Cosa vedere a Siena in due giorni
Potete aver letto tutto su Siena, studiato nei dettagli le vite dei suoi personaggi più illustri, rimirato in foto ogni singolo monumento; potete persino esserci già stati, più e più volte. In tutti i casi, non sarete comunque preparati a ciò che vi attende. Perché ogni volta la città, che catapulta il viaggiatore nel Medioevo non appena mette piede tra gli stretti vicoli del centro, riserva sorprese sempre nuove e bellissime. Non a caso è una delle tappe imprescindibili di qualsiasi viaggio in Toscana ma attenzione, per visitare come si deve Siena avrete bisogno per lo meno di due giorni. Ecco come organizzarvi al meglio.
Primo giorno
Per vedere Siena in due giorni, dovete sfruttare ogni secondo. Quindi, appena arriverete in città, lasciate i bagagli all’Hotel Italia e poi cominciate a esplorare la città. La Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Complesso Museale di Santa Maria della Scala e il Museo dell’Opera del Duomo sono un ottimo modo per cominciare a prendere dimestichezza con la ricchezza e la raffinatezza del patrimonio artistico senese.
La Cattedrale di Santa Maria Assunta è uno stupefacente edificio gotico italiano in marmo bianco, verde e rosso che sbuca all’improvviso con le sue linee maestose tra le strettoie del centro storico. Giratele attorno per capirne l’orientamento e le proporzioni, seguite con lo sguardo il campanile zebrato alto 77 metri facendovi guidare dalla serie di sei finestre sempre più larghe che lo alleggeriscono, poi piazzatevi davanti alla facciata con i due appuntiti torricini laterali. Tuttavia, tanta bellezza è poca cosa rispetto agli interni, che aggrediscono il visitatore non appena si entra in chiesa. I muri e i pilastri polilobati a fasce bianche e nere richiamano la decorazione esteriore, mentre le tre navate sono sovrastate da un soffitto a crociera dipinto di blu e tempestato di stelle dorate.
Per demolire l’associazione mentale tra malattia e grigiore promossa dai moderni ospedali non c’è niente di meglio che visitare il Complesso Museale di Santa Maria che si trova davanti alla Cattedrale. Usato per un millennio per dare assistenza ai pellegrini della Via Francigena, ai malati, agli orfani e agli indigenti della città, lo Spedale di Santa Maria della Scala è un grandioso insieme di cappelle e sale affrescate, corridoi, strade interne e tenebrosi sotterranei che disorienta (ritenetevi avvisati e fatevi dare una mappa del luogo, con il biglietto) e ammalia.
La grande attrazione del il Museo dell’Opera del Duomo, invece, è senza dubbio la grande Maestà di Duccio di Buoninsegna: dipinta su entrambi i lati (sul retro c’è una colorata Passione di Cristo) e un tempo collocata sopra l’altare maggiore della cattedrale, è un’opera di ammaliante dolcezza. Sempre di Duccio, nel salone al piano terra si trova la vetrata istoriata che adornava l’abside del Duomo. Le statue di Giovanni Pisano, un tempo collocate sulla facciata e sostituite con delle copie, alcune sculture lignee di Jacopo della Quercia e vari dipinti di artisti senesi completano la collezione, che comprende anche una sezione di oreficeria liturgica.
Da qui, scendete in Piazza del Campo, l’orgoglio di Siena, il baricentro della vita cittadina, l’unico luogo che appartiene a tutti, indistintamente, in una città suddivisa in maniera ermetica in contrade. In discesa, pavimentata tra il 1327 e il 1349 dal Governo dei Nove, che ne fecero il simbolo del proprio potere (e se ci fate caso, proprio per questa ragione è suddivisa in nove settori radiali), è un emiciclo armonico di edifici rivolti verso il centro, che la fanno assomigliare a un enorme anfiteatro.
Cercate di immaginarvela nei giorni del Palio e poi quando avrete terminato di girare su voi stessi per cercare almeno un dettaglio fuori posto, fatevi coraggio e affrontate i 400 scalini che conducono alla sommità della la Torre del Mangia, dove il panorama vi farà restare di sasso.
Per cena prenotate un tavolo al bucolico Orto dei Pecci, che un tempo era il lazzaretto e oggi ha tanto di alberi da frutto, orti e caprette scorrazzanti. Il ristorante, gestito da una cooperativa sociale, promuove il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate; in più, la pizza è molto gustosa e i prezzi sono imbattibili. Se viaggiate con bambini è il posto che fa per loro.
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Secondo giorno
Vi attende una giornata ricca di tesori che si appiccicheranno agli occhi. Partite dal Museo Civico, ospitato nel Palazzo Pubblico, e ammirate alcuni dei capolavori assoluti dell’arte toscana, fantasticate sui tempi in cui nelle sontuose sale del palazzo si ordivano intrighi e amministravano enormi ricchezze, ritrovate gli ideali di giustizia e virtù che per secoli hanno guidato i governanti senesi.
Dirigetevi poi verso la Pinacoteca Nazionale, che è sicuramente il meno affollato tra i tesori inestimabili della città. Eppure la collezione ospitata all’interno del trecentesco Palazzo Buonsignori, che annovera Madonne di ogni tipo, posa, colore e dimensione, è assolutamente straordinaria, nonostante l’allestimento non proprio moderno. Se avete poco tempo o siete comprensibilmente stanchi di tanta sfavillante cromaticità, salite direttamente al secondo piano, che raccoglie opere fino alla seconda metà del Quattrocento. La Madonna della Misericordia di Simone Martini vi rapirà, ma cercate di liberarvi per scivolare fino alla preziosa (tutta oro e lapislazzuli) Madonna dei Francescani di un giovanissimo Duccio di Buoninsegna, all’Annunciazione (è l’ultima opera datata di Ambrogio Lorenzetti) e alla Madonna dell’Umiltà di Giovanni di Paolo.
La Basilica di San Francesco si erge in una delle piazze più vivaci della città, sempre piena di bambini che improvvisano concitatissime partite di pallone. Costruita per accogliere grandi folle (come d’abitudine per gli ordini mendicanti) trasmette la consapevolezza di essere una creatura minuta e insignificante.
Concedetevi una pausa da Gino Cacino, una bottega frequentata da signore con le buste della spesa, universitari affamati e amanti delle ricercatezze gastronomiche, traboccante di prosciutti ed eroiche forme di formaggio che stordirà i vostri sensi. I più intrepidi non escano senza aver ordinato il panino con il pecorino caldo e l’elisir di maiale (una sorta di crema di lardo); gli altri scelgano una delle tante farciture o un tagliere misto da piluccare sui tavolini. Ottimi anche i vini.
Guide e prodotti consigliati:
Dedicate il pomeriggio allo straordinario Museo delle Tavolette di Biccherna dove sono esposte 105 tavolette in legno dipinte tra il 1258 e il 1682 da celebri artisti senesi come Sano di Pietro, Giovanni di Paolo, Francesco di Giorgio Martini e Ambrogio Lorenzetti. Nate come semplici copertine dei registri contabili della Biccherna, una delle magistrature cittadine, nel corso dei secoli si sono trasformate in piccoli capolavori che rappresentano soggetti sacri, scene di vita quotidiana o avvenimenti importanti, come incoronazioni di papi o vittorie in battaglia.
La sostanziosa cucina dell’Osteria del Gatto sarà il vostro saluto a Siena: appena fuori dalle mura e frequentato da senesi purosangue, è un’osteria vecchio stile con un piccolo bancone all’ingresso e sette tavoli divisi in due salette. La cucina è quella senese tradizionale, per stomaci forti: quando è stagione, fatevi servire pasta con il buristo (un insaccato fatto con la testa, le cartilagini e il sangue del maiale), stracotto di manzo e panpepato. E per digerire chiedete un bicchiere del nocino fatto dal proprietario.
Dove dormire a Siena
Dormire a Siena è piuttosto costoso, ma dà la possibilità di apprezzare i vicoli e le piazze quando tutto è più tranquillo e silenzioso. In alternativa, sono molte le strutture che consentono di pernottare nella pace delle campagne circostanti.
Dove stare se vi piace…
Svegliarvi dentro al borgo:
Albergo Bernini - Nel centro di Siena, offre eleganti camere con bagno privato o in condivisione, alcune con vista panoramica.
Svegliarvi in piena campagna:
Hotel Borgo Antico - Per una visione ipnotica sulle Crete Senesi.
La Grancia - Poco fuori Pienza, sarete ospiti di un vecchio castello adibito a ‘spedale’ lungo la Via Francigena: un’esperienza unica.
Ponte a Nappo - Vecchia tenuta divinamente riattata in agriturismo con piscina: il luogo perfetto dove gustarsi lo skyline di San Gimignano.
Svegliarvi tra le colline del Chianti:
La Pensione di Vignamaggio - Sistemazione comoda sulla piazza principale di Panzano in Chianti, con bucolico giardino e piscina vista colline.
Castello di Bossi - Soggiornare in un borgo del Chianti significa anche entrare in contatto con i ritmi contadini, scanditi dalla produzione del vino.
Castello di Fonterutoli - Wine Resort Vi basterà una sola notte, in questo luogo incantato, per farvi fantasticare su come e quando trasferirvi a Fonterutoli.
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Come arrivare
Il mezzo più ecologico per raggiungere Siena è il treno, ma, poiché la città del Palio non si trova sulle direttrici principali, i collegamenti più comodi prevedono di arrivare a Firenze con l’alta velocità e da qui proseguire in autobus o treno. Molti viaggiatori raggiungono la Toscana in aereo, per poi spostarsi con i mezzi pubblici.
Come muoversi a Siena
Una volta raggiunti i centri storici, il territorio senese è da scoprire a piedi. Ma per valli e borghi occorre saltare in sella a una bici o muoversi in auto.
A piedi
Siena si visita al meglio a piedi.
Autobus
Siena è ben collegata con Firenze, raggiungibile in un’oretta con l’autobus 131R. Le Autolinee Toscane gestiscono i collegamenti su gomma nella zona, ma non sono comodissime per muoversi di borgo in borgo.