48 ore a Verona. Itinerario lungo le vie dell’acqua alla scoperta di un mosaico sorprendente
Impregnata di atmosfere romantiche con palazzi e monumenti che raccontano un passato affascinante, Verona è una città capace di regalare meraviglia dietro ogni angolo, da visitare almeno una volta nella vita. E la sua provincia non è da meno perché la Lessinia, il territorio del Soave Est - Veronese, la Pianura dei Dogi, la Val d’Adige e la Valpolicella sono tessere di un mosaico che riuscirà a sorprendervi. Ma se decidete di trascorrere 48 ore in questa città e nei suoi dintorni, provate a cercare punti di vista inconsueti, dimenticate le strade tradizionali e lasciatevi trasportare dal flusso dell’acqua nella quale si specchiano questi luoghi che vi rimarranno per sempre nel cuore: solo così riuscirete a scoprire scorci incantevoli e a godervi ogni singolo istante.

Scoprire Verona da altri punti di vista
Avete mai pensato di visitare una città osservandola a bordo di un gommone? A Verona potete farlo grazie a ragazzi di Adige Rafting: la discesa guidata lungo il fiume parte da Chievo e attraversa tutto il centro passando sotto i ponti che ne scandiscono la geografia. L’escursione è adatta a tutti, non presenta particolari difficoltà ed è arricchita anche da racconti sul rapporto della città con il fiume che nel corso delle diverse epoche ha rappresentato un’importante via di collegamento. E a proposito di collegamenti, Verona è connessa con il territorio con percorsi ciclabili e strade a bassa percorrenza che vi porteranno a conoscere i punti più nascosti. Se avete voglia di pedalare, oltre a noleggiare le biciclette (anche elettriche), Itinera Bike & Travel organizza tour guidati in biciletta in città, ma anche in tutta la provincia, con annesse degustazioni di prodotti del territorio. Se invece volete camminare, ma provando un’esperienza diversa, la fondazione Verona Minor Hierusalem con il progetto “Rinascere dall’acqua, Verona aldilà del fiume” propone tre itinerari per visitare 17 chiese di Verona altrimenti difficilmente visitabili: saranno i volontari a raccontarvi la storia e le caratteristiche artistiche di questi luoghi sacri.

Lessinia, il posto che non ti aspetti
Lasciando la città, sarà la Lessinia a regalarvi la prima graditissima sorpresa. La strada per arrivarci è piuttosto tortuosa, ma per conquistare un tesoro occorre metterci il giusto impegno. Iniziate con una passeggiata sui sentieri del Parco delle Cascate di Molina: ad attendervi, un percorso che vi accompagnerà tra grotte, cavità e cascate, che rappresentano un piccolo dizionario dei fenomeni carsici di questa zona, e una divertente zip-line. Proseguite il viaggio in direzione Bosco Chiesanuova, delizioso paese che dai monti si affaccia sulla piana di Verona, e continuate a guidare lungo la strada panoramica che, tra scorci meravigliosi su grandi boschi e pascoli verdeggianti, vi porterà fino al Passo del Branchetto. Qui il paesaggio si trasforma: i grandi spazi ariosi e aperti vi daranno la sensazione di essere in alta montagna, anche se l’altimetro indica circa 1.600 metri di quota. La tappa successiva sarà la Valle delle Sfingi: una volta parcheggiata l’auto lungo la strada, una camminata di un quarto d’ora vi porterà al cospetto di numerose formazioni carsiche che spuntano come funghi in mezzo a un grande prato e che, per la loro forma, ricordano i monumenti degli antichi egizi. Ma i Monti Lessini hanno ancora in serbo delle sorprese. Iniziate la discesa verso la pianura in direzione Bolca, località conosciuta dalla metà del XVI secolo per gli straordinari fossili di pesci e piante provenienti dal giacimento della Pesciara, dal quale si dice siano stati estratti oltre 100.000 reperti. Qui potrete accedere allo spazio appositamente attrezzato e, muniti di occhiali e martello, mettervi alla prova cercando di scovare i fossili. Da non perdere, poi, la visita al sorprendente Museo dei Fossili, nel quale sono esposti stupendi esemplari di pesci, piante, crostacei, meduse, insetti e altri organismi vissuti tra 50 e 40 milioni di anni fa, quando il clima era subtropicale.
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Soave, una perla tra i vigneti
Cittadina fortificata resa celebre dal suo ottimo vino bianco, Soave sorge solitaria e radiosa ai piedi di un colle. Pur non legando solo ai vigneti la sua esistenza, la crescente celebrità di questo vino ne ha fatto il principale riconoscimento. A prendersi la scena è il Castello Scaligero, che domina l’intero territorio con l’imponente cinta muraria, intervallata da 24 possenti torri merlate, che parte dai suoi due lati e circonda l’antico borgo di origine medievale. Al paese si accede dalle tre porte, ancora visibili oggi, Porta Aquila, Porta Vicentina e Porta Verona: una passeggiata tra le vie del centro vi farà scoprire antichi palazzi e numerose enoteche e graziosi ristorantini, dove assaggiare i vini del territorio e gustare ottimi piatti. Se volete visitare il castello, potete raggiungerlo a piedi, in auto oppure con il trenino turistico, un mezzo coloratissimo che in pochi minuti vi porterà fino all’ingresso. Una volta entrati, attraversando il ponte levatoio arriverete al primo cortile, dove si trovano i resti di un’antica chiesa. Salendo si accede poi al secondo cortile, il più ampio; la porta d’ingresso è sormontata da una torre con le pareti affrescate. L’ultimo cortile in alto è il più piccolo, e all’epoca della sua ideazione costituiva il migliore ostacolo per i nemici. Qui si alza il mastio, l’ultimo baluardo di difesa, che probabilmente fu anche prigione e luogo di torture. Una scala esterna permette poi di salire nell’abitazione del signore e da qui ci si può affacciare sul cammino di ronda, percorrendo il quale si può salire sul mastio e ammirare dall’alto tutta Soave.
Nella Pianura dei Dogi, tra corsi d’acqua e risaie
Sarà ancora l’acqua ad accompagnarvi alla scoperta di un altro volto della provincia di Verona, quello della Pianura Veronese. Il territorio che si estende a sud della città è attraversato dall’Adige, ma è anche ricco di acque di risorgiva, che ne hanno disegnato i tratti caratteristici. In passato, l’acqua costituiva una minaccia, ma dopo le bonifiche si è trasformata in opportunità: oggi, grazie al progetto Aquae Planae, questo territorio comprende cinque tipi diversi di paesaggio. Il paesaggio di valle e delle bonifiche, che racconta la regolazione del fiume e l’importanza della gestione delle acque del territorio, il paesaggio della piantata, sistema di coltura promiscua, che associava sullo stesso campo le colture di cereali, piante da foraggio e piante da rinnovo alla vite e agli alberi tutori. E ancora il paesaggio delle cave e quello agroindustriale, per finire con quello della risaia e delle corti: è grazie all’acqua se questo territorio è particolarmente vocato alla coltivazione del riso. Questo cereale scandisce i ritmi della vita della bassa veronese: se volete conoscere più a fondo le tradizioni e scoprire una delle realtà più affascinanti della zona, a Isola della Scala c’è la Pila Vecia, un mulino del XVII secolo ancora funzionante con cui ancora oggi i chicchi vengono lavorati come si faceva una volta.
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Fare rafting in Val d’Adige e degustare vini in Valpolicella
Per completare il viaggio di scoperta della provincia di Verona, scegliete ancora di farvi accompagnare dall’acqua. Prima esplorate la Val d’Adige facendo rafting con i ragazzi di Visit Val d’Adige: la navigazione è tranquilla e adatta a tutti e, tra una pagaiata e l’altra, a bordo del gommone riuscirete a percorrere tutta la valle concedendovi il tempo per ammirare le distese di vigneti che vi circondano, i forti che dall’alto dominano la valle e la pista ciclabile che corre lungo il fiume e che collega il Trentino con il veronese. Se cercate un’esperienza più adrenalinica, fatevi accompagnare a fare la via ferrata che risale il canyon di roccia scavato dal fiume: una parete di una verticalità impressionante che si tuffa a picco nelle acque dell’Adige, nel Comune di Rivoli Veronese.
E per finire in bellezza, non perdetevi una degustazione in una delle tante cantine della Valpolicella: i vini di questa zona sono famosi in tutto il mondo. Dal Valpolicella Superiore al Ripasso, dall’Amarone al Recioto, resterete incantanti dai profumi e dai sapori che si sprigionano dal bicchiere e che sintetizzano tutte le meraviglie di questo territorio.