Nel cuore lento della Toscana. La Valdichiana Senese tra archeologia, benessere e buon vino
Nel cuore della Toscana, la Valdichiana Senese si offre come un paesaggio da esplorare con lentezza. Qui la bellezza non è gridata ma si svela poco a poco: borghi ordinati, sorgenti termali che fumano pacate tra le colline, cantine sotterranee, siti archeologici dove riaffiora l’eredità etrusca. Un viaggio che alterna benessere e storia, sapori intensi e tracce antiche, invitando a un ritmo diverso, fatto di pause, sguardi e scoperte essenziali.

Vapori quieti e architetture sotterranee
Nel tratto meridionale della Valdichiana Senese, Chianciano Terme si svela con discrezione. Il centro storico, raccolto su una piccola altura, conserva l’assetto ordinato dei borghi dove nulla è lasciato al caso: vie pulite, palazzi sobri, botteghe artigiane che resistono senza clamore. Una breve camminata tra le sue strade basta per cogliere l’identità di un luogo che non rincorre la notorietà, ma si lascia scoprire lentamente.
Ai margini del centro, in una zona più aperta, si trovano le Piscine Termali Theia, moderne nella struttura ma immerse in un contesto silenzioso, circondate da pini, argille e colline basse. L’acqua, alimentata dalla sorgente Sillene, ha un colore lattiginoso, quasi opaco, dovuto all’alta concentrazione di sali minerali. La temperatura è mite e avvolgente, tra i 33 e i 36 gradi e le vasche si susseguono tra interno ed esterno, permettendo una continuità visiva con il paesaggio, interrotta solo dal vapore che si solleva lentamente a ogni stagione.

A poco più di un quarto d’ora di strada, lungo la strada che si snoda tra vigne, uliveti e campi coltivati, Montepulciano rappresenta un salto di scala e di atmosfera. Qui l’identità urbana è più strutturata: architettura rinascimentale, logge monumentali, un’aria da città-fortezza che domina la valle con sobria eleganza. L’ingresso nel centro avviene a piedi, risalendo verso Piazza Grande, nucleo alto e nobile, dove si concentrano palazzi storici, pozzi e chiese.
Oltre la piazza, Palazzo Ricci custodisce una delle sorprese meno conosciute del borgo: al suo interno ha sede l’Accademia Europea di Musica e Arti Performative, una associazione senza fini di lucro ed è emanazione del Conservatorio di musica e danza di Colonia che anima gli spazi con concerti, prove aperte e residenze artistiche. Le sale, decorate ma essenziali, si aprono l’una sull’altra con ritmi lenti. In una di queste, alcune note interrompono il silenzio con misura: musica da camera, eseguita senza introduzione né spiegazione, come se appartenesse al luogo più che all’occasione.

Al di sotto del palazzo si accede a una delle esperienze più sorprendenti della zona: la visita alla storica Cantina De’ Ricci, un capolavoro d’architettura ipogea con origini trecentesche, ampliato e modellato nei secoli successivi come una vera e propria basilica sotterranea. Tre navate, volte a crociera e pilastri scolpiti accompagnano il visitatore lungo un percorso che ha il passo e il respiro della memoria lunga. Le condizioni microclimatiche – stabili, profonde, umide – rendono questi ambienti ideali per l’affinamento del Vino Nobile di Montepulciano DOCG.
A condurre la visita è Nicolò Trabalzini, enologo e guida della cantina, che alterna nozioni tecniche e storiche con la leggerezza di chi conosce bene ogni centimetro di pietra e ogni barrique. Il vino, prodotto principalmente da Prugnolo Gentile, il nome che assume qui il vitigno del Sangiovese, viene presentato senza enfasi: è il luogo stesso a raccontarlo, con la sua gravità e il suo silenzio. I profumi di legno, mosto e terra si mescolano all’eco della voce, mentre il bicchiere riflette la volta lontana.
Più che una degustazione, una liturgia del tempo lento.
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Eredità etrusche e paesaggi verticali
Nella parte più interna e silenziosa della Valdichiana Senese, Sarteano custodisce una delle testimonianze più straordinarie del mondo etrusco: la Tomba della Quadriga Infernale, scoperta nel 2003 nella necropoli delle Pianacce. Datata alla seconda metà del IV secolo a.C., la tomba è scavata nel travertino e presenta un lungo dromos che conduce a una camera sepolcrale affrescata con figure di rara intensità: Charun alla guida di una biga trainata da leoni e grifoni, una coppia di defunti su una kline, un imponente serpente tricefalo, un ippocampo. La tomba è visitabile su prenotazione, ma una replica fedele è esposta al Museo Civico Archeologico di Sarteano.

Il percorso continua verso San Casciano dei Bagni, uno dei siti archeologici più rilevanti d’Italia, accessibile con visita guidata tutti i sabati alle 17. Qui, il fango termale ha conservato per secoli un santuario romano con vasche, altari, iscrizioni e statue bronzee. Un contesto sacro e sorprendente, ancora in corso di scavo, noto oggi come “il santuario ritrovato”. Il borgo conserva anche una vocazione termale viva e discreta: le acque affiorano naturalmente lungo le pendici, a pochi metri dal centro storico.
Per chi desidera un’esperienza completa, il Fonteverde Lifestyle & Thermal Retreat unisce storia e benessere in un complesso mediceo trasformato in resort di alta gamma. Camere con vista su colline silenziose, sette piscine termali, trattamenti personalizzati e una ristorazione attenta alla tradizione. Un luogo dove la cura del corpo incontra l’armonia del paesaggio.

Forme antiche, borghi minori e memoria collettiva
A Petroio, frazione di Trequanda, la terracotta è ancora parte della vita quotidiana. Il minuscolo borgo ospita un museo tematico che racconta con rigore la storia di una manifattura che unisce estetica e funzione: orci, vasi, coppi, strumenti, forni. Non un’esposizione fine a sé stessa, ma un ritratto in sezione di una cultura materiale.
Trequanda, poco distante, conserva mura, torre, piazze e chiese con un ordine compatto e una grazia contenuta. Il centro è privo di clamore, il tempo scandito da gesti ordinari.
Marcello ha viaggiato con ValdichianaLiving. I collaboratori di Lonely Planet non accettano gratuità in cambio di recensioni positive.