Viaggio nei tesori UNESCO del Veneto tra storia, natura e bellezza
Non è solo la regione italiana che vanta il più alto numero di beni entrati a far parte del Patrimonio UNESCO, sono ben 18, è molto di più. Quando si parla di Veneto gli aggettivi si sprecano e le descrizioni non sembrano mai abbastanza esaustive né adeguate a raccontare un territorio che ha tutto, dalle spiagge dorate dell’Adriatico alle vette aguzze e frastagliate delle Dolomiti, dalle incantevoli città d’arte ai borghi che sembrano dipinti su morbide colline. Storia, arte, paesaggio, natura, capolavori architettonici, antiche terme romane, imponenti fortificazioni militari, a questa regione non manca niente per offrire un viaggio indimenticabile. Anzi, per più di un viaggio perché uno solo non è sufficiente e, soprattutto, c’è sempre un buon motivo per tornarci.

La riserva MAB UNESCO dei Colli Euganei
I beni UNESCO del Veneto sono testimonianze di civiltà che hanno saputo creare una bellezza duratura e ogni sito racconta una storia diversa ma complementare. Iniziate il vostro viaggio dai Colli Euganei, il più grande bacino termale d’Europa: il sito è stato iscritto a luglio 2024 tra le riserve della Biosfera MAB UNESCO e comprende un’area estesa su 15 comuni, ricca di patrimonio naturale e culturale, tra colline di origine vulcanica, originatesi circa 35 milioni di anni fa, verdi pianure e boschi che custodiscono borghi, fortificazioni e castelli, ville, ma anche chiese ed eremi, che creano un paesaggio unico e suggestivo. Lungo i dolci pendii di questi colli dove nascono alcuni dei vini più apprezzati del Veneto, come il Serprino e la Garganega, vini bianchi di grande eleganza, o il Cabernet e il Merlot, vini rossi che nel loro bouquet di profumi restituiscono il terroir vulcanico che conferisce loro caratteristiche uniche. Le cantine storiche della zona aprono le loro porte ai visitatori, offrendo degustazioni che permettono di scoprire i segreti di una tradizione vinicola millenaria.
Il punto di partenza ideale per esplorare i Colli Euganei è Abano Terme, una delle più importanti stazioni termali d’Europa, grazie alle acque che sgorgano dal sottosuolo a una temperatura di 87°C, arricchendosi durante il loro lungo percorso sotterraneo di preziosi sali minerali che le rendono particolarmente efficaci anche per la cura di diverse patologie. La tradizione termale di Abano risale all’epoca romana, quando la città era conosciuta come "Aponus" e le sue acque erano venerate come dono degli dei. Nel corso dei secoli, la fama delle terme di Abano si è diffusa in tutta Europa, attirando nobili, artisti e personalità illustri alla ricerca dei benefici delle sue acque miracolose e, ancora oggi, sono tanti i viaggiatori che si rifugiano qui per concedersi attimi di puro benessere completa.
E c’è spazio anche per chi ama le attività outdoor. Una rete di percorsi ciclabili si snoda tra vigneti, borghi medievali e ville venete, permettendo di esplorare questo territorio in modo sostenibile e a ritmo lento. L’Anello Ciclabile dei Colli Euganei, lungo circa 63 chilometri, tocca i punti più suggestivi della zona, sorprendendo i ciclisti con panorami spettacolari a ogni pedalata.

Vicenza, la città del Palladio
Se al benessere e al relax fisico preferite riposare gli occhi sulle geometrie perfette e sulle prospettive sorprendenti di uno dei più straordinari esempi di architettura rinascimentale al mondo, andate a Vicenza e inchinatevi al genio di Andrea Palladio, che ha trasformato questa città in un museo a cielo aperto. Qui ogni palazzo, ogni loggia, ogni villa racconta la storia di una rivoluzione architettonica che ha influenzato l’arte di costruire in tutto il mondo.
Passeggiando per Corso Palladio, la principale arteria cittadina, si susseguono palazzi nobiliari di incomparabile eleganza, ma è la Basilica Palladiana, con la sua loggia bianca che abbraccia l’antico Palazzo della Ragione e domina Piazza dei Signori, a creare uno scenario di rara bellezza. Da non perdere, il Teatro Olimpico, un capolavoro di legno, gesso e cartapesta, forse l’opera più emozionante di Palladio, che l’ha disegnato in appena tre settimane. Costruito tra il 1580 e il 1585, è il più antico teatro stabile coperto del mondo occidentale. La sua cavea lignea e le straordinarie scene prospettiche create da Vincenzo Scamozzi creano un’illusione ottica che trasporta il visitatore nella magia del teatro rinascimentale. Vi basterà, poi, uscire poco fuori città, per vedere l’incarnazione dell’ideale palladiano della villa perfetta, sospesa in equilibrio assoluto tra architettura e paesaggio: è la Villa La Rotonda, residenza di campagna con la pianta centrale e le quattro logge identiche che si aprono sui quattro punti cardinali.

Peschiera del Garda: fortezza veneziana sul lago
Proseguite il vostro itinerario spingendovi fino alla sponda meridionale del Lago di Garda, nel punto dal quale le acque confluiscono nel Fiume Mincio per scorrere verso Mantova tra curve sinuose e riflessi turchesi, Peschiera del Garda custodisce uno dei sistemi di fortificazione più importanti e meglio conservati d’Europa. Difeso dalle imponenti mura che da giugno 2017 sono entrate a far parte del patrimonio tutelato dall’UNESCO, il centro storico soffre un po’ gli eccessi dei favori riservatigli dai tanti visitatori in alta stagione, ma anche questo è il Garda.
Superata la massiccia Porta Verona, costruita su disegno del Sanmicheli, vi ritroverete nella Rocca, a forma di stella a cinque punte e completamente circondata dall’acqua, dove la città ha custodito il nucleo del potere nel corso dei secoli. Piazzaforte decisiva per il controllo del territorio, ha due porte d’ingresso di sapore asburgico ed edifici militari quali la Palazzina del Comando di Fortezza, neoclassica e risalente al 1854, che testimoniano i fasti trascorsi. Per ammirare un panorama che abbraccia il lago dall’alto, provate a incamminarvi sulle mura, passando a sinistra del bastione Tognon, per poi arrivare alla polveriera austriaca della seconda porta della fortezza, Porta Brescia. Se invece volete cambiare punto di vista, salite su uno dei battelli che accompagnano i turisti a fare il tour delle mura: dall’acqua l’imponenza di queste fortificazioni e la loro maestosità sono ancora più impressionanti.

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I marmi di Verona
Da Peschiera del Garda, una visita a Verona è d’obbligo. Superate le definizioni comuni di città dell’amore e dell’opera, fate lo slalom tra i tanti turisti che si accalcano lungo le vie del centro e provate ad andare più a fondo. Bella, sfrontata, marmorea, questa città raggomitolata in un’ansa dell’Adige è mondana ed efficiente, operosa e contemplativa, si specchia nei suoi contrasti guardandoli dall’alto dei bastioni, sui colli che la proteggono.
Scoprirete in questo modo che dai mille passaggi di consegne e rivolgimenti di un’anima prima romana, poi barbarica, scaligera, veneziana, austriaca e risorgimentale, i veronesi hanno fatto proprie le grandi altezze morali e architettoniche di questa città, con gli infiniti campanili e le torri merlate, con gli artisti che sono riusciti a coglierne l’immutabile aura fiabesca, con l’Adige che la attraversa creando curve dal fascino magnetico. E che siate in cima al Colle San Pietro, sulle scalinate dell’Arena o tra gli smalti asburgici delle vie del centro, lasciate che gli incanti siano un segreto tra voi e lei.
Perché è di segreti che questa città si nutre: il Giardino Giusti, un’oasi nascosta tra i palazzi, o San Zeno, protettore della città che veniva dalle coste africane, per arrivare al segreto più celebre, fin troppo abusato, ma in fondo impresso sul tufo e sul cotto più autentici di questa città: l’amore proibito di Giulietta e Romeo, reso immortale da Shakespeare.