9 posti inaspettati per scoprire Marrakech
Il cielo azzurro incorona le architetture color pesca e oro della vivace Marrakech. Che siate profondi conoscitori della città o che non ci abbiate mai messo piede, rimarrete ogni volta incantati dalle sue atmosfere e dal fascino magnetico esercitato dai souq coloratissimi e dagli spettacoli di strada di Jemaa el-Fna, la piazza principale. Questa città misteriosa e magica, poi, riserva sorprese anche al di là delle sue attrazioni più conosciute: è bellissimo perdersi nella folla, immergersi in vicoli nascosti, imbattersi nell'inatteso. Trovate la vostra Marrakech in questi 9 luoghi da scoprire senza fretta, affidandosi unicamente al caso e dalla sensazioni del momento.
1. Cactus Thiemann
Il massimo per gli amanti della natura
Alla periferia della città si trovano i sette ettari del Cactus Thiemann, un giardino che offre la ben poco consueta esperienza di passeggiare tra cactus alti come case in uno splendido scenario con le imponenti montagne dell’Atlante sullo sfondo. Qui crescono più di 150 varietà di cactus, alcuni dei quali sfoggiano fiori dai colori vivaci e dall’aspetto davvero stravagante. Questa piccola attrazione, poco conosciuta, è la più grande piantagione di cactus dell’Africa: venne fondata dall’ingegnere tedesco Hans Thiemann, giunto in Marocco negli anni ’60 per assecondare la propria passione per le piante, ed è ora gestita dai suoi discendenti.
Come arrivare: a partire da gennaio 2026 le visite saranno solo su prenotazione; i biglietti costano 120 dirham. Se possibile arrivateci con una macchina guidata da un autista locale poiché il giardino non è facile da localizzare.
2. Amal Center
Il massimo per mangiare a volontà senza rimorsi
Il ristorante nel giardino dell’Amal Center è molto più di quello che sembra. Certo, offre piatti tradizionali in un ambiente incantevole, all’ombra di alberi frondosi, ma non è semplicemente un posto in cui si mangia bene. Fondata da Nora Belahcen Fitzgerald, colpita dall’incontro con una madre single avvenuto a Marrakech, questa organizzazione senza scopo di lucro lavora per l’emancipazione delle donne locali. Il ristorante offre corsi di formazione alle donne in difficoltà economiche per aiutarle a trovare lavoro.
Suggerimento per la pianificazione: anche voi potrete seguire i corsi di cucina del centro e imparare a preparare un ottimo tajine, che gusterete subito dopo.
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3. Sidi Ghanem
Il massimo per lo shopping
Gli splendidi oggetti in ottone e i tradizionali tappeti berberi dei souq attirano senz’altro l’attenzione, ma chi ama il design contemporaneo punta dritto sulla zona industriale di Sidi Ghanem. Si trova a circa 4 km dal centro (andateci in taxi) ed è ricca di laboratori, outlet e showroom specializzati nell’arte del buon vivere: apprezzate le candele artigianali di Cote Bougie, i profumi e le creme di Les Sens de Marrakech o le ceramiche di LRNCE.
4. Sinagoga Slat el-Azama
Il massimo per scoprire il retaggio ebraico della città
Passeggiando per il quartiere ebraico di Marrakech, chiamato Mellah, avrete l’impressione che un segreto prezioso si sveli davanti ai vostri occhi. Anche se dista solo pochi passi dal centro, il Mellah ha un’atmosfera tutta sua, con stelle di David incise sopra le porte e balconi che si affacciano sui vicoli stretti e ombrosi. È possibile visitare la sinagoga Slat el-Azama, costruita in origine nel 1492 e tuttora in uso, esplorare il mercato del Mellah, famoso per i suoi tessuti, e visitare il misterioso cimitero ebraico Miaâra, con tombe tutte uguali dalle sagome smussate, alcune imbiancate a calce, altre sormontate da stelle o iscrizioni in ebraico.
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5. Hassan Hajjaj al Riad Yima
Il massimo per l’arte contemporanea
Hassan Hajjaj è un artista e scultore noto per le sue fotografie di abitanti del luogo in favolosi abiti tradizionali dai colori vivaci, in stile pop art e in pose da rock star sullo sfondo dei muri rossastri della medina. Soprannominato "l’Andy Warhol di Marrakech", Hajjaj è un artista affermato a livello internazionale: potrete visitare la sua galleria, la sala da tè e il negozio nel Riad Yima, magnificamente decorato a tinte così intense che avrete l’impressione di entrare in una delle sue fotografie. La galleria è stata progettata per essere interattiva, dunque non si applica la regola del “non toccare” in vigore nelle normali mostre d’arte.
Il vicolo del mechoui
Non adatto ai temperamenti più impressionabili (ebbene sì, alle pareti sono appese teste di pecora mozzate), il vicolo del Mechoui, dietro il mercato delle olive nella medina, è il luogo dove gli intenditori si recano per gustare il profumato mechoui (agnello arrostito a fuoco lento). Ogni negozio ha un forno interrato nel quale l’agnello viene calato per cuocere sul fuoco di legna. Le bancarelle di cibo del mercato, appartenenti da generazioni alle stesse famiglie, sono gestite da uomini vestiti di bianco. La scelta è limitata – tanjia (stufato cotto lentamente), mechoui e testa di pecora arrosto – ma vale la pena assaggiare la carne aromatizzata al cumino seduti nel cuore del mercato, osservando il viavai della gente.
7. Dar Bellarj
Il massimo per l’arte e la cultura locali
Uno dei tanti segreti della labirintica medina di Marrakech è Dar Bellarj. Chi ne ignora l’esistenza spesso ci passa accanto senza vederlo, nascosto com’è accanto alla Ali Ben Youssef Medersa. Varcate la soglia e vi ritroverete in un riad, una casa tradizionale con un grazioso cortile ombreggiato al centro e nicchie lungo i colonnati imbiancati del cortile interno. Questo centro artistico organizza mostre dedicate ai temi più vari, dai tatuaggi amazigh alla fotografia alla tessitura locale. Oltre alle esposizioni, che meritano sempre una visita, è un posto ideale per prendersi una pausa dai frenetici souq sorseggiando un tè alla menta.
8. Amizmiz
Il massimo per una gita in giornata
A volte potreste avere voglia di chiamarvi fuori dalla città vibrante e frenetica: con un viaggio di una cinquantina di km vi ritroverete in un altro mondo. Ai piedi della catena dell’Atlante, a sud di Marrakech, Amizmiz è un piccolo villaggio amazigh immerso in una rigogliosa campagna, con le montagne innevate in lontananza.
Suggerimento per la pianificazione: ogni martedì si tiene il mercato settimanale di Amizmiz. In questa occasione gli abitanti dei villaggi vicini convergono qui per vendere prodotti artigianali, ortaggi e spezie.
9. Riad Farnatchi
Il massimo per gustare antiche ricette
La medina ospita molti ristoranti, ma Le Trou au Mur, che in francese significa “buco nel muro”, si spinge oltre l’offerta tradizionale di tajine e couscous. Nonostante la sua popolarità, questo locale, letteralmente tappezzato di stucchi e ritratti prestati dalla vicina Maison de la Photographie, sembra quasi volersi nascondere: dovrete addentrarvi nel dedalo della medina per trovare l’ingresso in uno stretto vicolo. I proprietari e gli chef hanno deciso di riportare in auge tecniche di cottura e ingredienti antichi, con piatti fuori dal comune come il tihane, frattaglie ripiene con kefta (polpette) speziate, olive e limoni in salamoia; il vellutato mechoui cotto nel forno interrato del ristorante; il pesce al forno con vermicelli e limoni in salamoia.