Le tartarughe all’Isola d’Elba: la schiusa delle uova e il turismo responsabile

Sull’Isola d’Elba si sta affermando un nuovo capitolo della vita naturale dell’isola: la presenza delle Caretta caretta e, in particolare, la loro deposizione sulla spiaggia e la schiusa delle uova. È un fenomeno che unisce bellezza e delicatezza, che chi visita l’isola può apprezzare con rispetto e responsabilità, contribuendo al turismo etico e al turismo sostenibile animali.

La spiaggia di Sant’Andrea, dove sono state avvistate le tartarughe ©DanieleFiaschiCreator/Shutterstock
La spiaggia di Sant’Andrea, dove sono state avvistate le tartarughe ©DanieleFiaschiCreator/Shutterstock
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La presenza della tartaruga Caretta caretta all’Elba

Negli ultimi anni, l’Elba è diventata teatro, non più occasionale, della nidificazione della Caretta caretta. La specie è infatti segnalata mentre compie la risalita sull’arenile e depone le uova in spiagge selezionate. Ad esempio, nel 2025 è stato rilevato un nido sulla spiaggia di Sant’Andrea, in Comune di Marciana. Le tracce sulla sabbia testimoniano come questa specie abbia scelto la costa dell’isola per tentare la riproduzione, un segno importante della qualità ambientale delle spiagge.

La scelta di depositare le uova sulla sabbia profonda, a qualche decina di metri dal mare, richiede condizioni specifiche: accesso dalla costa, spazio libero da interferenze notturne, sabbia sufficientemente stabile. La femmina digita un percorso visibile con rastre sulla sabbia e scava fino a circa 50 cm di profondità per deporre fino a 120 uova.

La schiusa delle uova è il momento più delicato ©SunflowerMomma /Shutterstock
La schiusa delle uova è il momento più delicato ©SunflowerMomma /Shutterstock

La schiusa delle uova e i nidi

Una volta deposte le uova, inizia il periodo critico della loro incubazione: si parla di schiusa delle uova generalmente dopo circa 50-60 giorni, ma il tempo varia a seconda della temperatura, della profondità e dell’esposizione della sabbia. L’avvallamento della sabbia, un foro che si forma quando i piccoli rompano il guscio e spingano verso l’alto, è il primo segnale che la schiusa è imminente.

Nel 2025, due nidi all’Elba hanno dato vita a 173 tartarughine marine in località come Sant’Andrea e Procchio: un risultato che ha definito “da record” il tasso di successo della schiusa delle uova di tartaruga sull’isola d’Elba. Tuttavia, non tutti i nidi vanno a buon fine: ad esempio, a Marina di Campo è stato segnalato che le uova della tartaruga non si sono schiuse.

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Turismo responsabile e protezione della specie

La presenza della Caretta caretta sull’isola impone una riflessione sulle modalità di turismo sull’isola d’Elba. Le spiagge dove le tartarughe nidificano vanno visitate con consapevolezza e rispetto.

Le associazioni che seguono la protezione animali Isola d’Elba ricordano al pubblico alcune regole fondamentali:

  • non usare il flash
  • non avvicinarsi troppo alle tartarughine o alle femmine che salgono
  • non disturbare la zona del nido
  • non lasciare cani liberi nelle vicinanze.

Un turista che accoglie queste indicazioni contribuisce al turismo etico e al rispetto della biodiversità dell’isola.

La protezione degli animali sull’Elba significa anche assicurare che le spiagge siano accessibili in modo controllato, che l’illuminazione notturna non disorienti i piccoli, che i passi dei turisti non compromettano i percorsi verso il mare. In qualche caso, i volontari hanno installato recinzioni leggere e corridoi protetti per guidare i nascituri verso l’acqua.

Un esemplare di tartaruga Caretta caretta ©Miroslav Halama /Shutterstock
Un esemplare di tartaruga Caretta caretta ©Miroslav Halama /Shutterstock
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Conoscere l’Elba e i suoi incontri naturali

Quando decidete di visitare l’isola, e magari esplorare le meraviglie della natura che includono anche la presenza delle tartarughe all’Isola d’Elba, ricordate che passeggiare lungo le spiagge dell’Elba non significa solo relax: può diventare anche un’occasione di contatto rispettoso con l’ambiente. Le spiagge dell’isola d’Elba, che vanno da quelle più affollate a calette più tranquille, devono essere considerate come ambienti condivisi con la fauna. Camminando al crepuscolo, evitando luci forti e rumori, avete la possibilità di vivere un’esperienza autentica.

Ricordate, però, che ogni gesto conta: ridurre i rifiuti sulla spiaggia, utilizzare prodotti solari che rispettino l’ecosistema marino, evitare di lasciare ombrelloni o lettini a compromissione delle dune e delle zone di riposo della tartaruga., sono tutti atteggiamenti responsabili.

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