Breve guida a Jaisalmer, la città d’oro del Rajasthan
Nessun luogo evoca in modo altrettanto suggestivo il fascino esotico delle piste carovaniere. Jaisalmer è un avamposto nel deserto profondo, lontano da tutto, e sembra risplendere di una luce dorata per via della pietra color crema usata per costruire la maggior parte dei suoi edifici, decorati con pitture murali di Ganesh, a ricordo di matrimoni e importanti celebrazioni religiose.
L’elemento che più attrae l’attenzione è lo scenografico Jaisalmer Fort, che sorge dall’arida pianura come un’estensione del deserto roccioso. All’interno delle sue possenti mura ci sono i luoghi d’interesse più importanti (templi elaborati, ville di mercanti e il Fort Palace Museum) insieme a negozi di artigianato e di ricami, abitazioni, guesthouse e caffè.
Qui il turismo è il fulcro, ma sconsigliamo di pernottare dentro le mura per via dell’impatto del numero dei visitatori sulle riserve d’acqua e sulla struttura fisica del forte. La buona notizia è che le strade circostanti sono ugualmente suggestive, con vorticosi bazar e alcune delle haveli più stravaganti del paese
Un viaggio nel cuore reale di Jaisalmer
Tra le cose da vedere a Jaisalmer spicca il Fort Palace Museum, l’antica residenza reale che domina la quarta porta del forte. Armi medievali, fotografie storiche e troni costellano un percorso di stanze in pietra che racconta il lignaggio Bhati, fatto risalire fino al dio Krishna. Il Rang Mahal è la gemma del palazzo, con giochi di specchi e affreschi. In alto, un panorama totale sulla città dorata attende chi sale fin sul tetto.
Appena fuori le mura si trova il Mandir Palace (Badal Vilas), costruito per il maharawal Mulraj II. Due ali sono aperte al pubblico: nel Janana Mahal utensili e armi mostrano la vita quotidiana della corte, mentre il Jawahir Vilas rivela la Durbar Hall, con gli enormi punka che rinfrescavano gli incontri ufficiali.
Tesori scolpiti: i templi giainisti
Spesso chi visita Jaisalmer non ricorda tanto i palazzi o il deserto, quanto piuttosto i templi giainisti splendidamente decorati nascosti dentro le mura del forte. Affiancati nell’angolo sud-ovest del forte, questi sette mandir (templi), sormontati da torreggianti shikhara, costruiti in pietra locale color crema e scolpiti dalla soglia fino alle guglie, rappresentano l’apice dell’arte scultorea del Rajasthan.
Rishabhanatha Temple
Arrivando da est, il primo tempio a cui si giunge è il tranquillo Rishabhanatha Temple, con dettagliate sculture simili a mandala sulle pareti, protette da pannelli di vetro, e pilastri tempestati di apsara (ninfe celesti) e divinità giainiste e hindu. Sulle pareti del santuario interno, sotto la shikhara, sono raffigurati musicisti, ballerine, divinità e guerrieri che si scontrano con animali.
Chandraprabhu Temple
Accanto c’è il grandioso Chandraprabhu Temple, con varie guglie, dedicato all’ottavo tirthankar (gran maestro), il cui simbolo è la luna. Il tempio fu costruito nel 1509 e il suo mandapa (padiglione antistante) presenta un soffitto stratificato, costellato di divinità e pilastri con elaborate sculture e torana (arcate) che ricordano nuvole protese verso il paradiso.
Parshvanath Temple
Tramite un portale a ovest si raggiungono altri tre templi sullo stesso lato della strada. Il più grande e imponente è il Parshvanath Temple, a cui si accede attraverso un torana (portale di ingresso) con splendide incisioni, sormontato da un’immagine del 23° tirthankar. All’interno, il soffitto cerchiato di divinità del mandapa è dipinto con colori accesi, e altri torana precedono il santuario interno, che contiene una statua in marmo di Parshvanath. Gli altari intorno al muro esterno del tempio ritraggono i 24 tirthankar giainisti.
Shitalnath Temple
Un portale sulla destra conduce allo Shitalnath Temple, un edificio sacro più piccolo e meno decorato, dedicato al 10° tirthankar, rappresentato nel santuario interno in uno straordinario ritratto realizzato con otto metalli preziosi.
Sambhavanth Temple
Seguite il portale a sinistra per raggiungere il suggestivo Sambhavanth Temple, illuminato da luci soffuse. Saltano subito all’occhio le appariscenti finestre traforate con simboli giainisti e hindu, un mandapa con soffitto finemente scolpito e statue in marmo e arenaria dei 24 tirthankar, con occhi intarsiati che sembrano fissare l’osservatore.
Kunthunath Temple e Shantinath Temple
Gli ultimi due templi, Shantinath e Kunthunath, furono eretti nel 1536, uno sopra l’altro, in un cortile sul lato sud della strada. L’edificio inferiore, il Kunthunath Temple, presenta sensuali incisioni di divinità e creature celesti sulle pareti del santuario interno.
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Haveli e storie familiari
Tra le cose da fare a Jaisalmer non manca la visita alle antiche haveli, le residenze dei mercanti. Molte haveli di Jaisalmer sono convincenti repliche moderne, ma le abitazioni originali meritano una visita.
Partendo dall’interno del forte, l’affascinante Baa Ri Haveli è ricca di cimeli familiari: pentole, macchine fotografiche, grammofoni, vetri antichi, lenzuola, strumenti musicali.
A nord del forte troviamo la Nathmal-ki-Haveli costruita nel XIX secolo per il primo ministro di Jaisalmer da due fratelli: per questo le due ali sono asimmetriche, simili ma non identiche.
Patwa-ki-Haveli domina su un vicolo all’interno del forte ed è straordinariamente decorata con intricati bassorilievi in pietra. Fu fatta costruire tra il 1800 e il 1860 da cinque fratelli commercianti di gioielli; due delle cinque sezioni sono aperte al pubblico. Al Kothari’s Patwa-ki-Haveli Museum trovate una collezione di stanze splendidamente restaurate con affreschi, mosaici di specchi, mobili antichi, divani foderati di seta e tesori di famiglia.
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Deserto del Thar: cosa aspettarsi davvero
In passato i cammelli erano il mezzo di trasporto più comune a Jaisalmer e i safari nel deserto a dorso di cammello sono ancora molto apprezzati. Tuttavia, è importante avere aspettative realistiche: sebbene ci siano zone suggestive con dune a perdita d’occhio, il Deserto del Thar è prevalentemente un’arida distesa di sterpaglie punteggiate di villaggi e pale eoliche. Alcuni hotel e agenzie possono essere molto insistenti nel cercare di vendervi queste esperienze.
I tour migliori non vi porteranno nelle gettonate Sam e Khuri, ma sceglieranno aree più remote, coprendo il primo tratto in fuoristrada, per poi proseguire a dorso di cammello. Spesso le escursioni includono una cena al tramonto, canti e danze intorno al fuoco e una notte in branda, sotto un cielo libero dall’inquinamento luminoso.
In inverno le notti sono fredde, copritevi bene per le escursioni con pernottamento. Incontrerete diversi abitanti di queste zone, dai bambini dei villaggi alle volpi del deserto, ma anche gatti, lepri, asini selvatici, antilopi cervicapra, gazzelle indiane, grandule e otarde, in particolare intorno al Desert National Park vicino a Khuri.
La maggior parte degli hotel e molte agenzie specializzate possono organizzare escursioni con pernottamento (in partenza ogni giorno) e safari di più giorni. Tra le agenzie più affidabili ricordiamo Trotters e Sahara Travels, che hanno sportelli presso le mura del forte, e Thar Desert Tours a Gandhi Chowk.
Come raggiungere Jaisalmer
Arrivare a Jaisalmer non è difficile, ci sono autobus e treni giornalieri da Bikaner, Delhi, Jaipur e Jodhpur. Si arriva anche in aereo da Jaipur, Delhi, Ahmedabad e Mumbai. Gli autobus privati che partono da Hanuman Circle sono spesso più comodi dei trasporti pubblici, che partono dall’autostazione RSRTC su Shiv Rd. Per muoversi nei dintorni ci sono gli autorisciò, ma i principali luoghi d’interesse si esplorano a piedi.