Venezia in cinque giorni

Cosa vedere in cinque giorni a Venezia? Tante cose e comunque poche! Se vi chiedete, infatti, quanti giorni ci vogliono per visitare Venezia, cinque sono il minimo per cercare di comprendere storia, arte e tradizioni di una città così densa. Ma con un programma molto fitto potrete comunque ricavarvi un’idea generale soddisfacente, fare qualcosa di insolito, esperienze uniche e farvi venire la voglia di tornare ancora.

Veduta sui canali di venezia
Venezia è un museo a cielo aperto, cercate gli scorci meno conosciuti ©Jaro68
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Cosa vedere in Piazza San Marco

Il primo giorno lo dedicherete alla “grande” Venezia, quella di Piazza San Marco. Qui si trova tutto ciò che meglio rappresenta la storia di Venezia come impero marittimo e stato territoriale dalla storia millenaria. Prenotate il biglietto per Palazzo Ducale sul sito dedicato, o meglio ancora preacquistate tutti i servizi che vorrete (dai musei ai trasporti) sul sito veneziaunica.it, ma recatevi prima nella Basilica di San Marco, cercando di presentarvi all’orario di apertura in modo da non trovare le code di crocieristi e godervi il più possibile lo splendore dorato dei mosaici. Quindi andrete a palazzo, per perdervi nelle decine e decine di stanze che costituiscono gli appartamenti del Doge, gli uffici delle magistrature, i tribunali della Serenissima, gli organi di governo e le temutissime prigioni. Se volete ulteriormente approfondire andate al Museo Correr, sempre in piazza, museo civico con sezioni archeologiche, storiche e artistiche.

Il pomeriggio dedicatelo ad ammirare Venezia nella sua veste più ‘iconica’, percorrendo le rive, raggiungete anche l’Arsenale, testimone, con il Museo Storico Navale, della grandezza marittima della Repubblica e finite il giro a Campo San Giovanni e Paolo, dove si trova la grande chiesa che custodisce le spoglie dei dogi e i loro monumenti funebri e la rinascimentale scuola (corporazione) di San Marco. È il momento di un’ombra (un bicchiere di vino) o di uno spritz: le osterie dei dintorni sapranno placare la vostra sete. Il primo giorno è andato: tanta roba? Beh, benvenuti a Venezia!

ponte di Rialto Venezia
Il celebre ponte di Rialto © Lantern Tales Studio

Rialto, la "City" di Venezia

L’altra metà delle ‘nozioni fondamentali’ la affrontate il secondo giorno, recandovi nella zona di Rialto. Sorpresa: sono quasi tutte cose da fare gratis a Venezia. Prima di oltrepassare il famoso ponte cinquecentesco, entrate nel Fondaco dei Tedeschi, l’antico emporio e ricovero dei mercanti provenienti dal nord Europa, ancora oggi centro commerciale con tanti prodotti a marchio ‘Venezia’ e, prenotando sul sito dedicato, salite fino al roof top, per godere di una delle più belle viste sulla città, proprio a ridosso del Canal Grande.

Quindi andate sull’altra sponda dove si trovava il centro economico della Serenissima, la ‘city’, che aveva i propri uffici nelle meravigliose Fabbriche Vecchie e Nuove, queste ultime firmate da Jacopo Sansovino nel Cinquecento e in altri edifici istituzionali. Nei portici al piano terra, detti ‘del Bancogiro’ si trovavano il gli uffici di cambio dove venivano girati gli assegni del passato. Ma Rialto è anche la sede del mercato del pesce e dell’ortofrutta. Nei giorni feriali e soprattutto il sabato mattina fate un giro qui, per le spese o per farvi venire fame. Fame che placherete nei tanti bacari (da Bacco, sono mescite con piccola cucina) della zona. Se non sapete scegliere andate alla Cantina Do Mori, una delle più antiche e affascinanti. Se invece avete voglia di respirare (letteralmente) l’aria del mercato, quando questo era uno dei punti di approdi dell’Oriente, entrate alla Drogheria Mascari, per inebriarvi con i profumi delle spezie e acquistare un po’ di vino.

Dal momento che non dovete guidare, non lesinate e se volete fate quello che i locali chiamano un bacaro tour. Vi trovate nel sestiere (quartiere, a Venezia tutto ha un nome particolare) di San Polo. Inoltratevi nelle piccole stradine di questa parte della città alla ricerca di osterie, con il nobile obiettivo di raggiungere la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, capolavoro del gotico veneziano e fra le più importanti chiese della città, che conserva capolavori di Giovanni Bellini, Palma il Giovane, Tiziano, Longhena in un’atmosfera medievale davvero suggestiva.

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Il Ghetto ebraico di Venezia
Il Ghetto ebraico di Venezia ©Boris-B

Il Ghetto più antico d’Europa, le isole e tanta arte

Si può dire che l’essenziale sia stato visto. E avete visto sì e no un 10% di Venezia. Per cominciare a completare il quadro il terzo giorno andate nel sestiere di Cannaregio, zona nord-ovest, dove si trova l’affascinante e vivace quartiere del Ghetto ebraico, il primo d’Europa, dove vive una delle più radicate fra le tante comunità che popolavano la città in passato. Qui si trovano ben cinque sinagoghe, ma sono invisibili, perché sono dentro le case. Al Museo Ebraico potrete acquistare i biglietti per vistarle, con una guida. Sono aperte a rotazione, per rimanere informati visitate il sito. Ci sono anche alcune botteghe che vendono artigianato e antiquariato legato alla storia degli ebrei a Venezia e, tanto per cambiare, alcune mescite, come Al Tappo. Fra le calli della zona troverete una delle poche botteghe rimaste a portare avanti la grande tradizione della pasticceria ebraica veneziana .

Da qui siete in posizione strategica per imbarcarvi verso le isole di Murano, Burano e Torcello, mete ideali per comprendere l’ambiente lagunare, la varie forme del vivere in Laguna e soprattutto per conoscere la storia delle origini della comunità veneziana, nell’antichissima Basilica di Torcello. Il punto d’imbarco si trova alle Fondamente Nove. Per darvi la carica per affrontare la traversata e farlo con lo spirito degli antichi marinai veneziani, entrate da Algiubagiò, un quotato ristorante dove potrete però trovare il Mistrà, un liquore all’anice di origine antichissima. Pare che a regolamentarne la produzione sia stato il doge Lorenzo Tiepolo, quello che diede il benestare a Marco Polo per i suoi viaggi. Ancora oggi viene comunemente consumato nelle Marche, dove i veneziani facevano scalo, ma da qualche tempo è stato oggetto di un recupero in città e si può assaggiare solo in alcuni locali selezionati.

Ma se questo programma non vi convince, invece che a Cannaregio andate a Dorsoduro, per visitare una delle zone più eleganti e signorili della città, dove si trovano musei unici come la Peggy Guggenheim Collection e le importantissime Gallerie dell’Accademia, la pinacoteca.

Cannaregio Venezia
In barca al Cannaregio ©waku
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Venezia dall’acqua

Come potevate prevedere, arte, palazzi, meraviglie non mancano, ma anche a qui si possono fare delle esperienze davvero autentiche. Buona parte di esse è legata alla dimensione acquatica della città. Molti visitatori stanno al massimo un weekend, quindi voi, al 4° giorno, avete già una discreta esperienza rispetto alla massa. Siete pronti per una lezione di voga tradizionale, sostenibile, ecologica, bellissima e soprattutto perfettamente compatibile con il traffico acqueo. I ragazzi di Venice on Board non solo organizzano corsi per neofiti e intermedi, ma anche si occupano meritoriamente di restaurare e rimettere a navigare vecchie barche della variegatissima flotta di imbarcazioni tradizionali veneziane

Ma sapevate che esiste anche un modo tradizionale di veleggiare? A Cannaregio è possibile prendere lezioni e muoversi con una barca apprezzando la prospettiva migliore dalla quale vedere palazzi e monumenti. Se l’argomento vi ha ammaliato andate allo squero (cantiere nautico) San Trovaso, per un tuffo nell’arte dei maestri d’ascia che costruiscono le gondole, in un ambiente straordinario che ricorda una baita sull’acqua. Se invece la voga non vi ha conquistato dedicatevi ai mestieri nei laboratori di maschere o di papier maché oppure andate alla ricerca dei souvenir meno inflazionati: le furlane (babbucce tradizionali), i quaderni rilegati, le conterie (perle di vetro), senza dimenticare la pasticceria.

In bici lungo il litorale di Venezia

È il quinto giorno e sarebbe il momento di andarsene semplicemente a zonzo per le calli, col naso all’insù alla ricerca delle mille curiosità di Venezia e dei sui angoli nascosti. Ma, se è estate, perché negarvi un tuffo in mare? Non è l’aspetto più noto della città, ma a Venezia c’è il mare e soprattutto ci sono chilometri di spiagge libere nell’isola del Lido e in quella di Pellestrina. Con la motonave raggiungete la prima delle due, noleggiate una bici e affrontate i quasi 30 chilometri di litorale che separa la laguna dal mare aperto, imbarcandovi comodamente con le bici nei traghetti e esplorando alcuni paesi dall’inconfondibile sapore peschereccio.

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Come andare a Venezia e sopravvivere al turismo

Venezia è una città a tratti soffocata dall’overtourism, ma basta qualche accorgimento per riuscire a districarsi. Uno di questi è dormire a Venezia: l’offerta è ampia e già verso l’ora dell’aperitivo, quando le folle dei giornalieri cominciano a defluire, l’atmosfera diventa incantevole. Un altro riguarda come arrivare: il modo migliore è di gran lunga con il treno. Spostatevi poi utilizzando i mezzi publici solo in caso di necessità (ad esempio all’arrivo con i bagagli o andando per isole). Le mappe online altro non fanno che indirizzare tutti negli stessi percorsi: procuratevi una cartina. Inoltre Venezia è davvero una miniera di scoperte, un museo a cielo aperto. Oltre ai siti noti a tutti (e per questo affollatissimi) c’è molto altro da vedere: compratevi una buona guida. E poi l’ultima regola aurea: occhio agli specchi per le allodole. Non cedete alle lusinghe di angoli pittoreschi, ristorantini con romantici tavolini sul canale, una flebile luce ad illuminarli: non si può avere tutto, nemmeno a Venezia.

Guide e prodotti consigliati:

Guida di viaggio

Venezia Pocket

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