I 12 posti più belli dell'Azerbaigian
Il più esteso e popoloso paese del Caucaso meridionale è spesso descritto come una terra di contrasti e, per una volta, il cliché è davvero azzeccato. Situato al crocevia tra l'Asia e l'Europa, l'Azerbaigian, ricchissimo di risorse, racchiude nel proprio territorio le aspre vette del Caucaso Maggiore e le ampie spiagge del Mar Caspio, le pianure desertiche e le foreste in cui vive il raro leopardo persiano. Mentre la maggior parte delle città può essere raggiunta dalla capitale Baku nell'arco di una giornata, per arrivare nei villaggi più remoti e nelle aree montane sono spesso necessari lunghi spostamenti in fuoristrada. Gli autobus e i treni collegano le località principali, mentre le zone meno battute sono accessibili sono noleggiando un'automobile con autista. Dalla vivace Baku alla natura selvaggia del Parco Nazionale di Hirkan (con tutto ciò che sta in mezzo), ecco i 12 posti da visitare assolutamente in Azerbaigian.

1. Baku
Il massimo per i musei e il retaggio storico
Baku, capitale dell’Azerbaigian, è la città più grande del Caucaso meridionale. La scoperta di vasti giacimenti di combustibili fossili nella penisola di Abşeron e nel Mar Caspio ha avuto un enorme impatto su questo antico porto marittimo. La ricchezza derivante dal petrolio e dal gas naturale ha cambiato il volto di Baku, propiziando la comparsa di imponenti edifici moderni e viali costellati di negozi di lusso; poche città al mondo sono al centro di un cambiamento così tumultuoso.
Per saperne di più vale la pena visitare il Museo Nazionale di Storia dell’Azerbaigian. Esempi pregevoli dei grandi edifici sorti in città dopo la scoperta del petrolio a metà Ottocento sono il Teatro dell’Opera e del Balletto, il Palazzo İsmailiya, in stile gotico, e l’Istituto dei Manoscritti, costruito nel 1901 come collegio femminile.
Proprio a due passi si trova il Palazzo della Felicità, simile a una chiesa: un altro punto di riferimento dell’era del boom, costruito come residenza privata per il magnate del petrolio Murtuza Mukhtarov. Nei paraggi sorgono il municipio barocco, la casa-castello dei fratelli Sadykhov, la sala da concerti della Filarmonica di Baku e l’edificio dell’Università del Caspio Occidentale. A dominare la città stanno poi le scintillanti Flame Towers, tre futuristici grattacieli.
Il centro storico di Baku è invece un dedalo di stretti vicoli, caravanserragli (accampamenti che un tempo accoglievano i mercanti in viaggio lungo la Via della Seta) riconvertiti, antiche moschee, negozi di tappeti e case in stile "finto antico" che sorgono accanto a vecchi edifici di pietra. Il fulcro della città è il Palazzo degli Shirvanshah, la dinastia che un tempo governava l’Azerbaigian.
Il centro è dal 2000 Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, una misura che ha messo al riparo gli edifici storici e i monumenti dalla modernizzazione incontrollata che ha investito altri quartieri della città. Passeggiando attraverso le imponenti porte in pietra di Baku vecchia apprezzerete il patrimonio degli Shirvanshah, i tradizionali hammam (bagni turchi) e alcuni dei siti religiosi più antichi del paese.

2. Riserva dei Petroglifi di Qobustan
Il massimo per una gita di un giorno da Baku
Circa un’ora di auto a sud della capitale, la Riserva di Qobustan, anch’essa Patrimonio UNESCO, tutela petroglifi risalenti fino a 10.000 anni fa che rappresentano scene di caccia, danze rituali e paesaggi naturali. La maggior parte dei petroglifi, incisi su enormi massi che coprono una vasta area presso la città di Qobustan, si trovano sulle colline di Boyukdash e Kichikdash.
Sul posto è possibile ingaggiare guide che parlano inglese: vi accompagneranno alla scoperta di incisioni che da soli difficilmente localizzereste. L’eccellente Museo del Parco Nazionale di Qobustan vi aiuterà a contestualizzare i petroglifi e l’intero sito.
Un deviazione: a meno di 10 km dal museo, comodissimi per una gita da Qobustan, si trovano alcuni dei famosi vulcani di fango dell’Azerbaigian, monticelli conici che ribollono, gorgogliano e di tanto in tanto eruttano un fango denso, freddo e grigio: uno spettacolo insolito e affascinante.
3. Penisola di Abşeron
Il massimo per gli appassionati di geologia
Il paesaggio cambia rapidamente a mano a mano che si procede lungo la striscia di terra a forma di uncino che da Baku si protende nel Mar Caspio. La Penisola di Abşeron (o Absheron) è costellata di spiagge frequentatissime, castelli dimenticati e terreni da cui sbucano le lingue di fuoco create dalla combustione del gas naturale.
Non mancate di fare tappa al settecentesco Tempio del Fuoco di Suraxanı, il cui fulcro è un focolare sempre acceso, e al Castello di Mardakan, un’imponente torre fortificata degli Shirvanshah. Altri punti di interesse sono il Complesso del Museo Etnografico di Qala, dedicato alla vita tradizionale in Azerbaigian, e la montagnola di Yanar Dağ (nome che tradotto letteralmente significa "montagna di fuoco"), da cui fuoriescono fiamme alimentate dal gas che sta appena sottoterra.
Una deviazione: all’estremità della penisola, il Parco Nazionale di Abşeron protegge praterie e spiagge che ospitano gazzelle, foche e altri animali allo stato selvatico.

4. Quba
Il massimo per scoprire la cultura dell’Azerbaigian
Situata a circa 600 m sul livello del mare, all’ombra dei massicci che formano la sezione orientale del Gran Caucaso, Quba è il principale insediamento dell’Azerbaigian nord-orientale. Il retaggio culturale di questo centro, famoso per la tessitura dei tappeti, è stato plasmato dalle lingue, dalle tradizioni e dalle credenze dei numerosi gruppi etnici che hanno popolato la zona nel corso dei secoli.
I turisti considerano Quba soprattutto un punto di partenza per le escursioni lungo i sentieri montani che attraversano il Parco Nazionale di Shahdag; è un peccato perché il centro, con il Parco Nizami, la Moschea Sakina Khanum e il Complesso Commemorativo delle Vittime del Genocidio di Quba del 1918, rmeriterebbe davvero una visita di per sé. Passeggiare per la rete ordinata di strade nel cuore di Quba è un modo piacevole per scoprire questa città discreta e affascinante.
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5. Sheki
Il massimo per i palazzi della Via della Seta
La città più incantevole dell’Azerbaigian si trova tra le colline boscose del nord-ovest del paese, lungo la strada che collega Baku al confine con la Georgia. L’industrializzazione del XX secolo ha trasformato Sheki in un vivace centro di lavorazione della seta, ma la città conserva la propria impronta storica, caratterizzata da antichi minareti, caravanserragli e ricchi palazzi.
Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2019, il centro storico ospita una delle residenze reali più suggestive dell’Azerbaigian, il Palazzo dei Khan di Sheki. Altri importanti siti collegati alle dinastie che un tempo regnavano sulla regione sono il Palazzo dei Shakikhanov e la Moschea e il Cimitero di Sheki Khan.
Consiglio pratico: all’ingresso principale del Palazzo dei Khan si trova un mercato coperto, ottimo per acquistare pezzi di artigianato tradizionale azero.

6. Ganja
Il massimo per interagire con la gente del posto
Situata nella parte occidentale del paese, Ganja è la terza città dell’Azerbaigian per popolazione. Avvicinandovi da est lungo l’autostrada che proviene da Baku noterete il maestoso mausoleo di Nizami Ganjavi, poeta del XII secolo, figura di grande rilievo nella cultura azera, e il Complesso Monumentale Khamsa, formato da una serie di sculture di libri alte 9 m disposte ai margini della carreggiata. Arriverete poi alla porta in mattoni rossi attraverso la quale si entra in città.
Le stranezze architettoniche non finiscono qui. La residenza a due piani conosciuta come “Casa delle Bottiglie” venne fatta costruire nel 1967 da Ibrahim Jafarov in memoria del fratello, morto durante la Seconda guerra mondiale: l’esterno di questo edificio è rivestito con decine di migliaia di bottiglie di vetro di varie dimensioni.
La Chiesa russa ortodossa Alexander Nevsky, seminascosta in una stretta strada laterale, rende omaggio al passato bizantino dell’Azerbaigian. Il cuore di Ganja è la vasta piazza situata tra Mustafa Kamal Atatürk prospekti e Shah Ismayil Khetayi prospekti, intorno alla quale si trovano alcuni dei principali punti di riferimento della città.
All’estremità meridionale della piazza, la facciata della Filarmonica statale si trova di fronte all’edificio religioso principale di Ganja, la Moschea Juma. L’architettura in mattoni rossi della moschea, con i suoi minareti gemelli, è richiamata dal vicino Mausoleo del Khan Javad e dallo storico Chokak Hamam.
Consiglio pratico: il centro di Ganja è comodamente percorribile a piedi e la maggior parte dei luoghi di interesse è raggiungibile senza difficoltà.

7. Lankaran
Il massimo per scoprire i sapori dell’Azerbaigian
I viaggiatori che dedicheranno qualche giorno a Lankaran (Lənkəran) avranno la possibilità di gustare i sapori intensi della frutta e della verdura coltivate in questa regione subtropicale e di sentir parlare la lingua talysh, di influenze persiane, che rievoca il periodo in cui l’Azerbaigian meridionale era governato dal potente vicino.
La città è spesso considerata una località di villeggiatura, ma questo appellativo non le rende assolutamente giustizia: le spiagge di sabbia nera, è vero, richiamano molti bagnanti, ma Lankaran è anche il centro dell’industria del tè dell’Azerbaigian e nei dintorni si trovano parchi naturali (quasi ignorati dai visitatori) che vantano livelli di biodiversità tra i più alti del paese.
Il tè di Lankaran, apprezzato in tutto l’Azerbaigian, è venduto in vari negozi del centro e nei mercati locali. Il tè viene tradizionalmente preparato in una pentola di ceramica e diluito con acqua calda proveniente da un samovar alla maniera russa.
La vasta regione agricola che circonda la città è stata a lungo il granaio dell’Azerbaigian grazie ai terreni fertili e al clima umido. Nel vivace bazar della città si riuniscono ogni giorno centinaia di venditori di prodotti della terra.
Una deviazione: nelle pianure tra Baku e Lankaran si trova il Parco Nazionale di Shirvan, noto per la sua numerosa colonia di gazzelle e per le ottime opportunità di praticare il birdwatching. È possibile raggiungere il parco con i mezzi pubblici, ma è nettamente preferibile visitarlo con un’automobile a noleggio guidata da un autista.

8. Gabala
Il meglio per una scarica di adrenalina
Gabala (Qəbələ) è una tranquilla cittadina ai piedi del Caucaso Maggiore, con case da tè con i tavolini in giardino e resort di lusso in cui i viaggiatori alloggiano prima di partire per vivere grandi avventure in montagna. Le antiche rovine della città meritano una visita, insieme all’imponente moschea moderna e al grande parco dei divertimenti Qabaland, ideale per le famiglie.
In estate, i sentieri che attraversano il Caucaso Maggiore offrono eccellenti opportunità di fare escursioni. Per uno scenario ancora più suggestivo recatevi a Laza, nel nord, dove i sentieri corrono lungo il fiume offrendo splendide vedute sulle montagne.
In inverno, la maggior parte delle persone viene a Gabala per sciare sulle piste del comprensorio sciistico del Tufandağ. In qualsiasi periodo dell’anno, una funivia raggiunge quota 1920 m, dove è possibile passeggiare, osservare la fauna selvatica o sedersi ad ammirare lo splendido scenario del Caucaso Maggiore sorseggiando un (costoso) caffè.
Una deviazione: a sud di Gabala si trova l’azienda vinicola Savalan, che offre degustazioni ogni giorno. Andrebbe visitato anche il sito della vecchia Gabala, una zona archeologica che include un piccolo museo: racconta la storia di un insediamento che si ritiene risalga al IV secolo a.C.
9. Parco Nazionale di Göygöl
Il massimo per gite ed escursioni
A sud della città di Göygöl e a circa un’ora d’auto da Ganja, questo parco è una destinazione popolare in primavera e in estate. Una tazza di çay (tè) nel bar del Göygöl Lake Resort è un ottimo preludio alle avventure che vivrete sul lago e in montagna.
Il lago Göygöl (nome che letteralmente significa “lago blu”), uno specchio d’acqua situato al centro del parco, è semplicemente imperdibile. Passeggiando sulle rive si possono ammirare panorami da cartolina; le viste più belle si godono dalla cima del monte Kyapaz, che si erge a 3066 m.
Il sentiero che porta alla vetta inizia ai piedi della montagna nel villaggio di Başqışlaq, abbandonato dopo il primo conflitto tra Azerbaigian e Armenia. Il percorso è ripido ma non difficile: si procede a zig zag tra enormi massi e bassa vegetazione fino alla sommità del Kyapaz, con un dislivello di circa 600 m.
Suggerimento per la pianificazione: l’ascesa al monte Kyapaz dura circa tre ore; dovrete richiedere un permesso, ingaggiare una guida e affrontare un lungo tratto in fuoristrada fino all’inizio del sentiero, quindi è consigliabile appoggiarsi a un’agenzia di Baku.

10. Xınalıq
Il massimo per i paesaggi meravigliosi
Una striscia serpeggiante d’asfalto si inerpica tra le montagne e, sfiorando scarpate spaventose, termina nel piccolo villaggio di Xınalıq (Khinaliq), il più alto insediamento azero popolato in permanenza.
Le case in pietra, abitate da secoli da pastori sunniti di lingua ketsh, costituiscono il nucleo di questo antico paesino, circondato dalle maestose vette del Caucaso, che costituiscono la grande attrazione della zona.
L’isolamento di questa comunità ha propiziato la sopravvivenza di antiche usanze, e un piccolo museo etnografico, situato in una struttura simile a un castello, ripercorre la storia del villaggio attraverso oggetti e manufatti artigianali.
Un’escursione non difficile attraverso i paesaggi aspri e incontaminati della zona porta da Xınalıq a Galakhudat seguendo un panoramico di 8 km che costeggia il fiume Qudiyalçay.
Una deviazione: a circa 5 km da Xınalıq si trova una straordinaria ateshgah (“casa del fuoco” in persiano). Si tratta probabilmente del tempio zoroastriano a più alta quota del mondo: una struttura quadrata sormontata da una piccola piramide che protegge una fiamma naturale alimentata a gas naturale. Una strada sterrata conduce da Xınalıq al tempio, ma per visitarlo è necessario un permesso speciale ottenibile tramite un’agenzia.

11. Parco Nazionale dello Shahdag
Il massimo per lo sci e l’alpinismo
Al confine con la Russia, coperto dalla neve per gran parte dell’anno, il Parco Nazionale dello Shahdag include molte delle vette più alte dell’Azerbaigian.
Il comprensorio sciistico dello Shahdag, il più grande dell’Azerbaigian, è una popolare destinazione invernale, con quasi 30 km di piste normalmente molto meno affollate rispetto alle stazioni sciistiche europee più affermate.
Il resort dispone di spa, sistemazioni a cinque stelle e una dozzina di bar e ristoranti. Oltre allo sci è possibile praticare lo zipline e il parapendio; c’è anche lo Shahdag Coaster, una sorta di ottovolante che si snoda sulle pendici della montagna. Attività meno adrenaliniche ma pur sempre molto emozionanti sono lo snow tubing, il trekking e l’equitazione.
Il punto di forza del parco, in ogni caso, sono le sue imponenti vette. Le più alte sono il monte Bazardüzü (4466 m), il Babadağ (3629 m), lo Shahdag (4243 m), il Tufandağ (4191 m) e il Monte del Presidente (3751 m). Molti viaggiatori si recano in Azerbaigian proprio per scalare queste magnifiche montagne partecipando a spedizioni organizzate.
12. Parco Nazionale di Hirkan
Il massimo per un ritorno alla natura
Il Parco Nazionale di Hirkan, dove vive il leopardo del Caucaso, una specie minacciata, e dove cresce l’endemico albero di ferro persiano, è un tratto affascinante dei Monti Talysh, molto umido, caratterizzato da una marcatissima biodiversità. Ci si arriva solo a piedi, seguendo sentieri non segnalati che collegano gli isolati insediamenti talysh presenti da secoli nella regione.
Accompagnati da una guida, potrete camminare attraverso fitte foreste per 14 km da Sim a Istisu, toccando la placida cascata di Sim, o salire sulla collina di Balli Qaya per godere di una vista spettacolare sulle montagne circostanti. Dopo la lunga escursione rilassatevi con un bagno nelle sorgenti termali di Istisu.
Suggerimento per la pianificazione: le stagioni migliori per visitare il parco sono la primavera e l’autunno, quando le temperature sono sopportabili; in estate il caldo e l’umidità possono essere davvero fastidiosi. Soggiornate presso la rustica e accogliente Sim Guesthouse, immersa nella natura dell’Hirkan.