Nuova vita a Belgrado
Il nostro autore Piero Pasini ci ha mandato i suoi appunti raccolti on the road direttamente a Belgrado, dove al suo ritorno per le ricerche per la nuova guida Serbia, ha trovato ad accoglierlo una città sempre più nuova. Ecco le novità in diretta dalla capitale serba.
Belgrado non si ferma mai, questo è risaputo. Ma il difficile è starle dietro e questo è positivo, si intenda. Le novità a Belgrado non si fanno attendere e riguardano tutti i fronti: dai siti di interesse artistico alla famosa e scatenata vita notturna della “città bianca”.
Museo Nazionale
Finalmente ha riaperto il Museo Nazionale, che per anni i visitatori hanno dovuto ammirare solo dall’esterno, accontentandosi di leggere nelle guide qualche breve nota su ciò che vi è conservato. Oggi, invece, Belgrado riconquista quello che ogni grande capitale deve avere: un museo che racconti la storia nazionale, attraverso le antichità e i reperti soprattutto di arte medievale e religiosa, e una pinacoteca di pittura mondiale di tutto rispetto, nella quale si contano i Tiepolo, i Canaletto, i Van Gogh, i Matisse, i Kandinskij. Poi, certamente, c’è l’arte nazionale, che nel caso di Belgrado significa dell'area ex-iugoslava. La collezione in questo caso si ferma agli anni ’40 del Novecento, prima del periodo socialista.
Galleria d’Arte Moderna
È qui che dagli anni ‘60 si raccoglie l’arte contemporanea della Iugoslavia, fucina di grandi innovatori, fra tutti la celebre Marina Abramović. Chi si aspetta l’ennesima raccolta di realismo socialista resterà deluso però. Dai tempi di Tito la Iugoslavia fu in questo campo all’avanguardia e la libertà di espressione, sebbene comunque contenuta entro certi limiti, fu ben più ampia che altrove. La Galleria usa il suo patrimonio per mostre temporanee, che in ogni caso vi garantiranno un percorso nelle sperimentazioni artistiche del Novecento di grande interesse.
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I lavori infiniti di San Sava e nelle piazze
Viene da pensare che San Sava, il più grande tempio ortodosso dei Balcani, non sarà mai ultimato. Se al momento gli interni non sono visitabili, quantomeno è possibile accedere e ammirare la grande cripta ultimata, tutta oro e luci, al contrario di quanto si è abituati a vedere nelle chiese nostrane. Piazza Slavia oggi ha una nuova veste e il cantiere-rotatoria che era fino a poco tempo fa, non c’è più. Il traffico è comunque incessante, ma la piazza oggi, uno dei luoghi rappresentativi della Serbia moderna, è molto più godibile. Un’altra piazza però è in ristrutturazione e non una di poco conto. Piazza Repubblica sta subendo dei lavori di ripavimentazione che, garantiscono a Belgrado, saranno terminati entro l’anno. Certo, la circolazione ne risente eccome.
Una nuova vecchia Belgrado
Fra i lavori che è più gradevole vedere ultimati ci sono quelli dell’area di Kosanćić Venac, la zona fra la Residenza della principessa Ljubica e la Sava. Qui è stata riportata a nuova vita una parte della vecchia Belgrado, con le case basse e la pavimentazione di ciottoli, e sono sorti alcuni locali e negozi cool e tranquilli rivolti a una clientela adulta che ama bere un bicchiere di vino osservando uno struggente tramonto sul fiume. Poco più in basso, a Savamala (dove non si tiene più Mikser festival, spostato altrove verso Dorćol) il centro culturale KC grad continua il suo lavoro di promozione culturale e luogo di aggregazione con drink e musica e alcuni locali di questa, che è una zona di ritrovo ormai consolidata, cambiano, mentre altri resistono.
Più qualità e quantità
Sul piano del cibo Belgrado è sempre stata avanti. Continua a viaggiare sul crinale fra la tradizione nelle kafane (taverne), fatta di immensi piatti di carne, stufati e peperoni ovunque, con accompagnamento di musica tipica, e la sperimentazione che guarda alla cucina europea e ovviamente italiana. Una tendenza sempre più concreta, che piace ai giovani e viaggia su livelli medio alti, è quella dei gastropub e sta prendendo piede a Dorćol, dove la gentrificazione hipster è ormai un dato di fatto. Locali a metà fra il pub e il ristorante, dove bere, ma ordinare anche ottimi piatti unici, che nascono dal mix di culture e inventiva di giovani intraprendenti. Sono cuochi, non chef, gente che sta dietro ai fornelli per passione e dovere, ma sempre con il sorriso. Ma siccome non si vive di soli brunch e frullati, ecco la nuova tradizione balcanica, il fine dining portato avanti da chef che hanno studiato all’estero e hanno deciso di dare nuova dignità ai sapori della loro terra, coma da Iva.
Nuovi posti stesso divertimento
Anche Cetinjska, la zona dell’ex fabbrica di birra Bajloni a pochi passi dalla ormai turisticissima Skadarljia, cambia, ma resta uguale. Etta James, punto di ritrovo degli amanti del blues è una certezza, ma locali come il Food Porn non esistono più. Altri li hanno sostituiti e questa zona continua a essere una delle più interessanti per scena alternativa della città. I discussi lavori di Belgrade Waterfront, la nuova veste della riva della Sava, frutto di grandi lavori immobiliari e stradali con enormi dispendi di capitali, hanno costretto molti degli storici splavovi (le discoteche-zattera sul fiume) a spostarsi. Con loro si è spostato anche il folle divertimento della notte belgradese. Ora è un po’ più difficile raggiungerli, ma vale comunque la pena. Altri hanno mantenuto il loro posto…insomma dal notissimo Freestyler, un po’ trash e mainstream, a quelli più alternativi come il 20/44 e il divertente Kućica, Belgrado continua a non dormire mai.