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Comune di Taranto

48 ore a Taranto: l'itinerario perfetto

Siete pronti per un city break fuori dagli schemi? Mettete da parte le destinazioni più scontate e partite alla volta di Taranto. Muniti di mente aperta e gusto della scoperta, lasciatevi stupire da una città vitale e seducente, che vanta un ricchissimo patrimonio di siti ricchi di fascino. Il nostro itinerario seleziona quelli imperdibili, tra cui il centro storico con i palazzi corrosi dall’aria salmastra, i tesori archeologici e gli edifici simbolo della città.

Taranto
Taranto, la città dei due mari © Luca Schiliro/Lonely Planet Italia
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Giorno 1 – Gioielli preziosi, tesori barocchi e un castello sul mare

Mattina

Fiore all’occhiello di Taranto è il MArTA, uno dei più importanti musei archeologici d’Italia, ed è da qui che partirà la vostra visita. Dedicate almeno un paio d’ore alla stupefacente collezione di manufatti risalenti alla Magna Grecia: ai raffinatissimi Ori di Taranto è riservato un posto d’onore, ma assolutamente da non perdere sono anche i vasi attici a figure rosse o nere, giunti fino a noi in eccellente stato di conservazione, e la straordinaria esposizione di mosaici romani di età augustea e imperiale.

Riemersi da questo affascinante tuffo nell’arte antica, prima di una passeggiata rigenerante nella Villa Peripato, poco lontana, entrate a visitare la bella Chiesa del Carmine, famosa per la Processione dei Misteri, poi raggiungete a piedi il Ponte Girevole, che collega il Borgo Nuovo all’isola della Città Vecchia. Divenuto uno dei simboli della città, il ponte realizzato nel 1958 è progettato in modo da ruotare e aprirsi per consen­tire il passaggio delle navi tra il Mar Piccolo e il Mar Grande.

I raffinatissimi Ori di Taranto al Marta © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
I raffinatissimi Ori di Taranto al Marta © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia

Superato il ponte, vicino al Palazzo di Città vedrete due monumentali colonne doriche, quanto resta di un tempio greco del VI secolo a.C. A lungo si è pensato che si trattasse di un luogo di culto dedicato a Poseidone, ma oggi gli studiosi ritengono che fosse invece consacrato a una divinità femminile. 

Da qui, con una breve passeggiata lungo Via Duomo si arriva alla Cattedrale di San Cataldo. La principale chiesa di Taranto fu costruita tra il X e l’XI secolo, ma è stata ampiamente rimaneggiata nel corso dei secoli e oggi ben poco resta dell’edificio originale. Fulcro sfavillante dell’interno è il Cappellone di San Cataldo, un trionfo barocco di marmi policromi che ospita una serie di statue opera di Giuseppe Sammartino, a cui si deve anche il rinomato Cristo Velato della Cappella Sansevero di Napoli.

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Il Cappellone della Cattedrale di San Cataldo © Luca Schiliro/Lonely Planet Italia
Il Cappellone della Cattedrale di San Cataldo © Luca Schiliro/Lonely Planet Italia

A poca distanza dalla cattedrale, il MuDi - Museo Diocesano di Taranto custodisce una collezione di arte sacra e oggetti preziosi provenienti dal Tesoro di San Cataldo e da varie chiese della città. ‘Star’ della mostra, che occupa due piani di un ex seminario, è lo sportello di un tabernacolo in cui è incastonato un topazio scolpito nell’Ottocento. Con un peso di 1,5 kg, è considerato il gioiello artistico più grande al mondo.

Le eleganti sale barocche del settecentesco Palazzo Pantaleo, dalla cui terrazza la vista spazia sul Mar Grande e sul Mar Piccolo, costituiscono l’ultima tappa del mattino. Il palazzo è anche sede del piccolo Museo Etnografico Alfredo Majorano, la cui collezione di strumenti e utensili d’uso quotidiano illustra il ricco patrimonio folkloristico del territorio.

Il castello aragonese © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
Il castello aragonese © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
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Pomeriggio

Nel pomeriggio, proseguite il vostro excursus storico con la visita al Castello Aragonese, un altro dei simboli di Taranto. Edificato dai bizantini nel 780, il castello deve tuttavia il suo aspetto attuale a Ferdinando d’Aragona, che nel XV secolo ne ordinò la fortificazione perché preoccupato dalla minaccia dei pirati saraceni. Oggi la struttura appartiene alla Marina Militare ed è accessibile esclusivamente tramite visita guidata.

Coronate la giornata con un banchetto a base di pesce in uno degli eccellenti ristoranti della Città Vecchia (la scelta è molto ampia). Il borgo antico si affaccia sul Mar Piccolo, dove vengono coltivate le cozze per cui Taranto è rinomata, quindi questo è il posto giusto dove assaggiarle. Per un pasto caratteristico, ordinate un piatto di cozze gratinate o dei tubetti con le cozze. La visita di Taranto non può dirsi completa senza aver gustato queste favolose specialità locali.

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Giorno 2 – Delfini e architettura monumentale

Mattina

Inaugurate la seconda giornata in città con una passeggiata lungo le banchine affacciate sul Mar Piccolo, sul versante nord della Città Vecchia. Qui le barche scaricano il pescato del giorno e, tra i richiami dei pescatori che dispongono la propria merce su banchetti improvvisati, i vostri sensi saranno catturati da un turbine di colori e odori, un’esperienza da non perdere che potrete apprezzare al meglio arrivando presto la mattina. 

Se non resistete più al richiamo del mare, proseguite fino ai moli all’estremità nord-occidentale della Città Vecchia, da dove partono le popolarissime crociere di avvistamento dei delfini organizzate dalla Jonian Dolphin Conservation. Le entusiasmanti acrobazie dei simpatici cetacei non sono garantite, ma le escursioni - da prenotare con largo anticipo - offrono un’eccellente opportunità di conoscere l’ecosistema marino locale. Le imbarcazioni solitamente salpano alle 10 e fanno ritorno intorno alle 15.30.

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Partite in barca alla ricerca dei cetacei © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia
Partite in barca alla ricerca dei cetacei © Giulia Grimaldi/Lonely Planet Italia

Pomeriggio

Tornati a terra, concludete il giro della Città Vecchia con una visita alla Chiesa di San Domenico Maggiore, a cui si accede da una monumentale scalinata del XVIII secolo. Importante esempio di architettura angioina, questa chiesa è molto cara alla popolazione locale: è da qui, infatti, che parte la processione del Giovedì Santo, uno dei riti più sentiti della Settimana Santa tarantina. Poco distante il Vicoletto Mercanti, adorno di cuori, è la via più stretta dell’isola.

Dedicate il resto della giornata alla visita del Borgo Nuovo, fulcro della città moderna. Prendete come punto di partenza il Monumento al Marinaio, dedicato a 58 marinai che persero la vita in un bombardamento del novembre 1940. Da qui, l’alberato Lungomare Vittorio Emanuele III si snoda pittoresco sullo sfondo del Mar Grande, frequentato da una folla di famiglie, coppiette, gruppi di amici e appassionati di jogging e fiancheggiato da una serie di edifici monumentali. 

Spiccano tra tutti il Palazzo del Governo, la cui mole grandiosa è caratterizzata da una mescolanza di stili di inizio Novecento, e il Palazzo delle Poste, imponente esempio di architettura razionalista italiana degli anni Trenta. Più avanti, alla fine del lungomare, sorge invece l’ex Casa del Fascio.

Ormai si sarà fatta l’ora della passeggiata, per cui rilassatevi mescolandovi alla folla che anima l’area pedonale compresa tra Via Tommaso d’Aquino e Via Federico di Palma, le scintillanti vie dello shopping cittadino.

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