I migliori viaggi on the road in India

13 minuti di lettura

Nei viaggi "on the road" si scopre l'autenticità di un paese: in India, la strada regala sempre emozioni forti. Ecco 9 itinerari per scoprire un viaggio in India in auto.

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Alla scoperta dell’India in auto © Shutterstock / AlexAnton
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La frase "non è importante la meta, ma il viaggio" sembra stata pensata appositamente per l’India. Attraversando il subcontinente, ogni strada regala panorami, suoni e sensazioni che conquisteranno i vostri sensi e rivoluzioneranno la vostra idea di viaggio. Un on the road è sicuramente un’opzione coraggiosa: guidare su autostrade piene di carretti, bestiame, cammelli, scimmie e persone richiede nervi d’acciaio e la pazienza di un maestro buddista. Ma tutto è fattibile pianificando saggiamente l’itinerario e scegliendo un mezzo di trasporto adeguato.

Innanzitutto, potete scegliere di spostarvi in auto, ma evitare di guidare. Noleggiare un’auto con autista è facile e alle pendici dell’Himalaya è possibile noleggiare "jeep" con autisti ben felici di risalire impervi passi di montagna su strade poco più larghe del veicolo.

Per evitare lo stress del traffico indiano, molti viaggiatori scelgono di esplorare l’India in moto o in bicicletta, un’esperienza di guida autonoma che permette di scoprire il lato più autentico delle comunità rurali, spesso trascurate dalla maggioranza dei visitatori.

Quindi risvegliate la sete di avventure e preparatevi a mettervi in viaggio con questa guida sui migliori on the road da fare in India.

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Esplorare l’India in auto è un modo per toccare con mano la vastità del paese / Pete Burana / Shutterstock

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1. Triangolo d’oro dell’India

L’on the road per i monumenti Mughal

Delhi-Delhi; 1120 km; 5 giorni

Breve ma intenso, questo itinerario da Delhi ad Agra e Jaipur racchiude molte meraviglie in pochi giorni di viaggio. Iniziate l’avventura a Delhi, dove le rovine di otto città raccontano la storia dei più grandi imperi islamici dell’India. Visitate le attrazioni principali, tra cui il Forte Rosso, la Tomba di Humayun, la moschea Jama Masjid e i bazar di Chandni Chowk, che sono rimasti praticamente gli stessi dall’epoca di Shah Jahan.

Con l’auto, sarà facile fare un salto nelle sacre città di Mathura e Vrindavan, dove Krishna visse la sua giovinezza cresciuto dalle mungitrici. Dopo queste tappe di pace, preparatevi ad affrontare un mix di stress ed emozioni di stupore ad Agra, dove il glorioso Taj Mahal risponde alle aspettative, rendendo più tollerabili la folla e i furtarelli. Per un’ulteriore dose di magnificenza mughal, fate tappa nella vicina Fatehpur Sikri, la città abbandonata fondata da Akbar. Prendete poi la NH21 fino a Jaipur, dove ogni fortezza, palazzo e osservatorio mistico è sempre affollato. Sfruttate al massimo l’esperienza aggiungendo una deviazione.

Deviazione: Prima di dirigervi verso ovest da Fatehpur Sikri a Jaipur, prendete in considerazione una deviazione verso sud a Gwalior, la cui bellissima fortezza è meno affollata rispetto ad altre tappe dell’itinerario. Prima di completare il terzo lato del triangolo, aggiungete un’altra deviazione per avvistare le tigri che si aggirano sulle rovine delle mura nel Parco Nazionale di Ranthambhore, prima di immergervi nuovamente nel caos urbano.

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La moto permette di sviare il tipico traffico indiano © May_Chanikran/Getty Images

2. Da Manali al Ladakh passando per l’Himalaya

L’on the road per la pace buddista

Manali-Srinagar; 800 km; 10 giorni

Potreste percorrere il tratto montano da Shimla al Ladakh per poi proseguire fino al Kashmir a bordo di una jeep noleggiata, ma noi vi consigliamo vivamente di preferire la moto per fermarvi ogni volta che vorrete ad ammirare in solitudine questi deserti ad alta quota all’ombra dell’Himalaya.

Dalla nostalgica località di collina di Shimla, con i suoi panorami indimenticabili, proseguite in direzione nord verso la cittadina hippy di Manali. Da questa collina, ci vogliono altri due giorni di fatica per superare il Rohtang La a 3978 m e raggiungere Leh, attraversando un paesaggio che ricorda gli scenari dalla Via della Seta. C’è poca vegetazione e ancora meno ombra, il freddo e l’altitudine vi colpiranno senza pietà. Recuperate le energie vistando i monasteri buddisti e prendendo lezioni di yoga a Leh, quindi riprendete la strada per una visione inusuale dell’Himalaya dal Kashmir.

La strada che porta a ovest verso Srinagar collega una serie di antichi gompas buddisti (templi). Le colline passano dal giallo polveroso al verde rigoglioso e i riferimenti religiosi passano dal buddismo all’islam quando i minareti di Srinagar cominciano ad apparire all’orizzonte. La valle del Kashmir non è sempre un luogo sicuro, ma quando la situazione è calma, attraversale per vedere il Lago Dal fare lentamente capolino attraverso la nebbia del mattino dal pontile di una casa galleggiante è semplicemente sublime.

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Scorci di Rajasthan © photoff / Shutterstock

3. Le città colorate del Rajasthan

L’on the road per ammirare i colori del deserto

Jaipur-Jaipur; 1630 km; prevedi 10 giorni

Guidare nel deserto del Rajasthan è un’esperienza unica. Imponenti fortezze punteggiano il paesaggio e condividerete le polverose autostrade con carretti trainati da cammelli e anziani Rajput che porano turbanti dai colori sgargianti e enormi baffi. Iniziate da Jaipur, la città rosa, visitando palazzi in arenaria rosa, vivaci bazar e il Forte Amber.

Seguite la NH48 fino alla meta di pellegrinaggio jainista e musulmana di Ajmer, dunque deviate verso ovest per raggiungere la famosa Pushkar, con il suo lago circondato da templi e la leggendaria fiera dei cammelli che si tiene a ottobre o novembre. Tornate sulla NH48 per raggiungere Udaipur, la città bianca, avvolta come una sciarpa di seta attorno alle acque del Lago Pichola. Ammirate i palazzi bianchi come la neve e poi proseguite verso ovest verso la cittadina collinare di Mount Abu, piena di templi, e poi muovete verso nord.

Entrando a Jodhpur, noterete immediatamente gli edifici color lapislazzulo che regalato alla città l’epiteto di Città Blu, le case dei bramini, membri della casta sacerdotale. Ammirate la potenza militare dei Rajput al Forte di Mehrangarh, poi guidate verso ovest attraversando un vero e proprio deserto fino alla città color sabbia di Jaisalmer, le cui mura fortificate sembrano state scolpite dal deserto stesso. Completate l’itinerario passando per Bikaner, lontano dalle folle di turisti, prima di immergervi nuovamente nel caos di Jaipur.

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Il caos delle strade indiane rientra nel folklore © paul prescott/Shutterstock
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Hampi e l’Impero Hoysala

L’on the road per i templi

Mysuru-Gokarna; 1060 km; 10 giorni

Per molti viaggiatori, visitare le rovine dell’antico regno di Vijayanagar a Hampi è l’esperienza più memorabile di un viaggio in India. Iniziate il viaggio a Mysuru (in passato nota come Mysore), con i suoi mercati affascinanti, la cucina vegetariana piccante e l’inimitabile palazzo del maharaja. Proseguite verso nord per le affascinanti strade secondarie fino a Sravanabelagola, con la sua imponente statua di Gomateshvara, alta 17 metri, il primo tirthankar (maestro spirituale) della religione jainista.

I templi non mancano neanche nel Karnataka. Superate Hassan per raggiungere Belur e Halebid, dove i templi dell’Impero Hoysala sono tra i migliori esempi di architettura induista. Un viaggio di tre ore verso est vi porterà nella capitale del Karnataka, Bengaluru, conosciuta per la cucina cosmopolita, lo shopping e la vita notturna. È un lungo tragitto per raggiungere Hosapete, punto di partenza per le rovine di Hampi.

Calcolate almeno due giorni per esplorare i templi di Hampi viaggiando indietro nel tempo attraverso i secoli. Successivamente, optate per le strade secondarie per raggiungere Badami, dove le falesie di colore rosso sangue sono forate da templi scavati nella roccia.

Deviazione: Includete una gita a Aihole, punteggiata di rovine polverose dell’antico regno Chalukya, poi terminate la giornata sulla spiaggia rilassandovi a Gokarna, meta di pellegrinaggio nonché città balneare.

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Il tempio di Vithala, ad Hampi / Shutterstock / explorewithinfo

Da Calcutta al Darjeeling

On the road per le viste dell’Himalaya e le escursioni

Calcutta-Yuksom; 808 km; 8 giorni

L’India orientale viene spesso trascurata, ma il viaggio attraverso il Bengala Occidentale verso le pendici del Monte Khangchendzonga, alto 8586 m, ha un che di epopea. Partite dalla caotica città culturale di Calcutta, riconquistata dagli inglesi, visitando ashram, templi e palazzi. Includete una visita al Parco Nazionale delle Sunderbans, casa di centinaia di tigri, prima di rimettervi in marcia verso le colline.

Il viaggio verso nord vi condurrà attraverso piccoli villaggi di campagna poco visitati fino a Shantiniketan, una città universitaria con una lunga tradizione legata alla danza, al teatro e alla poesia. Da qui, vi dirigerete verso nord per raggiungere le piantagioni di tè verde smeraldo e gli hotel di altri tempi tipici del Darjeeling, da dove si comincia ad avvistare l’Himalaya.

Per avvicinarvi alle vette innevate, organizzate un trekking lungo la cresta di Singalila o avvicinatevi ancora di più al monte Khangchendzonga richiedendo il permesso per visitare lo stato federato buddista del Sikkim. Il percorso che tocca Kalimpong, Gangtok e Pelling vi mostrerà quel genere di panorami che fa venire voglia di impugnare le piccozze da ghiaccio e partire. Per completare il tutto, potrete avvicinarvi ancora di più con il trekking da Yuksom a Goecha La.

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Dalla caotica Mumbai a Goa in auto © Rajat Rangdal / EyeEm/Getty Images

6. Da Mumbai a Goa

L’on the road per le spiagge

Mumbai-Palolem; 650 km; una settimana

I viaggi brevi non comportano una rinuncia alle emozioni dell’India. Da Mumbai, vivace e scintillante, prendete la NH66 e dirigetevi verso sud, facendo una deviazione lungo la costa per esplorare anche affascinanti fortezze come Murud-Janjira, testimonianza di secoli di conquiste. Fate tappa nei tranquilli resort sul mare di Ganpatipule e Malvan prima di raggiungere le affollate spiagge di Goa.

Mentre vi avvicinate al nord di Goa, fate una sosta al famoso mercato di Anjuna e alle vivaci località balneari di Baga e Calangute. Proseguite poi verso Panaji, l’affascinante capitale coloniale portoghese di Goa, e le antiche basiliche di Goa Velha, la città che nel XVI secolo era più importante di Londra o Lisbona.

Lo scenario cambia spostandosi verso sud fino alla rilassata Agonda, il centro della nascente scena del surf di Goa, e cambia ancora quando vi addentrate nell’entroterra attraverso colline verdi punteggiate di piantagioni di spezie per ammirare le maestose cascate di Dudhsagar, la seconda cascata più alta dell’India. Concludete l’itinerario sulla splendida spiaggia di Palolem (facendo una passeggiata nel vicino Cotigao Wildlife Sanctuary se amate il birdwatching).

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Goa ©Pikoso.kz/Shutterstock
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7. Un viaggio attraverso il nord-est dell’India

L’on the road per gli incontri tribali

Guwahati-Guwahati; 1700 km; due settimane

Con una "jeep" noleggiata e un autista che conosca le lingue locali, imbarcatevi in un affascinante viaggio attraverso le diverse culture degli stati del nord-est. Iniziate da Guwahati, la poco esplorata capitale di Assam, e seguite il potente fiume Brahmaputra verso nord-est fino al Parco Nazionale di Kaziranga per incontri ravvicinati con i rinoceronti indiani a un corno. Proseguite poi verso Arunachal Pradesh e i magnifici monasteri buddisti della Valle di Tawang (le agenzie di viaggio locali possono fornirvi il permesso).

Aggiungete una passeggiata nelle comunità tribali di Ziro e Daporijo, e passate dall’Alto Assam, continuando verso est fino ai meravigliosi villaggi dei Naga Konyak intorno a Mon nel nord di Nagaland. Raggiungete le pianure attraverso Kohima (ideale a dicembre per il Festival di Hornbill), quindi salite sull’altopiano di Meghalaya, dove i mercati vendono archi e frecce come oggetti essenziali per la vita di tutti i giorni, prima di scendere rapidamente da Shillong a Guwahati.

Consigli pratici: Portate con voi delle provviste, le strade sono accidentate e i servizi limitati, ma l’esperienza è unica.

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Escursione in kayak nel Kerala © Vinu Sebastian / Shutterstock

8. Intorno alla punta dell’India

L’on the road per le spezie del sud

Kochi-Kochi; 807 km; una settimana

La parte meridionale dell’India ha una faccia completamente diversa, sembra un altro paese. Iniziate il viaggio attraverso il caldo sud dell’India nella storica Kochi, le cui antiche strade raccontano la storia senza tempo dei commercianti di spezie del Kerala. Mentre vi dirigete verso sud fino ad Alappuzha, abbandonate l’auto per un giorno ed esplorate in barca le suggestive backwaters, lagune attraversate dall’acqua.

Mentre passate per Amrithapuri, potete fermarvi per fare visita a un guru vivente, prima di rilassarvi sulle incantevoli spiagge del Kerala a Varkala e fare una toccata e fuga a Thiruvananthapuram (fermatevi giusto il tempo di assaggiare i piccanti curry del Kerala) per poi proseguire fino alla punta meridionale dell’India. Da qui, vi dirigerete verso l’interno, attraversando il più secco e roccioso Tamil Nadu, per raggiungere Chennai, le cui torri gemono sotto il peso delle divinità e dei demoni.

Il viaggio di ritorno a Kochi toccherà le Palani Hills, un affluente delle Ghats occidentali, dove il paesaggio si innalza fino a Kodaikanal, forse la più affascinante delle cittadine in collina del sud dell’India, con la giuste dose di nostalgia dell’epoca britannica stemperata dalla vitalità indiana. Gustatevi una tazza di tè tra le piantagioni di Munnar, principale produttrice di tè del Sud dell’India, prima di tornare sulla costa.

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Chennai ©Jayakumar/Shutterstock
Chennai ©Jayakumar/Shutterstock

9. Da Chennai a Pondicherry

L’on the road per la varietà culturale

Chennai-Puducherry; 232 km; tre o quattro giorni

Per un viaggio breve, dolce e speziato lungo la costa sud-orientale dell’India, considerate un on the road di tre giorni da Chennai a sud fino al Territorio di Pondicherry: vi offrirà una visione su come l’India coloniale sia cambiata una volta che gli invasori europei hanno fatto le valigie. Iniziate da Chennai, con la sua vasta spiaggia, i famosi ashram e la deliziosa cucina vegetariana, poi proseguite verso sud lungo la costa, tra il mare e il lago salato.

La prima tappa è il sorprendente resort per il surf di Kovalam (Covelong), una sosta degna di nota sulla strada per Mamallapuram, dove potete ammirare un concentrato di sculture e templi creati dalla dinastia Pallava. Addentratevi nell’entroterra per visitare l’antica capitale dei Pallava a Kanchipuram, quindi ritornate sulla costa per concludere il viaggio nella affascinante Puducherry, nota in passato come Pondicherry, dove si respira un’atmosfera gallica, soprattutto negli hotel storici del quartiere francese. Solo una nota di avvertimento: alcuni viaggiatori dall’indole più spirituale fanno tappa al famoso ashram di Auroville, appena a nord di "Pondy".... e ci rimangono per sempre!

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Consigli per noleggiare un auto e un autista in India

Troverai autisti che offrono i loro servizi nei punti taxi e "jeep" sparsi per tutta l’India, oppure potete richiederli all’hotel e nelle agenzie di viaggio. Assicuratevi che l’autista parli abbastanza bene l’inglese da capire dove desiderate andare e dove volete fare delle soste, e fatevi confermare che l’autista abbia l’autorizzazione per attraversare i confini tra gli Stati: alcuni veicoli hanno una licenza solo per determinate aree.

Dovrete concordare un prezzo prima di partire, e il costo dovrebbe includere il carburante e vitto e alloggio per l’autista per i viaggi di più giorni. Mettete in conto di pagare circa 30 euro al giorno. Siate chiaro con l’autista su cosa vi aspettate dal viaggio; se volete evitare i negozi per turisti e attrazioni a pagamento, spiegatevi in modo chiaro fin dall’inizio.

Per esplorare l’India in moto o in bicicletta bisogna essere navigati

Le strade dell’India non sono adatte ai motociclisti occasionali, ma se avete già qualche migliaia di chilometri alle spalle e siete alla ricerca di una sfida, è un mezzo fantastico per esplorare questo enorme paese. Punti di noleggio affidabili come Lalli Singh Tours a Delhi hanno contribuito a mandare centinaia di viaggiatori in giro per l’India, dalle giungle calde del sud agli alti passi dell’Himalaya.

Il miglior consiglio che possiamo darvi è di guidare piano e con prudenza, cedere sempre il passo ai veicoli più grandi e portarvi dietro un kit di riparazione completo e i pezzi di ricambio... se sapete cosa farne! La nostalgica Royal Enfield Bullet, progettata dai britannici, è il veicolo più scelto dai viaggiatori, ma è un mezzo pesante; le nuove moto, come le Bajaj, sono più leggere e più facili da guidare.

Se volete esplorare l’India in bicicletta, portate con voi il necessario per riparare le forature e usate luci e abbigliamento ad alta visibilità. Se non volete portare in volo la vostra bici, considerate l’opzione di volare a Delhi e comprarne una al mercato delle biciclette di Jhandewalan.

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