Barcellona contro l'overtourism: la stretta radicale sugli affitti brevi nella città catalana

Barcellona è una delle più amate destinazioni turistiche della Spagna, ma da tempo è anche al centro del dibattito sull’overtourism, il turismo di massa indiscriminato che anno dopo anno sta mettendo in serio pericolo la qualità della vita dei residenti, alterando tra le altre cose anche il mercato immobiliare delle grandi città. Proprio a questo proposito, è stato confermato il divieto entro il 2028 degli affitti brevi destinati ai turisti. L’obiettivo è frenare l’aumento dei prezzi delle abitazioni e restituire soluzioni abitative accessibili ai residenti.

La Rambla, Barcelona © alexeys / Getty Images
La Rambla, Barcelona © alexeys / Getty Images
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Il divieto sugli affitti brevi

La stretta sugli affitti turistici brevi è una misura drastica voluta ancora lo scorso anno dal sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, e attualmente al vaglio per capirne la fattibilità. Se dovesse essere confermata, verrebbero revocate 10.101 licenze di case vacanze a Barcellona, molte delle quali oggi presenti su piattaforme come Airbnb. L’obiettivo di questa stretta è contenere l’aumento dei prezzi degli alloggi per i residenti e ridurre progressivamente l’impatto del turismo sulle aree più visitate. Oltre a non rilasciare più licenze per l’affitto di appartamenti privati da oltre dieci anni e aver deciso il divieto entro il 2028 degli affitti brevi destinati ai turisti, l’amministrazione comunale di Barcellona è impegnata in un attento controllo delle licenze

Le zone di Barcellona maggiormente colpite dal boom degli affitti brevi sono Barceloneta, il Barri Gòtic, El Raval e El Born, quartieri in cui il turismo di massa si concentra ormai da svariati anni. Il suggerimento, se scegliete di soggiornate in un appartamento privato in queste zone, è di verificare sul sito fairtourism.barcelona che abbia la licenza. Altrimenti, un’alternativa più sostenibile per l’economia locale è optare per un piccolo hotel indipendente.

Una folla di visitatori davanti al Mercat de Sant Josep de la Boqueria, nel quartiere Ciutat Vella di Barcellona ©Florin Cnejevici / Shutterstock
Una folla di visitatori davanti al Mercat de Sant Josep de la Boqueria, nel quartiere Ciutat Vella di Barcellona ©Florin Cnejevici / Shutterstock

L’aumento delle locazioni turistiche in Spagna

Secondo i dati di Exceltur riportati da Reuters, tra il 2022 e il 2024 le locazioni turistiche in Spagna sono aumentate del 25%. A fronte di questa crescita, però, il numero di camere d’hotel sarebbe salito solo del 2%. La questione della crisi abitativa coinvolte tutta la Spagna. La Banca di Spagna conferma che a livello nazionale ci sarebbe una carenza di circa 450.000 alloggi per residenti.

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In una recente intervista al quotidiano tedesco WELT, il CEO di Airbnb, Brian Chesky, ha sottolineato che a Barcellona i prezzi delle abitazioni sono cresciuti del 60% negli ultimi dieci anni, mentre il numero di annunci su Airbnb è diminuito. Secondo i dati forniti da Chesky, la maggior parte dei turisti a Barcellona sarebbero ospiti d’hotel o passeggeri delle crociere. Airbnb, quindi, prosegue Chesky sarebbe solo un comodo capro espiatorio per un problema, quello del turismo di massa, che non può essere attribuito in via esclusiva alle case vacanze.

Barceloneta, Barcellona ©Blake Horn for Lonely Planet
Barceloneta, Barcellona ©Blake Horn for Lonely Planet
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Proteste e insofferenza dei residenti

L’impatto dell’overtourism si riflette anche nella qualità della vita quotidiana dei residenti. Già nel luglio dello scorso anno, migliaia di persone avevano manifestato contro l’overtourism arrivando a spruzzare acqua sui visitatori di alcune delle attrazioni turistiche più famose della città. Una protesta che, con modi diversi, si è replicata anche quest’anno

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Barcellona non è l’unica città a fare i conti con l’overtourism. Proteste simili si sono registrate anche in altre città della Spagna, in ItaliaFrancia e Portogallo.

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Turismo sì, ma più sostenibile

La questione, comunque, è complessa. Infatti, se da un lato il turismo nella sua forma di turismo di massa concentrato in pochi mesi e in poche zone è un problema da gestire anche a causa della crescente gentrificazione di quartieri centrali storicamente molto popolari, dall’altro il turismo è una leva economica da non sottovalutare. Ed è proprio per questo che, se si vuole provare a risolvere una questione tutt’altro che semplice, serve un approccio integrato, evitando facili semplicismi.

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