Turismo di massa addio: l'Alto Adige diventa a numero chiuso

Redazione Lonely Planet
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Stop all'overtourism, limite ai pernottamenti annuali e divieto di aprire nuove strutture ricettive: è la proposta dell'assessorato al turismo della provincia autonoma di Bolzano, che intende così porre un freno all'assalto turistico del territorio e preservarne ambiente, risorse e qualità della vita dei residenti. L'Alto Adige diventerebbe così una provincia “a numero chiuso”: è il primo caso in Italia e in Europa di limitazione turistica su scala provinciale.  

L’Alto Adige è ormai una meta iconica e molto battuta dal turismo di massa ©Francesco Meroni/Getty Images
L’Alto Adige è ormai una meta iconica e molto battuta dal turismo di massa ©Francesco Meroni/Getty Images
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La proposta dell’Alto Adige contro l’overtourism

La proposta, che dovrebbe essere approvata entro il mese di giugno, è strutturata in due rami principali. Da un lato, dunque, il tetto massimo ai pernottamenti annui sul territorio: il limite è stato fissato a 34 milioni di pernottamenti (pari alle presenze turistiche in Alto Adige nel 2019), ed è stato stabilito in base alla somma delle possibilità di pernottamento già presenti in provincia.

Altro pilastro della proposta riguarda invece proprio le strutture ricettive attive sul territorio: entro il mese di giugno terminerà la registrazione delle attività già presenti, e non sarà poi più possibile registrarne di nuove. La misura si applicherà anche ai residenti, che avranno il divieto di mettere a disposizione nuovi posti letto in case private (ad esempio tramite Airbnb). Obiettivo delle misure è quello di contenere entro limiti ragionevoli il turismo, cresciuto negli ultimi anni a ritmi esponenziali, e controllare lo sfruttamento delle risorse del territorio. Nessuna limitazione sarà invece applicata a chi visitasse l’Alto Adige in giornata, senza pernottare in loco.  

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Il Lago di Braies è una delle destinazioni altoatesine più frequentate ©Achim Thomae/Getty Images
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Alto Adige: non un caso isolato

La decisione dell’Alto Adige è arrivata in un momento di particolare attenzione sul tema dell’overtourism, cioè l’eccesso di presenze turistiche in determinate località particolarmente iconiche, sollevatasi soprattutto a seguito delle elevatissime presenze turistiche in diversi territori nel ponte di Pasqua e Pasquetta.

E dopotutto, l’Alto Adige non è certo il primo a tentare di mettere un argine al turismo di massa: a Venezia, ad esempio, dal gennaio 2023 è attivo il numero chiuso (si può accedere alla città lagunare previo acquisto di un ticket d’ingresso), mentre a Portofino sono state istituite “zone rosse” che vietano la sosta in alcune zone. Come non citare poi il Lago di Braies, sempre in Alto Adige? La celeberrima destinazione montana oggi è raggiungibile solo con prenotazione obbligatoria, con l’istituzione di un numero massimo di visitatori giornalieri. 

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