Il Giappone vuole più turisti, nonostante l’overtourism

Redazione Lonely Planet
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Se da una parte ci sono state diverse iniziative per contrastare i problemi legati all'eccessivo afflusso di visitatori stranieri, dall’altra il capo dell'agenzia del turismo giapponese, Ichiro Takahashi, ha di recente ribadito la volontà del Giappone di raggiungere i 60 milioni di turisti stranieri nel 2024, un numero che rappresenta più del doppio di quelli accolti nel 2023.

Il GIappone vuole diventare una meta ancora più popolare ©Guitar photographer / Shutterstock
Il GIappone vuole diventare una meta ancora più popolare ©Guitar photographer / Shutterstock
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Il Giappone si trova così a dover bilanciare l’ambizione di diventare una meta turistica ancora più gettonata a livello mondiale con la necessità sempre più impellente di gestire gli impatti dell’overtourism, spesso accentuati anche da comportamenti inappropriati da parte dei visitatori.

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Grazie all’abolizione delle restrizioni imposte durante la pandemia, nel solo 2023 il Giappone ha accolto 25 milioni di visitatori stranieri. Numeri che sono già destinati a essere surclassati nel 2024. Nel solo mese di maggio, infatti, sono stati registrati 3,04 milioni di arrivi internazionali, segnando così un aumento del 9,6% rispetto allo stesso mese del 2019. Ma non solo. I dati mostrano che maggio è stato il terzo mese consecutivo a registrare la presenza di oltre tre milioni di turisti. 

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Il Giappone cerca un equilibrio tra turismo e overtourism ©Royalty Free Editorial
Il Giappone cerca un equilibrio tra turismo e overtourism ©Royalty Free Editorial

Ichiro Takahashi ha dichiarato anche che ci sono ancora moltissimi luoghi poco conosciuti in Giappone e che questi potrebbero rappresentare nuove risorse turistiche. E forse la chiave per risolvere questa situazione che può sembrare quasi paradossale è proprio questa: gestire meglio l’afflusso turistico così da non rovinare alcuni luoghi iconici e far conoscere anche le parti meno note del paese a chi viene dall’estero.

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Divieti contro l’overtourism

Nel frattempo, però, sul territorio aumentano le misure che le autorità locali stanno prendendo per proteggere il patrimonio culturale delle loro città. A Himeji, una cittadina nella prefettura di Hyōgo sull’isola di Honshū, si sta valutando la possibilità di aumentare di sei volte il prezzo d’ingresso al suo famoso castello solo per i visitatori stranieri. Dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993, il castello di Himeji è una delle più antiche architetture del periodo Sengoku ancora intatte, nonché il castello più visitato di tutto il Giappone

Il castello di Himeji, Giappone ©Royalty Free Commercial
Il castello di Himeji, Giappone ©Royalty Free Commercial

Da aprile, i turisti non possono più entrare nei vicoli privati del quartiere Gion di Kyoto, una delle destinazioni turistiche più rinomate di tutta la città per la sua architettura imperiale e per le storiche sale da té.

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A maggio, nella città di Fujikawaguchiko, le autorità giapponesi hanno installato un’enorme barriera per impedire ai turisti di fermarsi e fotografare il Monte Fuji da una delle posizioni più instagrammabili del momento. Questo perché nei mesi precedenti si erano susseguiti episodi di maleducazione estrema tra chi, incurante delle regole e del rispetto degli altri, si fermava qui per la foto perfetta. E ancora, per lo stesso motivo, la prefettura di Yamanashi ha limitato il numero di persone autorizzate a scalare il monte Fuji percorrendo il Sentiero Yoshida.

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