Tra trulli, muretti a secco e borghi bianchi: un viaggio lento in Valle d’Itria
La Valle d’Itria, nota come “Valle dei Trulli”, è famosa per le costruzioni dalle forme coniche, in pietra esclusivamente a secco, che costellano ogni paesaggio rurale, raccontando un’antica storia che affonda radici nella pratica della costruzione rapida e disassemblabile per evitare tasse feudali. Le masserie fortificate, ristrutturate con cura, spesso accolgono ospiti in ambienti che rispettano la tradizione senza rinunciare al comfort moderno. Ecco i nostri consigli su cosa fare in questo angolo di Puglia tra muretti a secco, uliveti e vigneti.

Il paesggio della Valle d’Itria
Gli ulivi, che pure vi accompagneranno un po’ ovunque nel vostro viaggio in Puglia, in Valle d’Itria fanno spesso da sfondo alle case in muratura bianca. E le campagne sono un susseguirsi di muretti a secco e colline sinuose, mai troppo irte e piacevoli da attraversare a piedi o in bicicletta: così si respirano meglio i profumi di salvia, rosmarino e altre essenze del Mediterraneo, si odono il frinire delle cicale o il sussurrio delle frasche mosse dal vento e si raggiunge uno stato di grazia tale da predisporre alla visita dei borghi con animo romantico e contemplativo. Si percorrono allora le stradine di Ostuni o Locorotondo alla ricerca del balcone fiorito più bello, senza mai riuscire a emettere un verdetto finale.
Nessuna difficoltà, invece, a scegliere un buon posto dove mangiare: tra bombette che sfrigolano sulla brace, ristoranti stellati dai menu arditi o semplici localini con terrazze panoramiche sulla valle, non avrete problemi.
E poi si riparte verso nuove scoperte, magari alla volta delle Grotte di Castellana, dove gli occhi vi si illumineranno anche per le stalattiti, più lucenti del corallo. E quando giungerà il tramonto, con le sue tinte calde e soffuse, nella campagna da cui siete partiti avvisterete curiose casette in pietra a forma di cono rovesciato, i cui tetti saranno ora colorati da una vivida luce dorata, e capirete perché la Valle d’Itria è uno dei luoghi più belli del mondo.

Borghi bianchi, ciascuno con una storia
Passeggiare per Alberobello significa ritrovarsi tra migliaia di trulli, nel cuore dei rioni Monti e Aja Piccola, patrimonio UNESCO dal 1996. Locorotondo, con la sua pianta perfettamente circolare ed edifici candidi, sorprende con il “lungomare” di via Nardelli, una terrazza panoramica che abbraccia ulivi, trulli e masserie”. Cisternino, tra i Borghi più belli d’Italia, offre profumi irresistibili nelle sue osterie‑macelleria, dove si cucinano “bombette”, involtini di carne tipici, all’aria aperta, tra vicoli e belvederi su una valle di muretti e uliveti. Martina Franca è la perla barocca: Piazza Maria Immacolata, i palazzi affrescati, le chiese raffinate parlano di un’eleganza sobria, immersa in un centro storico perfettamente conservato. E Ostuni, la “Città Bianca” affacciata sul mare, rompe la continuità dolce dei colli con un dedalo di vicoli imbiancati e angoli meno battuti, perfetti per chi ama perdersi tra autenticità e luce marina.
Ceglie Messapica affonda radici messapiche tra mura medievali e il castello normanno. Recenti scavi raccontano di necropoli e antichi insediamenti, mentre centretti storici e patrimonio archeologico ne fanno una tappa tanto segreta quanto affascinante.
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Natura, trekking e itinerari immersivi
Vivere la Valle d’Itria vuol dire anche ritrovare ritmi naturali: il Bosco delle Pianelle offre escursioni tra lecci, macchia e querceti, in un ambiente protetto e ancora in gran parte selvaggio.
Chi ama camminare o pedalare può scoprire la ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, un percorso di 11 km che unisce Figazzano a Ceglie Messapica tra coltivazioni e tratti d’acqua antiche, con scorci bucolici e una serenità inattesa in ogni stagione.
Mare, spiagge e sorgenti termali
Non bisogna allontanarsi troppo dal cuore dell’entroterra per trovare mare: da Savelletri a Torre Guaceto corre la “Riviera dei Trulli”, dove spiagge sabbiose alternano macchia mediterranea e calette tranquille; Savelletri è noto per i ricci di mare freschissimi, da gustare nei ristorantini del porto. Nei pressi di Torre Canne si aprono lidi ampi e sorgenti termali che rendono la sosta un momento di vero relax, immersi nella natura e nella tradizione locale.
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Il buon cibo della Valle
Oltre alle bombette di Cisternino, da non perdere a Martina Franca è il capocollo, presidio Slow Food che incarna l’eredità salumiera locale. A Locorotondo merita un brindisi il vino bianco Locorotondo DOC, che esprime il territorio in ogni sorso. Opulenza rustica e sapori sinceri si combinano nelle giuncate, ricotte, focacce, frise e taralli fatti secondo tradizione, accompagnati da vini dal carattere fruttato e minerale.
Quando andare
La primavera e l’autunno colorano le campagne, oltre a regalare temperature più che accettabili e borghi liberi dalle fiumane di turisti. In estate, in compenso, avrete l’imbarazzo della scelta fra i tantissimi eventi e il mare poco lontano. D’inverno correrete il rischio di trovare alcune strutture chiuse, ma se sarete fortunati potreste imbattervi in uno dei paesaggi più belli, con i trulli di Alberobello (e non solo quelli) imbiancati.