Il festival che colora di viola un piccolo borgo della Spagna

Una delle vestigia più concrete della presenza moresca nella provincia di La Mancia è l’onnipresente zafferano. La terra arida di Consuegra è perfetta per questa spezia leggendaria che fu introdotta nella penisola iberica oltre un millennio fa e oggi è una delle più care al mondo. I colori e i sapori di alcuni dei piatti più tipici della cucina spagnola (come la paella) sono una testimonianza del passato ispano-moresco. Lo zafferano fiorisce fra ottobre e novembre e i fiori tingono i campi di La Mancia di un’incantevole sfumatura viola. In questo periodo le vie di Consuegra, il cuore pulsante di questa regione, sono adornate di fiori e la città si anima con un vivace festival in omaggio a questo piccolo fiore che guida la sua economia da secoli.

I mulini di Consuegra  ©Wirestock Creators /Shutterstock
I mulini di Consuegra ©Wirestock Creators /Shutterstock
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Il Festival del fiore dello zafferano

In un particolare weekend, gli abitanti di Consuegra celebrano il Festival de la Rosa del Azafrán con colorati costumi tradizionali, musica, danze popolari e gare di raccolta dove potete mettervi alla prova e sfidare gli abilissimi abitanti del luogo. L’evento attira visitatori da tutta la regione e, ovviamente, si mangia molto: i ristoranti offrono piatti tipici conditi con lo zafferano come il pisto Manchego (a base di patate, cipolle, melanzane e peperoni) e migas. Per le date esatte, informatevi presso l’ufficio turistico di Consuegra.

Lo zafferano di Consuegra  ©Antonio Suarez Vega  /Shutterstock
Lo zafferano di Consuegra ©Antonio Suarez Vega /Shutterstock

Cosa vedere a Consuegra

La città di Consuegra si distingue inoltre per i suoi 12 mulini a vento, uno spettacolo da ammirare anche a distanza. Guidando verso il centro nel primo pomeriggio, li vedrete fare la guardia alla città con il sole alle spalle. Questi molinos si ergono sul crinale del Cerro Calderico, svettando sopra le pianure di La Mancia.

Costruiti dai Caballeros Sanjuanistas, ossia i cavalieri ospitalieri, per secoli furono usati per macinare il grano, che un tempo era un elemento fondamentale per l’economia della regione. Il più antico risale al Cinquecento, ma non si direbbe, dato l’ottimo stato di conservazione.

Ciascuno di questi mulini ha un proprio nome che consente di distinguerli. Fino al 2020, il Molino Caballero del Verde Gabán ospitava addirittura un ristorante, l’unico in tutta la Spagna collocato all’interno di un mulino. Per scoprirne il funzionamento, recatevi al Molino Rucio, in cui si produce ancora la farina.

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Il Castillo de la Muela, noto comunemente come Castillo de Consuegra, si erge orgoglioso su uno sperone di roccia tra i 12 ‘giganti’. In origine fu fondato come fortezza ispanomoresca (nel X secolo) quando gran parte della Castiglia era sotto il califfato.

Dopo una serie di battaglie nell’ultima parte del secolo, il castello passò di mano ai cristiani per poi essere finalmente conquistato da Alfonso VIII, che lo donò ai cavalieri ospitalieri nel 1183. Oggi il castello, in buona parte restaurato, è aperto al pubblico ed è una meta turistica molto gettonata per il suo legame con il Don Chisciotte perciò, benché il museo sia piccolo, è consigliabile prenotare per tempo.

Se avete tempo, rimanete fino al tramonto per ammirare il cielo che assume tinte infuocate fondendosi con il paesaggio collinare sottostante. Nei mesi più caldi potete assistere a un concerto ai piedi dei mulini a vento, che vengono illuminati al calar della sera. La vista panoramica è mozzafiato in qualsiasi stagione. 

L’importanza della siesta

A Consuegra la siesta pomeridiana è una cosa seria. I negozi chiudono e le persone schermano le finestre per oscurare la luce. Sembra di essere in una città fantasma, ma non preoccupatevi: tutto si rianima al tramonto. Poiché gli alberi scarseggiano, nei pomeriggi molto caldi il sole può essere rovente. Se arrivate nel momento più caldo della giornata, potete trascorrere un paio d’ore in una taverna con aria condizionata fino a sera, quando le strade riprendono vita.

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