Una settimana on the road in Salento
Fino a una ventina di anni fa il Salento era una regione povera e remota, disseminata di reliquie del passato, dai porti greci in rovina ai dolmen dell’Età del Bronzo. Oggi invece è una destinazione estiva alla moda, che attira in Puglia folle di vacanzieri e VIP come Meryl Streep e Helen Mirren. Questo itinerario propone una visita ai grandi tesori artistici e naturalistici della zona, dallo splendore del barocco leccese ad alcune delle spiagge più belle d’Italia.
Lecce
L’incredibile architettura barocca di Lecce vi lascerà a bocca aperta, oltre che sconcertati: è così gioiosamente stravagante da essere considerata grottesca e brutta oppure splendida e magnifica. Quel che è certo è che con più di 40 chiese e almeno altrettanti palazzi del XVII e del XVIII secolo, la città vanta di certo una straordinaria coesione architettonica.
Tripudio barocco, Piazza del Duomo è il cuore della città, che si apre all’improvviso in mezzo ai vicoli circostanti. Lo spettacolo più incredibile è però offerto dalla Basilica di Santa Croce, una vorticosa fantasia allegorica di incisioni zoomorfe, cherubini e creature misteriose. A pochi passi, il Museo Faggiano espone alcuni pezzi del ricco patrimonio archeologico raccontando la storia locale a partire dal V secolo a.C.
Come arrivare
Proseguite verso sud per 26 km, prima sulla SS101, poi sulla SS367 e sulla SP362 attraversando le fertili pianure che portano a Galatina.
Galatina
Con il suo affascinante centro storico, Galatina è la capitale della cultura greca in Salento. Ormai è forse l’unica cittadina in cui si ricordi ancora il rituale del tarantismo (la cura popolare per il morso della tarantola), da cui è nata la danza popolare chiamata taranta. Il rituale si celebra ogni anno il 29 giugno, alla vigilia della festa dei santi Pietro e Paolo. I visitatori, però, vengono qui per ammirare l’incredibile Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, del XIV secolo, un caleidoscopio di affreschi gotici in contrasto con la sobrietà del bianchissimo altare.
Come arrivare
Tornate sulla SS16 e proseguite verso est per un totale di 34 km, attraversando campi agricoli e uliveti.
Otranto
Affacciata su un’incantevole baia blu, oggi Otranto, con le sue case imbiancate a calce, è una località relativamente tranquilla, ma per un millennio fu il principale porto italiano verso l’Oriente. Il piccolo centro storico è dominato da un magnifico castello del XV secolo. Bersaglio della gelosia delle città vicine, nel 1480 Otranto fu assediata dai turchi alleati con Venezia, i quali uccisero brutalmente 800 abitanti che rifiutavano di convertirsi all’Islam. Le loro spoglie sono conservate in una cappella della cattedra le normanna costruita nell’XI secolo, che presenta un grande mosaico del XII secolo raffigurante uno splendido albero della vita in equilibrio sul dorso di due elefanti. A Otranto c’è anche una bella spiaggia, ma fuori città se ne trovano di più grandi.
Come arrivare
Procedete per 7 km, attraversando i terreni agricoli a sud di Otranto, fino a Capo d’Otranto. Giunti nelle vicinanze, vedrete il faro bianco stagliarsi nel blu dell’Adriatico.
Capo d’Otranto
Scendendo lungo la splendida costa del Salento, fate una sosta su questa piccola penisola, confine ufficiale tra il Mar Ionio e l’Adriatico. Alla sua estremità sorge un suggestivo faro ottocentesco, restaurato di recente. Nelle giornate limpide, oltre lo scintillante mare blu si vedono le montagne dell’Albania.
Come arrivare
Proseguendo verso sud per 13 km, la strada litoranea (SP87 e SP358) cambia e la costa si fa più frastagliata, con ampie pianure rocciose verso l’interno.
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Santa Cesarea Terme
Santa Cesarea Terme vanta diverse ville in stile liberty, che ricordano il periodo in cui nacque la moda per le cure termali. Tuttora, in città ci sono alcune strutture alberghiere che offrono cure termali ai numerosi clienti che le frequentano in estate. Non immaginatevi però hammam e massaggi rilassanti: lo stabilimento termale della città assomiglia a una vecchia clinica dove aleggia costantemente l’odore dello zolfo, ma è comunque un buon posto per riprendersi dalle fatiche del viaggio on the road.
Come arrivare
Da Santa Cesarea Terme a Castro percorrete 7 km lungo la SP358.
Castro
Quasi a metà strada fra Santa Maria di Leuca e Otranto sorge Castro, dominata da un’austera cattedrale romanica e da un imponente castello. Dal porto appena più in basso salpano le barche per le escursioni e le immersioni lungo il litorale roccioso, costellato di grotte marine affascinanti. La più famosa è la Grotta Zinzulusa, piena di stalattiti che pendono dall’alto come pugnali appuntiti.
La grotta si può visitare soltanto con tour guidati. Tenete presente che d’estate è affollatissima.
Come arrivare
Continuate a seguire la costa verso sud lungo la SP358 per 31 km, tra pini ed eucalipti, superando terreni agricoli e una serie di piccole città di villeggiatura, fino a raggiungere il punto più meridionale.
Santa Maria di Leuca
Sull’estrema punta del Tacco d’Italia, che i romani chiamavano finibus terrae, ovvero la fine del mondo, sorge Santa Maria di Leuca. A indicare il punto più a sud c’è la Basilica Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, importante meta di pellegrinaggio, costruita su un antico tempio romano dedicato a Minerva.
Oggi la città è una località di villeggiatura, nota soprattutto per le ville in stile neogotico e liberty. Molti visitatori vengono fin qui per fare un’escursione in barca alle grotte marine, come la Grotta del Diavolo, la Grotta della Stalla e la Grotta Grande del Ciolo. Le barche salpano dal porticciolo tra giugno e settembre.
Come arrivare
Inoltratevi nell’entroterra per 29 km sulla SS274 tra uliveti a perdita d’occhio e masserie assolate, fino a Ugento, poi percorrete altri 10 km sulla SP72 fino a Casarano.
Casarano
Immersa tra i floridi uliveti del Salento, la tranquilla Casarano custodisce la Chiesa di Santa Maria della Croce, uno dei luoghi di culto più antichi della cristianità, con mosaici del V secolo e affreschi di epoca bizantina.
Come arrivare
Da Casarano prendete la SP321 verso ovest e poi la SS274. Percorrerete 20 km tra ulivi e campi color ocra, passando per Taviano e Macchiaforte.
Gallipoli
Kallipolis, la ‘città bella’ dei greci, è oggi un po’ sfiorita, ma conserva ancora un certo fascino. I salentini la considerano una specie di ‘Portofino del Sud’, e infatti il suo bianco borgo segnato dalle intemperie è una via di mezzo tra un villaggio di pescatori e una località alla moda. Nel XVI e XVII secolo Gallipoli era una delle città più ricche del Salento: esportava il suo olio d’oliva a Napoli, Parigi e Londra come combustibile per i lampioni cittadini. Tale commercio spiega l’eleganza della città vecchia, divisa in due zone distinte: il quartiere nobile, dove vivevano i ricchi mercanti, a nord di Via Antonietta de Pace, e il quartiere popolare, a sud, con il suo dedalo di vicoli.
Deviazione per il Parco Regionale Porto Selvaggio
La costa ionica può essere molto affollata a luglio e agosto; per fortuna, circa 25 km a nord di Gallipoli, il Parco Regionale Porto Selvaggio rimane un’oasi di bellezza: un’area protetta di litorale roccioso, ricoperto di pini d’Aleppo, eucalipti e ulivi. Nel cuore del parco si trova l’elegante località balneare di Santa Caterina.
Quando andare in Salento
L’estate è torrida e affollata, ma è anche il periodo ideale per chi ama il mare e la spiaggia.