Natale in Italia

In Toscana sulle tracce egli Etruschi

Iniziamo dalla destinazione Best in Travel 2024 tutta Italiana: la Toscana. Pochi luoghi celebrano la slow life o incarnano il buon vivere come questa regione. Che si tratti di esplorare nuovi sentieri escursionistici o di riscoprire la cucina contadina, vivere la Toscana oggi rimane un’esperienza in perfetta simbiosi con il territorio. In tutta la regione si contano diversi borghi in cui si può riconoscere l’eredità etrusca, e a San Casciano dei Bagni (SI) gli archeologi stanno riportando alla luce antichi reperti che testimoniano il valore sacro attribuito all’acqua dagli etruschi e dai romani, tanto che qui fecero nascere un culto salutifero. 

L’emozione per i 24 bronzi etruschi riportati alla luce nel borgo termale medievale di San Casciano dei Bagni nel 2022 è pari alle aspettative di quali altri manufatti di inestimabile valore siano ancora sepolti nel fango toscano. Gli scavi presso le antiche terme continuano con nuovo zelo, mentre gli archeologi procedono con cautela in quelli del Santuario Ritrovato, che solo l’anno scorso hanno capito essere di proporzioni monumentali.

Da non perdere:

  • Gli incomparabili capolavori d’arte medievale e rinascimentale del Duomo e del Museo Civico di Siena
  • Il fascino irresistibile della Piazza Grande di Arezzo, scenografica cornice per una passeggiata e un aperitivo. 
  • La splendida vista della Val d’Orcia, unico paesaggio patrimonio Unesco, e della Valdichiana al tramonto con un calice di Vino Nobile all’ottocentesco Caffè Poliziano a Montepulciano. 
Il centro storico di Treviso ©Rudy Balasko
Il centro storico di Treviso ©Rudy Balasko

Treviso, l’alternativa a Venezia

Da secoli Treviso vive all’ombra della sua illustre vicina, Venezia. Ma oggi, mentre la Serenissima lotta contro l’acqua alta, le invadenti navi da crociera e gli oltre otto milioni di turisti all’anno, Treviso riceve appena 350.000 visitatori, felici di scoprire le tante attrattive di questo gioiello. Passeggiando dalla magnifica Piazza dei Signori verso le antiche porte della città si incontrano grandiosi palazzi rinascimentali e barocchi, romantici canali e tranquilli musei che custodiscono capolavori di Tiziano, Tintoretto e Tiepolo. 

In questa città accogliente e informale non ci sono folle da affrontare, a parte durante l’aperitivo serale, quando tutti escono per bere uno spritz o un calice di Prosecco ghiacciato. Treviso è rinomata anche tra gli appassionati di moda in quanto sede dei marchi globali Benetton, Diesel, Replay e Geox. Inoltre può essere un punto di partenza per visitare non solo Venezia, ma anche le località balneari di Jesolo e Lignano, le piste da sci di Cortina e le Dolomiti o gli idilliaci vigneti e le ville della regione del Prosecco. 

Da non perdere

  • Le mura difensive vecchie di 500 anni e il centro storico di Treviso, attraversando il tratto erboso che costeggia il fossato. 
  • Una pigra gita in bicicletta lungo il Sile, approfittando del fatto che Treviso è una vera città ciclabile. 
  • Una gita alla splendida Villa di Maser, sontuosa villa palladiana decorata con magnifici affreschi cinquecenteschi trompe l’oeil di Paolo Veronese. 
  • Il poco conosciuto Museo Collezione Salce, straordinaria collezione di grafica pubblicitaria vintage di marchi quali Martini, Campari, Vespa e Ferrari. 
  • Gli affreschi trecenteschi di Tommaso da Modena nel seminario della Chiesa San Nicolò. 
Pubblicità

Guide e prodotti consigliati:

Guida di viaggio

Treviso e le Colline del Prosecco Pocket

Dove andare a Natale in Europa

Braga, un borgo portoghese da scoprire in tutte le stagioni

Né troppo grande né troppo piccola, Braga è perfetta per una visita di un paio di giorni. Inoltre ha un’atmosfera da città abitata, non da posto sacrificato al turismo. Forse è per questo che i suoi abitanti sono i più felici del Portogallo. Il centro comprende strade pedonali, ampi viali e 35 chiese, tra cui la Sé, la più antica cattedrale del Portogallo. Nonostante la presenza di alcuni resti romani (tra cui le terme), lo stile architettonico dominante è il barocco, che si può ammirare in particolare nell’Arco da Porta Nova, al Palácio do Raio rivestito di azulejos e, appena fuori città, nel Santuário do Bom Jesus do Monte, Patrimonio dell’Umanità. 

Grazie al gran numero di studenti – che potrete vedere in giro vestiti con mantello nero e cappello a tricorno – la città offre molti bei bar. La zona alle spalle della Sé ha un scelta particolarmente ricca: fermatevi in un locale qualsiasi e godetevi un bicchiere di fresco ed economico vinho verde

Da non perdere

  • Casa Rolão, residenza di un mercante risalente al XVIII secolo. Oggi include una libreria, boutique vintage e un tranquillo caffè nel giardino. 
  • La Sé, la cattedrale più antica del Portogallo. Potrete ammirare un coro, la mummia naturale di un arcivescovo e un museo ricco di tesori sacri. 
  • Il Mercado Municipal – è affollato, ma di abitanti che comprano prodotti freschi. Rinnovato nel 2020, oggi è coronato da un tetto di legno e vetro. 
  • Il parco di Bom Jesus, a 20 minuti di autobus da Braga. Il santuario è una meta popolare, ma il parco è molto più tranquillo. 

Leggi anche:

Pubblicità

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.

Cáceres, un faro di cultura spagnola in Estremadura

Ricca di testimonianze di epoca romana, la Ciudad Monumental di Cáceres, sito UNESCO, è uno dei centri storici più affascinanti della Spagna. Nascosta nella regione senza sbocchi sul mare dell’Estremadura, una delle meno visitate del paese, e in parte a causa della mancanza di un aeroporto locale, Cáceres e la zona circostante vengono trascurate dalla maggior parte dei visitatori internazionali. L’Estremadura riceve poco meno di due milioni di turisti all’anno rispetto ai 30 milioni della vicina Andalusia, e meno di 300.000 arrivano a Cáceres. 

Cinta da mura del XVI secolo, questa incantevole città acciottolata si sviluppa in un susseguirsi di antiche chiese con guglie, sonnolenti vicoli labirintici e lussuosi palazzi, alcuni dei quali ora hotel storici. Negli ultimi anni Cáceres è diventata una meta gastronomica ancora poco nota che offre favolosi formaggi, ottime tapas e un jamón ibérico tra i migliori della Spagna. Dotata oggi anche di un lato artistico, è una buona base urbana per esplorare il resto della splendida Estremadura, e gli spagnoli che se ne intendono stanno iniziando a visitarla. 

Da non perdere

  • La splendida Ciudad Monumental di Cáceres, da scoprire magari con una visita teatralizzata serale di Cuentatrovas de Cordel. 
  • La scena gastronomica extremeña: i vivaci tapas bar del centro servono un eccellente jamón, il cremoso formaggio Torta del Casar, la paprika di La Vera e altre delizie. 
  • Il Museo Helga de Alvear, inaugurato nel 2021: una ricca collezione di arte contemporanea che include Picasso, Doris Salcedo, Tacita Dean e altri artisti. 
  • Il Parque Nacional de Monfragüe, un’ora d’auto a nord-est di Cáceres, dove aquile imperiali iberiche, avvoltoi monaci e altri uccelli volteggiano sopra il Tago (Tajo). 
I terrazzamenti del North Luzon ©R.M. Nunes
I terrazzamenti del North Luzon ©R.M. Nunes

I viaggi da fare a dicembre nel mondo

North Luzon, negli altopiani ammantati di giungla delle Filippine

Mentre le spiagge di sabbia bianca e i siti di immersione a Boracay, Cebu ed El Nido sono rinomati in tutto il mondo, North Luzon - nell’isola più grande dell’arcipelago - viene spesso ignorato. Eppure racchiude l’essenza del paese meglio di qualsiasi altra isola. Lungo la strada che costeggia il mare, i surfisti si lanciano sulle onde a San Juan (La Union), Pagudpud e Baler. La città cinquecentesca di Vigan, sulla costa occidentale, vanta la più bella architettura coloniale spagnola dell’Asia, mentre l’impenetrabile giungla della costa orientale ospita molte specie endemiche del paese. 

Nell’entroterra la catena montuosa della Cordillera, ammantata di foreste, custodisce risaie terrazzate patrimonio UNESCO, fiumi impetuosi, bare sospese e grotte piene di teschi. I villaggi degli altopiani della provincia di Kalinga, la più ricca enclave culturale del paese, dove si praticava la caccia alle teste, risuonano di una miriade di lingue e dialetti diversi. Al largo della costa, la soporifera vita tradizionale delle isole Batanes è lontana anni luce dai locali notturni di Manila. 

Da non perdere

  • La cultura ivatan nelle isole Batanes con un giro in falowa (barca) da Batan a Sabtang e un soggiorno presso una famiglia locale. Troverete vahay (case tradizionali con tetto di paglia) e un’idjang (fortezza) preispanica nei pressi di Savidug. 
  • Le bare sospese nella secolare Echo Valley, a breve distanza dal brumoso villaggio di montagna di Sagada. 
  • Un trekking a Batad per ammirare le sue spettacolari risaie terrazzate
  • da un crinale raggiungibile solo a piedi.  
  • La giungla nels elvaggio Northern Sierra Madre Natural Park, raggiungibile solo con un piccolo aeroplano e una barca soggetta alle condizioni del tempo. 
Pubblicità
La chiesa di  Santa Cruz de Mompox in Bolivar ©EGT-1
La chiesa di Santa Cruz de Mompox in Bolivar ©EGT-1

La Colombia rurale del Bolívar

La Colombia, secondo paese più ricco di biodiversità del pianeta e uno dei 20 fondatori della Future of Tourism Coalition, è una delle poche nazioni al mondo ad aver adottato una legge per il proprio impegno a favore della sostenibilità. Nel Bolívar in particolare, il Río Magdalena è una vera miniera per il turismo sostenibile ed ecologico. Iniziative comunitarie nelle aree afro-latine hanno ricadute dirette sul territorio. I visitatori possono partecipare a battute di pesca, prendere lezioni di danza, fare gite in barca su canoe di legno ed escursioni a piedi guidate nella giungla per osservare uccelli esotici, tutte attività gestite da gente del posto. 

Per gli amanti della fauna selvatica, le sponde brumose del Magdalena sono una meraviglia: qui vivono il caimano dagli occhiali, il coccodrillo americano, il pellicano bruno e il manato (tricheco) delle Indie Occidentali. Al largo di Cartagena si trovano poi isole caraibiche come la Isla Barú e le Islas del Rosario, un paradiso marino e una regione poco conosciuta dove si raccolgono perle tra le più splendenti al mondo.

Da non perdere

  • Una gita in barca sul possente Río Magdalena. Questo fiume è la fonte idrica di tutta la regione e un simbolo di orgoglio nazionale. 
  • La seicentesca Iglesia de Santa Barbara a Mompós, una delle chiese più belle del paese, e forse del mondo. 
  • una novena prima di Natale: i festeggiamenti nel Bolívar rurale prevedono fuochi d’artificio, cene che durano ore e canti popolari religiosi (villancicos). 
  • Las Islas Hotel a Isla Baru, un hotel sostenibile che supporta le iniziative della comunità e contribuisce a finanziare la tutela dell’habitat marino dell’isola. 
Santiago del Cile ©Marianna Ianovska
Santiago del Cile ©Marianna Ianovska
Pubblicità

Le capitali da scoprire a dicembre 2023

Vento di novità a Santiago del Cile

Il Cile è uno dei paesi del 2024 per Best in Travel, grazie all’ampliamento dei parchi, un nuovo presidente ambizioso e lo studio di una nuova Costituzione ispirata a criteri di equità. Un paese di saline, foreste pluviali, vulcani, ghiacciai e fiordi che si estende per 4720 km in cui si respira aria di cambiamento.

Nella capitale, Santiago, gli chef si impegnano a valorizzare il potenziale degli ingredienti autoctoni, mentre i viticoltori di valli a lungo trascurate scoprono metodi più naturali per produrre i propri vini. La città è anche il principale centro culturale e intellettuale del Cile. Movimentata, stravagante, verde. Un viaggio a Santiago del Cile permette di scoprire un po’ alla volta le diverse anime che danno vita a questa città. Tra le cose da fare, per esempio, c’è visitare La Chascona, la casa che il poeta Pablo Neruda ha fatto costruire per incontrare segretamente la donna dai capelli ribelli. Ma le possibilità, ovviamente, non finiscono qui.

Da non perdere

  • Le ceramiche antropomorfe delle più importanti civiltà precolombiane al Museo Chileno de Arte Precolombino.
  • Plaza de Armas, il cuore simbolico di Santiago del Cile
  • Lo straordinario Centro Gabriela Mistral, dedicato alla poetessa cilena Gabriela Mistral, prima donna sudamericana a ricevere il premio Nobel per la letteratura.
  • La Chascona, la casa dove Pablo Neruda incontrava segretamente Matilde Urrutia quando si trovava a Santiago del Cile.

Leggi anche:

Parigi alla vigilia delle Olimpiadi

Le Olimpiadi del 2024 sono un’occasione nuova per vedere simboli noti in tutto il mondo (la Senna, la Tour Eiffel) da una prospettiva unica. La capitale francese scrive ancora una volta la storia delle Olimpiadi: è a Parigi che nel 1900 le donne parteciparono per la prima volta ai Giochi, e la parità di genere segnerà un altro punto a favore con la partecipazione di un numero uguale di atleti e atlete. Inoltre Parigi ambisce a ispirare i giovani con quattro nuove discipline olimpiche: skateboard, arrampicata sportiva, surf e breakdance. Quartieri tradizionalmente considerati disagiati godono di nuovo prestigio come sedi del Villaggio Olimpico (suddiviso tra Saint-Denis, Saint-Ouen-sur-Seine e L’Île-Saint-Denis). Una magnifica opportunità per scoprire la vita reale e il lato non turistico di Parigi. 

Sulla scia degli splendidi musei inaugurati lo scorso anno – il Musée National de la Marine, la Maison Gainsbourg, il Quai de la Photo, la Cité de l’Histoire alla Défense e, per gli appassionati di matematica, La Maison Poincaré – tutti gli occhi sono puntati su Notre-Dame. Chiusa dal 2019 in seguito a un devastante incendio, la cattedrale simbolo della città riaprirà, se tutto andrà secondo i piani, nel 2024. Grazie a una ristrutturazione da 466 milioni di euro che renderà il tetto di vetro in stile art nouveau ancora più spettacolare, il Grand Palais diventerà una prestigiosa sede olimpica. Quanto all’arte contemporanea, la nuova sede della Fondation Cartier, nello storico Louvre des Antiquaires (1852), è l’indirizzo di punta di quest’anno. 

Da non perdere 

  • L’arte moderna della Pinault Collection alla Bourse de Commerce, ex mercato del grano e borsa valori. 
  • I tesori dei mercatini delle pulci e le delizie della nuova area ristorazione gourmet al Marché aux Puces de Saint-Ouen. 
  • Il design del giardino seicentesco e le ninfee di Monet alle pareti nell’elegante Jardin des Tuileries, nel centro della città. 
  • Un cocktail sulla terrazza sul tetto a Le Perchoir, con filiali nell’11e e nella fattoria urbana più grande d’Europa nel 15e. 
Pubblicità

Leggi anche:

Natale in Montagna

Hokkaidō , Giappone

Con il 20% della superficie del Giappone, ma solo il 5% della sua popolazione, lo Hokkaidō vanta vaste aree montuose e selvagge, e al di fuori delle località invernali come Niseko è ancora relativamente poco conosciuto. Questo è un volto del Giappone diverso da quello offerto da destinazioni familiari come Tokyo, Kyoto e Hiroshima. Molti giapponesi sognano di esplorare le ampie distese dello Hokkaidō, e il governo auspica di attrarre a nord anche i visitatori internazionali. L’obiettivo è fornire un’esperienza qualitativa, piuttosto che aumentare il numero dei turisti, a vantaggio dell’intera comunità. Ciò include la valorizzazione della lingua e della cultura ainu, inclusi musica, danza, artigianato e cucina. 

Sei parchi nazionali con una ricca fauna selvatica offrono eccellenti sentieri escursionistici, sorgenti termali fumanti e campeggi ben attrezzati. I percorsi ciclabili sono numerosi in tutta l’isola. Qui si respira un vero senso di avventura. 

Da non perdere

  • Uno spettacolo di danze e marionette ainu al teatro Ikor nel kotan (villaggio) ainu ad Akanko Onsen. 
  • La gru dalla corona rossa, simbolo del Giappone, nel Parco Nazionale di Kushiro- shitsugen. 


Saalfelden Leogang, Austria

Un tramonto infuocato che illumina le vette calcaree, una corsa tra le pinete in uno dei parchi per mountain bike più emozionanti d’Europa, un concerto di Bach in cima alla montagna o un’escursione con le racchette sulla neve fresca: a Saalfelden Leogang la natura è protagonista. Nel 2024 questo comprensorio montano nella regione austriaca del Salisburghese si sta avviando verso un futuro più sostenibile, con una nuova seggiovia green, una spa raffinatissima e una miriade di attività guidate all’aperto nel cuore delle Alpi. 

Quasi tutti ignorano Saalfelden Leogang nella frenetica corsa verso Salisburgo a nord o verso la sfavillante Kitzbühel, subito a ovest. Ma si perdono uno splendido segreto. Le cime del Leoganger Steinberge troneggiano su vallate costellate di fiori selvatici e di laghi dal blu intenso. Poco lontano, al confine con la Germania, le vette calcaree dello Steinernes Meer si ergono come un sipario teatrale su un vasto altopiano carsico molto frequentato da escursionisti e scalatori. 

Da non perdere 

  • Un tour gastronomico in e-bike, con tappe eccellenti quali l’azienda della famiglia Wölfler che coltiva zafferano. 
  • Una discesa in zip-line sulla Flying Fox XXL dell’Asitz, sfrecciando sulla valle fino a 130 km/h: vi sembrerà quasi di volare. 
  • Un ritorno alla natura all’Atmosphere, la nuova spa sul lago del Krallerhof, perfettamente inserita nel paesaggio montano. 
  • Un trekking ai pascoli d’alta quota e alla rustica baita Lindlalm, dove Resi cucina specialità come i Pinzgauer Kasnock’n (gnocchetti al formaggio). 


Pubblicità
Il mare a  Stewart Island ©R. Vickers
Il mare a Stewart Island ©R. Vickers

Natale al Mare

Alla fine del mondo a Stewart Island/Rakiura in Nuova Zelanda

Situata a 47° di latitudine sud, la ‘terza isola’ della Nuova Zelanda, spesso ignorata, è un ambiente selvaggio e primordiale ricco di foreste, con una costa rigogliosa incisa da baie e insenature e un’avifauna autoctona per lo più non minacciata dai predatori. La popolazione umana, indipendente e intraprendente, conta solo 400 persone. Gli uccelli marini pattugliano l’oceano, i chiassosi kākā (pappagalli autoctoni) animano l’unico insediamento di Oban, e i sentieri nel bush e le spiagge remote offrono la rara opportunità di vedere il kiwi della Nuova Zelanda nel suo habitat. 

Il Rakiura National Park comprende circa l’85% di Stewart Island/Rakiura; il Rakiura Track, una della Great Walks della Nuova Zelanda, regala un’avventura a piedi di 39 km (due-tre giorni) attraverso alcuni dei paesaggi incontaminati dell’isola. Altrettanto affascinanti sono gli spettacoli celesti dell’aurora australe che di tanto in tanto illuminano le lunghe notti invernali. Queste luci danzanti valgono a Stewart Island il nome tradizionale maori: Rakiura (cieli splendenti). 

Da non perdere

  • La foresta pluviale subtropicale e le insenature costiere sul Rakiura Track o il più impegnativo percorso del North West Circuit, due grandi attrattive dell’isola. 
  • Avventure di pesca e kayak lungo la costa frastagliata di baie e insenature di Stewart Island. 
  • Le stelle e le luci dell’aurora australe nell’International Dark Sky Sanctuary. 
  • Birdwatching nella riserva faunistica di Ulva Island lungo sentieri che si snodano tra i boschi. 
Pubblicità

Il Natale in paradiso a Saint Lucia

Spiagge assolate, finissima sabbia bianca e acque dai riflessi cerulei sono le parole più adatte per descrivere l’isola che si è aggiudicata il titolo di migliore destinazione al mondo per la luna di miele. Ma negli ultimi tempi le autorità del turismo di Saint Lucia si sono orientate consapevolmente verso una cultura locale autentica incentrata sul suo ricco patrimonio, le sue tradizioni uniche e la propensione alla creatività. Questa rinnovata attenzione include anche la cucina isolana, un mélange di influssi africani, dell’India orientale ed europei (britannici e francesi). 

Da non perdere 

  • Il miglior gelato di Saint Lucia all’Au Poye Park, nella tenuta della famiglia Charles nel villaggio di Fond Gens Libre. 
  • La tradizione informale di prendere qualche pagnotta creola farcita con formaggio o carne da Thomazo Local Bread, una panetteria lungo la strada, quando si passa da Dennery. 
  • La pittoresca oasi sulla spiaggia dell’Irie Bar nel villaggio di Gros-Islet, sulla punta settentrionale dell’isola, un posto tranquillo con bevande fredde, cibo saporito e un’atmosfera informale. 

Guide e prodotti consigliati:

Libro fotografico

Fuori rotta

Pubblicato nel
Condividi questo articolo
Pubblicità