Cinque destinazioni per vivere la Sardegna con lentezza
La Sardegna è un’isola agropastorale dalle radici antiche, con un numero di pecore che supera di quasi tre volte quello della popolazione. Il tradizionale stile di vita rurale degli isolani ha favorito una longevità straordinaria. Prendetevi quindi una pausa dalle splendide spiagge per immergervi in un ritmo di vita più lento e autentico. Potete visitare vigneti, dedicarvi alla panificazione o alla produzione di formaggio, partecipare a corsi di cucina in antiche fattorie o scovare artigiani che ancora tessono tappeti e fabbricano coltelli a serramanico.

Le migliori esperienze di turismo slow in Sardegna
Soggiornare alla Domu Antiga, a Gergei, e immergersi nella vita rurale
Gergei è un antico paese situato ai piedi del Monte Trempu, territorio di ulivi, vino e pecore. Tra le stradine lastricate si trova Domu Antiga, una casa rurale del XIX secolo che Samuel e la sua famiglia hanno riconvertito in guesthouse.
La casa è dotata di personalità; le quattro camere da letto sono arredate con pezzi vintage molto amati e copriletti ricamati. È una vera capsula del tempo (con comfort moderni) dove è possibile prendersi una pausa con i ritmi lenti della vita rurale. Si possono fare corsi di cucina con Maria Grazia, la madre di Samuel, o laboratori di produzione di formaggi e panificazione.
La colazione, servita a una tavola comune davanti al fuoco o in giardino, è ricca di formaggi artigianali, prosciutti stagionati, torte fatte in casa e pane cotto nel forno a legna. La cena è abbondante e talvolta termina con Samuel che suona le launeddas (flauti di legno).
Se rimanete per qualche giorno, potete esplorare il paesaggio rurale, fare escursioni alle cascate o visitare siti preistorici e cantine, per entrare in contatto con la gente del posto che continua a vivere secondo le antiche tradizioni. La sorella di Samuel mette a disposizione anche il cottage e l’ex dimora dell’artista Mario Cesare.
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Nel cuore della campagna fino all’Asphodel, il regno delle api
Dirigetevi a sud di San Pantaleo e percorrete la strada sterrata fino ad Asphodel, una comunità di apicoltura biologica gestita da Stefano Furini e da un gruppo di giovani apicoltori, tra cui Maurizio Pitzolu e Giambattista Coccolone, che curano decine di alveari sparsi tra le colline.
Qui, lontano da inquinamento e pesticidi, le api producono un miele biologico unico, ricavato dai nettari di cardi, more selvatiche, eucalipto, lavanda, piante della macchia mediterranea e rari fiori di asfodelo e corbezzolo.
Prenotate una sessione di apiterapia nell’esagono, dove potrete rilassarvi su una sdraio imbottita per 90 minuti, cullati dal ronzio delle api. I principi attivi del miele, della propoli e della cera si diffondono nell’aria, per un’esperienza rigenerante.
Non perdete la Casa del Miele, se volete scoprire i segreti dell’apicoltura e la storia di Stefano, che dopo il furto dei suoi alveari di miele di corbezzolo ha lavorato per anni come pastore. Osserverete il processo di estrazione e indosserete la classica tuta gialla per avvicinarvi agli alveari, che sono stati ‘adottati’ da appassionati di tutto il mondo. Potrete esplorare l’interno degli alveari, scoprire le proprietà della propoli (usata nella mummificazione egizia per secoli), osservare le api nascere e giocare a ‘trova la regina’. La giornata si conclude con una degustazione di miele, formaggi e prosciutti sotto un ulivo secolare, un’esperienza conviviale imperdibile. È impossibile non portare a casa un barattolo di miele.
Un’uscita a cavallo di più giorni nel Supramonte
Per vivere appieno l’anima di Orgosolo, immergetevi nelle sue passioni più autentiche: l’equitazione. All’ASD Sella Sarda, Pietro organizza passeggiate a cavallo nel Supramonte, tra foreste incantate, pascoli aperti dove vagano pecore e cavalli selvaggi, e laghi con viste spettacolari, come quella sul Nuraghe Mereu.
Durante il percorso, ci si ferma per un pranzo da pastori a base di salame e formaggio dal sapore intenso, con vino Cannonau biologico. Sono disponibili escursioni di mezza giornata o di un giorno intero, con la possibilità di seguire itinerari più lunghi prenotando in anticipo.

Percorrere il Cammino di Santa Barbara per scoprire le miniere abbandonate
Il Cammino di Santa Barbara è un percorso di 500 km suddivisibile in tappe più brevi; i tratti più spettacolari si trovano tra Nebida e Buggerru e nei dintorni di Sant’Antioco. Anche la costa occidentale dell’Isola di San Pietro regala scenari indimenticabili, mentre ad Aggius, nell’Oasi Naturale Le Prigionette e sulla Giara di Gesturi, si trovano i sentieri più semplici.
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Visitare Samugheo e incontrare i tessitori sardi
In Sardegna, la tessitura è un lavoro antichissimo che, secondo la leggenda, le donne dell’isola avrebbero appreso dalle jana, le fate. Samugheo è uno dei centri di rilievo di quest’arte, ma anche Nule e Aggius vantano una grande tradizione.
Il punto di partenza ideale è il Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda (MURATS), che espone una collezione straordinaria e racconta l’evoluzione dei diversi stili di tessitura isolani. Al piano superiore troverete lane tinte a mano trasformate in bisacce, copricassapanche, coperte e tapinos de mortu, i teli funerari che venivano stesi sotto i corpi dei defunti e decorati con simboli esoterici legati alla morte e alla rinascita. Al piano inferiore, ci si affaccia alla contemporaneità con pareti e pavimenti ricoperti da tessuti che uniscono la lana tradizionale a materiali innovativi come la carta. A spiccare è la tecnica del pibiones di Samugheo, riconoscibile per i motivi in rilievo su trama piatta. Ogni anno il MURATS ospita Tessingiu, mostra-mercato dell’artigianato sardo.
Proseguite poi verso la Cantina Sociale di Samugheo, ex azienda vinicola trasformata in spazio espositivo per le creazioni degli artigiani contemporanei, che reinterpretano l’arte tessile in chiave moderna. In alternativa, fate tappa al Laboratorio Tessile Artigiano Isabella Frongia, uno degli ultimi atelier a utilizzare esclusivamente telai manuali. Vedrete con i vostri occhi quanto impegno e precisione richiede questo lavoro: le tessitrici si arrampicano e si infilano sotto il telaio per regolare funi, carrucole e leve, prima di far scorrere il pettine per chiudere ogni fila. È un mestiere tecnico e faticoso. Acquistare un pezzo direttamente da un’artigiana di Samugheo sarà uno dei ricordi più autentici del vostro viaggio.