Le spiagge più belle delle Isole Eolie

Redazione Lonely Planet
9 minuti di lettura

Come nelle migliori famiglie, anche le sette isole sorelle che compongono l'arcipelago delle Eolie hanno caratteri, attitudini e ambizioni diverse. Le accomuna però un mare che brilla, l'origine vulcanica, l'entroterra aspro e profumato di macchia mediterranea. Tra borghi di pescatori e spiagge di ciottoli, l'itinerario che porta da Lipari a Vulcano con un passaggio obbligato a Salina, Filucudi, Alicudi, Panarea fino a Stromboli è a base di angoli pittoreschi in cui tuffarsi ma anche di cultura, archeologia, buon cibo e panorami con tramonti che lasciano senza fiato. Eccovi quindi un assaggio del magico mare delle Eolie.

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Uno scatto di Monte dei Porri a Salina, isola location del film con Massimo Troisi Il Postino. ©Adrienne Pitts
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Le spiagge più belle di Lipari, tramonti e bagni nel blu

Lipari ha 6 mila anni di storia e li sente appena sulle spalle. La più grande isola dell’arcipelago delle Eolie offre vita notturna e archeologia, tramonti magici dal Belvedere Quattrocchi ma soprattutto calette e spiagge sulle quali ritemprarsi dopo le escursioni a caccia di passato. Lipari è il punto di partenza dell’itinerario a spasso tra le spiagge più belle delle Eolie, una delle isole più amate: il suo castello millenario, la vista su Vulcano, sui faraglioni che spuntano dal mare e sulle punte frastagliate (Punta di Iacopo e Punta del Perciato) figlie - così si dice - di eruzioni incredibili avvenute almeno 20 mila anni fa, la rendono irresistibile.

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La spiaggia di Valle Muria a Lipari. ©Federica Grassi/Getty

Queste sono le spiagge più belle di Lipari


  • Praia Ferrante è piccola, riparata, non troppo affollata e suggestiva: la si incontra nel percorso che da Marina Corta, a sud-est dell’isola, porta verso Punta di Capistello e Punta San Giuseppe.
  • Praia Vinci la si raggiunge solo via mare ed è una delle chicche imperdibili del versante meridionale, sabbiosa e incorniciata in un’insenatura.
  • Valle Muria, con i suoi ciottoli scuri e levigati dalle onde, è una delle più amate dell’isola, incastonata tra i faraglioni di Pietra Menalda e Pietra.
  • Spiagge Bianche, a nord di Canneto (spiaggia attrezzata ideale per famiglie) è il giusto compromesso tra natura selvaggia e relax. E anche per nuotate incredibili grazie al fondale basso.
  • La Papesca si apre nella zona delle cave di ossidiana e pomice (per anni fonte di sostentamento dell’economia di Lipari) e la sua spiaggia di un bianco accecante ne è la dimostrazione. Riparata dai venti per via della sua posizione tra due speroni di roccia, è una delle spiagge di ciottoli più amate dell’isola intera.
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Spiagge di Vulcano, tra chiesette e fari

La bocca del vulcano, col suo Gran Cratere della Fossa che è meta di escursionisti esperti e curiosi, è una delle attrazioni più amate. La sua presenza fumante si sente ovunque sull’isola ma non è l’unico aspetto ad affascinare chi vi approda: il borgo di Gelso, con la sua posizione al riparo dalla rabbia del vulcano e il suo fascino antico, è solo una delle meraviglie di quest’isola che alterna spiagge scenografiche a baie di sassi neri. Col suo faro abbandonato corroso dal mare, le sue case dimora dei primi abitanti dell’isola, il porticciolo romantico e la chiesetta di Santa Maria delle Grazie, il piccolo borgo di Gelso racconta la storia di Vulcano come i fumi temibili del suo abitante più famoso.

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La vista di Vulcano da Lipari. ©luiginifosi/Getty Images

Ed ecco le spiagge più belle di Vulcano da scoprire


  • Spiaggia delle Sabbie Nere, impossibile parlare di Vulcano senza citare il suo tratto costiero più scenografico. Col suo Scoglio delle Sirene tuffato nel mare azzurro pochi metri più in là è la spiaggia simbolo delle Eolie, meta di turisti e fotografi pronti a cogliere ogni riflesso del sole sul nero delle sue sabbie.
  • La Spiaggia del Cannitello, prima di arrivare a Gelso, si raggiunge da un sentiero che spunta a mare. Ancora una volta la protagonista di questa mezzaluna di costa (attrezzata con un piccolo lido) è la sabbia nera.
  • Spiaggia dell’Asino: dal versante sud dell’isola a pochi chilometri da Cannitello, questa spiaggia si raggiunge da una discesa che che corre letteralmente verso il mare e si apre su un lembo di sabbia nera che toglie il fiato.
  • La spiaggetta del Faro di Gelso: piccola e poco frequentata, i suoi grandi sassi levigati dal mare vi faranno da poltrona. Il mare è blu al porto, poco più in là: indimenticabile (e imperdibile).
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L’isola di Salina e il borgo di Pollara, come in un film

Salina è l’isola più verde dell’arcipelago, la seconda più grande dopo Lipari. Silenziosa e perfetta per chi ama la natura selvaggia, brilla sotto il cocente sole eoliano e regala tuffi in acque turchesi soprattutto a Pollara, il piccolo borgo che è stato location del film con Massimo Troisi Il postino e che oggi è meta di chi vuole godersi un momento fuori dal tempo sul fianco del cratere collassato di un vulcano antico. Le Balate sono una delle mete imperdibili della zona: queste grotte scavate nella scogliera per accogliere le barche dei pescatori sono anche un punto amatissimo dagli esploratori che non cercano particolare comodità ma preferiscono piuttosto godersi un’esperienza suggestiva.

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Le "balate" di Pollara a Salina. ©Adrienne Pitts/Lonely Planet

Le spiagge più belle di Salina


  • Punta Brigantino: dal piccolo centro di Lingua si raggiunge una spiaggia che inizia a nord dell’abitato e poi continua fino ai suoi estremi. Ce n’è per tutti i gusti, dai sassi alla ghiaia fino alla sabbia: è uno dei punti più amati dal locals grazie ai suoi servizi e alla sua facile accessibilità.
  • Spiaggia di Rinella è unica nel suo genere, almeno a Salina: per chi non ama ciottoli e sassi qui troverà sabbia morbida (e scura) su cui affondare i piedi.
  • A Prà Venezia ci si arriva dalla parte alta di Rinella: sul promontorio di Punta Megna si apre questa caletta di sassi non comodissima per chi ama il comfort balneare ma ideale per chi del mare vuole prendere il lato più selvaggio.
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Panarea, oltre il glamour dell’isola

Nell’immaginario collettivo e turistico l’Isola di Panarea è la più glamour delle isole Eolie, raggiunta ogni anno da vip che attraccano al largo per godersi la vista di Panarea da barche chilometriche. La più piccola delle sorelle ha anche quest’anima, è vero. Ma dietro i suoi locali e il suo charme nasconde una storia millenaria che vanta il primato di essere anche la più antica delle Eolie tutte, sede dei primi insediamenti umani nell’arcipelago. In mezza giornata la si esplora nella sua interezza percorrendo le sue coste, ma rimane impossibile cogliere per intero la storia e le sfaccettature di Panarea semplicemente con una passeggiata nella sua macchia mediterranea.

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Cala Junco a Panarea ©spooh/Getty Images
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Le spiagge più belle di Panarea


  • La spiaggia della Calcara ha una particolarità che attira turisti e locali: gli sbuffi sulfurei alle spalle della battigia, segno della presenza di un antico cratere. Il mare turchese e la spiaggia di sassi fanno il resto: se cercate bellezza e non avete paura dell’affollamento, è il luogo per voi.
  • Cala Junco: vi si accede dal Villaggio Preistorico di Punta Milazzese, un’altra chicca dell’isola. L’insenatura è tra le più amate e frequentate, perfetta anche per le immersioni all’esplorazione di insenature e fondali.
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La vista di Stromboli dal mare. ©spooh/Getty Images

Stromboli, scoglio di pietra nera

Ad attirare tutte le attenzioni, qui nel versante più orientale di tutto l’arcipelago, è il maestoso vulcano attivo che dà nome all’isola. Da 160 mila anni lo Stromboli affascina e incute timore, fomenta leggende e miti, trasportando migliaia di persone su fino alla bocca del cratere per godersi uno spettacolo unico al mondo. Ginostra, borgo abitato da poco più di 30 persone, è l’esempio di come Stromboli negli anni abbia saputo sfruttare le leve turistiche più affascinanti senza snaturare se stessa. Ancora oggi questo piccolo villaggio a ovest dell’isola è il ritratto delle Eolie di un tempo, in cui gli asini sono i mezzi di trasporto e il bagno si fa in piscine naturali all’ombra di un vulcano che sbuffa.


Le spiagge più belle di Stromboli


  • Le Piscinette di Ginostra, nel villaggio omonimo, sono delle insenature naturali che trasformano l’esperienza del bagno a mare in un’avventura dentro una piscina placida e affascinante. Si trovano accanto al porto e sono una delle attrattive principali del piccolo borgo bianco di Stromboli.
  • Ficogrande è la spiaggia attrezzata dell’isola, la più conosciuta e amata per i suoi servizi oltre che per il mare di un turchese incredibile. Si trova davanti a Strombolicchio e mescola ciottoli e spiaggia nera che rende la camminata sulla battigia un’esperienza unica.
  • Forgia Vecchia invece la si raggiunge solo via mare o percorrendo un sentiero non semplicissimo che parte alla fine della Spiaggia dello Scario. Non c’è nulla se non le onde e il vulcano che sbuffa sopra di voi. Portatevi dietro viveri e voglia di nuotare e passateci tutto il giorno per cogliere l’anima di Stromboli con la calma che merita.
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Le bellezze delle acque di Filicudi. ©Giakita/Getty Images

Filicudi, bellezza emersa

Questa isola dell’arcipelago è stata la prima a spuntare dalle acque più di 240 mila anni fa. Con i suoi insediamenti dall’Età del Bronzo e i suoi sentieri a picco sul mare, Filicudi è una bellezza estrema tutta da scoprire, sopra e sotto il pelo dell’acqua. Nei fondali si nascondono relitti e reperti, a raccontare una storia di flutti e tempeste.


Le spiagge più belle di Filicudi


  • Spiaggia di Capo Graziano: dopo la visita ai villaggi rupestri di Filo Braccio e Capo Graziano, un tuffo nella spiaggia omonima è d’obbligo, non fosse altro che per ritemprarsi dal sole che picchia forte su questo versante. Ad accogliervi ci saranno sassi e acqua trasparente come uno specchio.
  • La Spiaggia dei Brigantini, a nord del porto di Filicudi, è perfetta al mattino quando il sole batte e scalda questo lembo di costa. Il nome deriva - così dicono le leggende - dal fatto che una volta era attracco delle navi pirata. Oggi è una delle spiagge più amate dell’isola.
  • Grotta del Bue Marino: impossibile arrivare fin qui e non organizzare una gita in barca alla Grotta del Bue Marino, una delle più grandi di tutte le Eolie. Qui una volta le foche monache erano padrone assolute, ora di questi ospiti è rimasto solo il nome e i muggiti simulati dal vento. Oltre che una bellezza di un incanto impossibile da decifrare quando la si esplora a nuoto.
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Vista su Alicudi. ©GiovanniCaruso/Getty Images
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Alicudi, selvaggia e libera

Il viaggio tra le spiagge, le grotte, le calette e le baie più suggestive delle Isole Eolie finisce ad Alicudi, lì dove il tempo si è fermato. I pochissimi abitanti dell’isola, l’assenza di mezzi di trasporto, gli asini che risalgono i sentieri a picco sul mare, i luoghi a metà tra leggenda e storia come il Timpone delle Femmine (fenditure nelle rocce dove le donne un tempo trovavano riparo dai pirati) la rendono un baluardo tra i più selvaggi dell’arcipelago. Tra case diroccate vista tramonto che fanno la gioia degli amanti dell’abandonalism ed escursioni, la tappa ad Alicudi è un imperativo che regala emozioni.


Le spiagge più belle di Alicudi


  • Alicudi Porto è la più comoda delle spiagge sull’isola e fiancheggia l’abitato con un acciottolato di sassi scuri. La vista, dal lato meridionale, è sullo Scoglio della Palomba, arco di roccia che sorge dall’acqua.
  • Bazzina: chiedete a un pescatore di accompagnarvi fin qui e non ve ne pentirete. Silenzioso, solitario e magico, questa spiaggia misteriosa è un segreto di Alicudi che conserverete a lungo nei ricordi più belli di questa avventura.

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