Un tour alla scoperta dell'architettura di Mumbai che piace a local e turisti
In viaggio si incontrano persone che lasciano segni indelebili e aiutano a conoscere un luogo in maniera più autentica, permettendoti di instaurare un legame profondo con esso. Nikhil Mahashur è una di queste, un architetto che trasmette la sua passione per l'architettura di Mumbai attraverso tour a piedi apprezzati anche dai local.

Nikhil Mahashur conosce Mumbai come le sue tasche. La facciata di cemento di Holland House, il minareto del Majestic Amdar Niwas, i gargoyle e le vetrate colorate di Schoen House... La sua passione per l’architettura nasce dall’amore per questi dettagli e i tour a piedi che organizza ogni settimana raccontano la storia della città e dei suoi numerosi stili architettonici.

"Non esiste un altro posto [al mondo] dove si vedono così tanti stili architettonici", spiega Nikhil. "Il motivo principale per cui Mumbai è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco è perché in nessun’altra città si trova un simile mix di edifici gotici e art deco."
Costruita sulla antica terra dei Koli, la città attualmente chiamata Mumbai fu dominata negli anni da diversi coloni e invasori indiani per poi venire colonizzata dai portoghesi che la battezzarono "Bombay". Il re inglese Carlo II ne divenne sovrano nel 1661 dopo il matrimonio con la principessa portoghese Caterina di Braganza.
Fu infine riunita sotto un’unica entità con le altre sette isole dell’arcipelago in seguito alle bonifiche. Il colonialismo ha involontariamente creato un arazzo di stili architettonici che ritraggono momenti storici diversi e fusi con l’architettura indiana, che già costituiva un insieme colorato e variegato di influenze dell’Asia centrale.

Il mattiniero architetto Nikhil inizia il tour di questo sabato alle 7:45 mostrando il Taj Mahal Palace Hotel, un hotel di lusso nello storico quartiere balneare. Il suo Walkitecture tour alla scoperta dell’architettura di Mumbai comincia dalla parte che oggi costituisce il retro dell’hotel, ma che nel 1903 era in realtà la facciata anteriore.
"Dove oggi si trova la piscina [sul retro dell’hotel], un tempo le carrozze facevano scendere gli ospiti", racconta Nikhil. Mentre indica i dettagli (le cupole a cipolla della struttura indo-saracena e gli elementi di architettura spontanea e del Barocco edoardiano negli edifici di fronte) è visibilmente emozionato. Sembra ansioso di raccontarci tutto e di vedere la reazione delle persone. "Con la sua cupola, il Taj Mahal Palace è ancora l’edificio più alto della città", spiega Nikhil. "Dato che non abbiamo fari, la marina usa ancora questa cupola come punto di triangolazione."

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Seguono altre perle, una più interessante dell’altra (e chi lo sapeva che i pilastri della sala da ballo del Taj Mahal Palace erano fatti con lo stesso ferro della Torre Eiffel) e ascoltando le sue storie, ci risulta sempre più evidente l’affetto che Nikhil nutre per Mumbai.
L’amore di Nikhil per le meraviglie architettoniche della città è cresciuto lentamente. "Adoro gli edifici in vetro", spiega, parlando dei classici palazzi che compongono i paesaggi urbani più moderni. "Sono cresciuto progettando e realizzando edifici in vetro."

Durante le sue corsette mattutine lungo Marine Drive, la strada che costeggia il Mar Arabico fiancheggiata da palme ed edifici art deco, Nikhil ha avuto la sua epifania. "Ogni volta che correndo iniziavo a sentirmi stanco, contavo gli edifici [e] mi spronavo dicendo ’ancora 10 palazzi’", racconta. "Guardando più attentamente, ho iniziato ad apprezzare il lato art deco di Bombay."
Mumbai è seconda al mondo per la più alta concentrazione di edifici art deco (dopo Miami), con facciate essenziali in stile marinesco accanto a elementi tipicamente indiani e tropicali. Nikhil spiega che questa corrente si sviluppò quando gli indiani più ricchi iniziarono a viaggiare in Francia e negli Stati Uniti e a richiedere una volta rientrati lo stesso stile ai costruttori locali. In quello stesso periodo, il paese era ancora sotto il dominio coloniale e agli architetti indiani fu permesso di frequentare il Royal Institute of British Architects, dove conobbero lo stile art deco.
La curiosità di Nikhil lo ha spinto ad approfondire questi stili più approfonditamente. Si rinchiudeva in biblioteca e e nelle sale di lettura fino a ridurre l’intera città in pezzi di un puzzle architettonico da analizzare. "Tutto questo è successo per la mia tendenza a guardare verso l’alto ed è quello che ripeto ogni giorno, invitando ogni fine settimana le persone a fare lo stesso", spiega.
Sei anni dopo la prima passeggiata all’insegna dell’architettura, continua a studiare ogni edificio del tour, che copre diversi quartieri della città. "Non esiste un libro sull’architettura [di Mumbai] che li spieghi [gli elementi architettonici] nel dettaglio", sospira Nikhil. "Scrivono solo che questo edificio è neoclassico, questo è palladiano, ma il resto devi dedurlo basandoti sulle tue conoscenze di architetto."

Questo è forse il motivo per cui così tanti local partecipano a queste passeggiate settimanali insieme a turisti provenienti da tutto il mondo: non esiste una guida altrettanto brava a condurti alla scoperta dell’architettura di Mumbai, fondendo la sua storia, la sua personalità e la sua inarrestabile evoluzione. Invece secondo Nikhil, sono gli abitanti di Mumbai a rendere queste passeggiate così speciali. Perché mentre lui riporta la tua attenzione agli elementi architettonici che meritano attenzione o spiega cosa dicono i libri sulla storia di un edificio, la vera gioia è il poliziotto in pensione che racconta che quello era l’ex centrale dove lavorava e le vicissitudini di cui quelle stanze sono state testimoni.
"Ogni passeggiata con ogni gruppo è diversa", dice Nikhil. "Questo le rende divertenti anche per noi."