Abandonalism, ma perché gli angoli fatiscenti ci affascinano?

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Nuova vita al vecchio, al fatiscente, al passato. L'amore per palazzi in disuso, borghi abbandonati ed ex fabbriche sta diventando sempre di più una passione di chi va a caccia degli antichi splendori con una macchina fotografica per puro piacere personale o per lavoro. Perché sì, l'Abandonalism è una tendenza che si sta spargendo a macchia d'olio non solo nella moda ma anche negli ambiti in cui uno sfondo a impatto fa la differenza, ad esempio quello dei matrimoni.

Beirut i luoghi abbandonati e carichi di fascino abbondano © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia
Beirut i luoghi abbandonati e carichi di fascino abbondano © Giulia Grimaldi / Lonely Planet Italia
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Il fascino di tegole che mancano, finestre rotte e edera che avvolge tutto ha un nome e si chiama Abandonalism. Un amore, quello per la fatiscenza, che supera quello per i borghi che se ne vanno che popolano l'Italia e va a caccia del vecchio e del decadente in giro per il mondo. Basta una fabbrica in disuso per svelare una storia per immagini: il marketing, la moda e persino il settore dei matrimoni sfrutta a piene mani il riverbero dei racconti che solo vecchie mura sanno raccontare. Secondo uno studio di Espresso Communication l'Abandonalism ha colpito anche i social, dove l'hashtag #abandonedplaces spopola con milioni di spunti fotografici. Ma perché il fatiscente ci affascina così tanto quando viaggiamo?

Perché amiamo la fatiscenza nei luoghi che visitiamo?

Una vecchia insegna o un palazzo senza più abitanti hanno un fascino irresistibile soprattutto in chi ama il vecchio che fa capolino nel nuovo. Secondo lo studio realizzato da Espresso Communication per Galleria Battilossi e Sonia Paone (docente di sociologia urbana all’Università di Pisa) le rovine ci affascinano perché sono il segno evidente del tempo che passa, del suo valore e dei suoi effetti. Una specie di celebrazione dell'imperfezione sul modello giapponese che la esalta attraverso la filosofia Wabi-Sabi che mette in primo piano il rustico, il grezzo, l'esposto. E che nel design si traduce nel rustrial, che mette insieme lo stile industrial e quello rustico e dà vita nuova a cose che sembravano averla persa.

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Luoghi abbandonati nel mondo

Mentre nelle grandi città come New York l'Abandonalism si traduce in una rivisitazione in chiave moderna di un luogo abbandonato (come la passeggiata sulla Highline o il Chelsea Market, prima fabbrica di biscotti, ora fulcro gastronomico della città) nel resto del mondo a guardare profili Instagram come @ItsAbandoned tutto ciò che è vecchio e abbandonato è bello in quanto tale. Dalle ruote panoramiche di un vecchio luna park in cui nessuno va più da molto tempo a una vecchia cappella ricoperta d'erba.

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Luoghi del mondo abbandonati come la Chicken Church a Magelang in Indonesia o la Rummu Prison in Estonia conservano anche un potere culturale che non sparisce col passare del tempo e che è a tratti inquietante e affascinante come solo le case passate sanno essere. A differenza di come si potrebbe pensare, intorno queste attrazioni non hanno città fantasma ma modernità e avanzamento tecnologico: l'effetto è straniante e incredibile insieme ed è per questo che l'obiettivo della fotocamera o dello smartphone spesso corre più a inquadrare una vecchia prigione semiemersa in mezzo all'acqua come quella estone che non gli impianti turistici che sono sorti intorno a lei.

Cimiteri lasciati in balia del tempo o vecchie ville signorili oggi mangiate dalle piante sono il cuore dell'abandonalism italiano. Villa de Vecchi in provincia di Lecco una volta era fastosa, oggi è solo un edificio divorato dall'incuria. I misteri e le leggende su fantasmi che popolano le sue stanze si sprecano ma l'occhio di chi ama rovine e borghi abbandonati non cerca il nascosto ma proprio l'esposto: coglie ciò che si vede e che il tempo e l'indifferenza degli esseri umani ha trasformato.

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Perché amiamo i luoghi abbandonati? Perché quando viaggiamo l'occhio corre al decadente e non solo a ciò che è nato qui e ora? Forse, in epoche di incertezze e di domande sul futuro, sapere che il tempo fa un lavoro sempre uguale e non ha discriminazioni consola. E anche perché il fatiscente implica sempre una storia, un valore che non possiamo perdere. Per questo un vecchio bus arrugginito conficcato nel terreno diventa un'avventura nella nostra testa: cosa avrà passato per arrivare fin lì? Cosa è successo alle persone che ci viaggiavano sopra?

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Ruderi e rovine ci tengono in vita perché sono il segnale di quello che è stato e che probabilmente sarà ancora. E danno valore estetico ma anche romantico al tempo, alle cose e alle storie che le hanno popolate: per questo più che un trend, l'abandonalism è un atto di resilienza umana che ben si applica anche al viaggio, alle persone che incontriamo e alle loro culture.

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Destinazioni in questo articolo:

Indonesia Italia Stati Uniti d’America
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