Sulle orme di Don Chisciotte in Castilla La Mancha
Sono pochi i paesaggi letterari arrivati a definire un territorio realmente esistente come la Castiglia-La Mancia raccontata ne L’ingegnoso gentiluomo Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes. È qui che il nobile cavaliere giostrò con i mulini a vento, si innamorò di Dulcinea e condusse Sancio Panza e il fido destriero Ronzinante in una girandola di avventure. Seguite le loro nobili tracce con questo itinerario che va dai quattro ai sei giorni.
La storia di Don Chisciotte
L’ingegnoso gentiluomo Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes, conosciuto come El Quijote in spagnolo o Don Chisciotte in italiano, uscì in due volumi nel 1605 e nel 1615, ed è il più famoso romanzo spagnolo mai pubblicato. Nel 2002 il Norwegian Nobel Institute ha chiesto a 100 autori di chiara fama di 54 paesi di nominare il miglior romanzo di tutti i tempi: El Quijote ha ottenuto il 50% di voti in più rispetto a ogni altro libro. È anche il libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia.
Itinerario per inseguire i mulini a vento
Toledo
Non ci sono tracce letterarie di un eventuale passaggio di Don Chisciotte per le strade di Toledo, se non forse le numerose immagini del cavaliere presenti nei negozi di souvenir della città. Tuttavia è proprio a Toledo che inizia la maggior parte dei viaggi attraverso la Castiglia-La Mancia.
Questa splendida città è un trionfo di architettura cristiana, islamica ed ebraica: la sua cattedrale è tra le più maestose di tutta la Spagna, la Mezquita del Cristo de la Luz ci riporta ai tempi di al-Andalus e la Sinagoga del Tránsito è un vero gioiello.
Ma Toledo è soprattutto una città in cui perdersi a piedi, nel suo labirinto di stradine acciottolate e nell’atmosfera suggestiva che accenderà la vostra immaginazione.
Consuegra
Non è chiaro dal libro dove esattamente Don Chisciotte si sia scontrato in torneo con i mulini a vento, pronto a combattere i ‘mostruosi giganti’, ma Consuegra è certamente tra i candidati principali. Qui, visibili da chilometri di distanza e in fila sopra una cresta, si trovano nove molinos de viento della classica varietà manchega. Sono quelli più facilmente raggiungibili della regione (attraverso una strada ben segnalata che sale dal paese) e il panorama da lassù sembra estendersi all’infinito. Accanto ai mulini c’è un castello del XII secolo, un tempo appartenuto ai Cavalieri di Malta; alcune stanze sono state ricostruite per mostrare come vivevano i cavalieri. In città, vale la pena di passare da Plaza Mayor, con i suoi graziosi edifici storici.
Puerto Lápice
Molte città e villaggi della Castiglia-La Mancia rivendicano legami con El Quijote, spesso basati su fantasie più che su un’attenta lettura del testo. In effetti sono poche le città menzionate per nome nel libro. Un’eccezione è il modesto paese di Puerto Lápice, dove Don Chisciotte si fermò in una locanda che scambiò per un castello e, dopo essere rimasto di guardia tutta la notte, convinse l’oste a nominarlo cavaliere. È il tipo di paesino in cui l’asfalto tremola sotto il sole estivo e l’unica magia possibile è quella di un’allucinazione da colpo di sole, perciò passate in auto, salutate il nobile cavaliere e proseguite il viaggio.
Campo de Criptana
Campo de Criptana è una delle tappe più famose lungo la rotta di Don Chisciotte ed è il principale rivale di Consuegra in termini di mulini a vento. Se la sua corona di mulini vi sembra impressionante adesso, immaginate come doveva essere un tempo: oggi rimangono soltanto 10 dei 32 mulini originali. Secondo una leggenda locale Cervantes in persona fu battezzato in città nella Iglesia de Santa María. E, cosa insolita per un piccolo villaggio sperduto nelle pianure mancheghe, Campo de Criptana ha un altro motivo per essere degno di nota, un motivo che molti degli abitanti preferirebbero dimenticare: è il luogo di nascita dello stimato regista contemporaneo Pedro Almodóvar, che però si trasferì a Madrid da adolescente e più tardi commentò che in quel retrogrado paesino di provincia si sentiva “come se fosse arrivato da un altro pianeta”.
El Toboso
Per scoprire quanto sia vivo il culto di El Quijote fermatevi a El Toboso, un paesino lontano dalle strade principali a nord-est di Campo de Criptana. Tra i luoghi legati a Cervantes il più curioso è la Casa-Museo de Dulcinea, risalente al XVI secolo: si dice fosse la dimora di Doña Ana, la señorita che ispirò la figura di Dulcinea, amore platonico di Don Chisciotte. In città trovate l’immancabile statua del cavaliere e una biblioteca con oltre 300 edizioni del libro in diverse lingue.
Mota del Cuervo
Senza mulini a vento non ci sarebbe motivo di fermarsi in questo paese. E se ne avete già abbastanza di mulini, perché avete scelto questo itinerario? A noi i mulini non bastano mai e qui ce ne sono ben sette, sparsi nei campi intorno al paese. Scegliete il punto giusto in una bella giornata di sole e porterete a casa splendide foto con i mulini in primo piano al tramonto.
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Belmonte
La quieta Belmonte è nota per il suo magnifico castello del XV secolo, il Castillo de Belmonte. Pensate all’immagine da manuale di un castello: torri, mura intatte e una posizione elevata da cui si domina il villaggio. L’interno è stato recentemente rinnovato e vi trovate un’interessante mostra con audioguida multilingue. E che legame ha con Don Chisciotte? Alcuni studiosi ritengono che il castello abbia ispirato Cervantes per la creazione del mondo immaginario del cavaliere. E almeno un regista è d’accordo con loro, infatti il castello compare nel film spagnolo del 2002 El caballero Don Quijote. In paese vale una visita anche la Iglesia Colegial de San Bartolomé, una splendida chiesa in arenaria color oro con un altare maestoso.
Ciudad Real
Sebbene un tempo fosse la controparte regale di Toledo, oggi Ciudad Real è una città spagnola qualunque. Il centro conserva comunque un certo fascino, con le sue strade pedonali, la caratteristica Plaza Mayor con l’orologio a carillon con tanto di statuetta di Cupido, il municipio con la facciata neogotica e una fontana moderna a più livelli. Il motivo principale per visitare la città è il museobiblioteca Museo del Quijote y Biblioteca Cervantina, che ospita mostre multimediali e una biblioteca con oltre 4000 volumi su Don Chisciotte e Cervantes, alcuni dei quali in esperanto e Braille. Alcuni libri risalgono al 1724, e la maggior parte è ora digitalizzata. Ve lo godrete al meglio se parlate spagnolo.
Almagro
Neppure il dipartimento del turismo locale è riuscito a inventarsi un legame con Don Chisciotte ma Almagro è una delle cittadine più belle della Castiglia-La Mancia. Il suo gioiello è la splendida Plaza Mayor del XVI secolo, con tetti ondulati di tegole rosse, i bassi colonnati e le facciate color verde bottiglia sbiadito. Sulla piazza il Corral de Comedias ha una propria e diversa eredità letteraria: è il più antico teatro di Spagna, un suggestivo edificio del XVII secolo, con vari ordini di balconi di legno che si affacciano sul palcoscenico originale, tuttora utilizzato per gli spettacoli durante il Festival Internacional de Teatro Clásico a luglio. Dietro l’angolo trovate il Museo Nacional de Teatro, con mostre sul teatro spagnolo dell’età dell’oro del XVII secolo in un edificio che si snoda attorno a un magnifico cortile del XIII secolo. Inoltre è una città perfetta in cui perdersi a piedi, anche se nel pieno dell’inverno può sembrare quasi desolata.
Villanueva de los Infantes
Nell’incipit del suo romanzo, Cervantes tace volutamente il nome del paese della Mancia in cui vive il protagonista delle gesta che verranno raccontate ed è così che il luogo d’origine del nostro eroe picaresco è sempre rimasto avvolto nel mistero. Almeno fino a quando, per celebrare il 400° anniversario della pubblicazione del libro nel 1605, dieci eminenti accademici spagnoli hanno deciso di seguire attentamente gli indizi lasciati da Cervantes nelle pagine del libro. La loro conclusione? Che Villanueva de los Infantes, con la sua Plaza Mayor color ocra circondata da balconi in legno e pietra e dominata dalla Iglesia de San Andrés del XV secolo, sia stata il punto di partenza di Don Chisciotte. Ed è anche il punto d’arrivo del nostro viaggio, a meno che non vogliate tornare sui vostri passi per percorrere ancora una volta il cammino del cavaliere più visionario di Spagna.