Il giro del ‘tacco’ in bicicletta

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La Puglia è una destinazione da sogno per gli appassionati di cicloturismo. Questo itinerario tra luoghi ricchi di storia e di cultura è un viaggio nel cuore di una regione segnata dall’influenza di numerosi popoli, dai greci ai romani, dagli arabi ai normanni. La vostra avventura comincia a Bari, il capoluogo della regione, e prosegue lungo la strada litoranea che costeggia l’Adriatico, verso Monopoli. Il giro del ‘tacco’ attraversa Lecce, poi continua verso la costa del Salento, dove presso le antiche città portuali di Gallipoli e Otranto, accessibili con piste ciclabili, vi attendono spiagge di sabbia fine e acque cristalline. La risalita verso Bari passa per due altri gioielli, Taranto e Matera, quest’ultima celebre per le sue abitazioni rupestri. Un itinerario relativamente in piano, che consente di macinare chilometri in mezzo a paesaggi ondulati e uliveti.

Una veduta aerea su Bari ©Stefano Tammaro/Shutterstock
Una veduta aerea su Bari ©Stefano Tammaro/Shutterstock
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prima tappa: Bari – MOnopoli 45 Km / 140 m D+

La vostra avventura comincia a Bari, vivace capoluogo della Puglia, una città dove passato e presente si mescolano armoniosamente. Prima di partire alla volta di Monopoli, dedicate un po’ di tempo a visitare la Bari Vecchia, un labirinto di stretti vicoli dove i panni sono stesi ad asciugare sopra le vostre teste e le signore del posto preparano ancora a mano le orecchiette (pasta tipica della regione) davanti alla porta di casa. La Basilica di San Nicola, assolutamente da non perdere, è un importante luogo di pellegrinaggio per i cattolici e per gli ortodossi, che vengono a raccogliersi in preghiera davanti alle reliquie di san Nicola, custodite al suo interno.

Imboccata la strada in direzione di Monopoli, lascerete il caos cittadino per la quiete dei paesaggi lungo la costa adriatica. Pedalerete lungo il mare, passando per deliziose località costiere e spiagge isolate. La tappa è corta: approfittatene per fare una sosta a San Vito, un bel villaggio di pescatori situato dalle parti del Km 30 del percorso.

I panorami sulla distesa a perdita d’occhio delle acque azzurre del Mar Adriatico sono da levare il fiato. Una manciata di chilometri più avanti si impone un’altra sosta a Polignano a Mare, città natale di Domenico Modugno, il celebre autore della canzone Volare. Abbarbicata a uno sperone di roccia, la città è una cartolina vivente.

Dopo 10 km arriverete a Monopoli, città che unisce storia e fascino da località di mare, percorrendone il lungomare. Perdetevi per il centro storico, tra case imbiancate a calce e ricoperte di bougainvillee in fiore. Non dimenticate di visitare la Basilica Cattedrale di Maria Santissima della Madia, una splendida chiesa barocca che domina la città.

Seconda tappa: Monopoli – Brindisi 73 Km / 190 m D+

Il secondo giorno uscirete da Monopoli per una lunga e bella tappa in direzione di Brindisi. Continuerete a seguire la costa, attraversando campi con ulivi centenari, vigneti e piccoli paesi pittoreschi. Dopo 4 km fate una sosta al Castello di Santo Stefano, il luogo ideale per una pausa caffè e, perché no, per un veloce tuffo nelle acque limpide ai piedi della fortezza. La strada prosegue in mezzo a una campagna tranquilla, attraversata da strade delimitate da muretti a secco. Per una cinquantina di chilometri costeggerete l’Adriatico percorrendo la mitica Via Appia Traiana, strada romana lunga 500 km che parte da Roma e termina a Brindisi.

All’altezza di Marina di Ostuni (Km 30), una deviazione di 20 km, andata e ritorno, vi permette di visitare Ostuni, arroccata su una collina. Le sue stradine tortuose, tra case imbiancate a calce, sono davvero pittoresche. Non perdetevi la magnifica cattedrale del XV secolo e i resti delle antiche fortificazioni.

Arriverete infine a Brindisi, città portuale con una storia ricca di avvenimenti: fu, tra l’altro, un punto d’imbarco per le crociate dirette in Terra Santa. Camminate lungo la passeggiata del lungomare, dove il porto moderno fiancheggia le vestigia dell’Antichità, e visitate il Castello Svevo, un’imponente fortezza che domina la città.

Ostuni ©zedspider/Shutterstock
Ostuni ©zedspider/Shutterstock
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Terza tappa: Brindisi – Lecce 46 Km / 140 m D+

Dopo aver esplorato Brindisi, la tappa successiva vi porta a Lecce, chiamata spesso la ‘Firenze del Sud’ per la bellezza della sua architettura barocca. Il tragitto da Brindisi a Lecce è relativamente corto e in piano, oltre che ricco di paesaggi pittoreschi.

Attraverserete fertili terre coltivate e non meno di tre importanti riserve naturali: la Salina di Punta della Contessa, al Km 10 della tappa, un’antica salina oggi diventata un’oasi di protezione per un’avifauna variegata; il Bosco di Cerano, al Km 16, ricco di querce e habitat ideale per numerose specie; infine il Bosco e Paludi di Rauccio, al Km 19, una zona umida tutelata, rifugio di una biodiversità unica. Queste riserve offrono altrettante occasioni per fare una sosta e osservare la flora mediterranea caratteristica di questa regione d’Italia.

Arriverete a Lecce percorrendo un viale alberato e piacevolmente ombreggiato. Lecce è un autentico gioiello del barocco, con le sue chiese e i suoi palazzi riccamente decorati. Datevi il tempo di visitare Piazza del Duomo, un impressionante complesso architettonico che riunisce la Cattedrale di Maria Santissima Assunta e Sant’Oronzo e il Palazzo Vescovile. Di sera passeggiate per le vie animate del centro, dove i tavoli all’aperto dei caffè si riempiono di gente del posto e di visitatori, venuti tutti a godere dello stile di vita dolce e rilassato della città. Non perdete l’occasione di gustare qualche specialità locale, come il pasticciotto, un dolcetto ripieno di crema, e il caffè leccese, un caffè freddo con latte di mandorla.

Fermatevi a Lecce per il barocco e per un caffè tipico © Ivo Antonie de Rooij /Shutterstock
Fermatevi a Lecce per il barocco e per un caffè tipico © Ivo Antonie de Rooij /Shutterstock

Quarta tappa: Lecce – Otranto 46 Km / 100 m D+

Il quarto giorno si parte da Lecce in direzione della costa orientale, verso l’antica città di Otranto. Il tragitto vi farà attraversare la campagna del Salento, dove il paesaggio è dominato dagli ulivi nodosi e dai muretti in pietra a secco. Lungo la strada passerete per piccoli paesi dall’atmosfera placida che sembrano cristallizzati nel tempo.

Dopo 25 km, a Torre Specchia Ruggeri, il tracciato inizia a seguire la costa, dove si incontrano belle spiagge a San Foca (Km 27) e a Roca Vecchia (Km 30). Una manciata di chilometri più avanti, all’uscita di Torre dell’Orso, una breve deviazione di un centinaio i metri permette di scoprire una curiosità geologica, l’Arco degli Innamorati. Se siete in sella a una gravel bike o a una bicicletta da trekking, potrete imboccare la strada dei doganieri; altrimenti arriverete a Otranto percorrendo la SP366.

Otranto è una città affascinante, con una storia ricca e complessa. Situata all’estremità orientale d’Italia, è stata a lungo un punto di contatto tra Oriente e Occidente. Arrivati in città, visitate la cattedrale, celebre per il mosaico del XII secolo che ricopre il pavimento della navata centrale. Questo capolavoro, che raffigura un albero della vita, è uno dei più grandi esempi di mosaico medievale in Italia. Fate poi il giro delle mura, che offrono una vista mozzafiato sul Mar Adriatico, oppure rilassatevi in spiaggia, davanti ad acque limpide che sono un invito irresistibile a fare il bagno per rilassare i vostri muscoli.

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Quinta tappa: Otranto – Santa Maria Di Leuca 52 Km / 450 m D+

Rotta verso la punta meridionale della Puglia e di tutta l’Italia percorrendo una strada spettacolare lungo il litorale, in direzione di Santa Maria di Leuca. La costa orientale del Salento è selvaggia e accidentata, caratterizzata da scogliere che si tuffano in mare e da calette nascoste che appaiono al girare di una curva. Si attraversano località come Santa Cesarea Terme (Km 18), nota per le terme e le magnifiche ville del XIX secolo.

La tappa è corta e tutta in saliscendi. A metà percorso, fate una pausa a Castro Marina, le cui strette vie lastricate serpeggiano fino all’imponente Castello Aragonese, una fortezza medievale che domina la baia ed è una testimonianza della storia complessa di questa regione. Castro Marina costituisce un importante campo base per gli appassionati di immersioni subacquee che vengono a esplorare le grotte marine della zona, tra cui la celebre Grotta Zinzulusa, ricca di stalattiti e stalagmiti naturali.

Avvicinandosi a Santa Maria di Leuca il paesaggio diventa sempre più spettacolare e regala panorami mozzafiato sull’incontro tra il Mar Ionio e l’Adriatico. Il Faro di Leuca, uno dei più importanti d’Italia, si erge fiero su un promontorio, da cui si gode una vista straordinaria. Santa Maria di Leuca è rinomata anche per le sue sontuose ville in stile liberty, fatte costruire dalle famiglie aristocratiche all’inizio del XX secolo. Una cornice perfetta per godersi il tramonto.

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Sesta tappa: Santa Maria di Leuca – Gallipoli 52 Km / 250 m D+

La vostra avventura prosegue lungo la costa occidentale del Salento, in direzione di Gallipoli. A differenza di quella orientale, questa parte del litorale è più dolce, con spiagge di sabbia fine e acque turchesi.

Il tracciato dell’itinerario costeggia sempre il mare. Lungo la strada passerete per posti idilliaci come Torre San Giovanni (Km 17) e Punta della Suina (Km 45), dove fermarsi per godere di un momento di relax sulla spiaggia. Aspettatevi un po’ di traffico durante l’estate, dato che la strada costiera è l’unica possibile per muoversi in questa zona.

Si arriva a destinazione con il lungomare, che fa pensare alle Maldive. Gallipoli, il cui nome significa ‘città bella’ in greco, è un antico centro costruito su un’isola, collegata alla terraferma da un ponte. La città, dedita alla pesca, non dimentica la moda e affascina con la sua eleganza: qui ci si veste bene per lo struscio serale sul lungomare o per andare a cena al ristorante, e sontuosi balconi e fregi sinuosi decorano i palazzi del XVIII secolo. Ben prima di aver assaggiato la scapece gallipolina (pesce marinato con mollica, aceto e zafferano) e la zuppa di pesce, e persino prima di aver sguazzato nelle limpide acque delle sue incantevoli spiagge, il vostro cuore verrà conquistato dalla ‘perla dello Ionio’. Visitate la Cattedrale di Sant’Agata, capolavoro barocco, e il Castello Angioino, che sorveglia l’entrata del porto

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Gallipoli © Robin Dessens /Shutterstock
Gallipoli © Robin Dessens /Shutterstock

Settima tappa: Gallipoli – Punta Prosciutto 45 KM / 140 M D+

Una tappa piccola (che i più intrepidi potranno combinare con la successiva) lungo un itinerario costiero in direzione nord, verso Punta Prosciutto, dove si trova una delle spiagge più spettacolari di tutta la Puglia. Il percorso regala una ricca varietà di paesaggi, dalle lagune costiere fino alle dune di sabbia. Il difficile sta piuttosto nella scelta della spiaggia, dal momento che questa zona è soprannominata addirittura ‘le Maldive’, per lo splendore del suo litorale.

Al Km 30 della tappa attraverserete Porto Cesareo, una frequentata località balneare dall’atmosfera rilassata, il posto ideale per la pausa pranzo. Al largo di Porto Cesareo sono visibili diverse isolette. A un centinaio di metri dalla costa si trova l’Isola Grande, chiamata anche Isola dei Conigli, perché qui negli anni ’50 c’era un allevamento di conigli.

Oggi l’isola è completamente selvaggia ed è accessibile a piedi con la bassa marea. La vostra destinazione finale, Punta Prosciutto, nota per l’acqua cristallina delle sue spiagge di sabbia fine, è sempre più vicina. È un luogo perfetto per trascorre una giornata in totale relax al mare, stendendosi a prendere il sole, facendo il bagno nelle acque tiepide del Mar Ionio o semplicemente godendosi la tranquillità del paesaggio circostante.

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Ottava tappa: Punta Prosciutto – Taranto 65 Km / 210 m D+

Dopo aver trascorso una giornata di relax a Punta Prosciutto, riprendete la strada in direzione di Taranto. Anche in questo caso l’itinerario costeggia il Mar Ionio e le spiagge di sabbia fine. La strada è condivisa, prestate dunque attenzione in estate al traffico piuttosto intenso in prossimità delle stazioni balneari.

Al Km 9 della tappa fate una sosta nella Riserva Naturale della Foce del Fiume Chidro, dove le acque risorgive turchesi del piccolo fiume si gettano nel mare. Tra San Pietro (Km 10) e Librari (Km 27) a costa è più selvaggia, con la sua cornice di dune e le sue spiagge gratuite (non sempre è questo il caso in Italia).

L’itinerario si conclude in un panorama sempre più urbanizzato arrivando a Taranto, la seconda città della Puglia. Attualmente Taranto e la sua provincia restano ancora lontane dai principali percorsi turistici della regione, e questa è una buona cosa. Soprannominata la ‘città dei due mari’, Taranto è un centro portuale ricco di storia e cultura, una delle porte di accesso alla Magna Grecia. La sua città vecchia è situata su un’isola, collegata alla terraferma da un ponte girevole, che è uno dei simboli della città. Visitate il Castello Aragonese, un’imponente fortezza posta a guardia della bocca del porto, e il Museo Archeologico Nazionale, che custodisce un’impressionante collezione di manufatti di epoca greca, tra cui i famosi ‘Ori di Taranto’ e la testa di Eracle, frammento della copia in marmo della colossale statua in bronzo che Lisippo realizzò nel IV secolo a.C. per l’acropoli dell’antica Taranto.

La città è situata tra due bacini marini, il Mar Piccolo e il Mar Grande. Nel primo si alleva un prodotto d’eccellenza, la celebre cozza tarantina, che è stata riconosciuta come presidio Slow Food. Piena di contrasti tra la bellezza naturale del paesaggio, la storia millenaria e il sito siderurgico (il più importante d’Europa) alle sue porte, Taranto offre l’occasione di vivere un’esperienza sorprendente.

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Nona tappa: Taranto – Matera 76 KM / 680 M D+

Lasciando Taranto intraprenderete un’avventura attraverso la campagna pugliese in direzione di Matera. Il paesaggio cambia dolcemente nel corso di questo percorso di transizione tra la costa ionica e il cuore storico delle terre della Basilicata. Preparatevi a pedalare in una grande varietà di territori, che vanno dalle spiagge assolate ai canyon delle Gravine di Matera.

L’uscita da Taranto, nella zona del suo complesso industriale, non è particolarmente ‘bike friendly’. Siccome la tappa è lunga, potreste prendere all’inizio il treno regionale fino a Massafra (Km 22), cittadina nota per le sue formazioni geologiche, con grotte impressionanti e chiese rupestri. A mano a mano che ci si allontana dalla costa, il paesaggio urbano lascia il posto alla campagna. La strada si muove tra le distese dorate dei campi di grano, gli uliveti e i vigneti, in un panorama bucolico tipico dell’Italia meridionale.

L’itinerario passa per Palagiano (Km 30), Palagianello (Km 38) e attraversa le prime gravine subito prima di Castellaneta (Km 44), con i suoi insediamenti rupestri e il maestoso ponte che scavalca il burrone. L’ultimo terzo dell’itinerario consiste in una lenta salita attraverso i campi fino a Matera, in un paesaggio di uliveti e di campi di grano (attenzione al fatto che d’estate non c’è ombra).

Arriverete a Matera, una delle città abitate più antiche del mondo, un luogo che sembra quasi fuori dal tempo. Nota in tutto il mondo anche grazie al film di James Bond (la scena di apertura di 007 - La morte può attendere è ambientata qui), la città vecchia è famosa per i Sassi, due quartieri caratterizzati dalle abitazioni trogloditiche scavate nella roccia calcarea e utilizzate da millenni. Queste architetture rupestri, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, offrono un affascinante scorcio di come nell’antichità fosse la vita in queste zone. Al vostro arrivo prendetevi il tempo di esplorare i siti emblematici come le grotte della Civita e il Sasso Barisano. Scoprirete chiese rupestri decorate da antichi affreschi, case trogloditiche trasformate in musei e botteghe artigianali che vendono prodotti locali introvabili altrove.

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I sassi di Matera © Robin Dessens /Shutterstock
I sassi di Matera © Robin Dessens /Shutterstock

Decima tappa: Matera – Bari 72 km / 360 m D+

L’ultimo giorno del vostro itinerario in bicicletta vi riporterà a Bari con una lenta discesa, che offre una visione d’insieme dei diversi volti di Puglia e Basilicata.

Lasciando Matera, la strada serpeggia tra le colline, rivelando panorami spettacolari sul paesaggio agricolo. Altamura si trova a soli 23 km. Si scopre la città passeggiando lungo Corso Federico II, la sua arteria principale. Arrivati nella centrale Piazza Duomo, vedrete accanto alla cattedrale il Palazzo Vescovile del XVI secolo, un tempo sede dell’Università degli Studi di Altamura, che fu la quarta università del regno borbonico. Questa città medievale pugliese è disseminata di claustri, piccole strade chiuse molto pittoresche, ornate di fiori e piante e di altarini votivi. Altamura è celebre anche per il suo pane tipico, l’Altamura DOP (Denominazione di Origine Protetta), rinomato per la sua crosta dorata e il suo sapore eccezionale. Approfittate di una pausa per sbocconcellare una pagnotta di questo pane rinomato in un forno locale.

All’uscita da Altamura, fate una breve deviazione verso il Pulo di Altamura, una depressione carsica dal diametro di 500 m e profonda 75 m, che offre uno spettacolo naturale impressionante. L’itinerario si muove poi nella campagna di Bari e, tra i Km 28 e 43 della tappa, attraversa gli abitati di Toritto, Grumo Appula, Bitetto e Modugno, in ciascuno dei quali c’è una stazione ferroviaria, il che consente, volendo, di accelerare la conclusione del percorso. Avvicinandovi a Bari, comincerete a percepire i segni di una città grande e animata.

Di ritorno a Bari, prendetevi il tempo di visitare di nuovo la città vecchia, per esplorare i quartieri che non avete ancora avuto modo di scoprire, come per esempio il porto vecchio vicino al Teatro Margherita. Dopo una tale avventura avete ben meritato un panino con il polpo, una delle specialità locali.

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