On the road in Alta Provenza
Campi di lavanda, cieli notturni sfavillanti e un cuore avventuroso, fra alture e gole da sogno perfette per il trekking: le Alpi dell’Alta Provenza sono solo una parte della regione, ma condividono con il resto di essa la luce che ha ispirato i grandi artisti, il maestrale che urlando sbatacchia le persiane e spazza via ogni nube, creando i presupposti per lunghe ore di cielo terso e sole splendente, e un’enciclopedia di prodotti agroalimentari sopraffini. Partendo dall’affascinante Aix-en-Provence, questo itinerario ne esplora vallate e creste.

L’itinerario
Prima tappa: Aix-en-Provence
La placida Provenza, ammantata di lavanda e costellata di borghi collinari, è una regione che riassume il meglio della Francia. Il modo più bello per conoscerla è percorrerne le strade secondarie e gironzolare tra i mercati. L’artistica Aix-en-Provence racchiude la classica atmosfera provenzale, con gli edifici color pastello e i richiami a Cézanne, mentre la Montagna di Sainte-Victoire, a est, è meta di splendide escursioni.
Aix è certamente una meta da non perdere per i suoi tanti caffè e per la vita mondana un po’ vintage. Alcuni locali sono infatti in attività da secoli; altri, ugualmente amati dalle persone del posto, hanno comunque qualche decennio di onorato lavoro alle spalle. Insieme, gli uni e gli altri ricordano come fosse la Aix dell’era pre-internet.
La Brasserie de L’Archevêché, vicino all’Institut d’Études Politiques di Aix, è un vivace punto d’incontro per studenti e intellettuali, soprattutto all’ora di pranzo nel suo dehors ombreggiato. Anche la libreria internazionale Book in Bar attira una clientela giovane e cosmopolita. Il Le PTT, invece, è un piccolo bar frequentato da gente del posto, dove avvocati e ambulanti del mercato siedono fianco a fianco; chi sceglie un tavolo all’interno scoprirà un’atmosfera autentica e variegata. Nascosta ma imperdibile, La Brocherie propone carne alla griglia e piatti di mare in un contesto rustico e genuino. Il menu, con specialità come la bistecca con l’osso e la crème brûlée alla lavanda, offre un’esperienza retrò a prezzi accessibili.
Appena fuori dal centro, la Fondation Vasarely colpisce con la sua architettura anni ’70 e il gioco di riflessi sull’acqua. Il museo, progettato dall’artista ungherese Victor Vasarely, è un’immersione nella op art, con sette gallerie esagonali che avvolgono i visitatori tra illusioni ottiche e colori vibranti. Precursore dell’arte digitale, Vasarely lavorò anche nella pubblicità e disegnò copertine per David Bowie, anticipando di decenni il linguaggio visivo contemporaneo. La sua visione del futuro, ancora attuale, trasporta in un universo di pixel prima dell’era digitale

Seconda tappa: Manosque
Se si sorvola sulla periferia un po’ squallida, Manosque è una pittoresca cittadina lungo le rive della Durance, con un centro storico medievale, immersa in paesaggi incantevoli. Il paese fu fondato in epoca romana, ma il suo fascino si deve soprattutto al Medioevo, artefice delle sue strette vie lastricate e delle porte Saunerie e Soubeyran, che un tempo facevano parte delle mura cittadine. La Chiesa di Saint-Sauveur, risalente al XIII secolo, è un altro gioiello architettonico.
Manosque è anche la città natale dello scrittore Jean Giono, che nei suoi romanzi ha raccontato la bellezza e la vita semplice della Provenza; la casa in cui visse è oggi un centro culturale dedicato alla sua opera. Immersa tra uliveti, vigneti e campi di lavanda, la cittadina è anche la porta d’accesso al Parco Naturale del Luberon, una delle zone più suggestive della Provenza, oltre a essere vicina al Plateau de Valensole, celebre per le sue distese di lavanda in fiore (tra giugno e luglio). Non a caso, Manosque ospita la sede di L’Occitane en Provence, uno dei marchi di cosmetici naturali più famosi al mondo. La fabbrica e il museo offrono visite guidate per scoprire i segreti della produzione di creme, profumi e saponi a base di ingredienti provenzali.
Terza tappa: Gorges du Verdon
La vostra avventura nell’Alta Provenza è pronta per una memorabile spedizione alle Gorges du Verdon, chiamate talvolta il Grand Canyon d’Europa. Queste gole profonde aprono un varco di 25 km negli altopiani dell’Alta Provenza e, in alcuni punti, presentano pareti che raggiungono i 700 m, due volte l’altezza della Tour Eiffel (321 m). I due villaggi in cui far base sono MoustiersSainte-Marie, a ovest, e Castellane, a est. Chi viaggia in auto o in moto può ammirare il panorama percorrendo due strade da brivido che rasentano le pareti rocciose, mentre il fondo del canyon è accessibile soltanto a piedi o facendo rafting.

Terza tappa: Digne-les-Bains
Digne-les-Bains, lo dice il nome stesso, è una cittadina termale, famosa per le sue acque sulfuree, i paesaggi montani e i campi di lavanda. Nota per le sue sorgenti termali fin dall’epoca romana, è oggi meta ambita per gli amanti del relax e della cura del corpo. Le Thermes de Digne-les-Bains offrono trattamenti a base di acqua solforosa, indicati per problemi respiratori e articolari.
La città è però anche circondata dalle Alpi dell’Alta Provenza ed è quindi un punto di partenza perfetto per le escursioni. La vicina Riserva Geologica dell’Alta Provenza è una delle più grandi d’Europa e ospita formazioni rocciose, fossili e il famoso Volo del Drago, una spettacolare opera di land art. A pochi chilometri si estende anche il Plateau de Valensole, con i suoi sterminati campi di lavanda. ù
L’artista contemporaneo Andy Goldsworthy ha creato diverse opere di arte ambientale nel territorio circostante, che possono essere meta di escursioni; se invece volete restare sul classico, il Musée Gassendi espone opere d’arte e reperti storici, mentre la Cattedrale di Saint-Jérôme e la Cattedrale di Notre-Dame-du-Bourg raccontano la storia medievale della città. Se visitate Digne in agosto, non perdetevi la Fête de la Lavande, una celebrazione del fiore simbolo della Provenza, con mercatini, sfilate e prodotti locali.
Quarta tappa: Beuil
Beuil, conosciuta in italiano come Boglio (sebbene questo nome sia ormai desueto), è un villaggio pittoresco nel dipartimento delle Alpi Marittime, immerso nella parte alta delle gole del Cianino a un’altitudine di 1450 m. Insieme alla località di Les Launes e a Valberg, nel comune di Péone, forma una delle principali stazioni sciistiche della regione Provenza-Costa Azzurra, con un comprensorio che offre oltre 90 km di piste, suddivise in 52 tracciati di varia difficoltà, serviti da 23 impianti di risalita. Oltre alle piste per lo sci alpino, ci sono più di 25 km di percorsi per lo sci di fondo e itinerari per escursioni con le ciaspole.
Beuil sembrerebbe quindi un polo per gli sport invernali, ma non è tutto qui: durante l’estate, si trasforma in un paradiso per gli amanti della natura e delle attività all’aperto. Con il Massiccio del Mercantour alle porte, è infatti immersa in una zona caratterizzata da una flora e fauna ricche e diversificate, con conifere, fiori alpini, marmotte e camosci. I suggestivi paesaggi delle gole rosse, attraversate dai fiumi Cians e Daluis, sono l’emozionante scenario dove dedicarsi a escursioni a piedi o in mountain bike, ma anche all’arrampicata. A Beuil, la quota culturale è infine rappresentata dalla Cappella dei Penitenti Bianchi, costruita tra il 1710 e il 1720, ed esempio significativo dell’architettura religiosa locale.
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Quinta tappa: Nizza
Grinta da grande città, opulenza d’altri tempi e sole tutto l’anno: Nizza (Nice) è l’indiscussa capitale della Costa Azzurra. Nonostante il traffico intenso e la spiaggia di ciottoli (neanche un centimetro di sabbia, purtroppo), il suo fascino resta immutato. Dotata di alberghi, ristoranti e angoli caratteristici, è inoltre un’ottima base per esplorare la zona.
Iniziate con una passeggiata mattutina tra le bancarelle traboccanti di prelibatezze e fiori in cours Saleya, poi inoltratevi nel dedalo di vicoli di Vieux Nice, quartiere storico pieno di localini in cui assaggiare le specialità locali, come la pissaladière (focaccia a base di cipolle guarnita con olive nere e acciughe) e la socca (farinata di ceci). Addolcite il palato con un gelato dal famoso Fenocchio (tra i gusti figurano pomodoro, lavanda, oliva e fico) e trascorrete il pomeriggio prendendo il sole sulle spiagge della Promenade des Anglais, prima di godervi lo spettacolo del tramonto. Se avete tempo, dedicatene un po’ agli eccellenti musei della città. Calcolate almeno un pomeriggio per ammirare i capolavori del Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain (MAMAC).
Sesta tappa: Grasse
Sulle colline a nord di Nizza, la città di Grasse è sinonimo di arte profumiera fin dal XVI secolo e ospita tuttora una trentina di stabilimenti di produzione, molti dei quali offrono visite guidate dei laboratori e, talvolta, la possibilità di affinare le proprie abilità olfattive.
Per diventare perfumier occorre un’esperienza decennale, ma, dato che molto probabilmente non avrete a disposizione tutto questo tempo, dovrete accontentarvi di un corso accelerato. Il famoso Molinard organizza workshop di durata compresa tra 30 minuti e due ore, nel corso dei quali potrete creare un profumo tutto vostro a base di fragranze tra cui sandalo, vaniglia, giacinto, mughetto, muschio e petali di rosa; alla fine del corso vi sarà consegnato un flacone della vostra eau de parfum da portare a casa. Galimard e l’Usine Historique di Fragonard propongono workshop simili. Per un’introduzione al fantastico mondo dei profumi, fate visita al Musée International de la Parfumerie (MIP) e ai suoi giardini, che accolgono le piante e i fiori utilizzati nella produzione dei profumi. Inutile dire che sarà una visita molto fragrante.