L'anima di Lanzarote attraverso le opere di César Manrique
L’opera di César Manrique, pittore, architetto, scultore e ambientalista di Lanzarote, definisce l’anima dell’isola. Le sue intervenciones (interventi) caratterizzano il paesaggio, e l’attenzione allo sviluppo sostenibile è una delle sue eredità. Ecco come visitare l'isola scoprendo il meglio della sua opera, che va a sommarsi al paesaggio di Lanzarote accompagnandovi in un viaggio unico.

Chi era César Manrique
César Manrique nacque il 24 aprile 1919 ad Arrecife. Si formò all’Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid, città in cui visse per 20 anni. Raggiunse la fama come pittore astratto dopo una mostra organizzata al Museo Guggenheim di New York nel 1964, anno in cui decise di andare a vivere nella metropoli statunitense. Tornato definitivamente nella sua amata isola natale nel 1966, Manrique iniziò a impegnarsi per tutelare l’architettura tradizionale, l’ambiente naturale di Lanzarote e per promuovere lo sviluppo sostenibile.
Lanzarote diventò la grande tela naturale dell’artista. Qui realizzò sette intervenciones (interventi nel paesaggio), oltre ad altre opere sparse per le altre isole Canarie e non solo. César Manrique aveva ancora in corso diversi progetti, quando morì nel 1992, all’età di 73 anni, in un incidente d’auto a pochi metri di distanza dall’odierna Fundación César Manrique.
I panorami dal Mirador del Río, che Manrique realizzò sulle scogliere di Famara
Fra le scogliere settentrionali del Risco de Famara, 2 km a nord di Ye, c’è una delle grandi meraviglie create da César Manrique, il Mirador del Río. Il panorama mozzafiato si estende per cascate di lava solidificata fino al Río, lo stretto che separa Lanzarote da La Graciosa, guardando da una batteria militare del XIX secolo, a 475 m di altezza. Nel 1973, César Manrique la reinventò con un’intelligente fusione di arte e natura, come uno spettacolare e cavernoso belvedere con interni imbiancati, un’elegante caffetteria e installazioni artistiche come ragni che pendono dal soffitto.

I Jameos del Agua: un tunnel di lava trasformato in spazio culturale
I Jameos del Agua, prima intervención di César Manrique nel paesaggio dell’isola, realizzati negli anni ’60, rappresentano anche uno dei suoi capolavori: un fantastico mondo vulcanico in cui si respirano creatività, bellezza e natura, installato in un tunnel creato 5000 anni fa dalla lava incandescente nella selvaggia costa nord-orientale di Lanzarote. L’armonia tra la forza della natura e la delicata arte dell’uomo è la chiave della filosofia di questo visionario artista, vissuto in simbiosi con l’ambiente naturale.
Fra i paesaggi desolati del Malpaís de la Corona, l’attività preistorica del Volcán de la Corona ha creato una serie di tunnel sotterranei chiamati jameos. A mano a mano che la lava scivolava verso il mare, gli strati superiori si raffreddavano, formando una volta, sotto la quale il magma liquido continuava a ribollire fino a spegnersi. Qui, l’oceano è riuscito a penetrare nella grotta, creando la strepitosa laguna turchese che vedrete nella cavità che si trova nel cuore dei Jameos del Agua, dove vivono i granchi ciechi (una specie endemica a rischio di estinzione). La volta è crollata in alcuni punti, lasciandoli esposti agli elementi naturali.
Negli anni ’60 Manrique ebbe la geniale idea di installare intorno al lago alcuni bar, ristoranti e giardini, e ai livelli superiori una piscina lagunare in cemento armato dipinto di bianco e circondata da palme (oggi è puramente decorativa, ma negli anni ’70 veniva utilizzata). Nel 1978 fu aggiunta una sala da concerti con 550 posti a sedere all’interno del tunnel di lava. Le felci giganti, i riflessi dell’acqua e i colori cangianti del cielo mettono in risalto la magia di uno spazio senza eguali, che si visita percorrendo un serpeggiante sentiero di pietra.
La Fundación César Manrique, centro creativo e residenza fra i campi di lava
L’influenza del celebre artista, architetto e ambientalista César Manrique si avverte in ogni angolo; la bellezza dell’isola in cui nacque lo ispirò a creare le opere più importanti della sua carriera e a proteggere con ogni mezzo l’ambiente naturale. Tra i capolavori lasciati da Manrique a Lanzarote spicca la casa-studio che fece costruire in mezzo a un campo di lava che delimita il borgo di Tahíche, a nord di Arrecife. Il figlio prediletto di Lanzarote visse dal 1968 al 1988 in questa casa originalissima, che oggi è sede della Fundación César Manrique.

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L’arte del Museo Internacional de Arte Contemporáneo
Il Castillo de San José, una roccaforte del XVIII secolo che vigila sul porto di Naos, alla periferia di Arrecife, ospita una delle più singolari collezioni di arte contemporanea delle Canarie fin dagli anni ’70 quando, sotto la direzione di César Manrique, fu trasformata in un museo all’avanguardia. Sono esposte opere di grandi artisti come Tàpies e numerosi lavori del giovane Manrique e di altri pittori delle Canarie.
La Casa-Museo César Manrique, nel bel paesino di Haría
La straordinaria Casa del Palmeral (Casa del Palmeto) di Haría, dove César Manrique creò la sua ultima dimora, è una delle maggiori attrazioni di Lanzarote. Sembra congelata nel tempo: si vedono ancora i vestiti dell’artista nell’armadio e la sua collezione di opere d’arte alle pareti. La casa si rivela una reinvenzione straordinaria dell’architettura rurale tradizionale. Manrique acquistò la proprietà negli anni ’70 e ci abitò dal 1988 al 1992, anno in cui morì in un incidente stradale a Tahíche all’età di 73 anni.
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Il Jardín de Cactus, con piante provenienti da tutto il mondo
Si dice che l’ultima grande intervención di César Manrique, un intervento nel paesaggio realizzato nel 1991, fosse anche la sua preferita. Circondato da piantagioni di fichi d’india, habitat perfetto per le cocciniglie, il Jardín de Cactus trasforma le aride pendici vulcaniche di un’antica rofera (cava) in un’ingegnosa opera d’arte naturale: un vastissimo giardino botanico dove potrete ammirare 4500 piante di 450 varietà di cactus provenienti da tutto il mondo, dalle Canarie all’Australia, ai piedi di un mulino di gofio del XIX secolo. Durante la visita notate anche la splendida scala a chiocciola. Nel tranquillo dehors si possono gustare tapas e vini, e c’è anche un negozio di artigianato.