San Nicola e i Krampus: quando e dove vederli
Maschere terrificanti, gran frastuono di catene e fruste, e una tradizione il cui eco si perde nei secoli passati: sono i Krampus, figure folkloristiche e mitologiche che ricorrono da oltre cinquecento anni nelle celebrazioni pre-natalizie prevalentemente dei territori europei di lingua tedesca. La loro simbologia e i riti – a cavallo tra sacro e profano – che ne delineano l'identità sono strettamente legati alla figura di San Nicola: oggi, essi sono diventati un forte elemento identitario che, dalla Germania all'Austria, dalla Slovenia all'Italia, all'inizio di dicembre avvia ufficialmente il periodo natalizio, con processioni e manifestazioni affascinanti e tutte da vivere.

La leggenda dei Krampus
Partiamo dall’inizio, o meglio, dalla leggenda. Chi sono i Krampus, e che cosa rappresentano? E soprattutto: perché compaiono proprio a cavallo del periodo natalizio?
Per rispondere a queste domande probabilmente bisogna guardare indietro, fino all’epoca pre-cristiana: secondo alcune interpretazioni storiche, infatti, queste figure dai tratti demoniaci, con corna e occhi fiammeggianti, avrebbero incarnato nelle culture pagane una funzione apotropaica, cioè propiziatoria per la bella stagione, in quanto il loro aspetto spaventoso e i loro campanacci avrebbero scacciato le creature invernali. Successivamente questa simbologia sarebbe stata inglobata nella tradizione cristiana e affiancata alla figura di San Nicola, vescovo di Myra, particolarmente venerato sull’arco alpino, di cui Krampus – il cui nome potrebbe risalire al germanico o dal bavarese, e significare “artiglio” oppure “morto”– sarebbero diventati i servitori.

Un’altra interpretazione, invece, racconta che durante i periodi di carestia alcuni giovani avessero l’abitudine di scendere a valle travestiti da diavoli, per saccheggiare i villaggi in vista dell’inverno. Leggenda vuole però che, tra di essi, si fosse nascosto nientemeno che il Diavolo in persona; quando i giovani lo riconobbero – grazie alla zampa caprina – invocarono San Nicola a mo’ di protezione: da allora, per celebrare la vittoria del bene sul male, il santo avrebbe portato ai bambini buoni dolci e regali, mentre i suoi servitori – i Krampus, appunto – si sarebbero occupati di quelli un po’ più birichini.
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Oggi, le sfilate di San Nicola e i Krampus sono un tratto caratterizzante e molto suggestivo di numerose località dell’arco alpino orientale, Italia compresa, che tramite il folklore legato a queste figure celebrano anche la propria identità e le tradizioni secolari connesse al mondo della montagna.
Le sfilate si svolgono all’inizio di dicembre, precisamente nella notte che precede la festa di San Nicola (6 dicembre): capita allora che il santo percorra le vie del paese per primo, a piedi o a bordo di un carro, e distribuisca piccoli doni e dolcetti ai partecipanti, in particolar modo bambini. Dietro di lui vengono i Krampus, rappresentati come demoni inferociti e inquieti, i volti coperti da maschere di legno e le mani armate con catene, forconi o fruste: essi hanno il compito di seminare il terrore, fino a quando il santo non se li trascini via, certificando il trionfo del bene sul male, della luce sul buio. Spesso le manifestazioni accolgono inoltre Krampus di altri paesi, a suggello della comune identità della tradizione.
Le sfilate dei Krampus sono molto diffuse soprattutto in Baviera, Austria e Svizzera, mentre in Italia sono una prerogativa della regione del Trentino Alto Adige, di alcune aree del Friuli Venezia Giulia (Carinzia) e del Veneto (Cadore).

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Dove sfilano i Krampus
Gli appuntamenti imperdibili in Alto Adige
Il paese in cui la tradizione dei Krampus è sentita (e vissuta) con maggiore intensità è Vipiteno: nonostante la grande visibilità della festa e l’enorme affluenza di turisti degli ultimi anni in occasione della ricorrenza, il paese è riuscito a mantenere il Tuifl Tag (giorno dei diavoli) genuino e fedele alle usanze. Ecco allora che la sera del 5 dicembre i Krampus si radunano alla Città Vecchia insieme a San Nicola per la parata tradizionale: mentre il santo distribuisce dolcetti, i Krampus stuzzicano gli astanti e soprattutto i cosiddetti Tratzer, che con i loro pantaloni appositamente imbottiti di gomma e piuma sono pronti alle frustate degli inquieti diavoli. A chiudere la sfilata è infine il Carro del Diavolo, sul quale un Krampus con le ali batte un’incudine con un martello.
Anche nel resto dell’Alto Adige la tradizione dei Krampus è molto sentita e partecipata: a Bressanone, il 5 dicembre di ogni anno i Krampus irrompono per le vie del paese, sporcando di carbone e grasso i volti delle persone catturate, mentre a Brunico si svolgono pittoreschi cortei di carri e maschere diaboliche per tutto il centro: la sfilata si conclude con i fuochi d’artificio (quest’anno, la festa su svolge il 7 dicembre). A Dobbiaco ogni anno sfilano centinaia di Krampus provenienti da tutto l’arco alpino, così come a Campo di Tures; altri sfilate dei Krampus si svolgono anche nella Valle dei Mocheni, in Valsugana, a Merano e in Val di Fassa.

Krampus: dove vederli in Friuli-Venezia Giulia
Il cuore della tradizione friulana dei Krampus è Tarvisio, dove ogni 5 dicembre, al termine della sfilata, è di particolare effetto l’inchino del Krampus bianco a San Nicola, all’uscita dalla chiesa, nel silenzio più assoluto. Nella frazione di Travisio Centrale, il corteo è accompagnato anche da torce e fumogeni, mentre nella frazione di Coccau la festa si svolge il 6 dicembre.
Altri luoghi in cui è possibile vivere l’usanza dei Krampus in Friuli-Venezia Giulia sono Fusine in Valromana, Malborghetto-Valbruna (qui, i Krampus escono dal buio dei boschi e scortano San Nicola di casa in casa con una fiaccolata di grande impatto fino alla piazza del paese) e a Pontebba, la cui sfilata – che si svolge l’8 dicembre – è la più partecipata della regione: qui i diavoli sono chiamati Spitz-Parkl e sono accompagnati da tamburi e torce.