Una mini guida per vivere Atene d’inverno
Da quando vivo ad Atene faccio fatica a trovare una stagione preferita, forse perché è comunque difficile non vedere l'azzurro del cielo troppo a lungo, forse perché ogni occasione per me è buona per scoprire qualcosa di nuovo su questa città di cui -lo ammetto subito, così saprete che sono di parte – sono ancora completamente innamorata. Certo è che, non appena si chiude ufficialmente la stagione estiva e gli ateniesi tornano in città dalle rispettive isole, case al mare o dai villaggi di origine, la città riparte con un tripudio di mostre, nuove aperture, stagioni teatrali e concerti. Ci si riposa soltanto sedendosi per un caffè ai tavolini del bar, rigorosamente all’aperto. Ho deciso quindi di mettere ordine in questo via vai di suggestioni per condividere con voi un piccolo elenco delle mie cose preferite da fare ad Atene d’inverno.
Cercare nuove vedute sull’Acropoli
Di notte, di giorno, con il sole che illumina la città fino al mare o con nuvole minacciose che ne aumentano la drammaticità: il fascino dell’Acropoli non diminuisce mai, ma cambia a seconda del punto di vista e della luce. Cercare nuovi panorami con cui impressionare chi mi viene a trovare è quindi un’attività costante.
Attualmente le mie vedute sull’Acropoli preferite sono:
Dal balcone dell’ultimo piano della galleria Melas Martinos. Qui è difficile concentrare l’attenzione sulle opere di arte contemporanea, perché lo sguardo è continuamente diviso tra loro e l’Acropoli che bussa alle finestre. Una volta ceduto alla tentazione e usciti sul balcone, avrete una prospettiva insolita di Monastiraki, che emerge dal caos del quartiere conosciuto per i negozi di souvenir e si materializza nella sua essenza di souk medio orientale.
Dalla collina di Dafne. Ok, questo è un vero segreto, sconosciuto anche da molti ateniesi, quindi fatene buon uso. Da questo punto panoramico, su cui si addentrano principalmente ragazzini in motorino, la vista sulla città prende un aspetto diverso, laterale. Sembra di spiare Atene in segreto, mentre luccica dall’Acropoli al Licabetto, finendo nel buio denso del monte Ymetto.
Fare quei trekking che sarebbero impossibili d’estate
Nei dintorni di Atene, ma anche nel suo cuore antico, spuntano numerose colline che trasportano in pochi minuti in una bolla fatta di profumo di pino marittimo, cinguettii e vedute da cartolina. Camminarci d’estate è molto difficile, a causa delle alte temperature, e anche poco scenografico perchè gran parte della vegetazione è secca. In inverno, invece, il verde trionfa. Anche qui, non riuscendo a scegliere, vi indico le mie tre preferite:
La collina di Filopappo: qui è dove si trova il cuore più antico della città e con un po’ di fantasia ci si può immaginare il primo parlamento, Socrate chiuso nella prigione, poeti che invocano le muse. Si possono seguire le antiche mura di Atene, visitare chiese bizantine o semplicemente godersi la vista dell’Acropoli senza il trambusto della Collina dell’Aeropago.
Il Monte Ymetto: i sentieri sono quasi montani e offrono un’escursione avventurosa, ricca di vegetazione e profumi mediterranei. L’esplorazione premia i visitatori con la scoperta di splendidi monasteri bizantini, tra cui il suggestivo Monastero di Kaisariani e l’antico Monastero di Asteriou dei Taxiarchi, oltre alle rovine di una torre saracena.
La collina sopra il lago di Vouliagmeni: quest’area non ha un nome specifico, ma è ricca di sentieri che si affacciano sul Golfo Saronico. Il bello è che, dopo aver camminato, si può fare il bagno anche in inverno al Lago di Vouliagmeni, la cui acqua mantiene una temperatura fissa intorno ai 20 gradi. L’alternativa: una pausa da Aqua Marina, una pasticceria storica che vi aspetta per un po’ di relax vintage a Voliagmeni.
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Aspettare la pioggia per godermi un museo
Forse perché prima ho sempre vissuto nel nord Italia o nel nord Europa, ma in una giornata di sole mi sento in dovere di passare il mio tempo libero il più possibile all’aperto. Ecco perché non appena piove mi sento come autorizzata a chiudermi in uno di questi musei grandi e pieni di informazioni in cui vale la pena passare una mezza giornata.
Il Museo dell’Acropoli è certo sempre una buona idea per ammirare i capolavori del Partenone, ma tra quelli un po’ meno frequentati e che si meritano tutta l’attenzione necessaria ci sono il Museo Benaki (per una visione completa della storia e della cultura greca dal periodo ottomano a oggi), l’EMST (il Museo Nazionale di Arte Contemporanea, dinamico e proiettato al futuro), l’imponente Museo Archeologico Nazionale (custode della più vasta e importante collezione di artefatti antichi greci, inclusa la maschera di Agamennone), e la Galleria Nazionale, ristrutturata di recente, essenziale per ripercorrere la storia dell’arte greca moderna.
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Perdermi in un nuovo quartiere
La geografia ateniese fa sì che i vari quartieri siano isole dalle caratteristiche ben definite divisi da strade multi corsia che paiono fiumi in piena. Questo fa si che, durante un viaggio ad Atene, si tenda a restare confinati nelle “isole” in cui si trova l’albergo o le attrazioni principali. Quando ho tempo mi piace però avventurarmi a piedi in un nuovo quartiere cercando di dimenticarmi di Google Maps e vedere dove vado a finire.
Una delle esplorazioni più interessanti che ho fatto ultimamente è del quartiere Mets, una sorta di quartiere-villaggio che si trova tra l’Acropoli e lo Stadio Panatenaico. La caratteristica più evidente è che, nonostante sia a pochi minuti da piazza Syntagma, sembra un paesino, con vie pedonali, palazzi neoclassici e scalinate in pietra. Si dice che sia “l’ultima roccaforte dell’autenticità ateniese”, anche se non mancano i quartieri più popolari pronti a smentire questa affermazione. Certo è difficile non restare affascinati da Markou Mousourou Street, dove convivono botteghe di quartiere come il droghiere Grigoriadis e spazi creativi come la galleria Nitra. Forse il punto migliore per cogliere lo spirito di Mets è dalle colline di Ardittos e Longinos.
Mangiare i piatti invernali
Se d’estate il caldo spinge gli affamati in cerca di una taverna in riva al mare, arieggiata e all’ombra, dove bere ouzo fresco e mangiare insalate greche e pesce, l‘inverno dà l’opportunità di attardarsi nelle taverne cittadine.
Si può scegliere se lasciar scivolare il tempo tra i piatti tipici di un luogo storico come Mavros Gatos, a Pangrati, o della Taverna Manári, di Kottaru o de I Kriti, nascosto in una stoa (galleria commerciale).
In alternativa, unitevi alla folla più giovane, che ha fatto di alcuni locali un punto di ritrovo dove rivisitazioni contemporanee dei piatti della tradizione e buona musica vanno di pari passo, come i Pharaoh, Gallina o lsandsia.