Cinque alberi maestosi e dove trovarli
In un mondo dominato da città sempre più verticali, niente ci ricorda la vera grandezza della natura quanto trovarsi al cospetto di un albero immenso. Colossi vegetali che svettano da secoli sopra le nostre teste, silenziosi custodi del tempo e della biodiversità, capaci con la loro sola presenza di farci sentire minuscoli, ma profondamente connessi a qualcosa di più grande. In questo articolo vi portiamo alla scoperta di cinque alberi straordinari, veri giganti verdi sparsi tra continenti e culture, ognuno con la propria storia, le proprie leggende e, soprattutto, il proprio luogo da raggiungere. Se state cercando esperienze di viaggio che vi mettano in prospettiva e vi lascino senza fiato, preparatevi a camminare sotto chiome che sfiorano il cielo.

Il Baobab di Grandidier, che sa come si risparmia acqua
Endemici di un’isola dalla biodiversità sconvolgente, i baobab sono tra i tesori più preziosi del Madagascar. Tra le otto specie di baobab, spicca un singolare rappresentante: una curiosa sagoma isolata con un enorme torso gonfio e rami tozzi più simili alle radici di una barbabietola da zucchero rovesciata che a un albero. Pur non essendo la specie di baobab più comune né la più antica, l’Adansonia grandidieri, il baobab gigante o di Grandidier (dal nome del botanico francese Alfred Grandidier) è, insieme al lemure, l’emblema dell’affascinante natura selvaggia del Madagascar – un albero che, a causa del suo tronco, non ha paragoni.
E questo è davvero qualcosa di cui vantarsi, perché in un mondo che valuta gli alberi in base all’altezza, all’età e allo spettacolo floreale, è raro che un tronco si trovi al centro dell’attenzione: è il segreto del successo del baobab. Originario del Madagascar sud-occidentale, il baobab gigante si trova raggruppato in radi popolamenti, resti di savana di un ecosistema un tempo ricco, distrutto negli anni dall’agricoltura.
L’estrema fluttuazione delle precipitazioni in questa regione di pianura – dove una breve stagione piovosa è seguita da mesi di aridità – spiega la strana morfologia dell’albero. Come il boojum del Messico, è un albero dalle attraenti foglie palmate decidue, che perde nei mesi secchi per ridurre la traspirazione. Ma è il tronco la sua principale rete di sicurezza, un vasto serbatoio di legno gonfio e spugnoso, capace di immagazzinare fino a 75.738 litri di acqua. Questa particolarità non è una caratteristica unica del baobab gigante, ma accomuna tutte le specie di baobab. Tuttavia, i giganti del Madagascar sud-occidentale sono un punto di riferimento impareggiabile, con i loro tronchi ruvidi come pelle di elefante che si ergono simili a colonne in rovina di un’antica città imperiale.
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Dove si trova
Nell’Africa subsahariana crescono diverse specie di baobab, ma ‘il grande papà’ – il baobab gigante – è originario del Madagascar sud-occidentale, in particolare della zona tra il Lac Ihotry e Beroboka. In realtà, dovremmo dire ‘la grande mamma’, visto che il nome malgascio, ‘reny ala’, significa ‘madre della foresta’.
Un tempo i baobab giganti si trovavano in fitte foreste, ma a causa della diminuzione delle aree boschive e visto che il legno di baobab non è adatto alle costruzioni o come legna da ardere, questi possenti alberi si vedono ora comunemente da soli in aree aperte e denudate, come il tratto della Route Nationale 8 tra Morondava e Belon’i Tsiribihina, definito dalle guide turistiche il ‘Viale dei Baobab’.
Il modo più semplice per raggiungere questa iconica sfilata di rigonfi baobab è con un tour in fuoristrada nel sud del Madagascar, ma è anche possibile orga nizzare gite giornaliere in taxi da Morondava, raggiungibile in aereo da Antananarivo o in auto - bus o taxi brousse (pulmini) da Antananarivo, Tuléar (Toliara) e altri centri locali.
Categoria di rischio: in pericolo
Durata di vita: circa 2000 anni
Altezza media: 21-27 metri

Alerce, i giganti longevi della Patagonia
L’alerce, che può ambire al primato di albero più grande e più antico del Sud America, è la risposta della Patagonia alla sequoia gigante. Quando si vede per la prima volta questo cipresso della Patagonia nelle rigogliose foreste pluviali temperate della regione costiera cilena, si è tentati di paragonarlo alle altre conifere. Ci sono alcune rassomiglianze: l’altezza vertiginosa, l’ampia circonferenza e la corteccia rossastra ricordano le sequoie californiane, l’elegante slancio dei suoi rami ariosi ha invece qualcosa del larice europeo (in effetti, in spagnolo ‘alerce’ significa larice).
Le foglie compatte potrebbero essere confuse con quelle del ginepro giovane, mentre il suo parente più stretto è il cipresso, come dimostrano i piccoli galbuli che penzolano all’estremità delle foglie. Eppure, l’alerce è del tutto unico, l’unico membro sopravvissuto di un genere di alberi antico e quasi scomparso: una specie che continua a entusiasmare e a sconcertare i naturalisti.
Bagnato dalle piogge costiere, di un verde sulfureo grazie a muschi e licheni e con un tronco spigoloso come una parete rocciosa, questo larice gigante del Sud America è un venerando tesoro nazionale, anche se sulla scena mondiale è messo in ombra dalla sequoia. Tuttavia, l’albero ha recentemente rivelato la sua carta vincente. Un innovativo studio del 2022 sul più grande alerce del Cile – ‘Gran Abuelo’, il ‘bisnonno’ – ha portato gli scienziati a riconsiderare la lunghezza della vita di questi alberi. Precedentemente stimato a poco più di 3500 anni, ‘Gran Abuelo’ è oggi ritenuto più vicino ai 5400 anni, il che lo rende l’albero vivente più vecchio del mondo, superando di circa 500 anni il pino ‘Matusalemme’ della California. Si spera che questo status speciale aiuti ulteriormente i tentativi di garantire la sopravvivenza di questa preziosa specie, a lungo minacciata dalla deforestazione.
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Dove si trova
Un tempo si trovavano popolazioni di Fitroya cupressoides in tutta l’America Latina, ma oggi la specie più imponente a sud della catena del Darién sopravvive solo in fazzoletti di foreste antiche sulle Ande cilene e argentine e nella pianura costiera cilena.
Senza alcun dubbio, il luogo migliore per ammirare questi colossi millenari è il parco nazionale Alerce Costero sulla Cordillera Pelada, nel Cile meridionale. La cittadina di Valdivia ha l’aeroporto più vicino e con un autobus si raggiunge La Unión (a 83 km di distanza), dove si può noleggiare una jeep con autista per coprire gli ultimi 50 km fino alla riserva.
Vari sentieri partono dalla stazione delle guardie forestali a Los Altos del Mirador, nella Reserva Costera Valdiviana che circonda il parco nazionale. Dalla strada d’accesso T-80 potete percorrere il Sendero Alerce Milenario per 4,8 km per osservare il colossale ‘Gran Abuelo’: alto 60 m e con un tronco del diametro di 4,26 m, potrebbe essere germogliato 5000 anni prima che Ferdinando Magellano raggiungesse le coste del Cile, nel 1520.
Categoria di rischio: in pericolo
Durata di vita: più di 4000 anni
Altezza media: 40 - 46 m

L’Eucalipto australiano, alto e piacevolmente squilibrato
Esplorare una foresta di eucalipti australiani (qui detti ‘mountain ash’) nello Yarra Ranges National Park, nello stato del Victoria, è un’esperienza sensoriale incomparabile. Innanzitutto, proverete un senso di riverente ammirazione di fronte alle dimensioni di questi alberi, le cui chiome sono spesso avvolte nella nebbia o nelle nuvole, poiché prediligono le altitudini più elevate nelle regioni temperate e fresche. Sotto i piedi, scricchiolano spessi rotoli della loro corteccia (attenzione ai serpenti vicino all’acqua). I richiami rauchi dei pappagalli si fanno eco tra gli alberi. E nell’aria si respira il profumo pungente della flora australiana.
Dai cespugli di Acacia pycnantha sbocciano fiori gialli in primavera e dalle felci giganti spuntano germogli verde intenso. L’Eucalyptus regnans domina le zone montuose dal clima mite e umido dell’Australia sud-orientale e della Tasmania. È un albero di proporzioni impressionanti, che rivaleggia con la sequoia e l’abete di Douglas degli Stati Uniti occidentali. È senza dubbio il più alto delle angiosperme, ovvero gli alberi e le piante da fiore, e ogni primavera si adorna di delicati fiori bianchi.
Nella Huon Valley, nel sud della Tasmania, il ‘Centurion’, con i suoi 101 metri di altezza, è il terzo albero vivente più alto della Terra. Il fogliame sempreverde, a forma di lancia, è coriaceo e duro al tatto, con un aroma distintivo dovuto all’olio essenziale che l’albero produce. Un olio che è estremamente infiammabile, il che spiega perché le foreste di eucalipto sono così soggette agli incendi. Tuttavia, la pianta ha un intelligente adattamento evolutivo: racchiude i suoi semi in robuste capsule che sono stimolate ad aprirsi dopo incendi boschivi di elevata intensità. I nuovi semi rilasciati possono quindi sfruttare le opportunità di crescita dopo gli incendi, quando la luce è maggiore e le ceneri ricche di sostanze nutritive vanno ad alimentare il terreno.
Dove si trova
Si può passeggiare tra foreste di eucalipti australiani in diversi parchi nazionali dello stato di Victoria. A breve distanza dalla capitale Melbourne, le opzioni migliori sono quello delle Dandenong Ranges a est, che si raggiungono prendendo il treno fino a Upper Ferntree Gully e poi l’autobus. Questo parco si distingue per i suoi sentieri con un’ottima accessibilità per le persone disabili e per la disponibilità gratuita delle sedie a rotelle nel TrailRider.
A nord-est di Melbourne, lo splendido parco delle Yarra Ranges si raggiunge con il sentiero Warburton Rail dalla stazione di Lilydale. Qui potete camminare o pedalare attraverso fresche foreste di eucalipti su piste altalenanti ma asfaltate, come L’O’Shannassy Acqueduct Trail.
I ciclisti possono anche pedalare fino all’Acheron Gap su sterrato, passando per la Rainforest Gallery, una piattaforma panoramica nel cuore della foresta. Soggiornate nella città di Warburton, ai margini della foresta.
E, a ovest di Melbourne, gli eucalipti popolano anche il variegato habitat del parco Great Otway. Potrete addentrarvi nella foresta al parco avventura Otway Fly. Apollo Bay o la città di Forrest sono ottime basi, raggiungibili in autobus.
Categoria di rischio: minimo
Durata di vita: Circa 400 anni
Altezza media: 61-91 metri
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La Quercia inglese, un classico intramontabile
Non esiste in Inghilterra un altro albero che abbia lo stesso significato simbolico della Quercus robur. La solida quercia è menzionata da William Shakespeare in 18 delle sue opere, mentre il mitico ‘uomo verde’, associato alla rinascita e all’arrivo della primavera, spesso rappresentato con il volto circondato da foglie di quercia, è stato intagliato nella pietra sin dal Medioevo. Questo simbolo pagano venne poi incluso nelle chiese e cattedrali cristiane.
Nel 1651 re Carlo II si nascose ai suoi nemici in un tronco di quercia: ecco perché molti pub si chiamano Royal Oak. Oggi la quercia è simbolo di forza e la sua forma caratteristica compare nel logo di molte associazioni benefiche e organizzazioni inglesi. Uno degli alberi endemici più diffusi, in Inghilterra la quercia si vede ovunque, soprattutto in pianura.
Vantando il maggior numero di querce centenarie del paese (alcune con più di 400 anni), la foresta di Sherwood nel Nottinghamshire è l’habitat della maggior parte degli esemplari più maestosi: con una statura imponente e una forma distintiva, spesso tanto larghi quanto sono alti, sono alberi con una forte personalità.
Tra tutte le querce secolari su suolo inglese, la ‘Major Oak’ di Sherwood è sicuramente quella da vedere. Con un’età stimata tra gli 800 e i 1100 anni, una chioma larga 28 metri e una circonferenza del tronco di 11 metri, questo gigante arboreo è la quercia più grande d’Inghilterra. Si trova in una radura tutta sua e la leggenda narra che Robin Hood e i suoi compagni si rifugiassero sotto la sua chioma e si nascondessero nel suo tronco. Oggi, saldamente puntellata e protetta, non consente più a nessuno di arrampicarsi, ma quella quercia, come tutte le altre querce, rimane un simbolo di forza, vigore e coraggio.

Dove si trova
Gli inglesi la chiamano ‘English oak’, ma la quercia ha una diffusione ubiqua nei climi temperati europei e dell’Asia occidentale. È comunque giusto associarla all’Inghilterra, perché un tempo le sue foreste ricoprivano una vasta porzione del paese, prima che innumerevoli alberi venissero abbattuti per utilizzarne il legno nell’edilizia, nell’agricoltura e nella cantieristica navale. Cionondimeno, sopravvivono spettacolari foreste di querce che un tempo facevano parte di tenute reali e poi divennero parte del demanio pubblico.
A due passi da Nottingham, la foresta di Sherwood ha ospitato robusti esemplari di quercia sin dalla fine dell’ultima glaciazione ed è stata riserva di caccia di ogni testa coronata inglese, da Guglielmo il Conquistatore al famigerato re Giovanni delle storie di Robin Hood. Questo paesaggio boscoso si raggiunge facilmente da Nottingham percorrendo la M1 e la A617, quindi la A6075 fino a Edwinstowe. Per avvici - narvi agli esemplari più maestosi, percorrete il sentiero di 2,4 km che serpeggia tra il bosco fino alla ‘Major Oak’. Altri due sentieri (più lunghi) sono Greenwood Trail (3,2 km) e Wildwood Trail (6,4 km).
Categoria di rischio: minimo
Durata di vita: circa 800 anni
Altezza media: 20-40 m
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La Sequoia gigante, una forza della natura da ammirare da vicino
Anche se si tratta di un colosso, un libro che parla di piante stupefacenti deve trovare spazio per la sequoia gigante, Sequoiadendrum giganteum. Il suo momento di gloria nei tempi moderni fu quando a metà Ottocento venne scoperto il Calaveras Grove sulla Sierra Nevada californiana. Composto da una specie di dimensioni maggiori rispetto alla sequoia che si conosceva (il Sequoiadendrum sempervirens spesso confuso con la gigante), il boschetto divenne rapidamente una popolare attrazione turistica, con alberi abbattuti per farne mostra e una pista da ballo realizzata con un ceppo enorme.
Per il botanico inglese William Lobb, a caccia di piante nella California della corsa all’oro, questi grandi alberi rappresentarono una fortuna commerciale, e la Gran Bretagna vittoriana si entusiasmò per i semi da lui raccolti dell’albero a cui attribuì il nome, ancora in uso, di Wellingtonia.
Per il naturalista John Muir, il grande difensore delle foreste americane, erano un tesoro nazionale da proteggere dalla distruzione umana (non apprezzava affatto la pista da ballo di Calaveras!). Come scrisse Muir: “Vedendole per la prima volta si rimane più colpiti dalla loro bellezza che dalle loro dimensioni”. Oggi, e in gran parte grazie a John Muir, molti boschetti di sequoie sono salvaguardati all’interno dei parchi nazionali californiani, dallo Yosemite al Kings Canyon e al Sequoia, quest’ultimo sede di enormi esemplari come il ‘General Sherman’.
Fu Muir a riconoscere quanto la sequoia gigante traesse vantaggio dagli incendi boschivi. Come per molte conifere occidentali, la rigenerazione delle sue piantine ha maggior successo laddove incendi di bassa intensità hanno eliminato il sottobosco e aperto la volta arborea. Tuttavia, vuoi per la soppressione da parte dell’uomo degli incendi naturali vuoi per gli effetti del cambiamento climatico, la gravità degli incendi è aumentata, colpendo le sequoie giganti più vecchie: si ritiene che dal 2020 ne sia morto circa il 10%.
Dove si trova
L’areale della sequoia gigante è limitato a una piccola striscia delle montagne della Sierra Nevada, nella California centrale, accessibile sia da Bakersfield che da Fresno (quest’ultima ha i collegamenti aerei migliori). Troverete sequoie millenarie incredibilmente alte nei parchi nazionali di Sequoia e Kings Canyon e nel Giant Sequoia National Monument.
I boschi che costituiscono quest’ultimo si raggiungono per strade diverse che si ramificano verso oriente dalla State Rte 99 tra Bakersfield e Fresno.
Per raggiungere il Sequoia National Park lasciate la State Rte 99 e seguite la Rte 198 fino a Three Rivers; per Kings Canyon seguite la State Rte 180 verso est da Fresno fino a Grant Grove Village.
La strada panoramica Generals Highway che collega i due parchi è costellata di punti d’osservazione e corti sentieri che vi portano a tu per tu con le star delle sequoie giganti, come la ‘General Sherman’. Nel Sequoia le camminate migliori sono il Big Trees Trail la sera o il Crescent Meadow di mattina presto (Crescent Meadow Rd passa proprio attraverso un’enorme sequoia caduta).
Categoria di rischio: in pericolo
Durata di vita: più di 3000 anni
Altezza media: 76-85 m