In Marocco sull'Atlante, tra montagne e medine

Le stelle brillano dietro le montagne mentre il primo richiamo alla preghiera spezza la quiete che precede l’alba. Accampati su un tetto in un villaggio ai piedi delle rovine di una kasbah diroccata, nell’Alto Atlante marocchino, siete decisamente lontani dal trambusto dei suq delle città, e i vicoli stretti della medina cedono il posto alle ampie vallate e alle alte creste che caratterizzano la regione centrale del Marocco

Il Tizi n’Tichka, tortuoso passo attraverso l’Alto Atlante ©Ivoha/Shutterstock
Il Tizi n’Tichka, tortuoso passo attraverso l’Alto Atlante ©Ivoha/Shutterstock
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A M’Goun, geoparco globale UNESCO, la Valle di Aït Bougmez offre lo stile di vita rurale tradizionale e numerosi sentieri escursionistici, tra cui la traversata di tre giorni sul massiccio del M’Goun fino ad Aït Ali N’Ito attraverso pascoli ad alta quota, con la possibilità di pernottamenti in tenda o presso le famiglie nei villaggi lungo il percorso.


Dopo il trekking, durante il tragitto verso Imlil fermatevi al suq domenicale di Demnate per acquistare spezie appena macinate, olio d’oliva di produzione locale e una gamma ricchissima di babouche. Se capitate nelle giornate giuste, anche i suq settimanali dei villaggi dell’Atlante intorno al Toubkal offrono una scena di socializzazione e shopping ferma nel tempo.


A Imlil non mancano i turisti, soprattutto escursionisti interessati alla scalata di due giorni del Jebel Toubkal; i visitatori che sentono la mancanza di lodge eleganti e di un drink corroborante dopo l’escursione qui troveranno entrambi. Ma se proseguite verso i villaggi circostanti, come Aroumd e Matat, scoprirete stretti vicoli tra case tradizionali in pietra, accompagnati dal ticchettio dei telai per tappeti e dallo scalpitio degli zoccoli degli asini, suoni che scandiscono il ritmo di una vita più autentica.

La Kasbah du Toubkal  ©Alberto Loyo/Shutterstock
La Kasbah du Toubkal ©Alberto Loyo/Shutterstock

Dopo esservi riposati e aver fatto provviste, dalla salita principale del Toubkal dirigetevi verso est e percorrete un anello della durata di sette giorni che conduce sulla vetta più alta del Marocco, per poi discendere a Imlil passando dalle fragorose Cascades d’Irhoulidene e dal villaggio di Azib Tamsoult con le case di pietra. Infine, come le carovane di un tempo, scendete dall’Atlante verso la pianura di Haouz e Marrakech. Dopo aver trascorso tanto tempo sui monti, gli ampi viali della Ville Nouvelle e i vicoli affollati della medina colpiscono per contrasto, ma dopo qualche giorno tra la Jemaa el-Fna e un bagno serale negli hammam storici sarete pronti a iniziare la prossima avventura.

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Cosa bere

Difficilmente passerete un giorno senza che vi venga offerto un tè dolce alla menta.

Dove dormire

Scegliete un riad (dimora tradizionale) restaurato nelle città storiche e una delle accoglienti gîtes d’étape (rifugi) durante i trekking.

Come arrivare e come muoversi

Il Marrakech Menara Airport (RAK) è il consueto punto di arrivo nel paese. Dalla città partono alcuni mezzi pubblici che attraversano l’Alto Atlante, spesso passando per Azilal, ma i transfer privati consentono un notevole risparmio di tempo.

Quando andare

Il periodo da marzo a giugno è il migliore per il viaggio: alla fine della primavera le temperature sono ancora basse, ma i tappeti di fiori selvatici in alta montagna vi faranno dimenticare il freddo. Maggio e giugno sono ideali per i trekking e il clima non è ancora torrido nelle pianure e a Marrakech. 

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