Le parole intraducibili per raccontare la natura... e dove viverle
Le lingue sono influenzate anche dall’ambiente in cui si sviluppano ed evolvono. Per questo spesso incontriamo parole straniere che non hanno un corrispettivo esatto in italiano, ma che altrove indicano con estrema precisione una particolare esperienza a contatto con la natura oppure una sensazione che deriva dall’entrare in connessione con boschi, cascate, albe e tramonti. A selezionare queste parole intraducibili è Babbel, piattaforma di apprendimento delle lingue. Noi vi suggeriamo dove farne esperienza in giro per il mondo!

Waldeinsamkeit: solitudine da foresta
«Apprendere i termini relativi alla natura può aiutare non solo a trovare nuove inaspettate modalità per entrare in contatto con l’ambiente che ci circonda, ma anche ad avvicinarci a culture differenti», spiega Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Editor di Babbel. Iniziamo allora da questo termine tedesco composto dalle parole Wald, che vuol dire foresta, e Einsamkeit, che significa solitudine. In italiano potremmo parlare di “solitudine da foresta”, ma attenzione: la solitudine non è qui da intendersi con accezione malinconica o negativa. Anzi, Waldeinsamkeit descrive quella sensazione di rigenerante rilassatezza che sperimentiamo quando, lontani dalla frenesia quotidiana, passeggiamo senza fretta in un bosco.
Dove viverla
Dove sperimentare questa “solitudine da foresta”? In Germania la destinazione giusta è la vasta area naturale della Foresta Nera, che comprende i due parchi naturali più grandi del Paese (il parco naturale della Foresta Nera centro-settentrionale e il parco naturale della Foresta Nera meridionale). Qui è possibile avventurarsi lungo diversi percorsi di trekking tra abeti ombrosi e felci che promettono davvero di rimettere in pace con il mondo. Un’alternativa è il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, tra Emilia-Romagna e Toscana: anche questo straordinario angolo di natura selvaggia, con i suoi imponenti boschi di faggi e abeti, riesce a far dimenticare per qualche ora la vita di città.

Gökotta: alzarsi presto per contemplare l’alba
Alzarsi all’alba per uscire e ascoltare il canto degli uccelli. In Svezia c’è una parola per indicare questa situazione e soprattutto la rilassatezza e l’energia che ne derivano: Gökotta. La traduzione letterale in realtà è “cucù del mattino”: gök vuole dire cuculo e otta significa mattino presto. Il riferimento pare sia a un’antica tradizione svedese che, nel giorno dell’Ascensione, prevedeva di andare nei boschi all’alba per ascoltare il canto del cuculo, uccello che annuncia l’arrivo della primavera.
Dove viverla
Un’alba indimenticabile ed elettrizzante è sicuramente quella a cui si può assistere in Cappadocia, splendida regione della Turchia celebre per i Camini delle Fate: alle prime luci del giorno centinaia di silenziose mongolfiere si alzano in volo regalando una "scena da cartolina" difficile da dimenticare. Vale la pena essere mattinieri anche in Sri Lanka per essere tra i primi ad arrivare sulla sommità di Sigiriya, uno dei luoghi più suggestivi di tutta l’isola: l’antica formazione rocciosa e le foreste circostanti avvolte dalla foschia sono una visione mozzafiato.

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Mono no aware: commuoversi di fronte alla natura
Quando in giapponese si parla di mono no aware (物の哀れ) si esprime un concetto profondo e complesso, che è difficile rendere in italiano con altrettanta chiarezza e sintesi. Letteralmente significa “la commozione o lo stupore di fronte alle cose”, ma si riferisce più che altro a quella partecipazione emotiva, un mix di serenità e malinconia, che sperimentiamo quando assistiamo a uno spettacolo naturale di cui percepiamo la straordinaria bellezza ma anche l’inevitabile transitorietà.
Dove viverla
Forse uno dei momenti in cui sperimentare in modo più acuto questo sentimento sono i tramonti: niente più del giorno che muore ci ricorda la caducità delle cose terrene e, allo stesso tempo, la struggente bellezza del mondo. A Kruja in Albania, dove ha recentemente aperto il primo albergo diffuso del Paese, si può assistere a un tramonto davvero suggestivo: non a caso questa località è talvolta soprannominata “balcone d’Albania”. La visuale migliore è dalla cima del monte Kruje, dove si trova anche Sari Salltik, un luogo sacro per i musulmani: da qui, mentre gli ultimi raggi del sole illuminano l’entroterra a nord di Tirana, si scorge anche il mar Adriatico
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Petrichor: l’inconfondibile odore della pioggia
Il termine petrichor viene usato in inglese per descrivere l’odore della pioggia dopo un luogo periodo di siccità. È un odore inconfondibile, che tra l’altro ha anche una spiegazione scientifica: è causato da una combinazione di particolari oli prodotti dalle piante, che impregnano il suolo nei periodi asciutti, e da alcune sostanze di origine batterica.
Dove viverlo
Il meteo variabile e frequentemente piovoso è una delle caratteristiche delle isole Azzorre, arcipelago di origine vulcanica di straordinaria bellezza. L’umidità che innaffia spesso e volentieri queste isolette dell’Atlantico non toglie nulla alla loro bellezza: anzi, appena esce di nuovo il sole la natura appare ancora più lussureggiante e rigogliosa. Il profumo inebriante della pioggia si può avvertire anche nella verdissima Irlanda, l’isola di smeraldo dove, non a caso, una delle più popolari leggende locali ha a che fare con uno splendido arcobaleno, il dono che il cielo fa in seguito agli acquazzoni.

Kachoufugetsu: scoprire sé stessi nella natura
Quante volte un’esperienza a contatto con la natura diventa l’occasione per esplorare la nostra identità, per scoprire nuove cose di noi e del nostro carattere? In Giappone questa connessione tra mondo interiore ed esteriore potrebbe essere sintetizzata con il termine kachoufugetsu (花鳥風月), espressione idiomatica che in italiano, usando una parafrasi, potrebbe essere resa con “connettersi con la natura permette di scoprire qualcosa di più su sé stessi”.
Dove viverla
La bellezza di boschi e vallate intorno, la fatica dell’ascesa, la sfida con sé stessi e, infine, lo spettacolo mozzafiato delle cime: la montagna è sicuramente un ambiente che si presta a vivere sulla propria pelle gli effetti di questa intraducibile parola giapponese. In India, nella regione del Ladakh, le vette sono così maestose da sembrare parte di un altro mondo. Più a portata di mano ci sono le Alpi, anche oltre confine: in Francia tra i verdissimi pendii di Val-d’Isère, dove ha da poco aperto anche per l’estate il primo Resort Exclusive Collection sulle Alpi di Club Med, Club Med Val d’Isère, ci sono trekking e percorsi per mountain bike ed e-bike per tutti i gusti e i livelli di difficoltà. Sono viaggi che uniscono scoperta interiore ed esteriore anche i cammini di più giorni, tra cui il celebre Cammino di Santiago.

Komorebi: la pace interiore in una giornata di sole
Il senso di profonda pace interiore e benessere che ci invade quando trascorriamo una giornata di sole all’aria aperta. È una sensazione familiare, specialmente in estate, e anche in questo caso il giapponese ci viene in soccorso per sintetizzarla: komorebi è composta da 木 (ko), albero; 漏れ (more), evasione; e 日 (bi), luce del sole e fa riferimento soprattutto all’immagine dei raggi di sole che filtrano tra le foglie.
Dove viverla
La costa e le isole della Croazia sono una destinazione incantevole per fare esperienza di questo “bagno di sole e natura”. I caldi raggi, poi, di certo non mancano alle isole Canarie, dove lo spettacolo delle onde portentose dell’oceano (perfette per fare surf) si sposa con vulcani, riserve marine e parchi nazionali.

Psithurism: il suono del vento tra gli alberi
Psithurism è l’adattamento inglese del sostantivo onomatopeico in greco antico che significa sussurro. È ormai una parola poco diffusa, in realtà, ma vale la pena recuperarla per descrivere un’esperienza familiare e profondamente rasserenante: il suono generato dal vento quando attraversa i rami degli alberi.
Dove viverlo
Negli anni Novanta il Giappone ha stilato una lista di cento suoni, legati alla cultura del Paese, che rischiavano di sparire per sempre. Tra questi c’era anche l’inconfondibile suono prodotto dal vento nella foresta di bambù di Arashiyama, a Kyoto. Visitare questo bosco è un piacere non solo per le orecchie, ma anche per gli occhi: la luce che filtra tra le altissime canne crea un’atmosfera magica.
