Viaggio a Panarea: che cosa vedere nella gemma delle Isole Eolie

Redazione Lonely Planet
5 minuti di lettura

La prima impressione che avrete dell'isola di Panarea sarà probabilmente legata allo scintillio dei suoi ristoranti alla moda, delle boutique e dei lussuosi hotel. Non giungete a conclusioni affrettate, perché la più piccola delle Eolie non significa solo mondanità, ma anche incontri memorabili con la bellezza della natura. In questo articolo vi indichiamo le esperienze da non perdere per apprezzare fino in fondo il suo territorio: tre chilometri quadrati o poco più, è vero, ma di pura bellezza. 

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Veduta aerea di Panarea. Credits Viewworld / Shutterstock
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Punta Milazzese: un viaggio nella preistoria

A 30 minuti di cammino da San Pietro, il principale centro abitato di Panarea, l’insediamento preistorico di Punta Milazzese risale alla media Età del Bronzo e occupa un promontorio roccioso a picco sul mare, al quale si accede attraverso uno stretto istmo. Nelle sue capanne sono stati rinvenuti centinaia di reperti, che hanno permesso di fare luce sui traffici marittimi attivi già dal XV secolo a.C. tra le Isole Eolie e Micene.

Adagiato su una piccola radura in cima al suggestivo promontorio di Punta Milazzese, questo villaggio preistorico costituito da 22 capanne a pianta circolare e da una rettangolare, che probabilmente era usata come luogo di culto o per funzioni collettive, è uno dei più spettacolari insediamenti antichi dell’arcipelago, datato tra il XIV e il XIII secolo a.C.

Scoperta e studiata a partire dal 1948 dall’archeologo Luigi Bernabò Brea, l’area ha restituito una gran quantità di oggetti, soprattutto vasellame in ceramica nera e strumenti di uso quotidiano, esposti tra il Museo Archeologico Eoliano a Lipari e la sua sede distaccata a Panarea. Le decorazioni di stile miceneo che caratterizzano questi oggetti testimoniano come la cosiddetta Civiltà del Milazzese, che ebbe colonie anche a Lipari e Salina, intrattenesse stretti rapporti commerciali con il mondo greco.

Un consiglio: anche se il percorso per arrivare al villaggio è piuttosto agevole, è meglio calzare scarpe chiuse e antiscivolo. Chi soffre di vertigini consideri che si passa su uno stretto istmo privo di parapetto.

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Incanto a Panarea. Credits funkyfrogstock / Shutterstock

Cosa fare a Panarea: l’itinerario a piedi verso Punta del corvo

Per un’esperienza ancora di maggior respiro, percorrete l’itinerario a piedi di circa 8 km che si sviluppa lungo il periplo dell’isola, in alcuni tratti a diretto contatto con la costa, in altri più all’interno. Per compierlo senza troppi sforzi serve poco più di mezza giornata: toccherete il punto più alto dell’isola, Punta del Corvo, il Villaggio Preistorico di Punta Milazzese e le tre contrade di San Pietro, Ditella e Drautto, tra profumati cespugli di macchia mediterranea, bianche case intonacate a calce e favolosi panorami sull’arcipelago.

Per salire fino alla Punta del Corvo, che con i suoi 421 m è il ‘tetto’ di Panarea, è possibile seguire tre diversi itinerari ben segnalati, di lunghezza e difficoltà variabili, che partono da altrettante zone dell’abitato. Nel caso di questo percorso, il punto di partenza e di arrivo è il porto. Fermatevi al Bar da Carola per fare colazione, inoltratevi fra i vicoli di Contrada San Pietro per acquistare una bottiglia d’acqua e qualcosa da mangiare.

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Panarea, trionfo del bianco. Credits EugeniaSt / Shutterstock

Cosa visitare a Panarea? Una piccola isola con grandi musei

Accanto all’ottocentesca Chiesa di San Pietro, che il 28 e 29 giugno si anima per la festa del patrono dell’isola, si trova una sezione del Museo Archeologico Eoliano, in cui sono esposti i reperti risalenti al Neolitico e all’Età del Bronzo rinvenuti a Punta Milazzese, nella zona della Calcara e in giacimenti sottomarini.

Non meno interessante è il Museo diffuso: un’antica casa di pescatori di pochi metri quadrati è stata trasformata dall’artista Adriana Pignatelli nel cuore di questo centro espositivo che racconta storia e tradizioni di Panarea grazie a cartine, pannelli e vari oggetti della tradizione. Nel giardino che circonda l’edificio sono piantumate tutte le specie vegetali tipiche dell’isola. Il museo non ha orari di apertura stabiliti, ma val la pena farci un salto e cercare di visitarlo.

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Cala Zimmari, Panarea. Credits Marco Borghini / Shutterstock

Spiagge: sassi, sabbia o ciottoli

Se si parla di spiagge, Panarea sa il fatto suo: colpiscono per bellezza e varietà. Se non vi dispiacciono i sassi e vi affascina la qualità dell’acqua, provate la Spiaggia della Calcara: anche se non è agevole raggiungerla, questa lunga lingua di roccia a nord di San Pietro, accessibile da un ripido sentiero che scende tra gli arbusti, nei mesi di luglio e agosto è sempre affollatissima. La ragione è che alle spalle della battigia sfogano i loro gas solforosi alcune fumarole, che testimoniano la presenza di un antico cratere. Se, invece, amate la sabbia, alzatevi di buon mattino e raggiungete Cala Zimmari. È l’unica spiaggia di sabbia di tutta Panarea, una piccola mezzaluna incastonata tra le rocce e fiancheggiata da un arenile pietroso. Se però riuscirete a distendere l’asciugamano, potrete riposarvi per tutto il giorno, intervallando la tintarella a lunghe nuotate per tutta la cala, che gode di un fondale basso, ma ricco di vita marina.

Quella che è forse la cala più suggestiva dell’isola vi aspetta a Cala Junco, ai piedi del Villaggio Preistorico di Punta Milazzese. Preparatevi all’incontro con un mare color turchese, che bagna una costa coperta di grandi sassi tondeggianti. Portatevi maschera e boccaglio ed esplorate lo specchio d’acqua, su cui si affacciano altre insenature dove sarete in totale solitudine.

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Panarea, l’isolotto di Dattilo. Credits Giongi63 / Shutterstock
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Un miniarcipelago di isole incantevoli

Panarea è un’ottima base per l’esplorazione del piccolo arcipelago che si incontra nel braccio di mare che la separa da Stromboli. Si tratta di ben cinque isolotti, uno più bello (e piccolo) dell’altro, che formano una sorta di miniarcipelago all’interno di quello eoliano. Noleggiando un gommone o affidandovi a una delle varie agenzie che organizzano gite in barca nei dintorni, potrete visitare: Dattilo, il più vicino alla costa e con la pittoresca Spiaggia delle Guglie; Lisca Bianca; Basiluzzo, il più grande dei cinque, con alte scogliere coronate da un verde altipiano; e infine Lisca Nera e Bottaro, i cui fondali accolgono il relitto di una nave mercantile inglese affondata nell’Ottocento e per questo sono un punto di immersioni assai frequentato.

Come arrivare a Panarea

L’isola è ben servita, in estate dagli aliscafi, che effettuano quattro collegamenti giornalieri con le altre dell’arcipelago eoliano (in inverno le corse si riducono a due). Se non avete fretta e arrivate dalla Penisola, potete ricorrere ai traghetti che due volte la settimana collegano Napoli a Panarea e a Milazzo. 

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