A Lecce per ammirare la libertà artistica di Otto Hofmann

Per chi ama l’arte e quest’estate cerca una scusa in più per visitare Lecce vi segnaliamo la mostra dedicata a Otto Hofmann, artista tedesco cresciuto alla scuola del Bauhaus, figura libera e inafferrabile del panorama artistico europeo del Novecento. Fino al 14 settembre 2025, infatti, la Fondazione Biscozzi | Rimbaud ospita “Otto Hofmann - l’immaginario e il reale. Dal Bauhaus un artista libero. Opere 1930-1954”.

©Otto Hofmann - l’immaginario e il reale. Dal Bauhaus un artista libero. Opere 1930-1954
©Otto Hofmann - l’immaginario e il reale. Dal Bauhaus un artista libero. Opere 1930-1954
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Suddivisa in tre sale, l’esposizione riunisce circa cinquanta opere che coprono un periodo fondamentale della produzione di questo artista, che va dagli anni di formazione al Bauhaus fino ai primi anni ’50. Il percorso espositivo permette di scoprire un artista che non si è mai legato in modo esclusivo a un singolo movimento, ma che ha sempre portato avanti un linguaggio personale, capace di mescolare astrazione, simbolismo, frammenti figurativi e poesia visiva.

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Nella prima sala si racconta la produzione artistica di Hoffman negli anni Trenta. Nato nel 1907 a Essen, in Germania, Otto Hofmann è stato allievo di Kandinskij e Paul Klee al Bauhaus di Dessau. Le opere di questo periodo sono riconoscibili proprio per le geometrie astratte e gli influssi surrealisti. Il secondo periodo artistico narrato da questa mostra è quello della prigionia in Unione Sovietica. Perseguitato dai nazisti, dopo l’arruolamento forzato nella Wehrmacht, Hofmann venne fatto prigioniero dai sovietici nel 1945 e deportato in Unione Sovietica dove trascorse oltre un anno in un campo di prigionia. Hoffmann non smise mai di essere un artista e durante la prigionia realizzò una serie di acquerelli su materiale di fortuna. La terza sala è dedicata alla successiva nuova stagione creativa di Hoffmann, tra Berlino, Parigi e la Costa Azzurra. La mostra, curata da Paolo Bolpagni e Giovanni Battista Martini, colpisce per la capacità di rendere la coerenza emotiva e formale di un artista che ha scelto l’arte come risposta al caos della storia

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I resti dell’Anfiteatro Romano di età augustea a Lecce ©Alex_Mastro / Shutterstock
I resti dell’Anfiteatro Romano di età augustea a Lecce ©Alex_Mastro / Shutterstock

Alcuni consigli su cosa vedere a Lecce

Oltre alla mostra dedicata a Otto Hofmann, vi consigliamo di visitare il centro storico di Lecce, con la Piazza del Duomo, la Cattedrale di Maria Santissima Assunta, il Campanile, il Palazzo Vescovile e il Seminario. Poco distante, poi, c’è la maestosa Piazza Sant’Oronzo dove si possono ammirare i resti dell’Anfiteatro Romano di età augustea, la Colonna del Santo e il Sedile rinascimentale. Da non perdere c’è anche la Basilica di Santa Croce, un autentico capolavoro del barocco leccese. Infine, se avete più tempo, Lecce è anche un ottimo punto di partenza per scoprire il Salento

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