Dove gli Italiani non vanno, in Italia

Dopo avervi raccontato le destinazioni, in giro per il mondo, in cui è più difficile incontrare i turisti italiani, ora proviamo a vedere quali sono le aree del nostro paese che tendiamo a visitare di meno. Spesso sono località che in realtà hanno molto da offrire, sia al mare che in montagna. Allora ecco dove andare quest’estate in Italia per scoprire luoghi meno frequentati dai nostri compatrioti.

L’isola di Marettimo ©Paolo Tralli/Shutterstock
L’isola di Marettimo ©Paolo Tralli/Shutterstock
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Mare e coste meno affollate

Con la consapevolezza che d’estate (in particolare ad agosto) quasi ogni angolo di litorale nazionale si riempie di ombrelloni, sdraio e, quando si riesce, teli mare ben allargati sulla sabbia, abbiamo cercato di individuare le spiagge meno frequentate.

Costa della Basilicata

Sono molto diversi fra loro i due brevi tratti di costa lucana. Sul Tirreno, le ultime propaggini d’Appennino precipitano furiosamente nel mare, disegnando un litorale fatto di rocce, scogliere e incantevoli calette. Sullo Ionio, al contrario, lunghissime spiagge sabbiose delimitate da balsamiche pinete evocano un’atmosfera di quiete. Quel che le accomuna è la possibilità di farvi vivere una grande vacanza.

Le spiagge dello Ionio

Non saranno poetiche come quelle tirreniche, ma le lunghe distese di sabbia della costa ionica evocano fantasie vacanziere al primo sguardo. Il mare è pulito, i ristorantini dove mangiare pesce fresco non mancano e al di fuori di agosto godrete di un’atmosfera rilassata.

Riserva Naturale Bosco Pantano

Foreste a ridosso della spiaggia, paludi, dune di sabbia, un certo qual fascino tropicale caratterizzano l’area di maggior interesse della costa ionica. E se aguzzate la vista, potrete ammirare addirittura foche monache, lontre e tartarughe marine.

Costa dei Gelsomini, Calabria

Il tratto di costa ionica che dall’estremità sud-orientale della provincia reggina risale per più di 80 km fino al confine con il catanzarese è così chiamato per la coltivazione intensiva, da tempo abbandonata, dei profumatissimi fiori da cui veniva estratta l’essenza per l’industria dei profumi. Il territorio ha moltissimo da offrire: la costa è una delle più selvagge e incontaminate dell’intera penisola, grandiose tracce dell’antichità traboccano ovunque e un variopinto carosello di borghi

si unisce a suggestioni letterarie e mitologiche.

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Taranto, Puglia

Già alle porte di Taranto, a San Vito e nel quartiere sud-orientale di Lama, il panorama urbano lascia il posto a splendide baie e spiagge, facilmente raggiungibili in autobus, in auto o in taxi dal centro cittadino in pochi minuti. Avventurandosi poi verso sud lungo la litoranea, il tratto di costa fra i comuni di Pulsano e Lizzano è caratterizzata da spiagge chilometriche di sabbia finissima lambite da acque cristalline. Scendendo ulteriormente verso il Salento, si prosegue tra spiagge sabbiose cinte da dune, insenature rocciose e mare azzurrissimo.

Capo San Vito e Lama

Spiagge di sabbia finissima e calette dall’acqua cristallina a pochi minuti dal centro città: questo è Capo San Vito, con acque poco profonde che ne fanno una meta molto popolare tra le famiglie e piacevole per chiunque voglia fare un tuffo ammirando lo skyline di Taranto e gli aironi o cormorani in volo sul mare. Qui gli stabilimenti balneari si alternano a spiagge libere costellate da tanti piccoli chiringuitos, affollati di bagnanti in estate, che oltre a essere ideali per un aperitivo al tramonto, garantiscono i servizi essenziali. Lama si caratterizza, invece, per le scogliere e le calette dall’acqua cristallina perfette per gli amanti del relax.

Marina di Leporano

Scendendo verso sud incontriamo la successione di invitanti calette della Marina di Leporano: Lido Gandoli, una baia con un grazioso porticciolo e un piacevole locale sulla spiaggia, e le belle insenature, affollate in estate, della Spiaggia di Saturo e della Spiaggia di Porto Pirrone, con splendidi fondali che faranno la felicità degli amanti dello snorkelling; nei pressi, l’area archeologica del Promontorio di Saturo.

Marina di Pulsano

Molti tarantini preferiscono spingersi fino a Pulsano, dove spiagge di sabbia chiara si alternano ad altre rocciose e scure, molto belle anche se assai frequentate in alta stagione.

Marina di Taranto

Da Torre Sgarrata, che chiude a est il tratto di costa di Marina di Pulsano, a Marina di Lizzano si sviluppa il litorale denominato Marina di Taranto. Questa zona coniuga iservizi dei tanti lidi attrezzati con un contesto naturalistico fatto di chilometri di dune sabbiose ricoperte di piante di timo, mirto e gigli selvatici, fra i più integri sistemi dunali del litorale ionico.

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Il Santuario di Santa Maria di Morinesio, Valle Maira  ©Hari Seldon/Shutterstock
Il Santuario di Santa Maria di Morinesio, Valle Maira ©Hari Seldon/Shutterstock

Montagna e borghi meno conosciuti

Valle Maira, Piemonte

Impossibile stilare una classifica delle valli cuneesi, ma chi fosse appassionato di catalogazioni sappia che la Valle Maira è una di quelle che si aggiudica spesso il primo posto nelle preferenze dei viaggiatori. Inoltrarsi nella valle provoca spesso un crescendo di emozioni nel visitatore, che raggiunge il suo acme al cospetto della magnifica e iconica Rocca Provenzale, uno sperone di roccia levigato che pare un monumento alla montagna stessa. Questo si raggiunge dopo aver costeggiato laghetti verde anice, piccoli borghi e paeselli, spiaggette sulle quali stendere l’asciugamano e una natura incontaminata nell’aspetto, non fosse per il fatto che il suo territorio è tutelato per scelta della comunità; lo dimostra fra le altre cose la totale assenza di impianti di risalita, che l’hanno resa uno dei centri italiani dello scialpinismo. Lontana anni luce dal turismo di massa che affligge altre aree montane della provincia, la Val Maira vi stupirà con un patrimonio artistico di grande valore, una forte identità culturale, una natura aspra e amena al tempo stesso.

Bova, Calabria

Ci sono diverse buone ragioni per scegliere questo piccolo borgo arroccato su un monte come base per esplorare il territorio: prima di tutto così piccolo non è, almeno per i parametri di una delle più remote aree del remoto entroterra calabro, e in quanto a servizi e ristoranti dove sperimentare l’influenza greca nella cucina ha qualche asso nella manica; l’offerta culturale è davvero di prim’ordine; è il punto di partenza di numerose escursioni a piedi; e ancora, Bova è davvero graziosa, con i suoi vicoli in pietra, le piazzette con vista e una cura degli spazi urbani decisamente superiore alla media calabra.

Uno scorcio di Marettimo  ©Marco Frino Fotografo/Shutterstock
Uno scorcio di Marettimo ©Marco Frino Fotografo/Shutterstock
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Isole meno turistiche

Marettimo, Sicilia

Marettimo, l’isola più occidentale, più selvaggia e meno urbanizzata delle Egadi, si presenta come un insieme di colline verdeggianti e case intonacate a calce, che fanno da cornice a un porticciolo affollato di pescherecci. Per reagire alla crisi causata dalla pesca indiscriminata del tonno, gli abitanti si stanno orientando verso il turismo, e negli ultimi anni sono comparse nuove strutture ricettive; tuttavia, ciò non significa che Marettimo sia ormai invasa dai visitatori: in realtà, nei mesi invernali è praticamente impossibile trovare qualcosa di aperto, e anche in alta stagione l’isola è più tranquilla delle sue vicine. A Marettimo c’è una sola strada e il principale mezzo di trasporto sono i kart elettrici, il che rende l’isola una meta apprezzata dagli escursionisti. Dal centro della cittadina, si apre a ventaglio, in tutte le direzioni, una rete di sentieri ben segnalati che conducono rapidamente nella natura intatta e, arrampicandosi fra le pinete odorose, raggiungono spettacolari punti panoramici, per poi ridiscendere fino a spiagge remote

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Portoscuso, Sardegna

Questo tranquillo borgo marinaro sulla costa sud-occidentale della Sardegna è una gemma poco conosciuta, affacciata sul mare del Sulcis con vista sull’isola di San Pietro. Un tempo villaggio di pescatori e tonnarotti, oggi Portoscuso conserva intatta la sua anima autentica, tra case basse color pastello, un piccolo porto turistico e il profumo salmastro che si mescola a quello del pesce fresco. Le spiagge, come Portopaglietto, offrono sabbia dorata e acque limpide, perfette per un tuffo lontano dalla folla. Il centro storico ospita la Tonnara di Su Pranu, testimonianza secolare dell’arte della pesca al tonno, oggi recuperata per eventi culturali. Meta ideale per chi cerca mare, silenzio e tradizioni, Portoscuso è il punto di partenza perfetto per esplorare la costa sud-occidentale più selvaggia della Sardegna, ancora fuori dai circuiti del turismo di massa.

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