Weekend di primavera in Veneto tra colline, vini e città murate

Le colline verdissime che fanno da corona al turchese del Lago di Garda sono solo uno degli scenari di questo magico angolo veneto che svela sorprese anche in altura. oggi vi portiamo in un itinerario lento per andare alla scoperta delle colline del Veneto in un weekend di primavera (anche se in realtà potete provarlo in tutte le stagioni e trovare sempre nuovi motivi per tornare).

Il fascino di Borghetto sul Mincio ©essevu/Shutterstock
Il fascino di Borghetto sul Mincio ©essevu/Shutterstock
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Acqua, aria, terra e fuoco. I quattro elementi fondamentali racchiusi in un’unica area. Ci sono le acque blu del Lago di Garda e quelle smeraldo del Mincio o le cangianti dell’Adige, il grande fiume che s’insinua nel capoluogo a modellare la città. C’è l’aria pura e frizzante delle montagne sulla cima del Monte Baldo. C’è la terra della Valpolicella, dalla quale nascono il Recioto e l’Amarone, due vini che hanno reso famosa questa zona in tutto il mondo. E infine c’è il fuoco dei tramonti, quando il sole s’infiamma prima di scomparire nel Lago di Garda o dietro gli storici ponti di Verona. È su questi quattro elementi della natura che si declina l’ampio e variegato territorio veronese; elementi con cui potrete scegliere di sintonizzarvi in base ai vostri desideri. A cominciare dagli ulivi e dai cipressi delle sponde del Garda, e poi i vigneti della Valpolicella, senza dimenticare le faggete pedemontane e l’eleganza impregnata di storia della città di Romeo e Giulietta.

Anche il gusto trova qui grandi soddisfazioni. Ogni menù vi darà modo di spaziare dai ‘tortellini dell’amore’ ai risotti, dalla carne al pesce di lago; il tutto accompagnato da un buon calice di vino: bianco o rosso, non avrete che l’imbarazzo della scelta. L’incanto emanato da queste contrade, soprattutto se avrete l’accortezza di visitarle in periodi di minore affollamento come la primavera inoltrata o l’inizio dell’autunno, vi si rivelerà al meglio soprattutto se sceglierete di spostarvi in modalità slow. Piste ciclabili e ciclopedonali, sentieri e mulattiere creano una rete così bene organizzata e ben curata che il viaggio, oltre al piacere della vacanza, si arricchirà della consapevolezza di essere attori di un turismo sostenibile, capace di adattarsi senza fare rumore ai diversi ambienti naturali, ciascuno con le sue esigenze e specificità.

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Valeggio sul Mincio

Le colline verdissime e il lungofiume da percorrere sulle poco trafficate strade a sud del Garda sono il modo migliore per inaugurare questo viaggio, con vigneti e file di cipressi che sfilano lungo le sponde del Mincio dando alla zona il sapore di

una piccola Toscana. Spostatevi in bicicletta o a piedi, solo così potrete farvi ipnotizzare dalle verdi acque del fiume e ammirare i fiori e le piante spontanee che vi crescono in abbondanza. Proprio alla flora sarà dedicata la vostra prima tappa: il Parco Giardino Segurtà di Villa Maffei, considerato uno dei cinque giardini più belli del mondo. Da ben quattro secoli emoziona con la sua varietà botanica e la colorazione floreale, i giardini acquatici, l’unicità paesaggistica. All’interno ci si sposta in bici, trenino, shuttle o golf car.

Raggiungete poi la fascinosa frazione Borghetto con i suoi mulini ad acqua e i ponti: Luchino Visconti se ne innamorò a tal punto da girarvi alcune scene del film Senso.

Lazise e Bardolino

Basta pronunciare il loro nome che il pensiero corre ai pittoreschi vicoli di Lazise con la Dogana Veneta del Seicento, e al delicato vino rosso rubino di Bardolino, alle sue case allineate a lisca di pesce. È vero che i due borghi affacciati sul lago sono una meta amatissima e frequentata, ma fuori stagione la quiete è garantita e rimane intatta la magia di questo

tratto di Garda, ammirevole per la cura con cui si tiene memoria delle radici e della storia più antica.

Visitateli insieme, procedendo da sud a nord sulla magnifica ciclopedonale che li collega: immersi nella natura lacustre attraverserete canneti popolati di anatre, germani reali e cigni, ma anche spiaggette dov’è impossibile resistere al richiamo di un tuffo. Lungo il percorso, circa 1 km prima di Bardolino, fate una sosta al borgo di Cisano: per l’incantevole

Pieve romanica di Santa Maria e il bel Museo dell’Olio.

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La vista del lago di Garda dal Monte Baldo ©Danny Iacob/Shutterstock
La vista del lago di Garda dal Monte Baldo ©Danny Iacob/Shutterstock

Torri del Benaco

Torri, l’antica Tulles, è un luogo di insediamenti umani che si perdono in tempi remoti e di cui è rimasta traccia nei resti di palafitte, ceramiche e incisioni rupestri. La tranquillità che si respira nel piccolo e intimo borgo non lascia supporre

l’importanza strategica della sua posizione in alcuni momenti importanti della storia della Penisola; lo testimonia il trecentesco Castello Scaligero con un interessante Museo della Pesca e dell’Olivicoltura che illustra la vita sul Garda nei secoli scorsi.

Immersi in tanto passato, non lasciatevi sfuggire però un segno di contemporaneità: in pieno centro, su una cabina elettrica, l’artista cubano Pablos ha dipinto “Tesori di Torri”.

San Zeno di Montagna

La fortuna di San Zeno è di trovarsi in posizione defilata rispetto alle rotte turistiche più battute, il che lo rende un gioiellino nascosto. Perciò, se volete godervi in tutta tranquillità la vista sul lago e siete amanti delle attività all’aria aperta, questo agglomerato di contrade non può mancare nel vostro carnet di viaggio.

Da qui con la mountain bike potete andare alla scoperta dei boschi alle pendici del Monte Baldo e magari partire per escursioni verso la cima; dalla frazione di Prada si possono seguire le indicazioni per Malga Pralongo da cui è possibile

proseguire il giro delle malghe o fermarsi per una prelibata sosta. Chiedete di assaggiare il Monte, antico formaggio dei cimbri.

Campo di Brenzone

Il piccolo borgo medievale affacciato sulla sponda del lago è immerso in un bosco di ulivi, lecci e faggi alle pendici del Monte Baldo. A dispetto della sua fama di borgo abbandonato, in realtà è vivo e ci abita ancora un pugno di persone, per lo più anziane ma che mai lascerebbero questo luogo dell’anima. Per raggiungerlo avete due possibilità: lungo un’antica e ripida mulattiera che vi porta in paese in 30 minuti ed è impreziosita da scorci spettacolari sul lago, oppure con un tragitto in auto su una strada di montagna da Castelletto.

Una volta giunti, il borgo vi avvolgerà con la sua atmosfera fuori dal tempo, tra ruderi e case in pietra a secco, una fontana lavatoio, la chiesetta di San Pietro in Vincoli. Bevete un caffè nel bar gestito dalla Fondazione Campo, dove potrete

anche prenotare un pranzo o una cena.

Malcesine-Bonte baldo

Dalla spettacolare strada a picco sul lago fino alle frazioni in alto, immerse tra ulivi secolari, Malcesine è quel che si dice uno scrigno di emozioni. Non per nulla il promontorio dove si nascondono incantevoli spiaggette si

chiama Val di Sogno. In paese potrete bighellonare tra i vicoli che scendono al porto e passeggiare sul lungolago oppure dedicarvi alle attività outdoor sull’acqua e, seguendo il vento, scegliere tra la vela, il windsurf, il kitesurf o un più rilassante SUP.

Una delle perle di Malcesine è la funivia (con cabina rotante a 360°) che in due balzi porta alla sommità del Monte Baldo: il colpo d’occhio sul lago toglie letteralmente il fiato. Le due vette principali sono note come il ‘giardino botanico d’Europa’ tante sono le varietà che in primavera si accendono di mille colori. In cima troverete anche un recinto con gli alpaca, in compagnia dei quali potete chiedere di fare un’escursione.

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Valpolicella

Rigenerati dall’aria sottile del Monte Baldo, con negli occhi i toni verdi e blu del lago, prendete la via di Verona e preparatevi a incontrare la Valle Poli Cellae, come la chiamavano i latini, terra di cantine. Sì, la Valpolicella è indissolubilmente legata ai suoi vigneti, e i due vini gemelli Recioto e Amarone sono un biglietto da visita di gran classe; ma queste valli sono molto di più, e vi accoglieranno con la loro varietà di paesaggi e microclimi tra vite e ulivi, boschi di castagno, prati e faggete pedemontane. L’ideale è visitarle in totale relax lungo la rete di sentieri o sulla ciclabile che attraversa la Valle dell’Adige dal Trentino a Verona.

Due esperienze da non perdere sono il Ponte Tibetano, che collega i due versanti della Val Sorda in una sola campata, e un’immersione nelle vasche e nelle lagune di Aquardens con acqua termale fino a 38°.

Verona

Come condensare le tante anime di Verona, una città che è Patrimonio UNESCO e cerniera tra la pianura del nord Italia e l’Europa? Impossibile. Eppure un segreto c’è, e sta nel coglierne lo spirito attraversandola e guardandola da due prospettive inusuali, oltre che piacevolmente ecofriendly: in bicicletta e navigando sul fiume, su quell’Adige che da

sempre la culla nelle sue anse e ne segna la storia. Sulle acque gorgoglianti, a bordo di un gommone, passerete sotto 12 ponti, tra cui il ponte scaligero di Castelvecchio: vedrete sfilare San Zeno e poi la Chiesa di San Giorgio e il Duomo, fino al campanile di San Fermo.

Con la bicicletta potrete invece entrare nel cuore della città, sentirne gli acciottolati e coglierne i profumi, sospirando sotto il balcone di Giulietta o estasiandovi alla vista dell’Arena e degli edifici affrescati di Piazza delle Erbe. In un crescendo finale che suggellerà il vostro viaggio.

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