Gorges du Tarn, la quiete del fiume e il volo dei rapaci
Ci troviamo nel cuore di un parco nazionale, in un Grand Site de France (ovvero uno dei luoghi più belli di Francia) e in un patrimonio Unesco. Sulla carta, la zona delle Gorges du Tarn ha tutto ciò che serve per incantare i visitatori. E non delude le aspettative. Più contenuto rispetto al celebre Verdon, questo canyon è la meta giusta per una vacanza attiva a contatto con la natura e alla scoperta dei villaggi medievali d’Occitania.

Visitare le Gole del Tarn, tra Causses e Cévennes
Siamo nel sud della Francia, in una zona celebre per Causses et Cévennes. Queste ultime sono una stretta rete di valli e creste che non superano i 900 metri di altitudine, oggi occupata per lo più da castagneti, pecore al pascolo e dai tipici terrazzamenti che da secoli permettono di ricavare terreni coltivabili dai pendii. Adiacenti a quest’area si estendono invece i Causses, altopiani calcarei ( uno dei più grandi complessi carsici d’Europa) nati da sedimenti marini risalenti a 150 milioni di anni fa. Quel mare caldo non c’è più da molto tempo, ma l’acqua è rimasta un elemento centrale, nonostante l’arida steppa che ricopre gli altopiani: scorre sotterranea, tra falde e fiumi sepolti, e riaffiora molto più in basso, ai piedi delle falesie. Proprio tra due causses, il Causse Méjean e il Causse de Sauveterre, si trovano le Gole del Tarn: un canyon scavato dall’omonimo fiume, tra i più alti d’Occitania, esteso per oltre 50 chilometri.

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Il Point Sublime e gli avvoltoi in volo
Avete presente le sfere di vetro che, capovolte, creano l’illusione di una fitta nevicata su un grazioso paesaggio in miniatura? Ecco, entrare nelle Gole del Tarn dà un’impressione simile – solo, senza neve finta. Pare un piccolo mondo separato dal mondo, un sistema chiuso che in passato ha avuto una sua autosufficienza, un microcosmo che ha il letto del Tarn come pavimento e muri di roccia come confini. È un mondo che si può esplorare orizzontalmente, guidando lungo la strada asfaltata che segue il corso del fiume, o verticalmente, immaginando di scendere gradualmente di quota, dagli altopiani alle placide acque. Il punto più alto da cui partire è il Point Sublime, a sud-est di Saint-Georges-de-Lévéjac, un punto panoramico rinomato che si affaccia sulle gole. Più in alto di così possono andare solo le numerose specie di avvoltoi che popolano i Grands Causses: i grifoni, ad esempio, reintrodotti negli anni Ottanta, o l’avvoltoio nero, di cui in Europa esistono meno di 300 coppie, o ancora il rarissimo avvoltoio egiziano, che è ricomparso spontaneamente dopo un lungo periodo di assenza.

I villaggi di Saint-Marcellin ed Eglazines
Accontentiamoci di osservare da una limitata prospettiva umana il volo di questi maestosi uccelli e torniamo a guardare il canyon. Gli altopiani e il Point Sublime sono collegati alle Gole del Tarn da strade perfettamente percorribili in auto, ma una discreta rete di sentieri permette di esplorare ciò che sta nel mezzo: spettacolari formazioni di roccia, vegetazione dai profumi mediterranei e, di tanto in tanto, ciò che resta di antichi villaggi trogloditi o semi-trogloditi.
Ne sono un esempio Saint-Marcellin ed Eglazines, accessibili solo a piedi. Popolato per oltre un millennio, nel XIX secolo Eglazines contava undici famiglie residenti: l’ultima abitante, una donna di 83 anni, si è trasferita nel 1965. Lo stesso destino di spopolamento è toccato agli altri villaggi scavati nella roccia, come Saint-Marcellin, la cui cappella è stata un importante sito di pellegrinaggio fino al 1830.
Più in basso, lungo la strada che percorre la gola in tutta la sua estensione, sorgono gli altri borghi: questi non solo sono ancora abitati, ma anche pronti ad accogliere il turismo - per lo più locale. La Malène, ad esempio, nota per i suoi barcaioli. Sainte-Enimie, di impianto medievale e nella lista dei Borghi più belli di Francia. O ancora Ispagnac e Quézac, dove prosperano i vigneti. Poco più in basso, infine, il Tarn, che facilmente vedrete popolato da bagnanti, barche e canoe.
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Cosa fare e cosa vedere nella zona delle Gorges du Tarn
Le Gorges du Tarn sono la destinazione giusta per un viaggio naturalistico e culturale. Varie agenzie locali offrono la possibilità di esplorare il fiume con barche, canoe e kayak, ma ci sono anche pareti da arrampicata, vie ferrate e percorsi di canyoning. Oltre a borghi medievali e siti storici, come il mulino di Cénaret, tra i luoghi da visitare ci sono le grotte, essendo questa una zona di grande interesse speleologico. Tra le altre, sono rinomate le Grotte di Dargilan, scoperte nel 1888 e visitabili tutto l’anno, e Aven Armand, che con le sue 400 stalagmiti è considerata una delle più belle di Francia.
La rete escursionista è ampia e per tutti i livelli, e nel periodo estivo sono in genere attivi i servizi navetta pensati per venire incontro alle esigenze dei camminatori. Vale la pena percorrere il sentiero dei villaggi trogloditi, che porta a Saint-Marcellin ed Eglazines partendo dal paese di Liaucous: se non si prosegue con il giro ad anello, è un percorso mediamente facile (circa 6 km e 250 metri di dislivello per tratta). Nell’area ci sono vari alloggi turistici e numerosi campeggi sul fiume, spesso con accesso a zone balneabili. Viaggiare in auto è probabilmente la soluzione più comoda, ma esistono anche navette private e pubbliche (alcune attive solo nel periodo estivo).
