L'Hotel Sacher di Vienna: 150 anni portati di lusso
Se c’è un luogo che un animo romantico immagina come sfondo di viaggi raffinati, di cene in abito da sera e di città che fremono tutta la notte in una vivacità artistica e irriverente, è la vecchia Europa di fine ‘800 e inizio ‘900. Ed è proprio da quel tempo che ci arriva uno degli hotel più lussuosi al mondo, tuttora: l’Hotel Sacher, un simbolo di eleganza viennese che, con i suoi quasi 150 anni di storia (fu aperto nel 1876), continua a incantare il mondo.
Un simbolo storico e contemporaneo
L’Hotel Sacher, situato in posizione privilegiata proprio di fronte alla Wiener Staatsoper, incarna il lusso austriaco, l’eccellenza culinaria e la tradizione familiare da quasi due secoli.
La sua storia inizia ufficialmente nel 1832, con la nascita quasi casuale della celebre Sacher-Torte, per poi diventare un albergo di lusso nel 1876. L’hotel è sopravvissuto a un’epoca di grandi sconvolgimenti: è un testimone del glorioso ma scomparso Impero Austro-Ungarico e ha attraversato rivoluzioni sociali e guerre. È rimasto in piedi, gestito con cura dalla famiglia, resistendo al tempo e alle mode effimere, e continua a essere un punto di riferimento nell’era dei viaggi low cost e degli affitti brevi.
Il fatto che la sua tradizione sia più viva che mai è stato confermato nel 2025: il Sacher ha ottenuto il prestigioso 49° posto nella classifica globale dei The World’s 50 Best Hotels. Questo riconoscimento è particolarmente significativo perché è stato l’unico albergo nella regione di lingua tedesca a comparire in questa lista e uno dei pochi della categoria a restare a gestione famigliare.
La leggenda nata da un dolce
Tutto è cominciato con un dolce. Nel 1832, un giovane apprendista pasticcere di sedici anni, Franz Sacher, si trovò a dover preparare un dolce per il Principe Metternich, poiché il pasticcere in carica non era presente. Sfornò una semplice torta al cioccolato con marmellata di albicocche e glassa di cacao che però piacque così tanto che divenne in poco tempo un pilastro della storia gastronomica e culturale dell’Austria.
Il figlio di Franz, Eduard Sacher, in seguito aprì un albergo, inizialmente chiamato Hotel de l’Opéra. L’edificio, che in origine aveva l’autorizzazione per la somministrazione di alcolici e giochi d’azzardo, si espanse progressivamente fino a inglobare sei palazzi vicini, trasformandosi negli anni Venti in un sontuoso dedalo di stanze, specchiere e velluti.
Nel Regno di Frau Anna
La vera artefice del successo dell’Hotel Sacher fu però Anna Fuchs (1859-1930), figlia di un macellaio viennese. Anna, che sposò Eduard Sacher (di 16 anni più vecchio di lei), gestì l’hotel sviluppando un magnifico talento per gli affari e il comando. Fu lei a ribattezzare l’albergo "Sacher".
Il suo regno coincise con il “periodo della Ringstrasse” ovvero l’epoca, lo spazio e le coordinate geografica in cui si muovevano principi e magnati, intellettuali e ballerine, spie e amanti. I personaggi che lo abitarono erano sono protagonisti di leggende tutte loro, che qui si trovavano, si evitavano e partecipavano a rendere il luogo sempre più celebre.
C’era l’imperatrice Sissi, che arrivò in una carrozza chiusa in un tardo pomeriggio di giugno, accompagnata dal profumo dei castagni in fiore. C’era Arthur Schnitzler intento a mangiare ostriche discutendo con gli intellettuali del tempo. C’era, o così si narra, un Gustav Klimt che in una calda giornata estiva invitò Auguste Rodin a pranzare al Sacher Garten, e quando l’artista francese espresse la sua meraviglia, Klimt rispose semplicemente: "Austria".
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L’ultima festa della vecchia Europa
Se desiderate immergervi completamente in questa storia straordinaria, vi consigliamo la lettura del libro "Hotel Sacher. L’ultima festa della vecchia Europa", scritto da Monika Czernin e pubblicato da Edt. Il volume offre una ricostruzione vivace e affascinante del valzer di celebrità e personaggi storici che hanno frequentato le sale dell’hotel.
Attraverso le storie degli ospiti illustri che hanno reso mitico il Sacher, il libro non solo rievoca la vita scintillante e lussuosa di quel periodo, ma racconta anche di un’epoca in cui le carrozze lasciavano i solchi nella neve fresca, in cui gli intellettuali prendevano spazio ai tavoli che erano appartenuti all’aristocrazia e in cui fioriva la nuova borghesia ebraica. La narrazione mette in luce la dualità di quel periodo storico, mostrando lo splendore della Belle Époque viennese mentre, fuori dalle porte dell’hotel, l’impero austroungarico inizia a sentire forti le spinte d’indipendenza delle nazioni che lo compongono e il mondo matura i primi segni dell’odio antisemita.
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L’Hotel Sacher oggi
L’Hotel Sacher, con i suoi 150 anni di storia resta quindi un simbolo di ospitalità viennese, come sancisce il premio dei The World’s 50 Best Hotels.
La posizione è imbattibile: proprio di fronte all’Opera di Stato di Vienna, siete nel cuore della città vecchia. Da qui, il Duomo di Santo Stefano, il Museums Quartier e le vie dello shopping (come Kärntner Strasse) sono a portata di mano.
Le 152 camere e suite sono decorate individualmente (alla faccia della ormai onnipresente standardizzazione). Aspettatevi velluti, parquet, lampadari di cristallo e bagni in marmo. Se riuscite, provate a prenotare una suite con vista sull’Opera per un tramonto sublime.
Le aree comuni sono famose quanto la torta. I ristoranti a tema colore come lo sfarzoso Rote Bar (Bar Rosso) e il Grüne Bar (Bar Verde) e il più intima Blaue Bar (Bar Blu) sono l’ideale per cene raffinate e cocktail. Non dimenticate di fare un salto al Sacher Café per la ragione principale che attira molti visitatori: gustare un pezzo di Sacher Torte originale con un bicchiere di spumante, accompagnati dal suono del pianoforte.
L’hotel ha accolto tutti, da regnanti a celebrità (come la Regina Elisabetta II e George Clooney), e un giro nei corridoi, adorni di ritratti e cimeli degli Asburgo, vi darà un assaggio di questa storia regale. E dopo aver esplorato la città, potrete rilassarvi nella Sacher Boutique Spa, che propone persino trattamenti a tema cioccolato.