Città Bianca, perla del Rajasthan: viaggio tra i laghi e i riflessi di Udaipur
Adagiata sulle sponde di un lago luccicante, la Città Bianca del Rajasthan è romantica e suggestiva, ma a volte può risultare opprimente per la sua entusiastica corsa ad accaparrarsi i soldi dei turisti. Per vivere al meglio Udaipur, trovate un bel posto in cui soggiornare (e ottime scelte non mancano) e affiancate visite a palazzi e musei con momenti di relax, per un caffè o una cena coi fiocchi in riva al lago. L’ideale è fermarsi diversi giorni per esplorare i palazzi, i bazar, i templi e i vicoli stretti e tortuosi. Se non vi infastidisce l’entusiasmo dei venditori, questo è uno dei posti migliori per acquistare souvenir e quasi certamente il più adatto a una cena romantica con vista. Per un cambio di passo, noleggiate un’auto con conducente e visitate le città sorte intorno ai templi e le fortezze nascoste nelle Aravalli Hills.

Jag Mandir e i riflessi sul lago
Lo scintillante Lake Pichola fu creato nel XVI secolo inondando il villaggio di Picholi: fu uno dei tanti progetti esibizionisti dello stravagante maharana Udai Singh II. Lasciare che lo sguardo si perda oltre le sue acque argentee è uno dei più grandi piaceri che Udaipur offre.
Al centro del lago sorgono vari padiglioni e palazzi, tra cui il Lake Palace del maharana Jagat Singh II o Jagniwas Island, che acquisì fama internazionale con il film di 007 Octopussy – Operazione piovra. Ora è un esclusivo Taj Hotel.
Più a sud c’è Jagmandir Island, con un elegante hotel ospitato in un palazzo costruito dal maharana Karan Singh II nel 1620. Il ristorante, il bar, la spa e i giardini sono aperti ai visitatori durante le gite in barca da Rameshwar Ghat all’interno del complesso del City Palace (quindi si applica la tariffa d’ingresso al palazzo di ₹30). Le barche per Jagmandir Island partono ogni ora dalle 10 fino al tramonto e i prezzi aumentano a metà pomeriggio.
Dopo aver fatto un giro del lago, potete fermarvi quanto vol te sull’isola prima di riprendere una barca verso la terraferma. Potete organizzare una crociera sul lago (quelle al tramonto sono particolarmente apprezzate) anche al Lal Ghat, attraverso un hotel o un’agenzia di viaggi.

Monsoon Palace, sguardo sui cieli
Al tramonto, vi converrà salire al Monsoon Palace, noto anche come Sajjan Garh. Costruito sul colle Bansdara nel XIX secolo, fu pensato come osservatorio astronomico per studiare le nuvole monsoniche, ma oggi è luogo privilegiato per ammirare i laghi di Udaipur riflettersi nel cielo . Da qui avrete una vista delicata e travolgente: i cupolini ritagliati sul cielo, il lago Pichola, il City Palace e il profilo lontano del Fateh Sagar creeranno una cartolina da custodire.
La Crystal Gallery
All’interno del complesso del City Palace, accanto al Fateh Prakash Palace, la Crystal Gallery espone una stravagante collezione di posate e stoviglie di cristallo, ma anche candelieri, sedie e perfino un letto di questo materiale. Il maharana Sajjan Singh inviò un grosso ordine alla cristalleria inglese F&C Osler & Co nel 1877, ma morì prima che arrivasse, così la consegna fu messa da parte e non fu aperta per 110 anni. Lasciate telefoni e macchine fotografiche alla guardia. Il costoso biglietto d’ingresso include anche la Durbar Hall, al piano inferiore, una sala sontuosa piena di armi, ritratti reali e lampadari scintillanti. Si applica anche il costo d’ingresso per il City Palace (non per il Museum).

I templi di Udaipur
Il principale luogo sacro di Udaipur è l’imponente Jagdish Temple, sopra il bazar. Questo tempio indoario colmo di incisioni fu eretto dal maharana Jagat Singh nel 1651 e contiene una venerata immagine di Vishnu nell’incarnazione di Jagannath, Signore dell’Universo. È coperto di incisioni di elefanti, contadini, ragazze danzanti, cavalli, musicisti e divinità.
Salendo verso il City Palace, lo Sri Jagat Shiromani Ji Temple è un’altra imponente struttura indoaria. Da vicino noterete raffigurazioni di vari animali (spesso in lotta tra loro) e scene erotiche. Proseguite a sud per raggiungere Ambrai Ghat (l’ingresso è a pagamento) con splendide viste sul lago e il colorato tempio Manji Ka Mandir, dedicato a Krishna.
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Vivere il presente tra aromi e artigianato
La scuola di Mewar è uno dei maggiori filoni nella miniatura indiana e fiorì tra il XVII e il XVIII secolo, sostenuta dai maharana della famiglia Sisodia. Ai pittori era commissionata la decorazione di palazzi, haveli e abitazioni in tutto il regno, su vetro, tessuto o direttamente sulle pareti. Oggi si preferisce lavorare su carta e tessuto, ma il settore continua ad avere successo: i dipinti con minuziosi particolari raffiguranti divinità, animali e scene di vita a corte sono venduti come souvenir. Cercate i malinconici dipinti Pichhwai, con rappresentazioni dettagliate di Krishna e temi religiosi in colori carichi e spesso cupi: una tradizione della regione di Nathdwara, 50 km a nord-est di Udaipur.
Gli appassionati di cucina sono entusiasti delle lezioni offerte da Shashi Cooking Classes, dove vi insegneranno a preparare con disinvoltura i piatti indiani più amati. Anche le lezioni di cucina vegana e vegetariana con cereali e legumi di Millets of Mewar hanno ottime recensioni. In alternativa, Ashoka Arts all’Hotel Gangaur Palace offre lezioni di miniatura indiana. Anche i corsi di Pacific Art dei fratelli Naresh e Jeetu sono molto gettonati. Prem Musical Instruments, a nord di Gangaur Ghat, offre lezioni di sitar, tabla e flauto, gestite dal musicista locale Rajesh Prajapati.
Come muoversi
Udaipur è ben collegata, con treni ogni giorno per Agra, Ajmer, Bundi, Chittorgarh, Delhi e Jaipur. Dal piccolo aeroporto di Udaipur, a 45 minuti dal centro, partono voli per Jaipur, Delhi e Mumbai. Gli autobus di RSRTC viaggiano in tutto lo stato e partono dall’affollata autostazione su Sardar Patel Marg. L’autorisciò è il mezzo di trasporto ideale in centro, ma i vicoli stretti possono rallentare il viaggio: salite a bordo su una strada principale.