Autentiche avventure all’aria aperta in Bosnia – Erzegovina

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Dalle rapide del fiume Vrbas a nord alle maestose cime del Parco Nazionale di Sutjeska a sud, la Bosnia – Erzegovina è il parco giochi perfetto per gli amanti dell’outdoor, incastonato tra Croazia, Serbia e Montenegro.

Escursionista osserva il panorama delle montagne di schiena guardando l'orizzonte
Ammirare la foresta incontaminata del Parco Nazionale di Sutjeska © Jean-Philippe Tournut / Getty Images
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Questa piccola nazione sta diventando la destinazione prescelta di un numero sempre maggiore di avventurosi pionieri in cerca di autentiche esperienze all’aria aperta. “La Bosnia – Erzegovina combina il meglio dell’Europa con una ricca natura incontaminata che è difficile trovare nel continente al di fuori dei Balcani Occidentali” ha detto Thierry Joubert, il direttore di Green Visions, un’agenzia di turismo ecosostenibile con sede a Sarajevo, che organizza viaggi da 20 anni. “L’alta qualità dell’avventura che si può trovare qui sorprende sempre i nostri visitatori. Inoltre chi viene qui è contento di essere uno dei pochi tra i propri amici ad aver esplorato questo incredibile paese.”

Sentieri e vette

Le montagne dominano la topografia della Bosnia – Erzegovina. Le vette delle Alpi Dinariche, una catena montuosa che si estende lungo la parte occidentale della penisola balcanica, occupano gran parte della nazione e allo stesso tempo la caratterizzano. Villaggi arroccati su altopiani a strapiombo nel vuoto. Fiumi che scorrono attraverso valli serpeggiando tra possenti massicci. Famiglie rurali che pascolano pecore durante l’estate, quando i fiori di campo ricoprono le colline e accumulano lana per scaldarsi nei freddi inverni.

I sentieri si intrecciano nel paesaggio. I viaggiatori possono avventurarsi verso camminate in giornata oppure escursioni di più giorni che collegano tra loro le cime del paese. Un gran numero di associazioni montane, che gestiscono i rifugi (custoditi o incustoditi), accolgono i camminatori in alcune delle vette e massicci più famosi della regione. Sia per gite in giornata che per escursioni più lunghe, Green Visions a Sarajevo è un’ottima fonte di informazioni, consigli e organizza anche uscite nella natura di gruppo.

Negli ultimi anni il lungo sentiero della Via Dinarica ha modificato l’idea del trekking nei Balcani occidentali. Seguendo le antiche strade commerciali, sentieri militari e i percorsi dei pastori, la Via comincia in Slovenia e prosegue in Croazia, Bosnia – Erzegovina, Montenegro, Albania, Serbia, Kosovo e Macedonia del Nord. Una deviazione collega Sutjeska, il Parco Nazionale più antico della Bosnia – Erzegovina, con il Parco Nazionale del Durmitor in Montenegro, appena oltre il confine. Questo stupendo tracciato porterà gli scalatori alla scoperta delle più alte montagne dei due stati: il monte Maglić (2386 m) in Bosnia – Erzegovina e il monte Bobotov Kuk (2523 m) in Montenegro. 

Ciclisti percorrono le discese in Erzegovina in mountain bike
Fare mountain bike nella campagna intorno a Trebinje in Erzegovina © Jovan Vidakovic / Shutterstock
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Ciclismo e sentieri per mountain bike

La Bosnia – Erzegovina ha abbracciato la moda sempre crescente del turismo in bicicletta, permettendo ai viaggiatori di visitare le regioni rurali meno conosciute del paese in modo indipendente. I ciclisti possono pedalare superando campi e fattorie, riempire le borracce alle fonti naturali e soggiornare in uno dei B&B locali (sempre in aumento) che offrono ai loro ospiti verdure fresche dall’orto, pane fatto in casa e burek (una pasta sfoglia salata ripiena di carne).

La pista Ćiro segue il percorso di una stretta ferrovia costruita dall’Impero Austroungarico e usata dal 1901 fino agli anni ‘70. Oggi il corridoio è stato convertito in un percorso in bici di più di 160 km che collega Mostar in Erzegovina con Dubrovnik, la famosa città costiera della Croazia. La via è principalmente lastricata con qualche parte in sterrato. Da Mostar la strada segue il fiume Neretva verso sud prima di svoltare a est verso la regione vitivinicola di Popovo Polje e l’attraente città di Trebinje.

L’impresa ciclistica più ambiziosa è la nuova, sovranazionale TransDinarica, un percorso per mountain bike corrispondente alla Via Dinarica, questa volta destinato alle due ruote, che comincia in Slovenia, attraversa la Croazia e termina in Bosnia – Erzegovina. Si concentra principalmente sul single track tecnico, ma si trovano anche un mix di zone fangose e di strada sterrata. Il percorso in Bosnia si sta ampliando, ma al momento si tratta di un viaggio di dieci giorni che collega Mostar a Sarajevo con la possibilità di sostare in B&B, hotel e affittacamere.  

Gommoni che praticano rafting nelle rapide delle cascate Štrbački Buk in Bosnia - Erzegovina
Rafting nelle rapide delle magnifiche cascate Štrbački Buk © ZzzVuk / Getty Images

Discendere le rapide di quattro fiumi spettacolari

I corsi d’acqua puliti e molto spesso impetuosi della Bosnia – Erzegovina serpeggiano dentro e fuori i canyon e le gole che scavano nelle montagne. Quattro fiumi dominano la scena del rafting nazionale. Il fiume Una divide la città di Bihać, nell’angolo nord-occidentale della Bosnia, per poi discendere attraverso il Parco Nazionale di Una. La RC Kiro Rafting di Una offre pacchetti di più giorni che affrontano anche una serie di cascate, cominciando proprio dalla famosa Štrbački Buk di 18 metri. A est, il fiume Vrbas si fa strada attraverso la città di Banja Luka, che ha ospitato i Campionati Mondiali (2009) ed Europei di Rafting (2009 e 2015) che si svolgeranno nuovamente qui nell’estate 2019. Il Kanjon Rafting Centre, a 11 km da Banja Luka, offre un gran numero di possibilità sia per scegliere il percorso, sfidare le rapide che per godersi il panorama circostante attraverso altre attività come il canyoning.

A sud, il fiume Neretva è il corso d’acqua principale dell’Erzegovina. Dalla sua sorgente nelle montagne il fiume scorre lungo ripidi canyon, laghi e bacini per poi superare Mostar sulla strada verso il Mar Adriatico. I rafter che decidono di scegliere Europe Rafting, nella città di Konjic, per un’avventura giornaliera affronteranno le rapide sotto il Monte Prenj, supereranno affluenti convergenti e infine attraverseranno l’indimenticabile Neretva Canyon.

Tuttavia il canyon più spettacolare di qualsiasi viaggio attraverso la Bosnia – Erzegovina non può che racchiudere il fiume Tara, che collega lo stato con il Montenegro. Il Canyon del fiume Tara (Tara Gorge) è uno dei più lunghi d’Europa e probabilmente si tratta del rafting più impegnativo di tutta la nazione che vi darà del filo da torcere, ma vi sentirete al sicuro con le compagnie certificate che organizzano le avventure attraverso quest’area protetta dall’UNESCO. Una di queste è l’operator Highlander Rafting Kamp situato a Foča, che offre escursioni di più giorni dormendo nei bungalow lungo il fiume e ottimo cibo. 

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Spettatori osservano un tuffo a picco sul fiume Neretva dallo Stari Most a Mostar
Uno spericolato tuffatore attrae una folla di spettatori a Mostar © Salko Kadic / Getty Images

Fate un tuffo dallo Stari Most

Per un’unica impresa di coraggio provate a lanciarvi (o più accuratamente saltare) dal famoso Stari Most (Ponte Vecchio) a Mostar. Una volta sul ponte un’altezza di 24 metri vi separerà dalle acque color smeraldo del fiume Neretva che scorrono al di sotto. Attenzione: questo salto non è per i deboli di cuore, perché non si tratta di un’attività che chiunque può provare. Gli aspiranti tuffatori devono effettuare un allenamento con il Bridge Divers’ Club.

Il ponte, costruito originariamente nel XVI secolo dall’Impero Ottomano, venne distrutto durante la guerra degli anni ‘90. È stato ricostruito 10 anni dopo e riaperto nel 2004. Nel 2005 il ponte e la città vecchia di Mostar con le sue strade di pietra e ciottoli, bar, negozi e ristoranti sono stati aggiunti alla lista dell’UNESCO come Patrimoni dell’Umanità. Oggi la città è uno dei luoghi più conosciuti dai turisti ed è una tappa annuale del campionato Red Bull Cliff Diving.

Per provare il tuffo, visitate l’ufficio del Bridge Divers’ Club nella torre ovest del ponte. Con 35 € vi porteranno giù in corrente per qualche immersione di prova (a un’altezza molto minore), poi se tutto va bene potrete provare il vero salto, per il quale guadagnerete un certificato e diventerete soci a vita del club. Ma non sottovalutate il pericolo, un tuffo fatto male può rivelarsi fatale.  

Due sciatori discendono le piste tra gli alberi innevati in Bosnia
Gli sciatori si godono una bella giornata di sole sul monte Bjelašnica vicino a Sarajevo © Bosnian / Shutterstock
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Piste da sci degne delle Olimpiadi Invernali del 1984

Anche gli sport invernali fanno parte della storia della Bosnia – Erzegovina. Nel 1984 il mondo si è unito nella capitale Sarajevo per le Olimpiadi Invernali. Le competizioni sciistiche di discesa erano divise su due montagne: Bjelašnica e Jahorina, entrambe a sud della città.

Il centro sciistico di Bjelašnica, che ha ospitato le gare di discesa maschili, si trova a circa 45 minuti in macchina da Sarajevo, a sud-ovest. Il punto più alto raggiunge i 2067 m di altezza. Gli impianti di risalita portano gli sciatori a godere di sei piste e la più lunga supera i 3 km. In totale ci sono circa 10 km di piste battute per qualsiasi livello di esperienza e lo skipass giornaliero costa intorno ai € 18. A est di Bjelašnica e 30 km a sud-est di Sarajevo si trova il Centro Olimpico di Jahorina che ha sette impianti che servono diciassette discese. Circondata da chalet, B&B e alloggi, è perfetta per le famiglie e offre agli sciatori un’ampia gamma di opzioni: piste battute, sci fuoripista tra gli alberi e nella neve fresca. Gli skipass costano € 25.  

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