Val Gardena, Seceda slow: camminare, respirare e rispettare la montagna
Come per tutto l’Alto Adige/Südtirol, i gerani sono il simbolo della Val Gardena: il loro nome in lingua popolare tedesca, ‘Brennende Liab’, che tradotto significa ‘amore focoso’, ben descrive l’intensità del colore di questi fiori, che danno il benvenuto ai turisti dalle finestre delle case della valle. Simili alle quinte di un teatro, le pareti imponenti del Sassolungo fanno da sfondo alla valle, dove Ortisei, Santa Cristina e Selva sono le località principali di un territorio a forte vocazione turistica. Su questo panorama il monte Seceda si staglia sopra Ortisei, offrendo panorami a 360° sulle Odle, il Sassolungo, il Sella e l’Alpe di Siusi, in un contesto sospeso fra cielo e terra.

Il monte Seceda: come arrivare e cosa vi spetta
Raggiungere il Seceda da Ortisei è semplice, ma mai banale. Dal cuore del paese, una galleria pedonale vi accompagna fino alla stazione a valle, dove inizia la salita. Si parte con una cabinovia moderna che sale dolcemente tra i boschi fino a Furnes, una stazione intermedia immersa nel verde. Da lì, una funivia panoramica vi solleva verso quota 2.500 metri, con il profilo delle Odle che appare sempre più netto, quasi scolpito nel cielo. Il viaggio è rapido, ma ogni tratto invita già a rallentare lo sguardo: l’arrivo sulla vetta è solo l’inizio, ma è già parte dell’esperienza.
Dall’arrivo della cabinovia si puà raggiungere in una mezz’ora di camminata il Rifugio Firenze, ottimo punto di partenza per affrontare salite più impegnative come la Ferrata del Sass Rigais (9 km, 1000 m di dislivello positivo, 6 h), che con i suoi 3025 m è la cima più alta delle Odle, insieme alla Furchetta, e regala un panorama insuperabile.
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Turismo sostenibile e slow tourism
Salire a piedi, scegliere percorsi che rispettano i tempi della montagna e preferire la mobilità dolce, come gli impianti combinati o il bus (utilizzabile con la Val Gardena Mobil Card) sono scelte che trasformano Seceda in un’occasione per un turismo eco sostenibile. In Val Gardena sono in funzione iniziative che favoriscono trasporto pubblico e accessibilità rispettosa dell’ambiente, parte di un approccio slow tourism ben presente nella regione.

Fare base a Ortisei e respirare la montagna
Immaginate di svegliarvi a Ortisei, prendere la funivia o camminare su sentieri profumati di bosco, arrivare in quota per un respiro profondo e un panorama che racconta le Dolomiti. Qui, il tempo si misura nel silenzio di una baita, nel passo tranquillo su un pendio fiorito, nella luce dolce che trascolora sui profili rocciosi: così si pratica il vero “camminare”, il rispetto delle montagne e l’esperienza slow.
Oltre a essere il paese più grande della Val Gardena, Ortisei è la più mondana fra le tre località principali. Celebre in tutto il mondo per le sue piste da sci, già nel 1800 era il centro turistico di eccellenza. Alberghi, impianti di risalita, sentieri per le escursioni si sono dunque sposati nel tempo alle tradizioni e alla cultura che gli abitanti hanno custodito e tramandato. Il toponimo italiano risale al 1288 e deriva dal latino urticetum, che letteralmente significa ‘luogo delle ortiche’, mentre quello ladino è documentato dal 1366 e deriva dal patrono locale sant’Ulrico di Augusta, la cui chiesa fu proprietaria terriera nella zona durante tutto il Medioevo.