Il meglio delle Azzorre
Quasi a metà strada tra Europa e Americhe, l’arcipelago delle Isole Azzorre è una delle migliori mete da esplorare in primavera ed estate. Regione autonoma del Portogallo, come Madeira, le nove isole di origine vulcanica sono rimaste a lungo un segreto ben custodito nel mezzo dell'Atlantico. Oggi vale assolutamente la pena scoprirlo. Dal bagno nelle piscine naturali vista oceano al whale watching, dalle escursioni sui vulcani spenti alla passeggiata nell’unica piantagione di tè d’Europa: ecco tutte le esperienze indimenticabili da fare durante un viaggio alle Azzorre.
1 Esplorare Algar do Carvão e Gruta do Natal
Dichiarato Monumento naturale per via della sua rarità, Algar do Carvão, sull’isola di Terceira, è uno spettacolare camino vulcanico profondo 90 metri che si è formato in seguito al ritiro del magma dopo un’eruzione. L’interno è rivestito di stalattiti di silice bianca e lava smaltata nera, ma ad attirare l’attenzione dei visitatori è soprattutto il lago sotterraneo alimentato dall’acqua piovana. In zona c’è anche Gruta do Natal, meno spettacolare ma comunque interessante tunnel di lava di 600 metri.
Da sapere
Gli orari di apertura di Algar do Carvão e Gruta do Natal, che si trovano a circa 12 chilometri di distanza da Angra do Heroísmo, variano in base alla stagione e alle condizioni meteorologiche. L’umidità all’interno è sempre molto elevata ed è fondamentale indossare scarpe e abbigliamento adeguati.
2 La salita al vulcano Pico
Al centro dell’isola di Pico svetta l’omonimo vulcano, che con i suoi 2351 metri è il monte più alto dell’arcipelago delle Azzorre e del Portogallo. Gli appassionati di trekking possono cimentarsi nella salita, abbastanza impegnativa ma (meteo permettendo) spettacolare. Si parte da Casa da Montanha e in 3-4 ore si arriva in vetta, coprendo poco più di mille metri di dislivello.
Consigli
Per preservare l’ambiente naturale, l’accesso al trekking è a pagamento, va prenotato ed è consentito solo a un numero limitato di escursionisti: al massimo 160 contemporaneamente. Lungo il sentiero non ci sono punti per rifornirsi di acqua.
3 Degustare i vini "vulcanici"
L’isola di Pico è particolarmente rinomata per la sua antica cultura vitivinicola. I bassi vigneti protetti da muretti di pietra lavica, un paesaggio che è stato inserito nel 2004 nella lista dei patrimoni Unesco, si estendono per centinaia di ettari tra le coste occidentali dell’isola e le pendici del monte Pico. Dopo aver passeggiato tra le vigne, ci si può godere una degustazione di vini locali presso uno dei produttori della zona.
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
4 Paesaggi mozzafiato: Ribeira do Ferreiro
Un placido lago circondato dalla vegetazione e, sullo sfondo, altissime cascate che solcano una parete verticale. Il verde è il colore dominante: tutto è così rigoglioso e lussureggiante che è facile pensare di essere finiti in un angolo di paradiso terrestre. Siamo in realtà a Poço da Ribeira do Ferreiro, nella parte occidentale dell’isola di Flores, non distante da Fajazinha. Un posto che merita assolutamente una visita!
Come arrivare
Per arrivare alle cascate, bisogna lasciare l’auto lungo la strada, nel parcheggio vicino al ponte sul fiume Ribeira do Ferreiro. Da qui parte un sentiero in salita nel bosco, percorribile in circa 30 minuti. L’umidità può rendere il percorso leggermente scivoloso ed è consigliabile indossare scarpe da trekking o da ginnastica.
5 Un tuffo nel passato all’Ecomuseo di Corvo
La piccola isola di Corvo ha un solo centro abitato (Vila do Corvo) e una storia avventurosa alle spalle, tra tentativi di colonizzazione falliti, attacchi dei pirati, antiche tradizioni comunitarie e presunti miracoli. Passato e presente di questo luogo e dei suoi abitanti sono raccontati nel delizioso Ecomuseo di Corvo, la Casa do Tempo. La visita guidata è gratuita.
Come arrivare
Corvo è l’isola più piccola delle Azzorre. Si può raggiungere via mare da Flores, mentre nell’aeroporto locale atterrano voli da Flores, Horta e Terceira.
Leggi anche:
6 Le piscine naturali vista oceano: Poça Simão Dias
L’isola di São Jorge è famosa per le fajã, ovvero ciò che rimane delle antiche colate di lava: zone pianeggianti che si allungano nell’oceano, generalmente coltivate o abitate. Nella Fajã do Ouvidor, una delle più grandi dell’isola, sulla costa settentrionale, c’è una tappa imperdibile: Poça Simão Dias, incantevoli piscine naturali incastonate tra colonne di basalto, nere scogliere a picco e le fragorose onde dell’oceano. Le piscine si possono raggiungere in auto. Dal parcheggio si imbocca poi un breve ma tortuoso sentiero in discesa.
Da vedere
Le fajã sono presenti anche su altre isole dell’arcipelago, ma solo a São Jorge se ne contano una settantina e alcune sono raggiungibili soltanto via mare o a piedi. Tra le più famose c’è Fajã da Caldeira de Santo Cristo, riserva naturale e meta prediletta dai surfisti.
7 Avvistare balene e delfini
Su barche piccole o grandi, di giorno o al tramonto: le attività di whale watching sono una proposta turistica immancabile sulle maggiori isole dell’arcipelago. Per avvistare i grandi cetacei che abitano le profondità dell’oceano spesso non serve nemmeno perdere di vista la costa! Tra le specie che si possono osservare facilmente tutto l’anno ci sono capodogli, delfini di Risso, stenella striata e delfini comuni, ma nell’oceano intorno alle Azzorre vivono anche orche, balenottere azzurre, megattere e balenottere boreali.
Per approfondire
Oggi i cetacei si avvistano e basta, ma la caccia alle balene (ufficialmente vietata nel 1982) è stata per secoli un aspetto fondamentale dell’economia locale. Per approfondire si possono visitare la Fábrica da Baleia de Porto Pim e il Museu do Scrimshaw, entrambi sull’isola di Faial. La prima è una ex fabbrica per la lavorazione dei capodogli, il secondo ospita una collezione di opere realizzate con i denti di questi immensi animali. Sull’isola di Pico c’è invece il Museu dos Baleeiros, che ripercorre la storia della caccia alle balene.
8 Il paesaggio vulcanico di Faial
È soprannominata “isola azzurra”: merito delle sterminate distese di ortensie che sbocciano tra pascoli, alloro delle Azzorre, muschio e felci. Ma non tutta Faial è rigogliosa: il verde e l’azzurro contrastano con il paesaggio più arido del vulcano Capelinhos, tristemente noto per l’eruzione del 1957-58. Oggi il vulcano è oggetto di vasti interessi geologici e meta di percorsi turistici, specialmente l’iconico faro di Ponta dos Capelinhos.
Per approfondire
Sull’isola di Pico, a Santa Luzia, c’è la Volcanoes’ House, un museo interattivo dedicato alla storia geologica e vulcanica dell’arcipelago delle Azzorre. In una sorta di capsula, i cui interni replicano quelli di un’astronave, dei video immersivi portano i visitatori in un viaggio fino al centro della terra. Il simulatore sismico con realtà aumentata, invece, permette di sperimentare in prima persona l’intensità e la durata di alcuni terremoti, conseguenti all’attività vulcanica, avvenuti in passato nell’arcipelago.
9 Visitare l’unica piantagione di tè d’Europa
La Camellia sinensis (la pianta da cui si ricava il tè) era coltivata alle Azzorre già nella seconda metà del XVIII secolo, ma solo alcuni decenni più tardi inizia una vera e propria produzione. Ancora oggi a São Miguel, l’isola più grande delle Azzorre, si trova l’unica piantagione di tè d’Europa. Qui la fabbrica di tè Gorreana, in attività dal 1883, produce 40 tonnellate di tè all’anno.
Da sapere
Una parte degli oltre trenta ettari di coltivazioni di tè può essere visitata liberamente, passeggiando lungo i percorsi pedonali che attraversano i cespugli verdi e ordinatissimi di Camellia sinensis. Da aprile a ottobre, durante la stagione del raccolto, è anche possibile scoprire gli interni dello stabilimento e i vari passaggi del processo produttivo.
10 Un bagno (caldo) a Caldeira Velha
Classificata come Monumento naturale, nell’area di Caldeira Velha (nei pressi del vulcano Fogo, sull’isola di São Miguel) si trovano quattro piscine termali all’aperto circondate da vegetazione rigogliosa. In tre di queste è possibile fare il bagno. L’ultima piscina che si incontra lungo il percorso che conduce nel parco è una delle più amate: l’acqua qui non è calda come nelle altre pozze, ma una piccola cascata la rende decisamente scenografica.
Consigli
L’ingresso è a pagamento e consente di rimanere nel parco e nelle piscine per un periodo di tempo limitato. Sono presenti un paio di docce, alcuni spogliatoi e dei wc. È possibile visitare anche il Centro de Interpretação Ambiental da Caldeira Velha, che racconta la storia e le caratteristiche di questo patrimonio naturale.