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Turismo in Spagna

Canarie outdoor. A spasso tra i Parchi Nazionali delle isole

7 minuti di lettura

La biodiversità delle Isole Canarie è un’eccellenza che colpisce per la sua incredibile versatilità. Tra Parchi Nazionali – quattro i più rappresentativi tra Tenerife, La Gomera, La Palma e Lanzarote – riserve marine, piscine naturali, vulcani e, ovviamente (come dimenticarle?) le sue spiagge, le Canarie sono lo scenario ideale di ogni tipo di vacanza, dalla più rilassante a quella che fa da sfondo ad avventure sfrenate. L’arcipelago brilla, a partire dai suoi cieli stellati, vanto e presidio nazionale. E si fa scoprire, angolo dopo angolo, anche nelle grotte più nascoste, nelle sue foreste millenarie, nei boschi incantanti e fiabeschi. Perché a volte basta solo andare oltre. E farlo alle Isole Canarie vale sempre il viaggio.

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Le Isole Canarie non sono solo mare e spiagge, ma hanno anche una incredibile versatilità naturalistica ©canadastock/Shutterstock
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Se c’è una cosa sulla quale le Isole Canarie non lesinano è la natura. Un versante sul quale è molto prolifica e generosa, considerato che a La Gomera, Lanzarote, Tenerife e La Palma esplodono la fauna e la flora di quattro dei quindici Parchi Nazionali spagnoli sparsi sul territorio. Ciò che non ci si aspetta, forse deviati dall’ingiusto pregiudizio che visitare le Canarie significhi solo andare al mare, è l’incredibile diversificazione della sua biodiversità. Perché, a partire dai cieli stellati che da queste parti brillano più che in altri luoghi del mondo, ogni isola ha caratteristiche peculiari che la rendono unica. A partire da El Hierro, avamposto tra i meno battuti dell’arcipelago che proprio per la sua vocazione alla diversità si è meritato un posto nella classifica Best in Travel 2020 di Lonely Planet. Ma le riserve marine, i vulcani, i boschi e le foreste che si espandono a vista d’occhio sul fitto territorio isolano non sono da meno, contribuendo a rendere le avventure outdoor, se possibile, ancora più stimolanti, adatte a tutti, indimenticabili.

I parchi nazionali delle Canarie, quattro gemme a tutta natura

Parco Nazionale del Teide, Tenerife

Il più rappresentativo dei quattro grazie all’imponenza del Teide, monte più alto della Spagna intera. Il Parco Nazionale del Teide è frutto del lavoro intenso e plasmante della lava, eppure per più di 2 mila chilometri la natura ha preso il posto che le spettava, nonostante l’asprezza del territorio. Il Parco conta circa 40 itinerari da seguire per scoprire la flora e la fauna che hanno trovato il loro domicilio in questo enorme spazio aperto, dal valore culturale e naturalistico inestimabile. All’ingresso del Parco il gioco di colori de La Tarta (La torta) anticipa la visita gustosissima con i suoi colori simili alla crema di un dessert. Mille specie di invertebrati popolano il sottobosco del Teide, 20 tipi di uccelli solcano i suoi cieli. E 168 tipi di piante diverse spuntano all’ombra dei suoi alberi, con una grande protagonista: la violetta del Teide. Un fiore raro, che spunta solo sopra i 2 mila metri e per questo ancora più prezioso da avvistare. Uno dei punti più amati è l’Osservatorio del Teide, apprezzatissimo dagli astroturisti che da qui amano sbirciare il manto celeste a caccia di costellazioni. Da queste parti, grazie agli Alisei e alla posizione dell’isola, di nuvole non c’è neanche l’ombra. E dal Mirador de las Narices del Teide si ammira uno dei tramonti più speciali delle Isole Canarie.

Parco Nazionale di Timanfaya, Lanzarote

Se il Timanfaya fosse un pittore sarebbe lui l’artefice dell’incredibile quadro che i visitatori di Lanzarote, attirati dalla vita da spiaggia e dal suo lifestyle, si ritrovano davanti all’ingresso del Parco Nazionale omonimo. Perché le sue eruzioni hanno plasmato in modo evidente la morfologia, modificando per sempre anche la vita di alcuni dei villaggi che sorgevano nei suoi pressi e dandogli anche un secondo nome suggestivo: Montagne di fuoco. Per sei anni, dal 1730 al 1736, la lava ha funestato questi territori. E la cappella della Vergine dei Vulcani è il simbolo della potenza della preghiera dei suoi abitanti, esasperati dalle fumate del Timanfaya e pronti a tutti pur di fermarlo. Di quelle eruzioni oggi rimane uno dei Parchi Nazionali più suggestivi delle Isole Canarie: dall’isolotto di Hilario (in cui la temperatura del terreno arriva anche a 100 gradi) prende il via l’avventura alla scoperta del mistero del vulcano. Si parte in bus su uno dei tre sentieri che battono il percorso dei Vulcani, oppure a piedi (o sul cammello) per escursioni più veraci.

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L'aspetto quasi lunare dovuto alla morfologia vulcanica delle isole è la cosa più stupefacente della natura canarina. ©aaabbbccc/Shutterstock
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Parco Nazionale di Garajonay, La Gomera

La vocazione alla sostenibilità che è il principio guida di tutte le isole dell’arcipelago, a La Gomera esplode nel Parco Nazionale di Garajonay. Qui 18 sentieri offrono ai visitatori appassionati di trekking ed escursionismo la possibilità di scoprire la varietà faunistica e naturalistica del parco, con i suoi boschi di Laurisilva (l’alloro, un patrimonio più unico che raro) in cui splende la bellissima foresta di El Cedro. Un luogo senza tempo – letteralmente- in cui ritmi e i suoi “abitanti” (muschi, licheni, felci e alberi antichi) sono rimasti praticamente immutati per secoli. Al centro, spicca la cappella per la Madonna di Lourdes che sorge, quasi come una visione, nella fitta rete di foglie e rami della foresta. Ma non è l’unica cosa di cui innamorarsi da queste parti. La leggenda che dà il nome al parco, quella di Gara e Jonay, ha il sapore dei drammi shakespeariani, degli amori interrotti, della potenza della natura (in questo caso quella del vulcano del Teide in eruzione) che divide e allo stesso tempo unisce per sempre. E il fischio gomero, antico linguaggio usato dagli abitanti dell’isola che si avvale di soli fischi, è un patrimonio culturale che nasce dalle esigenze di chi nasce, vive e lavora in una terra resiliente come quella de La Gomera. Segno che le Canarie ancestrali vivono ancora grazie a chi, queste tradizioni, le valorizza con passione.

Parco Nazionale della Caldera de Taburiente, La Palma

Le Cascata di Colores sono forse uno dei luoghi più amati di La Palma e non potrebbe proprio essere altrimenti. Una piccola cascata che trasuda acqua su uno sfondo che vira dal verde al giallo regala un tuffo dentro uno scenario da fiaba, ancora una volta generato dai giochi morfologici e naturalistici di un territorio unico. Come quello del Teide, l’Osservatorio di Astrofisica del Roque de los Muchachos è il punto più amato per gli appassionati di turismo stellare. E infatti i safari nel manto celeste, in questa struttura riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio inestimabile nel cuore de La Palma, sono gettonatissimi. Dal Mirador del Roque de los Muchachos il tramonto è unico: provare per credere.

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Una veduta di Lanzarote ©Kevin Eaves/Shutterstock

Isole Canarie e meraviglie sparse: una piccola guida a tutta natura

La lava, in un arcipelago in cui l’attività vulcanica ha dato origine e plasmato la terra a suo piacimento, è ancora una volta protagonista di uno spettacolo più unico che raro. Per assistervi si deve andare a Tenerife, alla Grotta del Viento. Una meraviglia nata 27 mila anni fa dall’eruzione del vulcano Pico Viejo, che ha modellato una rete di cunicoli visitabili al cui interno si scoprono stalattiti e piscine laviche, in un susseguirsi di scoperte difficili da scovare altrove. Gli appassionati di grotte naturali ritroveranno anche a Lanzarote, nella Grotta del los Verdes, un piccolo antro visitabile sin dagli anni Sessanta che racchiude formazioni rocciose ancora una volta plasmate dal fuoco. All’aria aperta invece c’è la Caldera di Bandama, a Gran Canaria. Chi la guarda si ritrova davanti agli occhi uno spettacolo contemporaneamente antico e senza tempo, un’esplosione di natura che ha creato un cratere di un chilometro di diametro con la sola potenza dell’acqua incandescente che ribolle nel sottosuolo. La Caldera la si può ammirare dal di dentro o dall’esterno: in entrambi i casi, la meraviglia è assicurata.

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Sport e vita outdoor (e acquatica) canarina

Va da sé che, con una varietà naturalistica così esuberante, alle Canarie ogni tipo di sport è permesso. A partire dalle immersioni, che regalano ben più di un sospiro nelle aree marine come quella de La Restinga a El Hierro, nei fondali sud-occidentali di La Palma o in quelli della Riserva Marina Isola di La Graciosa. Calarsi in queste acque significa esplorare con gentilezza la casa di alcune specie tra le più scenografiche, come lo squalo balena che nella riserva di El Hierro ogni tanto compare a sorpresa. Ma anche ritrovarsi davanti grotte marine, archi, scogliere sommerse. Per chi invece le onde ama cavalcarle navigando, gli Alisei sono i compagni perfetti per avventure in barca. Complici eterni dei cieli notturni perfetti e pieni di stelle, di giorno gli Alisei sono considerati un vero motore che spinge i novelli marinai a esplorare l’Atlantico col vento a favore. Per chi invece ama l’adrenalina, i vulcani sono lo scenario (anzi, la parete) e il punto di partenza perfetti: arrampicata, hiking, mountain bike estrema, parapendio, orienteering sono gli ingredienti di questa ricetta che mette in circolo la frenesia, la voglia di superare i propri limiti e di sfidare quelli imposti dalla morfologia delle Isole Canarie. Terra aspra ma sempre accogliente per chi vuole esplorarla tutto l’anno, dal mare fino alla vetta delle sue cime.

 

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