Viaggio ancestrale: organizzare un viaggio alla ricerca delle proprie radici
Nell'era dei test del DNA su internet, il viaggiare si lega ancora di più alla questione identitaria. Con i progressi delle tecnologie nel campo della genetica, offerte da piattaforme come 23andMe, MyHeritage e AncestryDNA, c'è stata un'impennata di richieste da parte di persone provenienti da tutto il mondo che desiderano scoprire dove affondano le loro radici. Si parte poi alla ricerca dei luoghi che hanno fatto da sfondo alla vita dei propri familiari, rendono omaggio ai propri antenati andando in pellegrinaggio verso i paesi che risultano dal test del DNA. Per appagare la sua voglia di viaggiare e il desiderio di saperne di più sui suoi antenati, l'autrice di Lonely Planet Christina Webb ha fatto le valigie per partire alla ricerca di sé stessa.
Perché fare un test del DNA per scoprire le proprie radici?
Sono il risultato di un incontro di razze diverse e questo si rispecchia da sempre nel mio aspetto fisico. Quando sono in viaggio mi chiedono sempre quale sia la mia etnia di provenienza e mi dicono le cose più diverse: sembri brasiliana, mediorientale, marocchina, malese. Io tendo a definirmi come un 50/50, rispondendo spesso: "Mia madre è indiana e mio padre è inglese."
Non fraintendetemi, adoro avere questo tipo di conversazioni, sono curiosa come chiunque altro riguardo i risultati visibili della genealogia. Ma speravo che facendo un test del DNA potessi ottenere un corredo genetico dettagliato. E forse iniziare finalmente a rispondere a questo tipo di domande con, "Io sono..."
Come funzionano i servizi per scoprire le proprie origini tramite il test del DNA
Uno dei fattori chiave che hanno indubbiamente determinato la crescente popolarità dei kit per il test del DNA è l’estrema facilità con cui se ne può effettuare uno. Si riceve un pacco tramite posta che contiene all’interno una serie di contenitori. Dopo aver strofinato un tampone all’interno della bocca raccogliendo una quantità apparentemente insignificante di saliva o sputando (poco elegantemente) dentro una fialetta, raccoglierete un campione quasi invisibile da spedire al laboratorio della compagnia. Nella maggior parte dei casi il risultato arriva da sei a otto settimane dopo.
Con l’avvicinarsi dell’email rivelatoria, mi sono ritrovata a fantasticare su quali nazionalità potessero risultare. Poi un giorno ho aperto un messaggio che conteneva un’infografica colorata con il quadro dettagliato del mio albero genealogico. Mi batteva forte il cuore. I risultati erano arrivati. Dicevano: 57.8% Sud Asia, 33.6% Irlanda, Scozia e Galles, 4.4% Inghilterra, 4.2% Est Europa.
È stata una sorpresa scoprire di avere pochissimi geni inglesi e una porzione abbondante di geni celtici. Speravo che la sezione del Sud Asia fosse più specifica, ma, vista la scarsezza di dati relativi a questa parte del mondo, i risultati potranno diventare più dettagliati col tempo. Mi ha fatto davvero emozionare leggere l’ultima percentuale. Europa dell’est.
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Viaggio nelle radici: come iniziare
Prima di tutto le cose importanti: scegliete un’area da esplorare di dimensioni fattibili. Insieme ad una delle mie migliori amiche abbiamo pianificato un Interrail di un mese in Europa. Avevo una scelta parecchio ampia tra tutti i paesi dell’Europa dell’Est, ma abbiamo ristretto il campo a una lista che includesse una varietà ragionevole di paesaggi diversi. Il piano era volare da Londra a Berlino, attraversare Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, fare tappa nel sud est Europa visitando Serbia, Bosnia ed Erzegovina e Croazia e poi volare di nuovo verso casa.
Abbiamo studiato con attenzione le tratte dei treni disponibili. Abbiamo comprato una guida. Abbiamo prenotato la cuccetta in un treno notturno e un’escursione a piedi. E poi siamo partite.
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Scegliere il mezzo di trasporto
Scegliete i mezzi di trasporto in base al tipo di avventura in cui vi imbarcherete; se siete riusciti anche a rintracciare dei parenti distanti, potrebbe essere utile noleggiare una macchina, oppure potreste chiedere alla famiglia di scarrozzarvi nella zona.
Io volevo esplorare molti paesi e città in un lasso di tempo limitato e non avendo familiari in nessuna delle destinazioni previste ho optato per il treno. Questo ci ha permesso di vedere i paesaggi cambiare da un paese all’altro, passando da campi punteggiati di fattorie a quartieri residenziali.
Decidere dove alloggiare
Abbiamo optato principalmente per gli ostelli; prezzo conveniente e posizione strategica, la base perfetta dove riposare i piedi stanchi dopo una giornata in giro e il luogo in cui conoscere local e altri viaggiatori; abbiamo scoperto i motivi che li avevano portati in città, dalla cultura, all’avventura, alla birra che non costa niente (ovviamente). Con alcuni sono riuscita a mantenere i contatti fino ad oggi.
A Sarajevo abbiamo dormito in un ostello molto carino situato in una valle in mezzo alle montagne verdi. Un membro dello staff ci ha consigliato di assaggiare una delle migliori squisitezze locali, il burek (pasta fillo ripiena) e di visitare un ottimo punto panoramico spesso ignorato dai turisti. Le nostre guide di montagna ci hanno invece raccontato la loro terribile esperienza durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina.
Andare oltre
Abbiamo esplorato le rive tortuose dei fiumi disseminate di castelli, abbiamo assaggiato shot di vodka nei bar e visitato i centri nevralgici di città bellissime, come Cracovia, Praga e Belgrado. Ma andare oltre significa arrivare a conoscere l’anima di un paese.
Basta prendere un treno per allontanarsi dai posti più turistici di Praga e raggiungere la nostalgica Český Krumlov; qui ci siamo sistemate in un ostello tutto in legno, abbiamo esplorato il centro dall’atmosfera rilassata e abbiamo fatto un picnic con alcuni local. Nella minuscola isola di Solta, a largo della Croazia, ci siamo concesse il piacere di vagare in bici tra i porticcioli e di nuotare davanti alle spiagge più isolate. Non so se la mia famiglia abbia qualche legame diretto con l’Olocausto ma visitare Auschwitz-Birkenau da Cracovia è stata un’esperienza importante e straziante che intendo non dimenticare mai.
Cosa mi ha lasciato questo viaggio?
Visitare l’Europa dell’Est è stata un’esperienza ricca di fascino: abbiamo scoperto la bellezza maestosa e le realtà urbane circondate da bellissime foreste, abbiamo visitato luoghi di culto e visto o sentito le testimonianze di un passato poco lontano ma molto crudo. Ma conoscere i local e ascoltare le storie vissute in prima persona o dai loro antenati ha reso l’esperienza veramente unica. Il bisogno innato di viaggiare ci ha reso tutti diversi dal punto di vista genetico ma allo stesso tempo anche molto più simili di quanto possiamo pensare.