Dolomiti, un viaggio nel patrimonio dell’umanità
Con la loro verticalità e le distese di morbidi prati dominati dalle inebrianti pareti di roccia bianca, le Dolomiti hanno affascinato e continuano ad affascinare generazioni di viaggiatori e di alpinisti di tutto il mondo e sono divenute una delle mete di montagna più gettonate in inverno e in estate. Ma è sotto la superficie luccicante del turismo che si nascondono i panorami più belli delle Dolomiti, che regalano emozioni impareggiabili e custodiscono le tradizioni e i valori della vita di montagna.
Innamorarsi di questi luoghi è facile: vi basterà percorrere le strade che solcano queste valli fiabesche per ritrovarvi in un ambiente magico, fatto di creste che ricamano nel cielo disegni scolpiti dal tempo, di case che sembrano uscite da un racconto dei fratelli Grimm e di panorami che vi resteranno per sempre nel cuore. I paesi delle Dolomiti e i suoi incredibili paesaggi sono pronti a conquistarvi.
Verso i giochi di Cortina 2026
Sono trascorsi 13 anni da quando l’Unesco ha sancito l’ingresso delle Dolomiti nel Patrimonio mondiale dell’umanità. Il miglior modo per celebrare queste montagne superbe è immergersi tra le loro cime affilate, camminando lungo le crode che conducono alla scoperta di luoghi incantati, dove la mente si libera dalle catene della vita quotidiana, l’anima ritrova nuove energie e il cuore torna a battere al ritmo della natura.
Ma i motivi per festeggiare sono più d’uno: ci si avvicina alle Olimpiadi del 2026 che sono state proprio assegnate a Cortina. Dopo quelle del 1956, Cortina tornerà dunque a ospitare le Olimpiadi e lo farà all’insegna della sostenibilità, proprio per tutelare l’ambiente montano che sarà la splendida cornice delle gare.
Cosa fare nelle Dolomiti: sport e vita outdoor
Dalle semplici passeggiate alle vie di arrampicata più impegnative, dai percorsi in mountain-bike, anche elettrica, alle ferrate, i modi per immergersi e scoprire le Dolomiti sono pressoché infiniti.
Camminando su sentieri abbastanza facili e sempre ben curati e segnalati, potete andare ad ammirare le Tre Cime di Lavaredo, le Torri del Vajolet, le Odle, il Campanile di Val Montanaia oppure immergervi nella lunga gola del Bletterbach, una sorta di Gran Canyon lungo 8 chilometri e profondo fino a 400 metri. Potete anche scegliere qualche itinerario più soft nel cuore dell’oceano verde dell’Alpe di Siusi, l’altopiano più grande d’Europa, oppure rilassarvi sulle sponde del Lago di Braies, incastonato tra imponenti montagne che sembrano volerlo proteggere con la loro maestosità. Se invece siete alla ricerca di territori più selvaggi, spostatevi verso le Dolomiti friulane, nei Piani Eterni in quelle bellunesi o ancora nell’altopiano delle Pale di San Martino, che riusciranno a soddisfare anche chi cerca le avventure più estreme.
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Dolomiti in estate: il festival di musica più amato
Concerti di musica classica, jazz, etnica, ma anche interpretazioni d’autore, i Suoni delle Dolomiti è una delle rassegne per cui andare in questi luoghi d’estate: si tratta di un festival di musica in quota che coniuga musica e montagna, arte e natura e che vede artisti di tutto il mondo esibirsi in contesti naturali unici, quali cime, radure o laghetti raggiunti dai musicisti e dal pubblico rigorosamente a piedi camminando lungo i sentieri.
Dopo la tempesta
La tempesta dell’ottobre 2018 ha lasciato un segno profondo in diverse zone delle Dolomiti: le raffiche di vento, che soffiavano a velocità spaventose, hanno abbattuto quasi nove milioni di metri cubi di legname sulle montagne tra il Veneto e il Trentino-Alto Adige e le foto della devastazione hanno fatto il giro del mondo.
Nelle settimane successive, con l’operosità tipica dei popoli di montagna, gli uomini dei consorzi e della forestale si erano messi al lavoro per rimuovere gli abeti abbattuti e per ridare una parvenza di normalità al territorio.
La violenza della tempesta aveva devastato anche il tracciato pedonale che attraversava i Serrai di Sottoguda, un percorso che consentiva di inoltrarsi dentro la forra scavata nella roccia dalle acque del torrente Pettorina per arrivare al cospetto della Regina, la Marmolada.