Sicilia vs Sardegna: in quale isola italiana fuggire?
Tra le numerose isole italiane, due in particolare, necessariamente, si fronteggiano ogni estate, da un lato all'altro del Mediterraneo. Entrambe piene di opere d'arte, vigneti e siti storici a testimonianza di ere passate, la Sicilia e la Sardegna sono tuttavia molto diverse tra loro. Non sapete decidere quale visitare quest'anno? Abbiamo chiesto consiglio a due amanti di questi luoghi meravigliosi.

Sicilia: un fascino seducente
Autrice Lonely Planet per l’Italia da più di un decennio, Nicola Williams ha girato in lungo e in largo il belpaese. Il suo viaggio preferito in Sicilia è stato alla scoperta di quei luoghi dove il tempo sembra essersi fermato.
Lo confermo, certi paesini siculi sono di una bellezza abbagliante e sfoggiano lo stesso fascino dei divi del cinema di Hollywood. (Conoscendo l’isola dentro e fuori, intuisco bene il motivo per cui il team di White Lotus si è trasferito qui per girare la seconda stagione del successo targato HBO). Ma sono l’animo indomito, i paesaggi incontaminati e i tesori culturali a rendere la Sicilia una regione così suggestiva e irresistibile. Sfido chiunque a metterci piede e a non ripartire con il desiderio ardente di farvi presto ritorno.
La mia prima avventura siciliana è stata con la mia famiglia tanto tempo fa. Siamo approdati nel piccolo ma affollato porto di Trapani in aprile e abbiamo trascorso due settimane di tempo piacevolmente caldo vagando verso la parte occidentale e meno battuta dell’isola. Abbiamo imparato a raccogliere il sale lungo la Via del Sale, abbiamo fatto escursioni a cavallo dei muli nel Parco delle Madonie, abbiamo corso attraverso prati di finocchi gialli intorno alle maestose rovine del tempio greco di Segesta. Non siamo nemmeno arrivati all’ultra-chic Isola Bella, alla sfarzosa Taormina o alla bellezza barocca di Noto (luoghi diventati famosi grazie alla serie White Lotus).
Con la Sicilia è stato subito amore. Dopo quel viaggio, sono tornata per tante altre settimane a scavare in profondità nell’anima verde della Sicilia, di nuovo con i bambini e da sola, d’estate e d’inverno, quando l’Etna è ricoperto di neve e i melograni rosso sangue maturano. Durante l’ondata di caldo apocalittico dello scorso agosto, le spiagge paradisiache della Sicilia sono diventate la mia seconda casa.
Nell’immaginario degli stranieri, la Sicilia è solo una distesa di spiagge dorate, punteggiate di ombrelloni colorati e popolate di venditori di pannocchie, ma in realtà è molto di più.
Il lungomare di Cefalù, sulla costa tirrenica, ruba il cuore: la spiaggia da film e il delizioso centro storico compongono uno dei più grandi capolavori architettonici arabo-normanni della Sicilia.
Ogni esperienza regala emozioni uniche: fate snorkeling all’ombra delle scogliere di Capo Cefalù, scoprite le piccole baie di ciottoli bagnate da acque color smeraldo nella Riserva Naturale dello Zingaro e inerpicatevi sulle rocce fino a raggiungere la piscina naturale di Capo Milazzo.
Se invece siete alla ricerca di natura incontaminata e solitudine, vi basta puntare la bussola verso sud, in direzione Riserva Naturale di Torre Salsa, una riserva protetta dal WWF sulla costa selvaggia meridionale.

Poi, naturalmente, ci sono le sublimi isole della Sicilia: gli arcipelaghi delle Egadi e delle Eolie. Gli appassionati di vulcani gravitano naturalmente attorno all’Etna "continentale": il Treno dei Vini dell’Etna è un’ottima opportunità per le famiglie e i viaggiatori più pigri per osservare da vicino il monte esplosivo. Anche gli spettacolari fuochi d’artificio in notturna con Stromboli da sfondo rimangono scolpiti nella mente. Scalando il vulcano al tramonto, rilassandovi su una spiaggia nera o guardando un film sotto le stelle sul tetto dell’Hotel Villaggio Stromboli degli anni ’50, sentirete la forza primordiale di quest’isola pedonale pulsare da ogni roccia vulcanica e granello di sabbia. Adoro la colazione e l’aperitivo del vivace Il Canneto e il pesce crudo de L’Angolo del Pesce, molto frequentato in tarda serata. A mezz’ora di aliscafo, Panarea è lo yin rispetto allo yang grezzo di Stromboli. Sorseggiate un cocktail immergendovi nell’atmosfera alla moda del Bridge Ammare, godendovi la vista sulla Cala degli Zimmari.
Scusa, Sardegna: non puoi competere con il patrimonio culturale erculeo della Sicilia. Al di fuori della Grecia, nessun altro luogo in Europa rievoca il mondo antico con un tale pathos. Le rovine del tempio greco di Selinunte, Segesta e la Valle dei Templi di Agrigento si sono quasi perfettamente conservate. Assistere poi a una tragedia classica recitata sul palco dell’antico teatro di Siracusa è davvero un’esperienza indescrivibile. Stesso discorso per tutte le città barocche sparse negli angoli reconditi dell’isola e la sensazionale collezione di mosaici romani, bizantini e arabo-normanni (basta visitare la Villa Romana del Casale o la Cattedrale di Monreale per farsi un’idea).
Nel caso non foste ancora convinti, mi sono lasciata per ultimo lo sproloquio romantico sulla cucina senza pretese quanto gustosa della Sicilia. In tutta onestà, non so neanche da dove cominciare: da un panino alla milza preparato su un carretto in un mercato di Palermo, dove sembra di essere in un souk, o da un cono di carta pieno di frittura mista allungato da un venditore di pesce nel mercato di Catania? Dalla granita di gelsi con la brioche che fanno Da Alfredo, a Santa Marina Salina? Dall’astice e dalle frascatole della Trattoria Il Veliero di Marettimo? Dalla gastronomia stellata nella grotta di Ragusa Ibla o in uno studio d’arte rinascimentale a Palermo? Dai cannoli e dai dolci che fanno venire l’acquolina in bocca dovunque ti guardi sull’isola?
Brutta cosa l’invidia, eh, Sardegna?
Sardegna: la natura selvaggia
Kerry Walker ha eletto la Sardegna a sua casa spirituale nel Mediterraneo negli ultimi dieci anni ed è co-autrice delle guide Lonely Planet su Sardegna e Italia.
La Sicilia ha dominato il palcoscenico a sufficienza adesso. L’isola è ormai diventata troppo popolare, in generale e sugli schermi, dalla filmografia de Il Padrino ai segreti dei ricconi di The White Lotus. Gli scenari sembrano familiari anche se non li hai mai visitati. Il suo fascino è innegabile, ma anche la maledizione del turismo di massa. D’estate la Sicilia subisce una vera e propria invasione.
E la Sardegna? Quante ne sapete sulla Sardegna? Secondo me, non molto, a meno che non ci siate già stati. Avrete sentito parlare della Costa Smeralda, paradiso del jet-set dove le celebrità sfuggono ai paparazzi a bordo dei loro yacht, così come di tante altre spiagge mozzafiato, ma cosa ne sapete dell’entroterra e dei paesini più nascosti? Mentre la Sicilia esplodeva (non solo dal punto di vista vulcanico), la sua isola cugina meno amante della ribalta è stata felice di rimanere in disparte, ma non è certo da meno!
Ho perlustrato praticamente ogni centimetro della Sardegna negli ultimi dieci anni e giuro che è un’isola tanto selvaggia quanto spettacolare, come non si può immaginare neanche nelle fantasie più sfrenate. Quindi, smettete di pensare per un attimo alla Sicilia e provate ad ascoltarmi.
Cominciamo dalle spiagge, che ne dite? La Sardegna vanta alcune delle spiagge più incredibili delle coste europee. Vengono spesso paragonate ai Caraibi, ma perché andare tanto lontano? Di volta in volta vengo travolta dalla bellezza della costa orientale. Le spiagge del Golfo di Orosei sono indimenticabili, molte raggiungibili solo a piedi o in barca. Qui, le scogliere calcaree si innalzano sopra la sabbia bianchissima e il mare è così turchese da sembrare ritoccato con Photoshop.
Sulla costa nord, le isole dell’Arcipelago della Maddalena nascondono calette sublimi e acque cristalline. Poi c’è La Cinta, con spiagge bianche lambite dal mare ceruleo e una laguna popolata dai fenicotteri, e la stupefacente Spiaggia del Principe, in Costa Smeralda. Dirigendosi verso ovest, scoprirete le grandi dune e le onde della Costa Verde, mentre nella costa meridionale, la spiaggia di Is Arutas brilla al sole con i suoi granelli di quarzo. Stabilire la propria spiaggia preferita è impossibile, giuro.

Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Ma le spiagge sono solo la punta dell’iceberg. Certo, la Sicilia ha l’Etna, ma la Sardegna è altrettanto selvaggia, montuosa e pronta a offrirvi una scarica di adrenalina. La primavera dona il suo tocco magico, quando i fiori di campo sbocciano lungo i pendii e la costa. Se scegliete questa stagione, potreste essere abbastanza fortunati da percorrere i sentieri escursionistici in solitaria. Esistono innumerevoli percorsi, ma la salita che si arrampica attraverso la valle lussureggiante e silenziosa fino alle misteriose rovine dell’età del bronzo di Tiscali, e il trekking di Gola Su Gorropu, dove pareti alte 400 metri di pietra calcarea si ergono su una gola disseminata di massi soprannominata il "Grand Canyon d’Europa", sono imperdibili. Il percorso di trekking più impegnativo in Italia? Lasciatevi alle spalle i sentieri battuti e affrontate il Selvaggio Blu, l’epico percorso di una settimana nel Golfo di Orosei che include arrampicata, discesa in corda doppia e campeggio sotto le stelle. Richiede buone capacità di orientamento, ma vi sentirete come se foste le ultime persone rimaste sulla faccia della terra.
Se preferite le avventure acquatiche, nessun problema: da alcuni dei migliori luoghi per praticare deep water solo (arrampicata su scogliere a picco sul mare) in Europa al windsurf, dal surf e kitesurf alle immersioni nelle profondità piene di coralli della Grotta di Nereo, la più grande grotta sottomarina del Mediterraneo, fino al kayak in solitaria lungo la costa orientale dell’isola.
Le città siciliane sono animate da un vivace trambusto, mentre quelle sarde sono generalmente meno affollate, meno caotiche e altrettanto ricche di cultura. Prendiamo Alghero, con le sue scogliere color miele, i suoi palazzi gotici, le piazze fiancheggiate da caffè e un’atmosfera spagnola palpabile, per esempio.
Adoro dirigermi verso i bastioni rocciosi del quartiere Castello di Cagliari per ammirare il tramonto. Quando il cielo si tinge di rosa, le torri pisane brillano d’oro e la gente del posto si gode la passeggiata serale tra le mura della cittadella medievale.
Dal punto di vista della storia, si potrebbe pensare che la Sicilia abbia l’asso nella manica con i suoi templi greci e i suoi mosaici bizantini, ma la Sardegna sa bene come difendersi. 7000 splendori tra nuraghi megalitici, torri e insediamenti dell’Età del Bronzo e del Ferro che includono le Tombe dei Giganti, i Pozzi Sacri e le Domus de Janas ("case delle fate"), che sembrano uscite da una fiaba per bambini. L’area archeologica Nuraghe Su Nuraxi è un sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, una testimonianza preistorica di quelle in cui ti imbatti per caso, come un contadino che scopre per caso nel proprio campo un tempio vecchio 4000 anni.

Vogliamo parlare del cibo? Ancora una volta, potreste pensare che la Sicilia goda di un certo vantaggio, ma alcuni dei pasti più memorabili della mia vita sono stati consumati in Sardegna, un’isola che ha abbracciato lo slow food molto prima che diventasse di moda. La pasta qui è sensazionale: fregola, malloreddus a forma di conchiglia che nuotano nel sugo di pomodoro, aglio, basilico e zafferano e culurgiones ripieni di pecorino e menta. E il pesce? Divino. Provate i ricci di mare e l’astice ad Alghero, i gamberi rossi e la bottarga a Cabras. Gli agriturismi preparano banchetti spettacolari: antipasti, pasta, porceddu (maialino da latte arrostito lentamente su ginepro o mirto) e seadas, dolcetti imbevuti di miele ripiene di ricotta e scorza di limone che sono, oserei dire, ancora più deliziosi dei cannoli.
Buone notizie: potete bere il Cannonau con la coscienza pulita. Questo vino rosso corposo e ricco di antiossidanti è uno dei motivi per cui l’entroterra montuoso dell’isola è una delle cinque Zone Blu del mondo, luoghi dove si registra una straordinaria longevità, con percentuali incredibilmente elevate di centenari. Non c’è da stupirsi, qua c’è così tanto per cui vale la pena vivere a lungo.