Ecco 10 parchi nazionali off the radar per un’avventura nel verde
Ogni anno, il 24 maggio, si celebra la Giornata Europea dei Parchi. Un’iniziativa lanciata dalla Federazione Europea dei Parchi (EUROPARC) per ricordare il giorno in cui, nel 1909, è stato istituito il primo parco nazionale europeo (in Svezia). Se, in vista delle prossime vacanze estive, avete voglia di andare alla scoperta di aree protette dove il rischio di imbattersi in turisti è basso, ma in animali selvaggi e tesori naturalistici invece molto alto, ecco a voi 10 parchi nazionali in Europa ancora off the radar da segnarvi in agenda. Per vivere un’avventura indimenticabile nel verde.

Il Parco Nazionale Marino di Alonissos, Grecia
Delfini, balene, cormorani, falchi e foche: sono gli abitanti del Parco Nazionale Marino di Alonissos, nelle Sporadi Settentrionali. Istituito nel 1992, è uno dei due parchi marini della penisola ellenica insieme a quello dell’isola di Zante, nello Ionio. Con i suoi 226.000 ettari di superficie, distribuiti tra mare e terra, il Parco di Alonissos è la più grande area marina protetta del vecchio continente. Entro i suoi confini sono compresi, oltre all’isola che gli dà il nome, anche sei piccole isole -Peristera, Kyra Panagia, Gioura, Psathoura, Piperi e Skantzoura- e ben 22 isolotti inabitati punteggiati da corbezzoli e macchia mediterranea. Nel parco marino opera il Centro di Assistenza della foca monaca mediterranea, un organismo specializzato nell’accoglienza delle foche neonate e dei cuccioli rimasti orfani.
Il Parco Nazionale di Cabañeros, Spagna
Lo chiamano il Serengeti di Spagna e non avrebbero potuto trovare soprannome migliore: il Parco Nazionale di Cabañeros, tra Toledo e Ciudad Real, alterna macchia mediterranea a scenari aridi che somigliano a quelli della più famosa riserva keniota. Dichiarato parco nazionale nel 1995 dal governo spagnolo, a seguito di proteste tenutesi da parte della cittadinanza e associazioni ambientaliste per impedire che fosse convertito in un campo da tiro, il Parco è un gioiello della natura sconosciuto al turismo di massa. Oltre ad ammirare aquile reali, avvoltoi monaci, cervi, cinghiali e caprioli, nel Cabañeros si possono fare escursioni a cavallo, passeggiate, birdwatching, partecipare a safari in 4x4 e gite in kayak lungo il fiume Bullaque.

Il Parco Nazionale del Pelister, Macedonia del Nord
Nel sud della Macedonia del Nord, a una manciata di chilometri dal confine con la Grecia, ecco il Parco Nazionale del Pelister, il più antico della nazione balcanica la cui istituzione risale al 1948. È il regno di orsi, lupi, camosci, cervi, aquile e caprioli che vivono indisturbati nei suoi 17.000 ettari di superficie. Anche in quanto a flora, il parco non scherza: qui, infatti, crescono numerosi esemplari di alberi, tra cui il raro pinus peuce, detto anche pino della Macedonia. Grazie agli sport invernali che si possono praticare nel Parco, ai due laghi montani e alle viste incomparabili che offre sul vicino lago di Prespa e la bella città di Bitola, il Pelister è una delle destinazioni turistiche favorite dalla popolazione locale, ma è pressoché sconosciuto dai turisti internazionali che preferiscono recarsi nelle più famose località nei dintorni.

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Il Parco Nazionale di Bialowieza, Polonia
Al confine con la Bielorussia, è nascosta una delle aree verdi più importanti e antiche d’Europa: il Parco Nazionale di Bialowieza. Fondato nel 1932, il Parco è iscritto nella lista Unesco e nell’elenco delle Riserve della Biosfera. Bialowieza è un’oasi dal valore inestimabile: qui, infatti, vive in libertà il più grande branco di esemplari di bisonte europeo (260 capi), una specie animale purtroppo a rischio di estinzione. Visitarlo non è così semplice come sembra: occorre essere muniti di un permesso speciale, che va chiesto con anticipo alle autorità del parco, o essere accompagnati (con visite a piedi, in bicicletta o in calesse) da guide autorizzate su itinerari prestabiliti. Nei suoi confini, infatti, vivono allo stato brado non solamente i bisonti, ma anche lupi, cinghiali e linci.
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Il Parco Nazionale del Lago di Scutari, Montenegro
È lo specchio d’acqua più grande della penisola balcanica, è diviso tra due stati -Montenegro e Albania- ed è habitat di alcune specie a rischio di estinzione: il lago di Scutari, che prende il nome dalla città albanese che affaccia su di esso, è il regno della natura per eccellenza. La parte montenegrina del lago, e i suoi dintorni selvaggi, sono dal 1983 Parco Nazionale del Lago di Scutari. Nei suoi 40.000 ettari vivono più di 280 specie di uccelli, tra cui rari esemplari di pellicano dalmata, e una cinquantina di specie di pesci. Punto di forza del lago non è solo la natura selvatica, ma anche i pittoreschi villaggi di pescatori (il più famoso è Virpazar), i monasteri abbandonati e i resti di antiche fortezze medievali che affacciano sullo stesso. Senza dimenticare la ferrovia che collega Bar, principale porto del Montenegro, con la capitale serba Belgrado, che taglia in due il bacino.

Parco Nazionale dei monti di Troodos, Cipro
Spiagge, città di mare e l’unica capitale europea divisa in due, Nicosia. Sono le tre ragioni per cui tutti conoscono Cipro. Eppure in pochi sanno che nel cuore della bella nazione mediterranea, nel 1992 è stato istituito il Parco Nazionale dei monti di Troodos, un’area naturale che si sviluppa intorno al Monte Olimpo che, con i suoi 1.952 metri, è la vetta più alta dell’isola di Afrodite. Nei suoi confini vivono numerose specie di animali, tra cui volpi, volatili, farfalle e rettili, compreso il camaleonte mediterraneo, l’unica specie di camaleonte ad oggi presente in Europa. Fiore all’occhiello del Parco? Le chiese bizantine, custodi di preziosi affreschi, dichiarate dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.
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Il Parco Nazionale di Butrinto, Albania
Fondata, secondo Virgilio, dal troiano Eleno, figlio del re Priamo, che dopo la caduta di Troia si spostò a occidente, la città di Butrinto è un microcosmo della storia del Mediterraneo. Un luogo dal fascino indiscutibile -tanto da essere stato dichiarato patrimonio dell’umanità- dove scenari naturalistici unici si alternano a resti archeologici che ricoprono un arco temporale vastissimo. Passeggiando per l’antica Buthrotum, infatti, ci si imbatte in testimonianze dell’epoca illirica, greca, veneziana, ottomana. Gli scavi portati alla luce nel 1928 durante una spedizione guidata dall’italiano Luigi Maria Ugolini e proseguiti da un’équipe di archeologi inglesi negli anni Novanta, mostrano il teatro greco, la basilica risalente al VI secolo, il battistero paleocristiano e la porta dei leoni. La fortezza veneziana, che ospita un museo al cui interno è narrata la storia dell’antica città, regala panorami da cartolina sull’ambiente circostante.

Il Parco Nazionale di Tara, Serbia
Circa 20.000 ettari di foreste -tra cui boschi di rari abeti rossi di Pancić, in onore dello scienziato che li ha scoperti, sopravvissuti all’era glaciale- rendono il Parco Nazionale di Tara, in Serbia, una delle zone a maggiore tasso boschivo del vecchio continente. All’interno dell’area naturale sono situati anche punti di interesse storico-culturale, come il monastero di Rača, al cui interno è custodita la salma del re serbo Dragutin, e la necropoli delle lapidi del XV e XVI secolo a Perućac e Rastište, dal 2016 nella lista mondiale dei patrimoni dell’umanità. Il punto migliore dove ammirare la natura in tutto il suo spettacolo? Il belvedere panoramico di Bankska stena che si apre sul lago Perućac e sul canyon del fiume Drina.
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Il Parco Nazionale della Una, Bosnia ed Erzegovina
Istituito nel 2008, il Parco nazionale della Una, al confine con la Croazia, è una delle meraviglie naturalistiche della Bosnia ed Erzegovina. Prende il nome dall’omonimo fiume che nasce in territorio croato, ma dà il meglio di sé nella nazione a forma di cuore, assumendo le caratteristiche tipiche di un fiume di montagna circondato da ripide pareti di canyon e caratterizzato da cascate e salti. Essendo attraversato da numerosi torrenti e corsi d’acqua, è il regno della biodiversità: il Parco è casa di numerosi animali, tra cui orsi bruni, lupi, linci, cervi e camosci, e diverse specie di rettili. Oltre che per il suo valore naturalistico, attrae gli appassionati di sport all’aria aperta e anche di castelli. Nel villaggio di Ostrovica, infatti, si trova l’omonima fortezza risalente al XV secolo che sembra uscito da un libro di fiabe.

Parco Nazionale del Pirin, Bulgaria
480 kmq di superficie. 200 specie di animali. 70 laghi glaciali. Sono i numeri del Parco Nazionale del Pirin, tesoro selvaggio della Bulgaria sud-occidentale. Istituito nel 1962, dal 1983 è stato inserito dall’UNESCO nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità -nel 2010 è stata fatta un’estensione dell’area- grazie ai suoi scenari di bellezza eccezionale e al suo valore geomorfologico unico. L’area è abitata da lupi grigi, aquile reali e orsi bruni, ma è la flora ciò che rende unico il Pirin: ospita ben 18 specie endemiche locali, di cui 15 tipiche esclusivamente della Bulgaria e le altre tre comuni a tutta la penisola balcanica. La star del Parco, infatti, è il pino bosniaco di Baikushev, dal nome della guardia forestale che lo ha scoperto. L’albero ha più di 1300 anni ed è il più antico della Bulgaria.