Spiagge da sogno e la cultura dei Caraibi: cosa fare ad Aruba
Aruba, isola caraibica adagiata nel cuore dei Caraibi, è una delle scappatoie tropicali preferite dai nordamericani, cosa che la rende l’isola più visitata dell’arcipelago. Situata a soli 25 km dalla costa del Venezuela, Aruba è un luogo decisamente internazionale, con cultura locale che mescola influenze sudamericane, africane, olandesi e nordamericane, come dimostra la sua popolazione multilingue e multietnica. Vi troverete numerosi ristoranti, bar e negozi, che lo rendono una base ideale per le famiglie. Se la vita da resort non fa al caso vostro, le estremità nord e sud di Aruba abbracciano il paesaggio selvaggio e arido che fa dell’isola un vero paradiso: cactus giganti che si protendono verso il cielo, uccelli che cantano tra i rami delle mangrovie, l’acqua che lambisce spiagge nascoste e nodosi fofoti (Conocarpus magnificens) piegati dagli alisei.

Le spiagge da sogno
La costa occidentale di Aruba è uno splendido mosaico di spiagge, ciascuna con la propria personalità. Saltate dall’una all’altra per ‘collezionarle’ tutte o sceglietene assecondando il mood.
Se Eagle Beach è la spiaggia più famosa di Aruba una ragione c’è: la spiaggia è lunga e ampia con molto spazio per sdraiarsi anche nei giorni più affollati; la sabbia è pulita e perlacea, in netto contrasto con le onde cerulee che lambiscono la riva.
Appena a nord di Eagle Beach troverete Palm Beach, il cuore festaiolo di Aruba sullo sfondo dei grattacieli. È il posto giusto se cercate una vasta scelta per mangiare e fare comunella con gli altri viaggiatori.
A soli 3,5 km su L.G. Smith Blvd si trova una tripletta di magnifiche tappe: Malmok, Tres Trapi e Boca Catalina sono punti di riferimento per lo snorkelling sulla costa occidentale di Aruba. Le pareti scoscese di Malmok e il fondale roccioso di Boca Catalina sono un paradiso per una miriade di pesci tropicali: le tartarughe marine sono un incontro frequente a Tres Trapi. Consiglio dell’esperto: andateci la mattina per evitare la folla che scende dalle navi da crociera.
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Aruba oltre il mare: natura, deserti e parchi
Selvagge e battute dal vento, le coste nord ed est di Aruba sono un mondo lontano dal caos dei resort e fantastiche mete per escursionisti e fotografi. Il Westpunt Loop inizia a nord di Arashi Beach e si snoda attorno alla punta settentrionale di Aruba con una rete di sentieri ripidi e un tracciato adatto alle auto. Dall’inizio del sentiero, dirigetevi a nord per ammirare le rocce calcaree erose dalle intemperie e dall’oceano gonfiato dal vento. Girate poi a est per una costa spettacolare e piena di grotte nascoste, distese di piante grasse rosa e alberi contorti dagli alisei.
È qui che si trovano anche le ampie Arashi Dunes e Westpunt Beach, un tratto di spiaggia punteggiato di grandi massi neri. Tornando al punto di partenza vi imbatterete nel più riconoscibile edificio della zona, il California Lighthouse. Questo faro costruito nel 1910 è visitabile e vi si può anche prenotare una cena.
Se siete pronti per qualcosa di più, guidate fino alla fotogenica Alto Vista Chapel, costruita sull’area originariamente abitata da una comunità caquetio. La cappella originale risale al 1750 e cadde in rovina per essere ricostruita nel 1952: oggi è possibile accendere una candela o percorrere i sentieri che vi passano dietro.
Il Parco Nazionale di Arikok
Non pensate che Aruba sia solo mare: il Parco Nazionale di Arikok, che occupa circa il 20 % del territorio, custodisce l’anima antica dell’isola. Il parco rappresenta il lato selvaggio dell’isola e nessun viaggio può dirsi tale senza un pomeriggio ad ammirare i suoi tesori, grandi e piccoli. Affittate un’auto e dirigetevi verso l’entroterra per scoprire il fascino della storia naturale e umana di Aruba.
Qui potrete esplorare grotte con pitture rupestri, paesaggi desertici, formazioni rocciose e muri di cactus che raccontano la storia di questo territorio arido ma ricco di fascino. Da un promontorio come l’Hooiberg o dalla cima del parco, nelle giornate limpide, potreste perfino intravedere la costa del Venezuela, a meno di 20 chilometri di distanza.

Vittà e cultura: tra Oranjestad e San Nicolás
Cosa fare a Oranjestad
Con la sua ricchezza antropologica Oranjestad è stata abitata prima dai caquetio, poi dagli spagnoli e infine dagli olandesi. Potete scoprire le mille sfaccettature della sua storia da soli o grazie a operatori come Aruba Walking Tours.
Non perdete l’imponente National Archeological Museum che esplora la storia indigena dell’isola con maggiore dettaglio: particolarmente impressionante è la sezione delle ceramiche. Passate poi alla scena dell’arte contemporanea di Aruba, che regala un punto di vista unico sulla cultura locale. Fate un salto a Terrafuse, una fusione artista/atelier che fa da oasi artistica di Oranjestad. A gestirla sono due artisti locali, Ciro e Marian Abath. Mentre gli studenti frequentano laboratori di perle di vetro, i visitatori possono discutere con Ciro e Marian dei loro ultimi lavori o passeggiare nel curatissimo giardino che è anche spazio creativo per scultori e scrittori.
Ora che l’appetito vi si sarà risvegliato, seguite il consiglio della gente del posto e puntate verso Local Store per le eccellenti ali di pollo e il mood rilassato che è la specialità dell’isola: assicuratevi un posto nell’allegro patio. Per un’esperienza culinaria di livello Gasparito e Papamientu propongono autentici piatti arubani come il keshi yena (crosta di Gouda ripiena di carne speziata) e il keri keri (sfilacci di pesce speziato).
Il lato artistico di San Nicolas
Fino alla chiusura nel 1985, San Nicolas ospitava la raffineria di petrolio di Aruba, una delle maggiori risorse economiche dell’isola. Finita la forte espansione, la città venne abbandonata dai lavoratori in cerca di altre opportunità ed entrò in ‘letargo’. Negli ultimi anni si è risvegliata grazie alla spinta di arubani motivati e creativi. Iniziate il vostro tour culturale di San Nicolas con le persone adorabili dell’Aruba Mural Tour che ha sede vicino all’Artisa Gallery.
Tito Bolivar e il suo team di artisti hanno trasformato la città in una galleria a cielo aperto, con enormi opere di street art a occupare quasi ogni muro e sculture che punteggiano i marciapiedi. Non sono normali murales, ma imponenti tableau che si muovono grazie agli occhiali 3D, opere d’avanguardia che prendono vita con l’intelligenza artificiale e ritratti su larga scala con un livello di dettaglio quasi fotografico. Ogni novembre Bolivar ospita l’annuale Aruba Art Fair, che a ogni edizione aggiunge dieci nuove opere di artisti locali e internazionali.
Scovati gli angoli più nascosti di San Nicolas dirigetevi al Nicolaas Store, o Kulture Cafe, per caffè e sandwich in un clima suggestivo. Il bar è l’hub culturale della città: arrivando al momento giusto potreste imbattervi in una festa nella piazza fuori dal negozio. San Nicolas non va a letto presto: andate al Neighba, un lounge trendy e all’aperto che serve buon cibo e cocktail fantasiosi. Restate fino a tardi (più o meno) per la musica dal vivo.
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Quando andare ad Aruba
L’isola di Aruba si distingue per il suo clima tropicale piacevole tutto l’anno, caratterizzato da temperature costanti intorno ai 28 °C e da ventilazione marina che rende l’afa rara anche durante i mesi più caldi. Il periodo migliore per visitarla è da metà febbraio a maggio, un momento ideale prima che arrivi la stagione delle piogge. Se state pensando a vacanze ad Aruba, sappiate che anche ad agosto l’isola conserva il suo incanto, grazie agli alisei che mitigano il caldo e mantengono il clima accogliente.