Una settimana in Thailandia lontano dalle folle
Ogni anno la Thailandia è tra le mete preferite di moltissime persone. Phuket, il Triangolo d’Oro, la capitale della Thailandia – Bangkok –, Pattaya, ed altre mete più conosciute possono essere luoghi un po’ affollati, soprattutto in alta stagione. In questo articolo vi suggeriamo due alternative ancora poco frequentate per vivere una settimana all’insegna della bellezza e lontano dalle folle. E se vi interessa navigare nelle acque della Thailandia, provate con una delle proposte di Globe Sailor.

La Thailandia è una terra di mare e di montagne dove la storia del suo popolo si interseca con una natura vertiginosa. Di seguito vi proponiamo due alternative diverse per vivere questo paese un po’ fuori dalle classiche rotte turistiche. La prima è una settimana tra le isole meno frequentate della Thailandia, situate nel Mare delle Andamane. L’altra, invece, si snoda lungo quattro provincie nel nord est della Thailandia, per immergersi in una parte della storia dell’antica terra degli Isaan. Anche questa della durata di circa una settimana.
Leggi anche:
Una settimana tra le isole meno conosciute del Mare delle Andamane
Ko Phayam
Quest’isola dalle spiagge di sabbia bianca è una delle 20 isole del Parco Nazionale di Laem Son. Per il momento, Ko Phayam conserva ancora un’aria un po’ selvaggia e tranquilla, specialmente se messa al confronto con Phuket o Ko Phi-Phi. Nell’isola vivono diversi animali selvatici, tra cui cinghiali, scimmie, aquile di mare, aironi e buceri. Consigliato: un pic nic al tramonto.

Ko Lanta
Chi sceglie di esplorare quest’isola lo fa per ammirare le stupende e lunghissime spiagge incontaminate e i vicini siti di immersione di Hin Daeng, Hin Muang e Ko Haa. Una delle cose da fare a Ko Lanta è visitare la Città Vecchia di Lanta, Ban Si Raya. Una volta cuore commerciale dell’isola oggi affascina per le sue secolari case in legno costruite su palafitte e le attività commerciali trasformate in suggestive guesthouse ricche di personalità. I ristoranti sul molo in quest’isola della Thailandia servono il pescato del giorno sullo sfondo di una splendida vista mare.
Consigliato: scoprire quest’isola in sella a una motocicletta, perdersi nel crogiolo di culture che la caratterizzano e scoprire i piccoli wát nascosti nel verde-bruno delle mangrovie.
Iscriviti alla nostra newsletter! Per te ogni settimana consigli di viaggio, offerte speciali, storie dal mondo e il 30% di sconto sul tuo primo ordine.
Leggi anche:
Ko Kradan
È un’isola magnifica, caratterizzata da spiagge di sabbia bianca, lambite da acque cristalline poco profonde e per questo calde. Dalla spiaggia principale, situata sulla costa orientale, si può ammirare uno splendido panorama che spazia sul mare turchese fino a Ko Muk, Ko Libong e alle formazioni carsiche. Nell’entroterra di Ko Kradan c’è ancora una piccola ma lussureggiante macchia di giungla.

Ko Sukorn
Si tratta di una graziosa isola di pescatori, quasi tutti musulmani, ricca di mangrovie, risaie, piantagioni di caucciù e bufali d’acqua. È un’isola ancora poco visitata e per questo è l’ideale se si vuole conoscere di prima mano la cultura locale. Ko Sukorn è un piccolo paradiso naturale, fatto di spiagge bronzee, acque dalle sfumature verde chiaro, promontori di roccia nera ricoperti dalla giungla e tramonti infuocati.
Leggi anche:
Ko Tarutao
È una delle isole più selvagge della Thailandia. Spiagge e mare non sono il suo forte. L’acqua è limacciosa e a volte si può trovare della spazzatura portata a riva dalla marea. Ma è un paradiso per gli escursionisti e i ciclisti specializzati in percorsi di montagna. Ko Taruta, infatti, è ricoperta da una fitta giungla che si innalza ripida fino al punto più elevato, a 713 metri sul livello del mare. A completare il tutto troviamo foreste di mangrovie e scogliere calcaree che circondano quasi per intero il perimetro dell’isola.
Consigliato: arrivare al punto panoramico sulla scogliera di Toe-Boo, attraversando la giungla sotto una formazione carsica calcarea da cui gronda acqua, e poi salendo lungo una serie di gradini ricavati nella roccia.

Una settimana lungo il Mekong al confine con il Laos
Un lungo tratto del fiume Mekong segna il confine tra Thailandia e Laos. Risalirlo è un viaggio nella storia e nella cultura della terra degli Isan. Il nord-est della Thailandia, infatti, è sempre rimasto distinto dal resto del paese, condividendo tratti etnici e culturali con il Laos e le popolazioni thai lao. Da Bangkok si può prendere un bus notturno e arrivare nella cittadina di Mukdahan.
Leggi anche:
Thailandia: idee di viaggio per vivere una meta dalla personalità spiccata
Mukdahan
Múk – come viene chiamata Mukdahan dalla gente del posto – è una cittadina tranquilla e cordiale in cui trascorrere una giornata rilassante. Tra le cose da vedere qui troviamo l’Hor Kaew Mukdahan, una torre alta 65 metri, costruita per celebrare il cinquantesimo anniversario dell’incoronazione di re Rama IX. La sua base a nove lati ospita un museo dedicato agli otto gruppi etnici stanziati nell’omonima provincia. A 50 metri d’altezza c’è una sala dedicata al fiume Mekong con una vista spettacolare sui dintorni. Il mercato lungo il viale che costeggia il fiume è un altro elemento caratterizzante della cittadina. Qui si possono trovare cibi e oggetti provenienti dalla Cina e dal Vietnam, oltre a sete e cotoni fabbricati nell’Isan. A sud della città si trova il Phu Manorom, un suggestivo punto panoramico da cui godere si una vista unica sul Laos e sul Mekong. Il suo tempio ha un piccolo giardino e una statua di Buddha alta 84 metri.

Nakhon Phanom
Nakhon Phanom significa "Città delle Montagne”. Da qui infatti si possono ammirare i rilievi ondulati come pan di zucchero che si trovano in Laos. Nakhon Phanom è famosa per i suoi templi, caratterizzati da uno stile unico. Si tratta di una commistione di influenze diverse, da quelle dell’impero di Lan Xang a quelle dei re thailandesi e, per finire, quelle francesi. Il colossale Wat Phra That Phanom è uno dei simboli più emblematici della cultura dell’Isan. Secondo una leggenda locale, il Buddha si recò in Thailandia e stabilì che una sua vertebra venisse custodita qui come reliquia. Fulcro del complesso è il tâht, un oggetto di profonda venerazione sia per i buddhisti laotiani, sia per quelli thailandesi. Alto 53,6 metri, è sormontato da un ombrello d’oro massiccio di 4 metri, tempestato di pietre preziose. Un altro tempio da poter visitare è il Wat Okat. Questo tempio è stato costruito prima della fondazione della città. Qui sono ospitate due statue del Buddha in legno dorato, il Phra Tiow e il Phra Tiam.
Leggi anche:
I quattro ponti dell’amicizia che uniscono Thailandia e Laos
Bueng Kan
Bueng Kan è una cittadina tranquilla, situata lungo il corso del Mekong. Vicino a Bueng Kan si trova uno dei templi più spettacolari della Thailandia, il Wat Phu Thok. Il tempio è costruito all’interno di un gigantesco affioramento roccioso di arenaria. Per arrivare ai santuari si deve percorrere un affascinante labirinto di scalinate scricchiolanti e passerelle. Sempre nei dintorni di Bueng Kan si trova la riserva naturale di Phu Wua, una delle aree protette più grandi dell’Isan. Questa riserva è caratterizzata da una bellezza selvaggia e diverse imponenti cascate.

Nong Khai
Il nostro viaggio in Thailandia di una settimana risalendo il fiume Mekong si conclude in questa cittadina di confine. Nong Khai è molto amata per il ritmo rilassato e i tramonti rosa sul Mekong. Qui la commistione tra cultura Thai e cultura Lao è storicamente molto forte. Da non perdere: Sala Keoku, il Wat Pho Chai, con il Luang Po Phra Sai, una grande statua del Buddha di epoca Lan Xang rivestita in oro, bronzo e pietre preziose, il mercato di Tha Sadet e il Wat Noen Phra Nao Wanaram. Se si vuole provare un massaggio thailandese o alcuni piatti della cucina tipica del nord della Thailandia, Nong Khai è il posto giusto.