6 esperienze da non perdere tra le montagne d’Italia

Redazione Lonely Planet
7 minuti di lettura

Se anche voi siete tra chi, d’estate, preferisce il fresco della montagna all’afa della pianura e alla folla del mare, queste esperienze ad alta quota sono pensate per farvi vivere avventure e weekend diversi dal solito in angoli sperduti delle nostre bellissime montagne. Qui vi diamo sei pratici consigli, ma trovate molto di più nel nostro nuovissimo volume Viaggiare in Italia, 365 esperienze da vivere nella natura.

Lago di Fiastra
Il lago di Fiastra, tra i monti Sibillini ©Andrea Luciani
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Estasiarsi al tramonto nel Parco dei Sibillini – Marche e Umbria

Si trova a cavallo di due regioni, Marche e Umbria, e si estende su quattro province, tre delle quali nelle Marche, ovvero Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è una miniera di bellezze naturali, possibilità di escursioni, paesaggi stupendi e biodiversità. Troverete boschi di faggi e castagneti, grotte legate ad antiche leggende e laghi da cartolina, e poi camosci, lupi appenninici, orsi bruni marsicani e aquile reali che abitano indisturbati queste aree; senza dimenticare i numerosi piccoli borghi che sono la ricchezza del territorio. Per godervi al meglio l’intatta bellezza dei luoghi, vi consigliamo di optare per un’escursione al tramonto con una delle guide ufficiali del parco. Se è inverno, per esempio, fate una ciaspolata ai Piani di Ragnolo – un vasto altopiano tra Sarnano e Fiastra, da dove si gode di una vista privilegiata sull’Appennino Umbro-marchigiano – con cena in una delle baite e ritorno sotto il cielo stellato. Un’alternativa, sempre con le ciaspole ai piedi e sempre al tramonto, porta a Frontignano di Ussita, tra boschi e praterie d’alta quota, per ammirare il giorno che si spegne sul massiccio del Monte Bove. Entrambi i percorsi sono lunghi 7 km e dovete calcolare due-tre ore di percorrenza. Per informazioni, consultate il sito del parco dove, per ogni uscita, sono indicati costi e contatti delle guide.

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Cavalcare sui sentieri dei boscaioli in Valle Ellero - Piemonte

l trekking a cavallo in un ambiente alpino richiede tecnica, prudenza e sicurezza. Tutto ciò viene garantito dalle guide equestri ambientali del Maneggio La Canunia di Lurisia, che propongono camminate sui percorsi montani così come fra i boschi e i prati intorno al paese. Tra queste, l’escursione di un giorno lungo i sentieri dei boscaioli della magnifica Valle Ellero, che confina a ovest con la Valle Pesio; la gita è adatta ai cavalieri con un po’ di esperienza che vogliano lanciarsi in qualche emozionante galoppata. In sella ad affidabili destrieri – spagnoli, bardigiani o serafici avelignesi – affronterete il percorso che collega tra loro le frazioni di Lurisia, ognuna con le sue piccole-grandi curiosità. Bertini, con l’ex Convento del Cascinale dei Frati abitato nel Medioevo dai benedettini, custodisce un ciclo di affreschi quattrocenteschi attribuiti a Giovanni Mazzucco che raffigurano anche le attività agresti dei monaci. Poi l’Annunziata, con l’omonima cappella e le case immerse in un’atmosfera d’altri tempi. E Norea, con la chiesa seicentesca di San Bartolomeo coeva a quella di San Donato nella borgata di Dho, dov’è ancora attivo un antico forno a legna comunitario; qui è prevista una sosta gourmet al Ristorante Belvedere, noto per la sua ottima cucina piemontese a base di funghi. Nel pomeriggio si prosegue per la graziosa borgata medievale di Prea, scenografia perfetta nel periodo natalizio con un presepe vivente tra i più emozionanti.

Il Massiccio del Pollino, in Calabria ©trattieritratti
Il Massiccio del Pollino, in Calabria ©trattieritratti

Scendere in rafting per scoprire il Parco del Pollino - Calabria

Visitare il Massiccio del Pollino è fondamentale per poter dire di conoscere la Calabria. Il cuore di questo vasto territorio, che si estende tra i due mari nel nord della regione, comprende trekking meravigliosi e ambienti adatti agli sport outdoor, ma anche arte sopraffina e spiritualità. Un’ottima idea è quella di raggiungere Civita, uno dei borghi più belli e pittoreschi dell’area e centro dell’antica cultura arbëreshë, ovvero quella nata dalle migrazioni degli albanesi avvenute fra XIV e XVIII secolo. Per farlo, potreste scegliere di percorrere la settima tappa (16 km; dislivello 600 m; 4-6 h) del Cammino Basiliano che segue idealmente i passi dei monaci medievali ispirati dalla vita di san Basilio. Le 73 tappe sono tutte belle, ma questa è particolarmente rappresentativa. Non facilissima (meglio essere un po’ allenati), muove da Cerchiara di Calabria, il paese del celebre pane, circondato da grotte un tempo rifugio di monaci, pastori e commercianti; poi, percorrendo i versanti del Monte Sellaro e attraversando grandi boschi, si raggiunge il Santuario della Madonna delle Armi, semplicemente un pezzo di Medioevo che affaccia sulla Sibaritide (la piana di Sibari) dando l’impressione di abbracciare tutto il Mar Ionio; costeggiando infine il tumultuoso torrente Raganello lungo antiche mulattiere e superando il magnifico Ponte del Diavolo, si arriva a Civita, uno dei borghi più belli non solo dell’area ma d’Italia. L’applicazione ‘Cammino Basiliano’ fornisce tutte le mappe necessarie.

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Camminare al bivacco e ai laghi nel Vallone di Vertosan – Valle D’Aosta

Il Vallone di Vertosan ha un fascino unico e il modo ideale per scoprirlo è percorrerlo a piedi con una camminata di circa tre ore e mezza. Parcheggiate l’auto a Vens e proseguite lungo il sentiero che vi porterà al Lago di Joux. Da qui inizia una strada poderale che dapprima scende dolcemente e poi spiana per arrivare alla località di Jovençan, dove si trova la trattoria Lo Grand Baou. A questo punto lasciate la strada principale e inerpicatevi sul sentiero n. 11, in direzione dei Laghi di Dzioule. La passeggiata è gradevole e il pendio sale senza presentare strappi troppo impegnativi. I cespugli di rododendri in fiore e le viole selvatiche vi faranno compagnia, insieme ai pascoli rigogliosi che risplendono di un verde brillante. Superato un vallone sospeso sulla destra, dal quale scendono impetuose cascate, vi ritroverete quasi in cima alla valle di Vertosan: a circa 2500 m di quota, aggrappato a una roccia e proiettato verso le montagne e il cielo, sorge il Bivacco Brédy, un luogo della memoria realizzato per ricordare Claudio, grande appassionato di montagna e di viaggi. Dal bivacco bastano pochi passi per raggiungere i tre Laghi di Dzioule: le rocce dal colore rossastro sui fondali hanno la stessa tonalità delle montagne tutt’intorno. Se siete attrezzati, potrete decidere di dormire nel bivacco e ammirare l’alba sul Gran Paradiso proprio di fronte, uno spettacolo indimenticabile.

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I cavalli di razza avelignese, Haflinger in tedesco, che prende il nome dal paese di Avelengo ©ON-Photography Germany
I cavalli di razza avelignese, Haflinger in tedesco, che prende il nome dal paese di Avelengo ©ON-Photography Germany

Gironzolare a cavallo sopra la Conca di Merano – Trentino Alto Adige

Siamo in Alto Adige, nella provincia autonoma di Bolzano, terra che abbaglia i viaggiatori con la sua bellezza fatta di Alpi e Dolomiti, ampie valli, valichi di montagna, fiumi trasparenti, laghi fiabeschi, parchi naturali e impetuose cascate. Una bella soluzione, per conoscere il territorio soprattutto in autunno e in primavera, è percorrere a piedi il Sentiero Avventura Haflinger, che si snoda sull’altopiano tra Avelengo, Verano e Merano. È un’escursione turistica ma anche didattica, perfetta per le famiglie che viaggiano con i bambini, perché aiuta a imparare tutto sulla splendida razza di cavalli avelignese, Haflinger in tedesco, che prende il nome dal paese di Avelengo.

Riconoscerete questi stupendi animali perché hanno il mantello marrone chiaro e una bella criniera bionda. Sono apprezzati per il carattere docile, tanto che in passato venivano usati come animali da lavoro; oggi sono cavalli da passeggio, dei quali, grazie alle dodici stazioni del Sentiero Avventura, potrete approfondire le caratteristiche. Si parte da Avelengo e si arriva a Santa Caterina, seguendo l’itinerario n. 2 Bürgeleweg. Il percorso è molto facile, è lungo poco più di un paio di chilometri e si percorre in 40 minuti circa. Mentre i bimbi potranno giocare e divertirsi nelle varie postazioni, i genitori avranno modo di scattare qualche fotografia a queste montagne dal fascino intatto.

Rincorrere albe e tramonti in Val di Fassa

 Abbracciato da una meravigliosa conca circondata dalle pareti verticali delle Dolomiti, il Rifugio Roda di Vaèl/ Rotwandhütte, in Val di Fassa, è un luogo accogliente. Gestito con gentilezza da Roberta e dal suo staff, ha persiane a strisce bianche e azzurre e pareti ricoperte di zangole. Per arrivarci dalla strada che sale da Vigo di Fassa, imboccate il sentiero n. 548 (1 h 30 min circa) che inizia da un parcheggio sterrato a circa 200 m dal Passo di Costalunga. Fermatevi al rifugio per contemplare le vette tutt’intorno, ma anche per gustare uno degli ottimi piatti serviti, conditi di simpatia e cortesia. La discesa segue lo stesso itinerario della salita oppure i sentieri n. 549 e n. 539(Sentiero del Masarè) che incrociano l’aquila di bronzo del Monumento a Theodor Christomannos, pioniere del turismo dolomitico; si torna al punto di partenza passando sotto la Seggiovia Paolina. 

Oltre a essere un posto speciale dove trascorrere una notte, il rifugio è il fantastico punto di partenza di diverse escursioni, giri ad anello e vie di arrampicata, oltre che per arrivare in cima all’iconica Roda di Vaèl se ci si sente di affrontare la via ferrata. In questo caso, per ammirare uno spettacolo indimenticabile, prenotate un posto letto al rifugio e percorrete la via ferrata in modo da arrivare in vetta all’alba o al tramonto: ricordatevi il kit ferrata e la frontale e, soprattutto se non siete esperti, fatevi accompagna- re da una guida alpina. 

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Il Rifugio Roda di Vaèl/ Rotwandhütte, in Val di Fassa©Ihor Serdyukov
Il Rifugio Roda di Vaèl/ Rotwandhütte, in Val di Fassa©Ihor Serdyukov

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